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Autore: Iliveonlyforthemanga    18/07/2023    1 recensioni
Castiel vuole imparare a combattere per aiutare Sam e Dean.
Anche Dean sta combattendo una guerra, molto più intima e paurosa: il dover affrontare i suoi sentimenti per l'angelo
Oppure: Sam che cerca di spingere Dean e Castiel l'uno nelle braccia dell'altro
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ed eccomi qua dopo 4 anni di assoluto silenzio. Non so davvero come farmi perdonare... Ho avuto diverse
 
situazioni difficili in famiglia, che uniti allo stress e all'ansia per l'università e il Covid, mi hanno impedito di
riprendere a scrivere e continuare le mie fanfiction. Questo secondo capitolo è di transizione, che mi
serviva per poter esplorare i sentimenti di Dean e la confessione al fratello.
Il terzo capitolo sarà quello conclusivo. È in scrittura, dunque nei prossimi giorni spero di poterlo
pubblicare.
Un bacio a chiunque ancora mi legga.
Marta xx
 
 
They say before you start a war
You better know what you're fighting for
Well baby, you are all that I adore
If love is what you need, a soldier I will be.

 
Parlare con suo fratello maggiore è come tentare di cavare un ragno da un buco. Sono giorni, giorni che
Sam tenta di capire cosa diamine sia successo in quella camera d'hotel, ma puntualmente rimane con un
pugno di mosche in mano e nelle orecchie tutte le imprecazioni che Dean gli ha rivolto.
Castiel medesimo non è di aiuto: barricatosi in Paradiso per "risolvere questioni angeliche di vitale
importanza" non si è più fatto vedere, ignorando del tutto le preghiere - minacce- del minore dei
Winchester.
Sam sospira pesantemente, lasciandosi cadere a peso morto sulla scomoda poltrona nella camera dell'hotel
dove stanno soggiornando. Allunga le braccia dietro la testa, lasciando andare un sospiro di sollievo, per poi
sgranchirsi le dita e aprire il computer per poter leggere alcune informazioni riguardanti il caso che stanno
seguendo.
Alzando brevemente gli occhi dallo schermo osserva il fratello, davanti al frigo con le mani sui fianchi,
indeciso su quale bevanda prendere.
È strano per uno come Dean, dato che solitamente beve almeno un paio di birre giorno ed ha più alcool in
corpo che sangue. E lo è ancora di più quando lo vede prendere una bottiglietta di succo di frutta e berlo
avidamente.
Sam sgrana gli occhi incredulo, non avendolo mai visto bere o mangiare qualcosa di vagamente più salutare
del bacon fritto nel cheeseburger. C'è qualcosa che non va.
Ti immagini se si è innamorato di qualcuno? Condoglianze.
Al pensiero gli scappa una risata, che tenta di soffocare velocemente e malamente con un colpo di tosse.
"Che hai da sghignazzare? Stai facendo casino da almeno 20 minuti, Samantha" lo rimbecca difatti Dean.
"Mi è andata di traverso la saliva, stai zitto"
Il maggiore alza gli occhi al cielo, per poi avvicinarsi alla postazione alla quale è seduto Sam, sedendosi sulla
sponda del letto vicino alla scrivania.
"Guarda qua, ho trovato un blog che sembra far proprio al caso nostro. C'è anche una sezione commenti, in
cui le persone possono scrivere le loro opinioni o esperienze personali. Un paio mi sembrano veritiere.
Cerco di rintracciare i profili degli utenti e domani andiamo alla stazione di Polizia per vedere se riescono a
fare qualcosa"
Dean annuisce distrattamente, gli occhi puntati sullo schermo dalla luminosità troppo alta che il fratello si
ostina a voler tenere perché altrimenti non ci legge niente, ma ha la testa da un'altra parte.
Non lo interrompe neanche quando gli comunica quali, secondo lui, sono le strategie più giuste per
acciuffare quel vampiro che sta terrorizzando la cittadina sperduta nel nulla in cui si trovano.
E nemmeno si accorge del fatto che Sam si è interrotto e lo sta guardando con un sorriso beffardo.
"Andiamo Dean, hai almeno ascoltato la metà delle cose che ti ho detto?"
"Ho smesso di ascoltarti mezz'ora fa. Sei logorroico, parli troppo" dice lui, la voce pregna di scherno.
Sam lo guarda esasperato, prima di scuotere la testa. Conosce perfettamente ogni sfumatura del tono di
voce del fratello e, per quanto avvezzo ad un uso quotidiano di pesante sarcasmo e pungente ironia, è
consapevole che spesso vengano usati come corazza per non far percepire i reali sentimenti.
E Sam non è stupido, oh no.
E, in quel preciso istante, capisce. Capisce e tutti i tasselli che fino a quel momento non avevano trovato
posto nel suo puzzle mentale trovano la loro collocazione.
La consapevolezza lo colpisce come un pugno nello stomaco: conta mentalmente fino a 10 prima di
