Maybe, it was Fate
Capitolo 4
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Piccolo spazietto dell’autrice –
Salve a tutti! ^^
Ebbene ecco il quarto capitolo, arrivato un po’ in ritardo, tutta colpa della
scuola!
Uhm … O forse è anche mia? Mi riduco sempre all’ultimo giorno per fare i
compiti delle vacanze. Voi pure?
Ma vabbè ! Quindiiii ….
Fata Desi, Yvaine0 & Horit, grazie per aver recensito! E ovviamente chi
continua a tenere la stori tra i preferiti e le seguite! *Me sprizza felicità
da tutti i pori* Non immaginate quanto mi faccia piacere leggere le vostre
recensioni!
Vabbè va’, vi lascio a sto’ capitolo che è leggermente più corto, essendo un
capitolo di transizione, mi scuso! Il prossimo sarà più lungo, ve lo prometto.
Alla prossima!
Dopo aver creato circa sette origami, due rane e cinque
cigni, finalmente, quel fedifrago di Draco Malfoy si fece vivo.
“Da ora in poi dovrò tener conto che la tua puntualità è molto scadente.” Dissi
vedendo entrare.
“Oh, allora ci tenevi davvero tanto a vedermi.” Disse sorridendo
maliziosamente.
“Sì, certo … Almeno quanto vorrei essere sbranata da un orso.” Risposi alzando
gli occhi al cielo. “Ora, per favore, possiamo cominciare queste maledette
ripetizioni?”
“Non ti facevo così secchiona, ti stai accodando alla Granger?”
Presi il libro di pozioni e lo sbattei sul tavolo. “Se ti siedi cominciamo.”
Lui sbuffò, prese una sedia e si posizionò accanto a me. “Allora …” Fece
annoiato. “Cosa non hai capito?”
Al contrario di quello che mi aspettavo Malfoy era un bravo
insegnante.
Se non si contavano gli sbuffi e le varie offese quando sbagliavo.
“Continuiamo domani, mi sono stufato.” Asserì stiracchiandosi sulla sedia.
“Oh Dio, grazie!” Sussurrai alzandomi di scatto, prendendo i libri e
fiondandomi verso l’uscita. Afferrando la maniglia mi girai verso di lui ancora
stravaccato sulla sedia. “Ehm … uhm … vabbè, grazie.”
“Oh. Era da un’ora che volevo sentirmelo dire, sai?” Disse con una nota
divertita.
Alzai gli occhi al cielo e uscii dalla biblioteca. Mi diressi rapidamente in
Sala Grande, dove tutti avevano già iniziato a mangiare.
Mi avvicinai al tavolo dei Grifondoro, dove Harry e Ron stavano discutendo
animatamente.
“Ehilà, allora … I miei consigli sono stati utili?” Chiesi divertita.
“Beh, non abbiamo ancora avuto occasione di testarli …” Disse Ron diventando
improvvisamente rosso.
“Ma si può sapere chi volete invitare ad uscire?”
La curiosità era uno dei miei peggiori difetti.
“Ecco … Se giuri di non dire niente a nessuno, te lo dico.”
“Ron, te lo giuro solennemente.” Dissi mettendomi una mano sul cuore.
“Bene, ecco … Volevo … Volevo invitare Hermione!” Disse tutto d’un fiato.
Io sorrisi. “E quindi vuoi invitare Hermione, eh?” Sussurrai maliziosa, poi mi
girai verso l’entrata della Sala. “Ma guarda … E’ appena arrivata. E’ la tua
grande occasione, Ron!” Dissi, prendendolo per il braccio e trascinandolo verso
Hermione.
“No, aspetta! Vanelle! Aspetta!” Urlò dimenandosi.
Io lo ignorai. “ ‘Mione! Ron deve parlarti.” Dissi mollandolo malamente accanto
a lei.
“Uh? Cosa c’è, Ron?” Chiese lei confusa.
“Io, ecco … Hermione … Mi chiedevo …”
“Finiscila Ron!” Gli sibilai.
“Sì, insomma volevo sapere … se ti andasse di fare un giro ad Hogsmeade con me.”
Hermione lo guardò allibita. “Certo, mi farebbe molto piacere, Ron.” Rispose
sorridendo imbarazzata.
