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Autore: Lupa_Solitaria    31/07/2023    0 recensioni
Ciao a tutti, dopo molti anni di inattività torno finalmente a scrivere qualcosa di mio. In questa storie troverete Ireth, una giovane donna molto indipendente, un po' esuberante a tratti e molto schietta nel bene e nel male. L'unico personaggio ispirato ad uno esistente (principalmente dal punto fisico) è il protagonista maschile, ispirato ad Adam Driver, per quanto riguarda tutti gli altri personaggi che troverete sono invece originali. La cittadina in cui verrà ambientata la storia è inventata, ma potete tranquillamente immaginarla come una classica piccola cittadina americana.
Spero vi piaccia, attendo riscontri poi nelle recensioni, buona lettura a tutt*
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 3
"Il giorno di riposo"


Finalmente era arrivato il tanto bramato giorni di riposo di Ireth.
La sera prima aveva accompagnato a casa il suo nuovo amico, era serena, stranamente rilassata, una sensazione quasi dimenticata dalla ragazza che aveva vissuto soprattutto gli ultimi mesi in uno stato di ansia quasi perenne e soffocante.
Per la prima volta dopo molto tempo, si trovava con la mente un po' più leggera, era un po' ironico il fatto che bastasse così poco in realtà, insomma Adam non aveva fatto nulla di che se non invitarla a prendere un caffè, come avrebbe potuto fare un po' qualsiasi suo amico o amica, ma c'era qualcosa in lui, nella sua timidezza e leggera goffaggine, che faceva sorridere Ireth.

Ireth era sdraiata sul suo divano, stava guardando una serie tv quando le squillò il telefono, era un messaggio di Alexys.
- Oggi non lavori vero? -
- No, perchè ? -
- C'è il tuo amico qui, il banchiere -
- Non penso sia un banchiere Ale, ha bisogno ? -
- No ma va, era per dirtelo, voleva la torta di mele, non c'era e ha preso solo asporto -
- Ah ok, ma ha chiesto di me? -

In quel momento Ireth si sentì una ragazzina, era una domanda strana, perchè le interessava? Dopotutto molti clienti chiedono di lei, la conoscono e a volte sembrano preoccuparsi se non la vedono per qualche giorno.
- Ni, ti cercava con lo sguardo, ma vedendo che non c'eri è andato via ... Devo sapere qualcosa ? -
Sembrava esserci una leggera malizia nel suo messaggio.
- Siamo andati a prendere un caffè ieri, poi l'ho portato a casa, perchè l'hanno chiamato da lavoro e aveva qualcosa di urgente da fare -
Ireth vedeva l'icona del messaggio mentre l'altro scrive continuare a sparire e riapparire, Alexys stava continuando a scrivere e cancellare qualcosa evidentemente.
- OK. Quindi l'hai fatto salire sulla TUA auto. La TUA auto, che non fai ancora un po' toccare a nessuno, l'hai portato a CASA e me lo dici solo ora? Ti conviene avere un buon motivo e di raccontarmelo durante il turno di domani - Aggiunse alcune faccine che ammiccavano.
- Certo, domani ti racconto tutto, ma in realtà non c'è molto da raccontare, abbiamo parlato del più e del meno -


****************************************************

Ireth stava per entrate in turno a lavoro, erano quasi le 12, mentre entrava si vide davanti una sagoma che ormai aveva imparato a riconoscere, un ragazzo alto dai capelli scuri davanti a lei, era di spalle e stava probabilmente ordinando qualcosa da mangiare, aveva pantaloni e scarpe nere, una camicia azzurro chiaro, nessuna giacca, stranamente.
Ireth gli toccò leggermente il braccio - Ciao Adam! - esclamò, facendolo quasi sobbalzare; lui ricambiò il saluto e vista l'amica sembrò da subito più tranquillo.
- Hai fatto qualcosa ai capelli ? -  Chiese lui, incuriosito.
- No, sono solo... Sciolti - Adam era abitutato a vederla in divisa, il che prevedeva di raccogliere i capelli a chignon sotto al cappellino.
- Ah, beh ti stanno bene così -

Ireth aveva dei capelli castano scuri, leggermente mossi infondo lunghi fino a metà schiena, cosa che raramente si poteva notare dato che erano spesso legati, lei li reputava "molto ordinari come li hanno tutti" e quel complimento la colpì molto. Ireth nonostante fosse molto forte di carattere, molto diretta e  testarda a volte, era insicura su certi lati, prettaemente estetici.
Aveva gli occhiali, si vestiva con magliette spesso con stampe di qualche serie tv o film, jeans e sneakers dai colori più improbabili, lei amava i colori e non aveva paura a indossarli anche in modi improbabili.
Non era proprio magra, lo sapeva, ma non per questo si faceva problemi in generale, a volte solo nel vestire non esagerava, quella che nei negozi di abbigliamento avrebbero classificato come "curvy" in sostanza. 

