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Autore: aelfgifu    24/07/2023    3 recensioni
In previsione di una futura carriera da giornalista sportivo, Stefan Levin decide di iscriversi all’università. Marie Schneider, studentessa in scienze della comunicazione, lo aiuta ad ambientarsi.
Anche così può nascere un amore.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marie Schneider, Nuovo personaggio, Stefan Levin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Tutti i miei cari'
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6. Alle persone coraggiose

 

La settimana successiva, Marie va a trovare la prof al suo ricevimento studenti. 

“Non hai voluto dirmelo, vero?” 

“Che cosa?” 

“J.ä.d.” le ricorda Marie. 

“Ah, j.ä.d.!” Julia si dà un colpetto sulla fronte con due dita. “Allora l’enigma è svelato?” 

“Me lo ha spiegato Stefan”. “Bene. Era giusto che fosse lui a farlo”. Julia guarda la sorellina del suo ragazzo di sotto in su. “E dunque?” “

“Eeeee dunque…” comincia Marie, arrossendo. 

“Ok, ok, stop, non dire niente, non voglio conoscere i fatti vostri!” si schermisce Julia, agitando le mani davanti a sé. “E poi ti capisco, non credo di essere una destinataria naturale di confidenze sentimentali, immagino di essere più simile a una vecchia zia che alla… ehm, ragazza di tuo fratello”.

" 'Ragazza’ non ti si addice molto” spara Marie, senza riflettere come al solito. Solo nel momento in cui l’ultimo suono esce dalle sue labbra si rende conto che le sue parole potrebbero aver offeso Julia, e si porta una mano sulla bocca. 

“Be’, in effetti una delle prime cose che ho detto di me a tuo fratello è stata la mia età” commenta Julia “ma a quanto pare non è servito come deterrente”. Marie vorrebbe sprofondare un chilometro sottoterra: “Non volevo dire che sei vecchia!” 

Julia scoppia a ridere e guarda l’orologio. “Ti va di aspettarmi? Il ricevimento finisce tra mezz’ora. La vecchia zia può invitarti a pranzo?” 

Marie arrossisce fino alla radice dei capelli.

 

*** 

 

Julia è rimasta fedele al proposito, non chiede niente. Invece racconta di sé: “Già trovarmi quel bel giovanotto svedese alla presentazione del libro per me era stato come prendere una botta in testa. Poi mi invita alla partita, e bum! Altra botta in testa. Poi, mentre sono seduta lassù in tribuna e rimugino tra me e me su quanto sono fuori posto, mi sento chiamare, e chi vedo davanti a me? Karl-Heinz Schneider. Terza botta in testa. Non ci capivo più nulla. Non ricordo neanche se il Bayern abbia vinto quella partita. Veramente Karl mi spiegava anche il gioco, ma io stavo ad ascoltare la sua voce, non quello che diceva. E poi… poi tuo fratello ha fatto tutto lui, o quasi. Dice che se non si fosse rotto il polso sarebbe venuto da me non appena tornato da Lisbona”. 

“Ma non ti sono mai venuti dubbi?” 

“Hai voglia. La prima cosa che mi sono chiesta è: ma a me piace lui o piace il calciatore famoso?” 

“E…?” 

“Il fatto che Karl è un campione di calcio corrisponde grosso modo al fatto che io sono una studiosa: entrambi abbiamo una passione in cui cerchiamo di eccellere, non per gli applausi, ma perché amiamo lottare, spingerci più in là, superare confini, realizzare qualcosa che prima non c’era: credo che ci accomuni questo”.

Julia tace, rimesta con la forchetta nel piatto. Marie ha l’impressione che voglia dire qualcosa ma non ne abbia il coraggio. Poi la prof posa la forchetta e fissa Marie negli occhi:
"Noi ci lasciamo sempre intrappolare dalle leggi non scritte. Ci vergogniamo, ci censuriamo perché ci sono queste barriere che sì, sono invisibili, ma quando ci andiamo a sbattere contro ci facciamo un male cane: non puoi fare questo, non puoi fare quello, sei troppo brutto, troppo stupido, troppo vecchio, troppo magro, troppo grasso, troppo alto, troppo basso, troppo povero, troppo ricco, troppo diverso, troppo fuori posto, hai troppo da perdere. Basterebbe avere un po’ di coraggio, ma per molti fare quel salto è qualcosa di terrorizzante, di impensabile. Torvald Helmer non capisce che il miracolo è avere il coraggio della verità”. Afferra il bicchiere: “Karl e Levin sono due ragazzi coraggiosi e il loro coraggio ha aiutato anche me a non avere paura. Quindi, anche se ho solo acqua nel bicchiere, propongo un brindisi alle persone coraggiose".

***

È assurdo dice la ragione,

è quel che è dice l'amore,

è infelicità dice il calcolo,

non è altro che dolore dice la paura,

è vano dice il giudizio,

è quel che è dice l'amore,

è ridicolo dice l'orgoglio,

è avventato dice la prudenza,

è impossibile dice l'esperienza,

è quel che è dice l'amore.

(Erich Fried)

  
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