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Autore: Violet Tyrell    07/07/2023    1 recensioni
2036, gli Dei si stanno organizzando per dare il via alla più grande guerra che sia mai stata vista.
Ad Atene nuovi guerrieri stanno riempiendo le fila dei protettori di Athena, rinata da pochi anni.
Sulla grande muraglia Chrono sta cercando di liberarsi di un ostacolo, ma troverà degli imprevisti
"Sequel di In Nomine Virgo"
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: OC (Original Character)
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'In nomine Virgo'
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capitolo 1
Storia :  In Nomine Virgo, preparativi bellici.
Fandom: Saint Seiya
Serie: questa storia fa parte della mia trilogia "In Nomine Virgo", è la seconda storia
Personaggi: tutti nuovi, ci saranno accenni a quelli trascorsi.
Ambientazione: si parte dal 2036, 50 anni circa dopo la sconfitta di Hades.
Avvertenze: nulla di particolare, se non che non terrò conto di varie opere stile Omega, Soul Of Gold e film recentemente usciti. La motivazione è che non solo non li ho visti/letti (tranne l'ultimo film), ma quando ho ideato queste storie, non erano nemmeno usciti pertanto non cambierò questo particolare

Note personali: questa storia è il sequel diretto di In Nomine Virgo, fanfiction terminata moltissimi anni fa. Credo tuttavia che possa essere letta anche senza averla letta, nonostante ci saranno certamente riferimenti, forse addirittura dei flashback.  La protagonista è Violet di Virgo, che cambierà il suo nome agli inizi in Mokuren(per motivi che verrà spiegato) e la storia - anzi, le storie - la vedranno come protagonista, pur senza escludere tutti gli altri. Anzi, spero troverete gradevoli i nuovi personaggi. In ogni caso se non conoscete la prima storia, vi ho messo il link per recuperarla. Dopotutto è abbastanza vecchia come pubblicazione, ci sta che non la conosciate.

Crediti: Tutti i personaggi sono di mia invenzione, tranne quelli originali creati da Kurumada o altri autori delle opere di Saint Seiya. Nulla è a scopo di lucro, anzi. Qualora prendessi in prestito personaggi di altri autori, li citerò con il loro nickname su Efp come giusto che sia.




