Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: elenabastet    09/08/2023    2 recensioni
Questa storia nacque come idea molti anni fa, da un progetto che avevo in comune con la fan Anna Paola Gini detta Sionnach. Poi ci siamo perse di vista, io ho rimaneggiato. Mi baso sulle prime stagioni di The X-Files, non ci sono Doggett e Reyes e Mulder e Scully non stanno ancora insieme. Ho voluto mettere insieme le mie due coppie preferite di sempre in una storia.
Genere: Angst, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

QUANDO SIAMO MORTI

 

Rating: pubblico maturo, lutti, amori, morte, paranormale.

Fandom: Lady Oscar, con cross over con The X-Files.

Note: questa storia nacque come idea molti anni fa, da un progetto che avevo in comune con la fan Anna Paola Gini detta Sionnach. Poi ci siamo perse di vista, io ho rimaneggiato. Mi baso sulle prime stagioni di The X-Files, non ci sono Doggett e Reyes e Mulder e Scully non stanno ancora insieme. Ho voluto mettere insieme le mie due coppie preferite di sempre in una storia.

 

Capitolo diciannovesimo

Molti anni prima, quando era soldato in Vietnam, Skinner stava attraversando un villaggio che sembrava disabitato con alcuni suoi commilitoni. Di colpo, aveva avuto come un presagio, quel silenzio era troppo inquietante, un fruscio l’aveva fatto sussultare e gli aveva fatto percepire un cecchino nascosto su un tetto, troppo tardi per un suo amico, Diego, che era stato colpito a morte. Ma poi non c’erano state altre morti, perché era riuscito a mettersi in salvo con i sopravvissuti.

Ora era successa una cosa simile: in un contesto tranquillo, anche se opposto, di colpo era emerso un pericolo, ma quell’urlo improvviso lo aveva messo sull’avviso e si era accorto dove era l’aggressore. Anche qui, non era riuscito a impedire che il cecchino sparasse, ma poi l’aveva colpito.

Solo che non erano in un villaggio nella giungla vietnamita, ma nel teatro della reggia di Versailles dove c’era appena stato un attentato, e c’erano urla e agitazione tra una folla che fino a pochi attimi prima era festante.

Il servizio di sicurezza della festa si era già attivato e si era diretto verso il palco reale, mentre altri cercavano di capire se c’erano altre minacce.

“Mulder, Scully, tutto bene?”, disse Skinner dirigendosi verso i suoi ragazzi. Erano i suoi ragazzi, e lo sarebbero sempre stati, le persone con cui aveva avuto il rapporto più lungo e duraturo a parte sua moglie. Non poteva sopportare che capitasse loro qualcosa.

“Sì, malgrado la situazione!”, rispose Mulder. Malgrado tutti i guai in cui si era cacciato non era mai andato così vicino alla morte.

Scully mandò un gemito e si diresse verso una giovane donna svenuta per terra, che si rivelò essere Camilla. Si accorse subito che era ferita solo di striscio ad una spalla, ma aveva perso i sensi, per lo choc e senz’altro per la situazione particolare in cui si trovava.

“Scully, Skinner...”, la voce di Mulder mescolava afflizione e stupore mentre si avvicinava al poliziotto che si era frapposto tra loro e i colpi sparati, in maniera fatale per lui, notando chi era.

“Krycek...”, disse Skinner, basito. Si era sacrificato per loro, lui non ce l’avrebbe mai fatta a sparare in tempo da fermare la prima raffica di colpi.

Alex Krycek stava perdendo sangue in maniera copiosa, ma aprì gli occhi:

“Dovevo salvarli allora… non mi misi in mezzo sotto al ponte per prendermi il colpo destinato ad André. E non tolsi lei dalla linea di tiro della Bastiglia, la mia amata comandante Oscar. Ora è come se l’avessi fatto, ora è come se avessi saldato quel debito di quando sono morti...”

Mulder urlò:

“Soccorsi, presto, quest’uomo è gravemente ferito.”

Krycek gli doveva tante spiegazioni, e non solo su quello su cui stavano indagando. Non poteva certo morire così.

“Mulder, Scully, è meglio che sia andata così, per chi c’era allora e per voi oggi...”, mormorò ancora Krycek.

Erano arrivati i soccorsi medici e lui allora aggiunse:

“Siete identici a loro due, ma stavolta è andata bene, stavolta tutto è cambiato e non sono morti come quel giorno maledetto, come in quei due giorni maledetti...” e poi girò il volto e rimase immobile.

 

Camilla O’Malley era illesa ma aveva perso conoscenza e fu caricata in ambulanza per essere portata in ospedale: nel frattempo, era arrivata Angélique, che la seguì in ospedale.

“Avete fatto molto per lei, per noi, ora vi aggiornerò io. Ma dite che è ferita solo in maniera superficiale?”

