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Autore: elenabastet    07/08/2023    2 recensioni
Questa storia nacque come idea molti anni fa, da un progetto che avevo in comune con la fan Anna Paola Gini detta Sionnach. Poi ci siamo perse di vista, io ho rimaneggiato. Mi baso sulle prime stagioni di The X-Files, non ci sono Doggett e Reyes e Mulder e Scully non stanno ancora insieme. Ho voluto mettere insieme le mie due coppie preferite di sempre in una storia.
Genere: Angst, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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QUANDO SIAMO MORTI

 

Rating: pubblico maturo, lutti, amori, morte, paranormale.

Fandom: Lady Oscar, con cross over con The X-Files.

Note: questa storia nacque come idea molti anni fa, da un progetto che avevo in comune con la fan Anna Paola Gini detta Sionnach. Poi ci siamo perse di vista, io ho rimaneggiato. Mi baso sulle prime stagioni di The X-Files, non ci sono Doggett e Reyes e Mulder e Scully non stanno ancora insieme. Ho voluto mettere insieme le mie due coppie preferite di sempre in una storia.

 

Capitolo diciottesimo

Skinner si voltò a guardare Mulder e Scully che entravano nella Galleria delle Battaglie dietro a lui: certo che era strano vedere un uomo vestito da militare del Settecento impegnato a mandare messaggi sul cellulare, ma era in contatto costante con Angélique, che stava cercando Camilla, senza risultato.

“Angélique ha parlato con una signora del chiosco dei fiori vicino alla fermata della metropolitana, che sostiene di aver visto Camilla entrare nel sottopassaggio verso i treni. Da lì, però, può essere andata ovunque. Lei sta provando a ricostruire il suo percorso, vuole farlo da sola.”

Scully e Skinner annuirono, e cercarono di rilassarsi e godersi la serata, in fondo era tutto abbastanza piacevole e divertente, tra musica, atmosfera, cibo e luogo.

Ospite d’onore era il Ministro della Cultura, che fece un discorso di circostanza civile anche se un po’ retorico sui legami di amicizia che c’erano tra Francia e Stati Uniti, e ad un tratto ricordò:

“La sede principale del nostro ricevimento è la Galleria delle Battaglie, ma vi invitiamo a raggiungere l’Opera, dove si potranno ascoltare musiche in tema, tra Ancient Regime e Rivoluzione, dove c’è un altro buffet e un banco dove è in corso una vendita di beneficenza di oggetti e libri a tema Versailles e Storia.”

Mulder e Scully annuirono, poteva essere interessante. Notarono poi che qualcuno aveva chiamato Skinner al telefono.

“Giraud sta dando la caccia a Krycek, sono tutti allertati da Arras, ma sembra scomparso nel nulla. Ha rubato l’auto insieme ad un’uniforme da poliziotto e si è allontanato.”

Poco dopo, Mulder ricevette un messaggio da Angélique:

“L’edicolante di una stazione della metropolitana successiva alla nostra ha riconosciuto Camilla, dice che l’ha vista passare e dirigersi verso la piattaforma da cui partono i treni RER che vanno nelle città vicine a Parigi. Da lì parte tra gli altri un treno per Versailles.”

Mulder guardò verso Scully:

“Godiamoci la serata, divertenti questi abiti che abbiamo addosso, ma teniamo gli occhi aperti, Camilla potrebbe essere venuta qui.”

“Mulder, ascolta. Questa storia sta mettendo a dura prova il mio scetticismo. Tutto è iniziato con un aiuto che dovevamo dare ad una persona in difficoltà per cause misteriose, Camilla. Ma poi, questa storia ci ha coinvolti sempre di più, come se fosse parte di noi. Anche Skinner ha incontrato quell’Augustin con cui dovremo anche noi parlare, c’è anche monsieur Girodel che è strano, anche se sembra simpatico e collaborativo. E poi Krycek… può essere tutto un inganno ordito da qualcuno, magari dallo stesso Krycek, ma non capisco a che pro. E poi ci sono quei sogni ogni notte, come se fossimo davvero qualcuno vissuto secoli fa, come se fossimo i protagonisti di questa storia, ricostruendo quando sono morti...”