In Nomine Virgo - atto due

- capitolo 1 -




Una scintilla di cosmo ridestò la donna, che si era appisolata accidentalmente sulla poltrona; la bambina sul suo letto gorgogliò manifestando la sua contentezza battendo le mani.
"Ancora!"
Il ragazzo rise , divertito, e fece apparire di nuovo quella scintilla dorata a cui ne seguirono altre, che si muovevano in successione, facendo davvero divertire la piccola. La stanza era silenziosa a parte loro due e il ragazzo alzò lo sguardo per posarlo sulla donna che si era mossa, cercando di trattenere uno sbadiglio.
"Lady Canfeza mi dispiace se ti abbiamo svegliata, la piccola voleva solo vedere le lucine..."
Il tono del cavaliere era rispettoso e aveva fornito subito una spiegazione, dal momento che il suo posto non sarebbe dovuto essere lì ma alla quinta casa. Non era particolarmente preoccupato dalla sua reazione, comunque, non era il Gran Sacerdote. La vide alzarsi con molta grazia.
"Non dorme ancora? E' già la terza sera e.... " Canfeza si guardò attorno, inarcando un sopracciglio. "Shiva non è rientrato?"
Henrique scrollò la testa e Canfeza si guardò attorno: di solito era lì, oppure poco oltre la statua sul retro, ma l'assenza del suo cosmo  indicava che doveva trovarsi altrove. Un fatto piuttosto curioso, invero. Il cavaliere del Leone rispose subito dopo la sua domanda.
"No, probabilmente rientrerà a momenti... Se vuoi andare a riposare posso provare io a farla dormire."
La vide scuotere il capo mentre si risistemava i capelli scuri un po' in disordine dopo avere appoggiato la testa sulla poltrona poco prima.
"Non importa, immagino che prima o poi si addormenterà, forse è ancora troppo presto e... oh, ti piace?"
Uno dei suoi veli che ricopriva le braccia era sparito, anche se lo vide subito nelle mani della bimba che stava giocando ad avvolgercisi con aria deliziata. Canfeza sospirò ma lasciò che si divertisse. Dopotutto era solo un indumento e neppure troppo importante, le ricordava solo la sua infanzia. Che ci giocasse pure, se proprio non aveva voglia di dormire! Ah che fatica era badare a una piccola divinità... sospirò.
"Ma...a proposito di Shiva... dov'è andato? Lo ha detto?"
Shiva in quegli ultimi anni non si allotanava mai dal santuario, soprattutto da quando Athena era infine rinata e giunta tra loro, anche se lei era certa di avere notato qualcosa di strano negli ultimi mesi. Osservò coi suoi grandi occhi neri il cavaliere d'oro del Leone che aveva smesso di usare il cosmo per fare divertire la bambina, ora impegnata a rotolarsi e giocare con il suo velo.
"Si sta occupando di una bambina, se ricordo bene le sue parole, e di tanto in tanto va in Cina. Con i suoi poteri ci arriva in un batter d'occhio e... oh buonasera, Sacerdote".
Henrique si interruppe di colpo quando la maestosa porta si aprì rivelando Piyale di Cancer che era anche il Gran Sacerdote, come suggerivano di solito le sue vesti. Non in quel momento però, notò Canfeza con una certa preoccupazione. Piyale infatti portava un lungo mantello scuro sulla sua armatura d'oro, con l'lelmo tra le mani. Li osservò entrambi.
"Rialzatevi, vi ho sempre detto che non occorre fare questa sceneggiata ogni volta che ci incrociamo".
La voce seccata portò entrambi a rialzarsi e a chiedersi cosa fosse successo. Piyale squadrò Henrique con aria inquisitoria, ma meno severa di come potesse sembrare.
"Avete visto quella luce innaturale poco fa?"
D'istinto Canfeza osservò le tende che coprivano l'ingresso al balcone, senza capire.
"Una luce? Di che genere?"
Fu Henrique a chiederlo; scambiando un veloce sguardo con Canfeza, capì che neppure lei aveva visto qualcosa di strano. Per un momento aveva creduto si riferissero al suo cosmo, con cui aveva creato delle piccole scintille per fare divertire la bambina, ma scartò l'idea all'istante. Perchè mai il Sacerdote avrebbe dovuto notarlo, era una cosa molto stupida... Lo vide scrutare la stanza con sguardo attento.
"Un'aura di colore dorato ha avvolto tutto il territorio del Santuario. Mi ha avvisato Amthur, ma ho fatto in tempo a vederla prima che scomparisse. Pareva una... bolla, se dovessi chiamarla così. Non ha lasciato danni, o così sembra, ma era estremamente potente.".
Lo disse con scarsa convinzione e i due osservarono quindi la piccola Athena, che era scesa dal letto per correre scalza incontro a Piyale per farsi prendere in braccio. Lui storse il naso, contrito davanti a quel sorriso infantile e disarmante.
"Ah no dai, non ti ci mettere anche tu mocciosa! Uff... e va bene, solo per un attimo..."
Piyale si arrese e Canfeza simulò una tosse poco convincente per nascondere la risatina. Poteva anche fare finta di fare la voce grossa, ma la bambina otteneva sempre quello che voleva. In quel caso si trattava di un abbraccio e un bacio sulla guancia del Sacerdote, che faceva ancora finta di essere severo e impassibile. La bambina ne approfittò per rimanere tra le sue braccia, pareva perfettamente a proprio agio e si mise a giocherellare con i peli della sua barba.
"Ehi stai ferma! Accidenti... Canfeza, ti ho detto che devi insegnarle le buone maniere! Se va avanti così ce la ritroveremo indisciplinata!"