“Da quello che ho visto io sì”, disse Scully, “coraggio, se la caverà.” Ma come sarebbe tornata indietro?

Mulder con Scully e Skinner videro il corpo di Krycek messo su una barella coperta e portato via. I poliziotti dissero loro:

“Ci spiace, ma ci sono alcune domande che dobbiamo farvi.”

L’aggressore, colpito a morte da Skinner, era solo, e aveva con sé i suoi documenti: si chiamava Louis Henri de Bouillet e dagli occhi dei poliziotti Mulder capì che era un uomo già noto alle forze dell’ordine.

 

Le domande non furono molte. Sì, conoscevano tutti e tre Alex Krycek, un agente deviato e un killer, ma non sapevano spiegarsi perché li avesse salvati, né perché avesse dato segni di squilibrio negli ultimi giorni, raccontando di essere un altro uomo, oltretutto vissuto oltre due secoli prima. Skinner svelò che Krycek teneva d’occhio le indagini di Mulder e Scully, ricattando anche lui, ma questo era tutto, ed era antecedente ai fatti di quel periodo, senza nessun nesso apparente.

Nessuno di loro aveva mai sentito parlare di Louis Henri de Bouillet, un esaltato, erede di una famiglia nobile di idee a dir poco discutibili, su cui presto sarebbero emerse informazioni in più.

 

Mulder e Scully uscirono: di notte, la reggia di Versailles aveva un fascino incredibile, si sentivano da una parte sfiniti, ma dall’altra non avevano voglia di andare a riposarsi.

“Ce la siamo vista brutta… se non fosse stato per l’urlo di Camilla, per quello che ha fatto Krycek e per la prontezza di Skinner saremmo morti”, disse Mulder.

“Oggi sarebbe stato il giorno di quando siamo morti, ma non è andata così”, aggiunse.

“Vero, è proprio questione di un attimo… come in guerra, come nelle rivoluzioni”, disse Scully. Avevano ancora addosso i vestiti della festa, ma erano macchiati di sangue. Ma non davano loro fastidio, era come se fossero una seconda pelle.

“Dovremmo andare a cambiarci...”, aggiunse Scully.

“Dimmi che non conosci le abitudini non proprio pulite che c’erano qui a Versailles!”, disse Mulder, “una volta ho visto un documentario e non sapevo se schifarmi o ridere...”

“Ho presente, anche se pare che Maria Antonietta fosse più pulita del Re Sole..”, disse Scully, “forse è il caso che torniamo in albergo a Parigi...”

“Io voglio stare con te, Scully, dopo quello che è successo stasera più che mai”, e le prese le mani. Scully non si sottrasse, c’era qualcosa nell’aria, la paura della morte, lo spavento, ma anche l’amore, l’amore che arrivava da tanti anni prima, da Oscar e André, che si erano infilati nelle loro vite diventandone parte, per uno strano gioco del destino che non era ancora chiaro a loro due.

Salirono in auto vestiti da Settecento e partirono verso Parigi. Le luci di Versailles si allontanavano da loro, ad un tratto non videro un bivio verso la capitale, e si trovarono in una strada di campagna in mezzo ai boschi, con poca illuminazione.

Ad un tratto, l’auto si fermò.

Mulder guardò Scully con aria scocciata e spaventata: erano in mezzo al nulla, era buio, l’auto era ferma e non sapevano dove andare.

Scesero dall’auto e si guardarono attorno.

“Mulder, guarda in quel prato verso il bosco...”, disse Scully.

Sbatterono gli occhi: era pieno di lucciole, lucciole ovunque. Scully ricordava di aver visto qualche lucciola anni prima, vicino ad una base militare dove aveva vissuto da bambina con la sua famiglia. Mulder aveva visto qualcuno di quegli strani e magici animali durante una gita in montagna da piccolo, un ricordo lontano, con Samantha piccolissima, tanti anni prima di quella maledetta sera in cui aveva perso per sempre sua sorella.

Ma non avevano mai visto così tante lucciole tutte in una volta sola, era tutto irreale e magico. Per un attimo, Scully pensò ad un articolo che aveva letto su una rivista, su cosa significavano le lucciole nella cultura giapponese, i guerrieri caduti, la reincarnazione, ma anche l’amore carnale e sensuale.

Mulder e Scully scesero nel prato e iniziarono a percorrere il sentiero, entrando poi nel bosco: le lucciole li avvolgevano con la loro danza, incredibile, sensuale, vibrante. No, non avevano paura, sarebbero andati avanti insieme come sempre, verso quello che li aspettava. In fondo, somigliavano ad Oscar e André, anche se speravano in un destino diverso.

Del resto, dopo aver rischiato di morire quel giorno, cosa potevano ancora temere?

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: elenabastet