decidersi a parlare.
Sa che Dean molto probabilmente lo insulterà e uscirà dalla camera sbattendo la porta con stizza, o che gli
dirà di stare zitto e di continuare con le sue ricerche e di smetterla con le scenate da femminuccia.
Ma di certo non si aspettava quello.
"Dean, oh mio Dio. Sei innamorato. Innamorato innamorato".
"Andiamo Samantha, cosa stai dicendo? Ti ha dato di volta il cervello? Vedi che mangiare troppa insalata fa
male?"
Suda, Dean. Suda terribilmente. Il cuore gli è schizzato in gola e non accenna a fermare quei dannati battiti.
Sa che deve mantenere una facciata, una porta chiusa a tripla mandata che impedisca la fuoriuscita di
qualsiasi sentimento debole ed intimo che possa provare.
Si vergogna di quello che prova, si vergogna per chi lo prova. È un sentimento totalizzante e paralizzante,
che gli occupa il cuore e la mente tutti i giorni, tutto il giorno.
Il ricordo di due occhi blu e un paio di labbra screpolate lo tormentano costantemente: durante le scarse
ore di sonno che si concede, durante le cacce e persino mentre flirta con un numero imbarazzantemente
alto di donne nei pub dove va.
Dean sbatte gli occhi, ritornando alla realtà come se qualcuno avesse fatto scoppiare una bolla di sapone.
Allaccia lo sguardo a quello di suo fratello, credendo di leggervi pietà o, ancora peggio, disgusto.
Non accade nulla di tutto questo: vi legge amore ed empatia, dolore e sollievo.
I sentimenti lo travolgono come un'onda infrantasi con troppa veemenza sugli scogli, lasciandolo
boccheggiante.
Abbassa velocemente lo sguardo, sentendo un pizzicorio agli occhi. Li stringe più forte che può, deciso a
non lasciarsi sfuggire nemmeno una lacrima. Non può, non di fronte al suo fratellino. Del resto ha sempre
dovuto essere - fingere - di essere forte davanti a Sam anche nelle situazioni in cui si sarebbe solo voluto
accasciare per terra con le ginocchia al petto sperando di scomparire e non si può permettere di fare
altrimenti.
Perché non puoi, Dean? Sei stato forte abbastanza. John non c'è più.
Sì. John non c'è più. Non deve più sopportare le sue continue lamentele sugli uomini che piangono o
commenti neanche troppo velatamente omofobi. Non deve più dimostrargli che è un soldato
perfettamente addestrato o un assassino spietato. Può togliersi il macigno dal cuore, almeno un pezzettino.
"Sì, Sam. Lo sono. Lo sono e Dio solo sa quanto mi faccia paura questa cosa. La nostra vita non è facile e
non è fatta per avere dei legami, delle relazioni. Nelle situazioni più fortunate, le persone che hanno la
sfortuna di incrociare noi cacciatori devono allontanarsi, fuggire via e ricominciare da capo, per evitare di
essere invischiati in tutta sta merda. Altre volte l'epilogo è molto peggio, e lo sai benissimo" risponde con
voce rotta.
Sam rilascia un sospiro, prima di avvicinarsi a lui e poggiargli le mani sulle spalle, stringendo forte.
"Hai dimenticato che invece talvolta si può essere felici? Certo, la famiglia che ci costruiamo non sarà mai
come quella delle persone normali, ma c'è la possibilità. Dobbiamo stare attenti ed insegnare ai nostri figli
quello che sappiamo e quello che si nasconde nel buio, ma possiamo farcela. Possiamo scegliere di
smettere questa vita e tentare di averne una tranquilla e, in un certo senso, monotona, ma possiamo"
"Se anche qualcuno di noi decidesse di smettere, sai che il nostro passato ci tormenterebbe sempre! Credi
che ai tempi, con Lisa e Ben, io fossi scevro dai ricordi? Dagli incubi?" scatta Dean, tentando di liberarsi
dalla morsa di Sam, che, irremovibile, lo trattiene.
" Il passato tormenta tutti, Dean. Sta a noi scegliere se farci sopraffare o conviverci".
Il maggiore abbassa la testa, sconfitto. Sa che Sam ha ragione, eppure crede ancora di non essere capace di
compiere il passo necessario per poter cominciare a vivere come davvero desidera.
Gli tremano le mani mentre un pensiero si fa largo nella sua testa.
"Potrebbe funzionare, secondo te...?"
Non dice chi, o con chi, ma spera che il fratello capisca senza bisogno che lui si imbarazzi più di quanto non
stia già facendo.
Il sorriso sornione di Sam spunta immediatamente sulle sue labbra mentre gli risponde, fingendo
noncuranza e beandosi delle gote infiammate dell'altro.
"Bah, secondo me potresti provare... Castiel ci sei? Dean è in pericolo!"
 
E scoppia a ridere osservando il fratello che, imbarazzato, gli urla contro epiteti poco carini mentre un
angelo del Signore gli appare accanto, visibilmente stupito dalla scena che si trova davanti.
   
 
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