Nonostante la predica, la donna non si sentì accusata: quello era Piyale e fare la voce grossa era un suo atteggiamento tipico.
"Ha tre anni, vuole solo giocare... Ci sarà tempo per educarla, non ti preoccupare..."
Canfeza sembrava una mamma quando parlava così, e difatti era così che si sentiva. Dopotutto conosceva la piccola sin dal giorno della sua nascita e si era occupata di lei come se fosse proprio sua; Piyale sbuffò, ma non rispose, anche perchè era ben attento a non lasciare cadere la piccola divinità dai boccoli biondi, gli occhi viola e il pigiamino bianco.
"Zietto, zio Shiva è tornato?"
La vocetta infantile della bambina destò l'interesse di tutti, soprattutto del sacerdote, che si era chiesto la stessa cosa proprio poco prima. Con un dito le scompigliò un po' i capelli e fece un sorriso un po' burbero.
"Sarà qui tra poco, non mancherà certo di darti il bacio della buonanotte, vedrai."
Ma qualcosa lo turbava profondamente, erano già alcune ore che percepiva una tensione strana e si notava dalla sua postura rigida; alla fine lasciò che Canfeza prendesse lei in braccio la piccola.
"Mi canti una ninna nanna, zietto?"
"Lo farà Canfeza, la sua voce è molto più dolce della mia. Henrique, tu vieni con me".
Piyale fece cenno quindi al custode della quinta casa di seguirlo perchè desiderava parlargli; la piccola mise il broncio ma quasi subito venne distratta dalla voce sensuale di Canfeza che cantava sommessamente mentre loro due uscivano. Conosceva quella melodia, gli ricordava la sua infanzia, ma lasciò che tutte le sensazioni rimanessero chiuse oltre quella porta mentre si allontanava assieme al suo compagno d'armi. Parlò una volta che furono lontani da lì, nelle sue stanze che erano adibite al colloquio. Henrique vide che non erano soli, c'erano altri due suoi compagni.
"Eccovi qua. Einarr, voglio che durante la mia assenza tu rimanga a guardia della piccola Athena. Attualmente c'è lady Canfeza con lei, al minimo segnale di pericolo porterai entrambe al sicuro".
Piyale si era rivolto al gigante nordico che era il cavaliere della seconda casa, Einarr del Toro. Il suo aspetto era quello di qualcuno costantemente pronto a battersi, ed era per quello che lo aveva scelto. Il ragazzo dai capelli corti castani e gli occhi azzurri annuì.
"Prevedete guai, Sacerdote?"
La sua voce tonante scosse la sala e Piyale si limitò a mettersi di nuovo l'elmo.
"Spero di no. Henrique, Dimitri... voi due verrete con me. Ho una brutta sensazione..."
Questo sorprese sia il cavaliere del Leone che quello di Aquarius; Dimitri posò i suoi occhi di ghiaccio sul Sacerdote.
"Dove andremo, signore?"
Piyale non fu per nulla turbato da quella voce tagliente, era tipica del biondo guerriero dagli occhi neri e impenetrabili.
"Shiva è assente da troppe ore perchè sia una casualità... doveva semplicemente recarsi sulla Grande Muraglia, là dove addestra quella ragazzina, e portarla al Santuario. Il fatto che non sia ancora tornato, e che il suo cosmo sembri sparito, mi lascia molto perplesso. Inoltre voglio anche vedere quella mocciosetta di persona, mi sembra fin troppo azzardata la sua ipotesi".
Esternò quello che era un suo pensiero da parecchio tempo: Shiva era una creatura affidabile e dagli immensi poteri, e naturalmente, dal cuore buono devoto ad Athena, tuttavia credeva che almeno quella volta avesse commesso un errore.
"Chi è questa ragazzina, esattamente?"
Henrique di Leo pose quella domanda, impulsivamente. Faticava a trattenersi, voleva sempre sapere tutto ed era a volte irruento, ma Piyale fece come  se non l'avesse notato. Sospirò pure.
"Una bimba cinese da quello che mi ha detto, un'orfana che è vissuta in un monastero di buddisti isolato dal mondo, e che praticamente vive sulla Grande Muraglia. L'ha conosciuta alcuni anni fa, quando era una bimba più giovane della nostra Athena, e se ne è affezionato. Ma, ed è ciò che mi lascia un po' perplesso, ha anche detto di avere percepito in lei il cosmo di Virgo. Del guardiano della sesta casa, nonchè reincarnazione di Buddha."
Tutti e tre i cavalieri d'oro proruppero in un commento sorpreso.
"Il custode della sesta casa... una donna? Non per dubitare del giudizio del nostro amato Shiva, ma..."
Il tono di Dimitri era lievemente ironico, e dopotutto Piyale non sentiva di potergli dare troppo torto.
"Già...  da quello che mi ha detto le manca l'addestramento specifico per i poteri della Vergine dorata, ma che il suo cosmo è una certezza. Bene, me ne accerterò personalmente. Dopotutto il cavaliere di Virgo nei secoli è sempre stato noto per essere uno dei più illuminati e potenti protettori di Athena, non è che può esserlo chiunque".
Lo disse più cinicamente. In verità era inquieto, ma non tanto per questa ragazzina, quanto per quell'assenza molto lunga da parte di Shiva. Sentiva che era accaduto qualcosa, e che in qualche modo arcano che gli sfuggiva, che quella piccola apprendista era implicata.
"Posso contare su tutti voi?"
Osservò tutti e tre, i quali risposero con un inchino affermativo. Fece cenno a Leo e Aquarius di seguirlo, mentre Taurus si avviò verso le stanze regali della piccola Athena. Loro tre scesero le dodici case prima di teletrasportarsi, tre scintille dorate brillarono nella sera scura prima di sparire.