Mulder restò in silenzio. Certo, poteva essere tutto un inganno. Ma come e fino a che punto?

“Scully, forse dovremmo svagarci adesso e pensare solo a questo, ma ci sono alcuni punti di questa storia che mi lasciano perplesso, e io sono uno che non vuole fermarsi ad evidenze e spiegazioni razionali. Primo, cosa è successo a Camilla ad Arras, che mi sembra una persona limpida e a posto prima che andasse là, la cosa inspiegabile è che non ha mai saputo disegnare e ha dipinto nel suo stato alterato due quadri bellissimi nello stile del Settecento, uno dei quali esistente davvero. Seconda cosa, quella di Krycek può essere tutta una sceneggiata, ma racconta qualcosa di molto simile a Camilla, anche se da un altro punto di vista e non ci sono prove che si siano mai incontrati per accordarsi per esempio. Poi cosa abbiamo visto sulla collina di Arras, non ho mai visto qualcosa come quello che c’era sotto terra e di cose strane ne ho viste tante. Augustin può essere un poveraccio sconvolto dal dolore, gli vorrò e dovrò parlare, ma anche lui racconta una parte di questa storia in cui siamo tutti coinvolti, Victor è un individuo strano, ma potrebbe anche nascere tutto da lui, sai come è, ma allora siamo da capo e mi chiedo perché. I nostri sogni… è normale venire influenzati dalle proprie attività diurne, e del resto il sogno è una risposta a una domanda che non sappiamo ancora formulare, ma è come se fossimo davvero quelle due persone, Oscar e André. No, Scully, io non ho mai visto simili casi di possessione, non ho mai sentito di sogni così vividi, di persone che vivono oltre duecento anni, di ricordi così presenti ancora nel mondo di oggi e poi su cosa abbiamo visto sulla collina di Arras preferisco sospendere il giudizio. Certo, può essere un inganno, ma è talmente lontano dai soliti maneggi del Consorzio e di Krycek da lasciarmi perplesso.”

Restarono a guardarsi per un po’, c’era qualcosa di cui non riuscivano a parlare, l’enormità dell’amore che univa i due eroi morti oltre duecento anni prima era qualcosa di toccante, che li faceva soffrire come fossero parte di loro e che li faceva interrogare su cosa li legava. E su questo non c’era nessuna spiegazione logica.

“Mulder, andiamo a vedere questa sala di teatro e a fare magari i filantropi?”

“Volentieri”.

 

Si era appostato in alto, nel palco reale, dove era riuscito ad entrare senza grandi problemi, fingendosi un inserviente. Ora stava là, doveva fare qualcosa di plateale, per poi scappare, contava sull’improvvisazione, voleva che lo ricordassero.

Lì in basso, c’era fervore di gente, tra banco e buffett, e dire che avevano attaccato la famiglia reale a suo tempo proprio per questo, chi l’aveva sostituita era peggio. Doveva attendere il momento giusto e colpire qualcuno, magari un americano.

Si sporse leggermente dalla balaustra e ad un tratto li vide. Un uomo e una donna, in abiti militari del Settecento, come certa gente di cui narravano ancora le gesta, sì, la storia di quella nobile che aveva tradito e che il suo avo aveva quasi messo davanti al plotone d’esecuzione… tanto poi aveva pagato il suo tradimento con la vita, abbattuta fuori dalla Bastiglia. C’era pure con loro un uomo più anziano conciato come quei maledetti deputati del Terzo Stato.

Massì, sarebbe stato divertente vederli morire e poi scappare.

 

Era arrivata alla Reggia, era tutto uguale e diverso da come lo ricordava. Era entrata grazie alla tessera della vita dell’altra, quella che apriva le porte dei tempi del sapere, non avevano nemmeno controllato più di tanto, probabilmente adesso si usava così. Vide che in tanti si dirigevano verso l’Opera, doveva andare lì per vedere che fosse tutto a posto, erano quasi tutti vestiti come allora ma non era più allora. Entrò dentro e si guardò attorno, c’era tutta gente festante, un buffet non tanto dissimile da quelli del Settecento pieno di buon cibo, un banco con libri e oggetti. Voleva avvicinarsi.

