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Autore: elenabastet    30/07/2023    2 recensioni
Questa storia nacque come idea molti anni fa, da un progetto che avevo in comune con la fan Anna Paola Gini detta Sionnach. Poi ci siamo perse di vista, io ho rimaneggiato. Mi baso sulle prime stagioni di The X-Files, non ci sono Doggett e Reyes e Mulder e Scully non stanno ancora insieme. Ho voluto mettere insieme le mie due coppie preferite di sempre in una storia.
Genere: Angst, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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QUANDO SIAMO MORTI

 

Rating: pubblico maturo, lutti, amori, morte, paranormale.

Fandom: Lady Oscar, con cross over con The X-Files.

Note: questa storia nacque come idea molti anni fa, da un progetto che avevo in comune con la fan Anna Paola Gini detta Sionnach. Poi ci siamo perse di vista, io ho rimaneggiato. Mi baso sulle prime stagioni di The X-Files, non ci sono Doggett e Reyes e Mulder e Scully non stanno ancora insieme. Ho voluto mettere insieme le mie due coppie preferite di sempre in una storia.

 

Capitolo diciassettesimo

Il poliziotto guardò Skinner con attenzione, apprezzando che quel pezzo grosso dell’FBI si fosse precipitato così di buon mattino in ufficio da lui per denunciare una cosa che riteneva importante.

“Credo di aver conosciuto un uomo che ha bisogno di aiuto, potrebbe trovarsi in pericolo. Quest’uomo, anziano, con problemi di depressione e forse anche di Alzheimer, vive da solo in un palazzo in rovina senza corrente elettrica a Jossigny...”

“Monsieur Skinner, le fa onore interessarsi alle persone in difficoltà, ma vivere in un palazzo senza corrente elettrica non è un reato. Nemmeno essere soli. L’uomo in questione è denutrito?”

“No, non direi. C’è un uomo più giovane che gli porta da mangiare. Ma è solo ed è in uno stato di delirio mentale molto pericoloso.”

“Le sembra violento o vittima di azioni violente?”

Skinner rifletté un attimo, sentendosi quasi in colpa per aver parlato di Augustin come di un possibile malato di Alzheimer, ma non era certo lucido. Come poteva esserlo?

“Violento no, ma ha una forma di depressione molto grave, racconta di aver perso una figlia tragicamente e di sentirsi in colpa per questo. Ci vorrebbe un supporto psicologico. Riguardo ad essere vittima di violenze, non posso escluderlo, lei sa meglio di me come certe persone siano prede ideali per truffatori e delinquenti.”

“Ovviamente sì. Lei parla di Alzheimer, da cosa lo deduce?”

Skinner esitò, Augustin era lucido, ma tutta la sua storia non aveva senso.

“Racconta di aver perso una figlia il 14 luglio del 1789, durante la presa della Bastiglia, una cosa assurda e irreale, e racconta anche particolari e episodi della vita in Francia di quel periodo. Il mio collaboratore, l’agente speciale Fox Mulder, esperto in Psicologia comportamentale, sostiene che in certi casi si possono sviluppare in persone molto sole e di una certa età dei falsi ricordi, provocati da gravi dolori e confusione mentale, o magari anche dal plagio di un altro soggetto.”

“Capisco. Segnaleremo questo caso a chi di dovere, lei potrebbe chiedere un aiuto all’agente Mulder?”

“Certo, senz’altro.”

“Purtroppo, se non ci sono condotte violente e reati manifesti, non possiamo fare molto, se l’uomo in questione per esempio non accetta consigli o cure non possiamo costringerlo.”

L’idea di forzare Augustin ad un trattamento sanitario non piaceva nemmeno a Skinner. Ma non voleva lasciarlo solo in quel palazzo a struggersi per qualcosa con cui era stato suggestionato. Magari, non sarebbe stato male indagare su chi gli aveva fatto il lavaggio del cervello con quella storia tragica, magari c’erano dei secondi fini sotto, e c’entrava pure Krycek.

“Mi scusi”, continuò l’agente di polizia, “mi ricorda bene dov’è il posto?”

“Certo, ho incontrato Augustin, così dice di chiamarsi, a Parigi, ma sta o dovrebbe stare in un palazzo del Settecento, verso Jossigny, non lontano da Versailles.”

“Il nome e cognome di quest’uomo lei lo conosce?”

Skinner ci pensò un attimo e disse:

“Credo sia Augustin de Jarjayes!”

Il poliziotto guardò Skinner con interesse e perplessità.

“Guardi, è una storia strana, e forse ci sarebbe da indagare, ma io devo dirle una cosa che mi è venuta in mente in questo momento. Un po’ di anni fa ci arrivò una segnalazione di una coppia che aveva incontrato un uomo, più o meno in quel posto, educato, ma completamente in delirio, raccontava di fatti capitati durante la Rivoluzione e di una figlia morta il 14 luglio 1789. Anche loro volevano aiutarlo, ma poi dall’alto qualcuno disse che era meglio insabbiare tutto e lasciar perdere. Me lo raccontò un mio collega, dispiaciuto per non averlo potuto aiutare, dicendomi che forse su quest’uomo che racconta storie così fuori dal tempo c’erano già altre segnalazioni in passato. Tutto molto strano, che ne dice?”

Decisamente, era una storia per Mulder e Scully. Skinner ringraziò per l’attenzione e uscì sul Quai des Orfevres, a due passi dall’Ile de la Cité, con davanti la cupa sagoma della Conciergerie, l’antico castello medievale diventato poi prigione durante il Terrore, dove era stata tenuta prigioniera tra gli altri la regina Maria Antonietta. Tanti anni prima, ed era senz’altro tutto collegato a cosa stava succedendo a Camilla, o qualcuno aveva fatto in modo che lo fosse.