In men che non si dica, mi ritrovai a cantare, dentro di me, una stupida
canzoncina delle elementari ‘Tra rose e fior nasce l’amor …’ mentre mi gustavo
il budino al cioccolato.
“Harry, non mi vuoi dire chi ti piace?” Chiese guardandolo giocare con il suo
budino.
“Non posso.” Rispose sorridendo. “E’ un segreto.”
Sbuffai infastidita, ripromettendomi di scoprirlo al più presto.
“Allora, com’è andata con Malfoy?” Chiese Hermione una volta seduta.
Alzai le spalle. “Non è andata male. Credo di aver finalmente imparato a fare
una pozione Restringente. Mi sarà molto utile quando avrò 60 anni.”
Hermione scoppiò a ridere.
“Quindi, stai dicendo che Malfoy è un bravo insegnante?” Chiese stupito Harry.
“Uhm … Sì, più o meno.” Risposi rubandomi un pezzettino di budino dal piatto di
Ron.
“Ehi!” Fece lui, guadandomi male.
“Grazie a chi, questo sabato uscirai con Hermione? Eh? Grazie a chi?”
“Uff, grazie a te, va bene.”
“Ecco, questa è la mio ricompensa.” Dissi, prendendo il piatto di Ron, che
intanto stava cercando di prendere quello di Harry.
“Io sono stanca morta. Vado a dormire. Van, vieni con me?”
“Sì, ci vediamo ragazzi.” Salutai seguendo Hermione verso il dormitorio.
*****
Quando entrai nella classe di Pozioni, Piton mi seguì con
lo sguardo finchè non mi sedetti.
“Bene, oggi prepareremo una Pozione Restringente. Avete un’ora.” Disse Piton.
‘Dio, ti ringrazio. Che fortuna!’ Pensai sorridendo e cominciando a prendere
gli ingredienti. Due file davanti a me, vidi Malfoy girarsi e osservarmi.
Quando alzai gli occhi per guardarlo in faccia, si voltò immediatamente
cominciando a lavorare.
Non ci feci caso e cominciai a buttare i diversi ingredienti nel calderone.
*****
Io sorrisi divertita.
“Io prenderò di sicura una D.” Continuò.
“Ti lamenti troppo Ron.” Gli fece notare Hermione.
“Io devo fare un salto in biblioteca, devo cercare un libro.” Dissi svoltando l’angolo. “Ci vediamo fra poco.”
“A dopo!” Gridò Harry salutandomi con la mano.
‘Dunque, dunque … Come Trasfigurare In Due Semplici Mosse … Dov’è?’ Alzai lo sguardo sull’ultimo scaffale della sezione. L’ultimo da sinistra. ‘E ti pareva … Proprio lì in alto dovevano metterlo? Uffa …’ Presi una sedia e mi misi in punta di piedi cercando di afferrare il volume. Dopo pochi secondi, finalmente lo afferrai, quando una voce fin troppo familiare mi fece sobbalzare e … Precipitare giù.
“Ahia!” Urlai, massaggiandomi la schiena dolorante. Malfoy sulla porta, mi rivolse uno sguardo leggermente preoccupato, nascosto immediatamente da un ghigno.
“Bella caduta.” Si congratulò avvicinandosi.
“Grazie.” Ruggii.
“Allora … Com’è andata la pozione?” Chiese con finta indifferenza.
Mi alzai ancora dolorante. “Bene.” Sibilai.
Lui sorrise. “Quindi …”
“Quindi, grazie.” Lo anticipai.
“Prego.” Rispose divertito.
“Volevi sapere solo questo?” Chiesi leggermente seccata.
“No, solo che oggi anticipiamo un po’ la lezione.”
“Uh? E perché?”
“Perché ho diverse cose da fare.”
“Possiamo anche rimandarla ad un altro giorno, se è un problema.”
‘Da quando sono così disponibile?’ Mi chiese stupita.
“No, non ce n’è bisogno. Ci vediamo alle 17, ok?”
“Ok, a dopo.” Dissi dirigendomi verso la porta. “Ciao!” Salutai uscendo dalla biblioteca e dirigendomi verso l’aula di Trasfigurazione.