Lei sorrise e salutando Adam si diresse verso la porta di servizio, per andare prepararsi per il turno.
 
Adam nel frattempo si era seduto al suo solito posto al bancone, aspettando il suo pasto.
Ireth si fece coraggio e prima che la frenesia del servizio di pranzo incalzasse, gli chiese a che ora finisse lui di lavorare quel giorno.

Adam rimase un momento in silenzio, come se non avesse capito la domanda e guardando la ragazza le disse che avrebbe finito alle 19:30 circa.

- Ti andrebbe di ... Fare qualcosa? Io però finisco un'oretta dopo di te - Aggiunse Ireth.

- Certo! Vengo qui per quell'ora ? Ti aspetto - Adam sembrava davvero entusiasta della proposta e lo trasmise anche a Ireth che per il resto del servizio sembrò essere davvero molto contenta.



Passò qualche ora, erano le 17 circa quando Ireth diede il cambio a una collega passando lei in cucina.

Ireth adorava sia servire i clienti al bancone che stare in cucina, che a volte sentiva quasi come un luogo di quiete dato che lì poteva preparare i vari piatti per i clienti ma soprattutto le torte che tanto adorava fare. 


Pensare che fino qualche anno prima il proprietario vendeva dolci comprati, che anche se erano di buona qualità non erano apprezzati quanto le torte che ora preparavano i dipendenti, era stata proprio un'idea di Ireth quella, inizialmente per far risparmiare qualcosa al proprietario del Dinner che in quel momento non se la passava proprio benissimo diciamo, tra la mancanza di dipendenti e la "dipartita" di un fornitore, era diventata poi consuetudine dato che i clienti quasi tutti i giorni terminavano ogni fetta di torta o dolcetto disponibile.

In quello stato di calma e con diverse cose da fare, il resto del turno sembrò volare fino l'ora di cena, dove iniziarono ad arrivare più clienti e ordini vari. Il turno era quasi finito quando Ireth notò che era rimasta una sola fetta di torta di mele, la guardò per un attimo pensando a quanto piacesse all'amico Adam, così le sembrò un gesto carino prenderla per lui così la sistemò in un sacchetto per poterla portare via.




Alle 20:30 Adam era già arrivato per aspettare l'amica, si era seduto fuori dal locale, su una panchina ma era talmente alto da spiccare comunque tra il viavai di clienti e passanti in generale. 
Uscì dalla porta salutandolo calorosamente, lui si alzò facendo altrettanto.
- Allora Ireth, dove vogliamo andare? -
- Tu hai già cenato ? - Chiese lei 
- In realtà no, ti ho aspettata - Lui sorrise caldamente mentre lo diceva, come se fosse la cosa più importate per lui.
- Ti piace  il cibo cinese? C'è un bel posto in città, si mangia bene e loro sono gentilissimi -
- Si, va bene il cinese - 
Ireth sbloccò l'auto e fece cenno ad Adam di salire in auto, richiesta che assecondò subito.

Il ristorante cinese "Il Drago" non era molto distante quindi il viaggio in auto non sarebbe stato lunghissimo, non che fosse un problema dato che dopo un brevissimo silenzio iniziale i due iniziarono a parlare delle rispettive giornate lavorative, il tempo sembrò volare e si trovarono davanti al ristorante, una piccola struttura con dettagli tipici dell'architettura cinese, con lanterne di carta colorate esterne e due statue di drago a fare da "guardia" alla porta di legno rosso con vetrate colorate, fuori c'erano anche dei bonsai grandissimi dentro  vasi che sembravano in marmo, era tutto tematizzato anche all'interno, dove c'erano varie decorazioni come gatti e piccoli animaletti portafortuna, persino il soffitto era decorato con immagini che rimandavano alla cultura cinese, in particolare uno ritraeva i vari animali dello zodiaco cinese.
Una delle cameriere salutò Ireth con fare amichevole, dato che andava molto spesso lì anche con i suoi amici. 
Subito dopo la cameriera porse i menù ad Ireth e Adam lasciandogli il tempo di decidere cosa ordinare, il menù era molto vario e offriva sia cucina cinese che tailandese, con una sezione dedicata anche al sushi e simili.
- Penso prenderò del riso al curry e del pollo... Ma sono indeciso, cosa mi consigli? Vieni spesso? -  Chiese Adam mentre si guardava intorno un po' incuriosito dal locale 
- Prendi pure quello che preferisci, qui è sempre tutto buonissimo, soprattutto i primi piatti che sono anche abbondanti. Si vengo spesso con i miei amici qui, quando non lavoro la sera -
Adam chiuse allora il menù e lo posò sul tavolo la stessa cosa fece Ireth poco dopo, e in men che non si dica arrivarono a prendere la loro ordinazione.
- Dalle mie parti non ci sono posti del genere, sono tutti molto più commerciali e standardizzati come fossero tutti fotocopie, non hanno nemmeno tutta questa scelta di piatti - Adam sembrava molto stupito effettivamente.
- Penso sia il vantaggio di stare in una piccola cittadina come Willow Lake, non essendoci altre attività simili o comunque molto poche, ognuno può personalizzare il proprio servizio e stile -
Adam le diede ragione poi la guardò e cercò, anche se in maniera un po' goffa, di portare il discorso su temi un po' più personali, chiedendole cosa le piacesse fare nel tempo libero e cose simili, scoprendo con sua grande meraviglia, che avevano molte più cose in comune di quante potesse pensare.  