Il cellulare di Skinner squillò, era l’ambasciata statunitense.

“Ah, ci siamo dimenticati di dirle che la festa di stasera è in costume da epoca rivoluzionaria, potete affittare anche cose molto semplici in loco o passando da noi.”

“Può essere divertente”, disse Skinner, mandando subito un sms a Mulder e Scully per avvisarli della novità e dando loro un appuntamento in albergo.

Mulder gli rispose:

“Carina l’idea del travestimento, comunque andiamo poi insieme a casa di quell’Augustin, potrebbe venire anche Scully, che è medico.”

Poco dopo arrivò un’altra telefonata, da Arras, era Giraud.

“Alex Krycek è scappato e ha preso un’auto, abbiamo diramato l’allarme, non sappiamo che intenzioni abbia. Credevamo che fosse fuori combattimento e invece ci ha fregati. Stia attento con i suoi colleghi, noi lo stiamo cercando!”

Skinner avvisò subito Mulder e Scully.

“Mi sa che i nodi stanno venendo tutti al pettine”, disse Mulder, “ma restano troppi misteri!”

 

No, non doveva succedere più. Quel dannato proiettile che l’aveva colpito, la corsa in cerca di un medico, la sua agonia, lei che urlava e poi spariva per ore perché non riusciva a reggere quel dolore così atroce. L’aveva ritrovata distrutta in quel vicolo, con quella frase Posso ancora piangere un poì? e quelle lacrime. E si era messa in prima fila per farsi uccidere, per farsi colpire da quei maledetti comandati da quel vile, che aveva avuto poi la fine che meritava, anche per mano di loro Soldati della Guardia.

Stavolta doveva salvarli, ad ogni costo, e correva su quel veicolo tanto comodo ma un po’ pericoloso, se l’avesse avuto quella sera lui si sarebbe salvato, correva verso il palazzo dove non aveva mai messo piede, lui con i nobili non voleva averci niente a che fare.

 

Skinner si guardò allo specchio, aveva optato per un completo da uomo sobrio del Settecento, tutto scuro, simile, diceva l’etichetta, a quello che indossava il signor Franklin in visita a Versailles, ma anche a quelli indossati dai deputati del Terzo Stato durante la processione del 5 maggio 1789. In fondo, era una cosa simpatica.

A Mulder, l’idea del ballo in maschera non era dispiaciuta, voleva svagarsi un po’. Non gli era mai capitato, in tutta la sua vita, di provare una fascinazione così forte per un capo di abbigliamento, un’uniforme blu scura militare, e solo dopo averla indossata aveva letto che era simile a quella delle Guardie francesi di fine Settecento, come il famoso reggimento che si era unito al popolo di Parigi per assaltare la Bastiglia. Un’altra coincidenza come quei sogni inquietanti e dolorosi?

“Mulder!”

Si girò, curioso di vedere Scully in crinolina e abito lungo e rimase a bocca aperta. Anche lei aveva un’uniforme blu da soldato.

“Gli abiti lunghi non fanno per me, troppo scomodi, capita che succede qualcosa è meglio essere liberi di muoversi!”

Rimasero in silenzio a guardarsi, erano proprio come loro, i due amanti che popolavano le loro notti.

“State bene!”, disse Skinner sorridendo, ma poi pensò anche lui a tutta quella storia in cui erano immersi. I due amanti morti dovevano somigliare proprio a Mulder e Scully in quel momento...

Di colpo, il cellulare di Mulder suonò: era Angélique.

“Agenti, è successa una cosa terribile! Camilla è sparita, dormiva da ore, ero distratta a fare da mangiare in cucina, ho sentito sbattere una porta, ma c’era vento, non ci ho fatto caso, solo dopo ho capito che se ne era andata e aveva preso l’auto. Non so dove sia!”

Mulder guardò Scully e Skinner e disse:

“Mi sa che dobbiamo andare al ricevimento alla Galleria delle Battaglie. Forse scopriremo qualcosa là, me lo sento.”

 

Quando lei era arrivata alla testa del suo reggimento in place Vendome, dove gli invasori del Royal Allemand li avevano bloccati, il suo cuore si era riempito di gioia. Lei li aveva difesi e aveva rinunciato al suo nome e al suo titolo per abbracciare la causa rivoluzionaria con i suoi soldati, e, in mezzo alla folla, si erano finalmente abbracciate di nuovo, dopo tanto tempo. Ma poi era partito un nuovo attacco dei realisti, e lei si era messa al comando dei soldati per salvare lei e tutti i civili. La giornata era stata lunga, lunghissima, si erano asserragliati alle Tuilieries riconquistate, finché non era tornata, con metà soldati e con lui ferito, il suo amore. Ed era morto lì, tra i pianti della sua amata, che poi era sparita per tutta quell’eterna notte di luglio.

Ma il giorno dopo aveva comandato l’attacco alla Bastiglia, e si era esposta davanti a tutti, così che la vedessero, per volare da lui, e lei non era riuscita a fermarla, ad un tratto aveva avuto la percezione che doveva portarla via da lì, ma in quel momento avevano esploso quella grandinata di colpi sulla sua adorata e fiera rosa. Era caduta a terra, ferita mortalmente, e poi era volata via, e lei aveva pianto tutte le sue lacrime, prima di buttarsi nella mischia per fare giustizia di quei vili che l’avevano uccisa…

Ma non sarebbe più successo, ora sapeva come fare, e correva verso quel palazzo in cui aveva vissuto alcuni momenti, di gioia e di dolore. Stavolta tutto sarebbe stato diverso, lei lo sapeva, a qualsiasi costo.

 

  
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