Nello stesso istante, alla grande muraglia.


"CHE COSA DIAMINE SUCCEDE?!?!!"

L'urlo di Chrono fece tremare tutto. La muraglia cinese perse alcuni pezzi sotto la minaccia del cosmo titanico, il ragazzo dai lunghi capelli argentati proruppe in un grido di dolore e disperazione e cadde a terra come una bambola rotta. Il cosmo semi-divino che lo accompagnava esplose, riducendosi a un flebile lumicino.
Non sentì l'impatto col terreno, ma percepì l'odore metallico del sangue. Del suo sangue. Faticava persino a respirare.
"Hai cercato di fermarmi?Imbecille!"
La massa scura informe che era il Titano avanzò verso il corpo del colpevole di quel disastro: mai avrebbe immaginato che un leccapiedi di Athena fosse in grado di fermarlo, anche se per poco! Sentiva che il tempo era stato dilatato e non era certo opera sua. Poco male, ora non poteva nemmeno difendersi.
"Non è servito a nulla, patetico cavallo! La mocciosa è morta e il mio dominio non potrà più essere ostacolato!"
Infatti non c'era più traccia della piccola mocciosa, il suo portale verso il passato di morte che le spettava aveva funzionato e lui ora era libero. D'accordo, l'equino divino lo aveva rallentato e in parte sorpreso, ma si era sacrificato per nulla.
Vide solo in quel momento coi suoi occhietti malevoli che il giovane era ricoperto di sangue e ferite, privato di parecchio potere del suo cosmo, ma vivo. Sentiva ancora la linfa vitale del suo avversario... maledetto sangue divino, doveva essere stato quello a salvargli la pelle.
Lo sentì lamentarsi sommessamente, il respiro affannoso, la voce che mormorava un nome incomprensibile. Lo osservò con profondo disprezzo.
"Fermati! Non lo toccare!"
Piyale di Cancer si intromise tra le spoglie informi del Titano e il loro amico e alleato. Non prometteva affatto bene quando il custode della quarta casa si presentava così battaglierlo. Chrono lo osservò con disinteresse, poi vide anche gli altri due. Un ragazzotto che aveva le vestigia del leone sembrava pronto a battersi, l'altro aveva creato una protezione di ghiaccio per impedirgli di attaccare. Poveri, patetici esserini insulsi...
"Tre insetti pronti a essere spazzati via... ah povera Athena. Presto non le rimarrà più nessuno".
La sua risata malvagia scosse l'intera muraglia.




Note -

per ora vi cito i personaggi che sono apparsi.

Shiva. Solo nominato. Una figura mitologica di mia invenzione, molto fedele ad Athena. Era un angelo, tramutato in unicorno da una maledizione di Era quando il giovane le preferì servire la dea della saggezza, che lo prese con sè. Può assumere forma umana ovviamente. Per i poteri che ha può essere considerato un essere semi-divino quindi molto potente.

Canfeza. Un'ancella, praticamente la tata di Athena potremmo dire. E' una persona comune, non ha cosmo, e assiste la piccola dalla sua nascita. Viene dalla Turchia e sa cantare e danzare in modo molto sensuale. Ha 26 anni.

Athena. La Dea incarnata, questa volta è nata da una donna umana ed è ancora molto piccola.

Piyale Yilmaz. Il gran sacerdote e cavaliere del Cancro. 25 anni. Anche lui è turco, come Canfeza.

Henrique Dos Santos. Cavaliere del Leone, 33 anni. Brasiliano.

Einarr Eike. Cavaliere del Toro, 21 anni, Norvegese.

Dimitri Zaytsev. Cavaliere di Aquarius, 20 anni, russo.

Violet. aspirante Gold di Virgo, 19 anni, Cinese. Per ora solo citata pur essendo la protagonista. Comparirà nel prossimo.

Chrono. Non ha bisogno di presentazioni, credo. Al momento ha una massa informe come corpo.


All'inizio il cavaliere di Aquarius doveva avere il nome Ivan... tuttavia, visto il cognome che ho scelto, ho ritenuto poco opportuno creare un'omonimia col famosissimo giocatore di pallavolo(che stimo moltissimo) e ho scelto di cambiare il nome invece del cognome.

Questo capitolo si apre e si chiude più o meno nello stesso modo in cui era iniziata la prima storia, con Chrono sulla muraglia cinese che vuole uccidere la piccola Violet avendo avuto una visione catastrofica, ovvero che lei potrebbe portarlo alla distruzione. Si libera di lei quindi spedendola nel passato, attorno al 1979-1980 dove si svilupperà la sua storia.
Shiva ha provato a fermarlo cercando di dilatare il tempo, poi spiegherò meglio cosa è successo ma sostanzialmente lo ha rallentato di varie ore. ora è messo davvero male. Eh, cosa normale, dopotutto per quanto forte ha pur sempre fronteggiato il re dei titani u.u

Se avete voglia di farmi sapere la vostra opinione ne sarò molto lieta :) accetto anche critiche costruttive. Alla prossima!


Violet

   
 
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