Capitolo 15, Epilogo
Lucienne chiuse il diario con un gesto il più possibile delicato.
Si sentiva la gola secca e gli occhi umidi, ora che il viaggio del giovane principe e dell’Imperatrice Eugenia era terminato.
Era stato allo stesso tempo bello e doloroso, rileggere le parole che sua nonna le aveva dettato, anni prima. Un lungo viaggio a ritroso nel tempo, nella vita del principe, dell’Imperatrice e infine, di Anne Marie.
Si asciugò una lacrima e infine alzò lo sguardo.
Tutti gli altri ricercatori erano rimasti in silenzio, poteva vedere diversi occhi bagnati da calde lacrime, compreso Merline il quale capì che il racconto si era concluso solo dopo alcuni secondi di imbarazzato silenzio.
Infine si riscosse, con fatica si alzò dalla sedia e si posizionò a fianco di Lucienne.
“Adesso capite. Quando abbiamo trovato un piccolo satellite che ruota intorno all’asteroide 45 Eugenia… ho pensato subito al figlio della donna. Forse, chissà, lassù si sono riuniti e niente potrà separarli.”
Era un pensiero profondo per un’uomo all’apparenza così analitico e razionale, la donna ne rimase sorpresa ma non poté non annuire.
“C’è anche la storia del Piccolo Principe, il libro di Antoine de Saint-Exupéry,” aggiunse Chapman.
“Infatti, pensavo a entrambe le cose,” spiegò Merline, avvicinandosi a uno dei computer presenti nella stanza. “Credo che sia l’ora di dare un nome al piccolo asteroide.”
Dopo alcuni minuti, nei quali l’uomo digitò sulla tastiera del pc a velocità forsennata, infine soddisfatto, Merline si fece da parte.
Era il form da compilare per inserire il nome del nuovo asteroide.
“Entrambi i principi erano giovani e avventurosi e avevano poca paura del pericolo. Entrambi erano di statura piuttosto bassa. Entrambi lasciarono i confini dei loro piccoli mondi accoglienti (l'asteroide B612 per il Piccolo Principe e Chislehurst per il Principe Imperiale).
Entrambi allora intrapresero lunghi viaggi per finire in Africa, dopodiché entrambi incontrarono morti piuttosto violente... E in entrambi i casi rimasero soli per una notte dopo la "morte" e poi "tornarono" a casa..."
Lucienne annuì, così come gli altri scienziati, stringendo il diario forte tra le braccia.
“C'est pour toi, grand-mère,” sussurrò, unendosi agli applausi dei colleghi.
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Un piccolo epilogo per tornare ai giorni nostri e giustificare la citazione che ho usato nel primo capitolo.
Cosa dire, siamo arrivati alla fine di un bellissimo viaggio, scrivere questa storia mi è davvero piaciuto, un po’ anche frustrato per le poche fonti (ma me la sono cercata da solo!)
Spero che questa prima long a tema storico vi sia piaciuta, non escludo il ritorno (cit) ma per il momento... adieu!