Ad un tratto, il suo sguardo incrociò quello di quell’uomo giunto da lontano, il più anziano, quello che diceva di conoscere l’altra.

 

Skinner si allontanò dal buffet con ancora in mano un paio di salatini e il bicchiere di champagne e si avvicinò di corsa a Mulder e Scully, che stavano sfogliando un libro sui soldati nella Francia prerivoluzionaria, giusto per restare in tema.

“C’è Camilla, è riuscita ad entrare!”

“Dove?”, disse Mulder. Qualunque cosa succedesse, andava aiutata. Mandò subito un messaggio vocale ad Angelique, chiedendole di cercare di arrivare al più presto a Versailles e poi pian piano con Scully si avvicinò a dove era chi dovevano comunque proteggere.

 

Quell’uniforme che aveva preso in prestito insieme all’auto, appartenente ad un soldato di quello strano presente, gli aveva aperto tante porte, ed ora era dentro il ricevimento. Aveva cercato quella sala di teatro dove era successo quel fatto tanti anni prima, tre mesi dopo la loro morte, quando avevano dato quel banchetto vergognoso che aveva fatto arrabbiare le donne di Parigi. Aveva applaudito al loro coraggio, ma poi tutto era degenerato e non gli era piaciuto.

Doveva vegliare su di loro. L’uomo di quel tempo stava curiosando in mezzo ai libri con la sua lei, quando di colpo alzò lo sguardo e lo vide…

 

Mulder e Scully si guardarono: c’era anche Krycek, non solo Camilla, che avevano forse individuato, facendo finta di niente, e non allontanandosi dal bancone dei libri. Si irrigidirono.

 

Era ora di fare una bella scena. Si sporse dal palco reale con in mano un fucile, modello simile a quelli usati dai Soldati del Re per combattere i rivoltosi, perfettamente funzionante e devastante, e urlò:

“Morte alla feccia rivoluzionaria di ieri e di oggi!” puntando per fare fuoco, proprio su quei due tipi con l’uniforme delle Guardie traditrici.

 

Lei non aveva potuto fare niente per salvare i suoi benefattori, Oscar e André, che l’avevano portata via dalla miseria, le avevano dato una casa e un’istruzione, ed erano stati insieme alla sua madre adottiva la cosa più simile ad una famiglia che aveva avuto. Ma ora, stava per succedere qualcosa, sapeva che la stavano cercando, ma si accorse anche di quell’uomo che puntava un fucile contro di loro di nuovo.

No!!! urlò.

 

Mulder e Scully sussultarono, così come Skinner, di fronte a quell’urlo venuto fuori pochi decimi di secondo prima di quel proclama dall’alto del palco.

 

Lo aveva notato, era come quel bastardo che aveva sparato ad André al Ponte Saint Martin, e lui non era riuscito a fermarlo. Non aveva potuto prevedere tutto, e dire che sarebbe bastato buttarsi davanti e proteggere André, a costo di rimetterci lui. Tutta quella notte orribile non sarebbe accaduta, e il giorno dopo Oscar non si sarebbe esposta così.

Ma era anche come i maledetti cecchini della Bastiglia, quelli comandati da quel bastardo a cui era stato poi riservata quell’esecuzione giusta e sanguinaria, non aveva potuto fermarli, non era riuscito a toglierla dalla linea di mira, e dire che ci aveva pensato ad un certo punto Non devo lasciarla così esposta, adesso la porto via da davanti ai cannoni, adesso lo faccio…

Ma ora tutto poteva cambiare. Dopo quell’urlo di assalto, lui si lanciò in mezzo, corse verso i due da proteggere e si frappose tra loro e il piombo del loro assassino, che era già partito per giungere a destinazione.. stavolta era diverso, questo era quello che avrebbe dovuto fare allora...

  
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