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Autore: Valentina1    12/07/2023    0 recensioni
[Imma Tataranni - Sostituto Procuratore]
Questo è come ho immaginato che debba andare la storia nella 3x01. Spero vi piaccia.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo arrivò più veloce di Calogiuri. La possibilità di poterlo rivedere quella sera, dopo settimane di preghiere e speranze disattese, le sembrò un segno divino, una seconda occasione che il destino le aveva concesso per essere felice. A Pietro avrebbe detto che tardava a lavoro, che aveva il perito grafologo da consultare, l'avviso di garanzia da scrivere o un noioso iter burocratico da avviare. La verità era che fra i faldoni impolverati lei ci sarebbe rimasta tutta la notte, se a passarglieli fosse stato Calogiuri. Le loro dita si sarebbero sfiorate mentre lui la guardava con i suoi occhi blu come l'Oceano ( bello l'Oceano) e lei in quella profondità ci si sarebbe immersa per poi risalire in superficie , così che il riflesso le avrebbe restituito la sua immagine. Perché era questo che succedeva quando si guardavano: le loro anime entravano in contatto e diventavano un tutt'uno. Ma quella sera non l'avrebbe solo guardato. Voleva sentirlo, percepire ogni parte di lui, recuperare il tempo prezioso che avevano perso. Quando Diana la vide andare via prima del solito si sorprese, non era certo tipico della dottoressa Immacolata Tataranni andare via dalla procura di Matera senza aver fatto almeno quarantacinque minuti di straordinari non retribuiti. Ma pensò che se quell'evento fosse tanto eccezionale da richiedere la sua presenza, allora voleva dire che ciò le provocava uno stato di tensione che probabilmente non voleva condividere. Però ne approfittò e dopo poco se ne andò via anche lei. Diana come sempre aveva ragione. Era tesa. E poi quel completino le dava un fastidio. Bello era bello, pure con lo sconto l'aveva trovato. Ma quando compri le cose al mercato di Matera non sai mai se ti puoi fidare. Parcheggiò e cominciò a salire le scale, maledicendo le scarpe nuove ad ogni gradino, le facevano male perché ancora non avevano fatto la forma. Ebbe appena il tempo di poggiare il piede sinistro sullo zerbino che la porta di spalancò - "Ho sentito il rumore dei tacchi" - le disse sorridendo - " Non hai bisogno di bussare con me". Imma si sentì mancare. Calogiuri era senza maglia. Le spalle ampie e possenti davano appoggio a delle bende che arrivavano a cingergli il petto. Imma osservò il torace scolpito. Un'opera d'arte. Era come se Michelangelo si fosse impegnato a creare qualcosa di più perfetto del David. La vita era coperta solo da un asciugamano che lasciava intravedere i muscoli delle gambe. Imma era talmente impegnata a osservargli il corpo che non si era accorta che Calogiuri aveva i capelli bagnati. Le ciocche castane gli cadevano davanti agli occhi blu zaffiro. Il piede destro riuscì appena a raggiungere il terreno con la punta del tacco. - "Scusami ma ti aspettavo fra una mezz'ora, stavo provando a fare la doccia, ma con le bende ho difficoltà" - le disse abbassando lo sguardo e arrossendo. Imma si benedisse per essersi avviata mezz'ora prima. -" Si, infatti hai fatto un po' un disastro, le garze sono tutte zuppe.”- gli disse lei sorridendo. "Potresti aiutarmi a cambiare la medicazione? Posso spiegarti come si fa poiché se ricordi ho fatto il corso da infermiere." - " E certo che me lo ricordo."- Si scambiarono un lungo sguardo d'intesa. Glielo aveva detto in una delle loro prime indagini. Quanto le era mancato quel poiché. "Comincio a togliere la fasciatura allora" gli disse Imma, prendendo l'iniziativa. Poggiò la mano sul suo petto e cominciò a srotolare le bende. Man mano che toglieva il tessuto veniva fuori una parte sempre piu ampia del suo torace, fino a quando restò completamente a petto nudo, con la sola medicazione da cambiare. Gliela tolse, lui fece una smorfia di dolore - "Mi dispiace" - "Ma io non desidero un'altra infermiera se non te". Si fece guidare da lui, e lui sembrava rinascere ad ogni gesto che faceva. Era come se le sue mani gli reinfondessero linfa vitale, come se si sentisse meglio al solo tocco. Lei restò in silenzio, ma ad ogni azione corrispondeva un fremito, un sussulto. Il suo desiderio cresceva, ma sapeva che nelle sue condizioni non avrebbe dovuto pensare a quello. Quindi decise di iniziare a riavvolgere le bende, ma Calogiuri le strinse il polso prima che potesse prendere il rotolo. Poggiò la mano di imma proprio sul grande pettorale e lei allora prese ad accarezzargli il torace. Lui la tirò a sé e cominciò a baciarla. I movimenti dei loro corpi diventarono sempre più intensi e mentre lui cercava di attirarla a se il più possibile l'asciugamano che aveva attaccato in vita si allentò. Sarebbe bastato davvero poco per farlo cadere ma lui se lo riavvolse e disse - "Purtroppo non posso fare molti sforzi secondo il dottore". Scoppiarono a ridere entrambi, liberando tutta la tensione che si era sviluppata. "Volevo dirti che mi sento in colpa" "Per cosa? " "Per non aver capito prima di dover dare ascolto ai miei sentimenti per te, se fossi stata sincera dal principio non ti sarebbe capitato tutto questo. " Abbassò gli occhi, pervasa da un senso di tristezza. "Non è colpa tua, le scelte che ho fatto hanno portato a conseguenze che non mi sarei mai aspettato". Le accarezzò il viso, e provò una sensazione simile a una scarica elettrica. Se ne sarebbe presi dieci di proiettili se questo significava averla accanto per sempre.
   
 
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