Giorno 6 #MayIwrite2023
Fandom: Naruto
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, SasuNaru
Prompt: Togliersi dal ruolo + “È la cosa più difficile da imparare”
Genere: Romantico
Avvertimenti: What if? capitolo 699;
Flashfic [488 parole]
Sasuke fece poca strada dal porta di Konoha, ed eccolo lì
appoggiato sul tronco di un albero.
“Ci risiamo,” pensò.
Si avvicinò a Naruto rassegnato a dover discutere con lui
ogni singola decisione. “Cosa ci fai qui Usuratonkachi?”
Naruto non sorrise quella volta. Estrasse dalla tasca della
tuta qualcosa e gliela porse. “Questo è tuo.”
Era il suo vecchio compri fonte della foglia, lucido e ben
tenuto, se non per quel singolo graffio, che il suo stesso migliore amico aveva
fatto.
Gli pizzicò gli occhi: quel gesto significava così tanto per
lui, era il simbolo di apparenza; gli diceva che lui sarebbe stato sempre un
ninja della foglia; era una promessa che Naruto stava semplicemente rinnovando.
“L’ho tenuto con me, ogni giorno,” cominciò l’amico, Sasuke
annuì per dirgli lo sapeva ma Naruto lo contraddisse, “No, non lo sai. L’ho
tenuto dentro la tasca dei pantaloni, dovunque andavo lui era con me.”
La rivelazione colse Sasuke di sorpresa, cioè, sapeva quanto
Naruto avesse fatto per lui, era anche consapevole che era troppo da fare per
una singola persona, la quale inoltre, si rifiutava di essere salvata, come
lui. Ma quello era su un altro livello. Naruto gli stava dicendo qualcosa di
ancora più importante.
“Vengo con te.” Un affermazione decisa, una di quelle senza
replica. Solo allora Sasuke notò il borsone poggiato sulle radici dell’albero.
“E’ una cosa che devo fare da solo.”
“Balle! Abbiamo deciso di farlo insieme!”
Sasuke aveva un solo asso nella manica, l’unico in grado di
far tornar il dobe alla ragione. “Cosa mi dici del tuo voler diventare un
hokage devi…”
“Fanculo allo Hokage! Rinuncio al ruolo!”
Beh, a quella rispostaccia, non sapeva rispondere; il mondo
si capovolse, dov’era il nord, il sud o l’ovest? La testa cominciò a girare. “Non puoi essere serio dobe…”
Naruto colpì il tronco. “Invece sì. E sai perché?” Ovviamente
non aspettò la sua risposta, il re dei testardi.
“Non ho bisogno di un ruolo per cambiare il mondo. Davvero
pensi che ci sia bisogno che pianti i piedi a Konoha per esserlo? Quei quattro
vecchiacci del consiglio hanno chiesto prima a Jiraiya che viaggiava di
continuo. E poi hanno mandato me e l’ero-senin a cercare baa-chan che si ubriacava e giocava d’azzardo in
giro per il paese del fuoco.”
E Diavolo se aveva ragione, Sasuke non aveva nulla da ridire.
E allora Naruto non si fermò, cioè non era il tipo che lasciava perdere, però
in quel caso era diverso… gli afferrò il collo e lo baciò. Così dal nulla.
“Se essere hokage vuol dire abbandonare te, non voglio
esserlo. Perché l’unica cosa che conta davvero è essere felici” disse
sorridendo, “è la cosa più difficile da imparare, ma anche la più importante.”
Sasuke gli afferrò il bavero del mantello. “Sei il più
grande…”, balbettò, “sei il più grande Usuratonkachi del mondo.”
“Mi sta bene anche quello.”
La cosa più stupida che si poteva fare, infondo, era
rinunciare all’amore.