La cena arrivò troppo presto alla fine, con la cameriera che lasciava il classico scontrino sul tavolo, scontrino che Adam si affrettò a prendere.
- Non devi pagare tu, possiamo pagare a metà sai? -
- Si, lo so perfettamente ma mi farebbe piacere pagare per te -
Ireth rimase in silenzio continuando a guardarlo fisso, come se le un po' la infastidisse, Adam lo notò subito e cercando di non sembrare invadente le chiese - Ti da fastidio? Credimi non è per un secondo fine o che altro, mi farebbe solo piacere ... - 
 Non riuscì a finire la frase che Ireth gli sfiorò la mano in maniera leggerissima ma abbastanza da sentirne il calore.
Adam rimase immbile per un secondo come se fosse una cosa totalmente inaspettata ed era anche arrossito parecchio, cosa che in realtà piaqque molto ad Ireth che però, notando il possibile imbarazzo, cercò di spostare il discorso.
- Non c'è problema, non sto pensando a quello, solo non sono abituata ecco, è tanto tempo che nessuno lo fa, sai quando esci con amici ognuno paga per se oppure si fa a turno per pagare - 
- Capisco non ti preoccupare - 
Adam aveva un tono incredibilmente calmo e pacato con lei, sembrava diverso da quello che usava per parlare con le altre persone, per quanto ovviamente Ireth avesse potuto sentire. Quella voce profonda e a tratti quasi "cupa" sembrava non intonarsi più al suo sguardo, diventato incredibilmente morbido e comprensivo. 
Con lei sembrava diverso.

****************************************************

Ireth accompagnò a casa Adam, si fermò davanti al cancello come la volta precedente, stavolta però Adam sembrava volesse chiederle qualcosa, anche se non lo stava facendo realmente, stentava comunque a scendere dall'auto.
- Mi vuoi chiedere qualcosa? Sembri...Dubbioso?-
- Si ma...Non so se farlo...Vorrei...Ma...-
-Non ti mangio mica eh- lo canzonò.
- Posso chiederti il numero di telefono?-
Ireth rimase in silenzio per un secondo dato che anche lei lo avrebbe voluto chiedere, dato che durante il giorno di riposo si era quasi maledetta per non averlo fatto.
- Certo che ti do il numero puoi scrivermi quando vuoi, se vedi che per un po' non rispondo sappi che sono a lavorare -
Si scambiarono i numeri, lui era devvero felice e si vedeva, continuava a sorridere mentre fissava il display del cellulare.
- Scrivimi quando vuoi tu invece, io a lavoro posso usarlo senza problemi - Le disse serenamente.
Adam fece per scendere dall'auto quando Ireth lo fermò.
- Adam aspetta!-
Si girò confuso e la vide con un sacchetto in mano.
- Scusami Adam mi stavo dimenticando di darti questo, è una cavolata ma... Spero ti faccia piacere - Disse porgendogli il sacchetto.
- Grazie mille, sicuramente è bellissimo, non dovevi disturbarti - 
- Nessun problema, Buonanotte e ... A domani spero - quell'ultima parola fu quasi sussurrata da Ireth, mentre si salutavano.


Adam entrò in casa, accese le luci della sala principale, un open space tra la cucina e il salotto, appoggiò il sacchetto sul bancone della cucina e lo aprì era molto curioso di scoprire il suo contenuto.
Dentro a una piccola scatolina di cartone c'era lei, una fetta di torta di mele.
Sorrise e in quel momento si sentì il ragazzo più fortunato del mondo.






 
  
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