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Autore: Danielle Petite    10/08/2023    2 recensioni
«Draco…»
Lui si alzò per educazione e le porse la mano «Piacere di conoscerti…sono Draco Malfoy»
Sia lei che Blaise lo guardarono accigliati «Che avete?»
«Draco, davvero non ti ricordi di lei?» disse Blaise. Era chiaro che aveva fatto una grossa figuraccia.
Draco la guardò di nuovo «Scusami…io non mi ricordo proprio di te…dove ti ho già conosciuta?»
«No. Sta scherzando…non è possibile…» fece Blaise a lei.
La ragazza fece cadere la penna ed il blocchetto di fogli che aveva in mano «Blaise…» fece una pausa e poi riprese «C’è altro che non ricorda?»
«Cosa? In che senso?» chiese lui confuso.
«Da quando me ne sono andata da Hogwarts, hai notato che ha dimenticato qualcos’altro oltre me?»
Blaise guardò lui poi tornò su di lei «No»
Hogwarts? Era stata ad Hogwarts e se n’era andata? Perché non la ricordava affatto?
«Che succede?» chiese lui.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Capitolo I


Durante l’estate tra il suo 5 ed il 6 anno ad Hogwarts la sua vita cambiò del tutto. Suo padre, Lucius Malfoy, venne arrestato e portato ad Azkaban per essersi unito ai Mangiamorte e ciò comportò per lui varie sciagure.
Quando sei bambino ed hai un padre come Lucius Malfoy capisci che il potere è tutto, soggiogare gli altri è tutto e soprattutto farsi rispettare è tutto. 
Crescendo e diventando man mano un adulto aveva capito molte cose delle arti oscure che prima non avrebbe potuto assolutamente sapere, ovvero: Le arti oscure hanno un caro prezzo da pagare. 
Il Manor dei Malfoy era diventato il covo dei Mangiamorte, ormai non ci faceva più caso alle persone incappucciate che entravano ed uscivano a qualsiasi orario, alle scie di sangue che si portavano dietro ed ai prigionieri che venivano chiusi nei sotterranei.
Quella sera era sceso nell’atrio, per nessun motivo particolare in realtà, ma sta di fatto che si trovò lì quando la porta di ingresso si aprì e all’improvviso ed entrarono un gruppo di persone zuppe di acqua visto l’acquazzone che c’era fuori. 
«Lestrange!» urlò uno di loro «Lestrange! Dove sei?»
Notò che l’uomo stava tenendo qualcuno stretto al collo, forse un altro prigioniero. Aveva un sacco nero che gli copriva metà corpo ma dall’altezza capì che doveva essere un ragazzino. Fece per tornarsene ai piani superiori volendo ignorare di proposito la situazione ma non ci riuscì quando sentì una voce familiare dire «E’ lei?»
Si voltò dalla sommità delle scale sul quale si trovava e vide sua madre e sua zia avvicinarsi ai Mangiamorte «Ottimo lavoro Roockwood, lasciala pure a me» disse sua zia Bellatrix afferrando il prigioniero per il collo e tirandolo verso di lei.
«Andatevene adesso! State sporcando tutto il pavimento!» disse sua zia con i suoi soliti modi bruschi.
«E la nostra paga?» disse l’uomo.
«E la nostra paga?» Bellatrix gli fece il verso e gli lanciò una manciata di galeoni che lui fu costretto a raccogliere con la magia. Se ne andarono sbattendo la porta.
Sua madre si avvicinò al prigioniero e gli sfilò il sacco.
Era una ragazzina dai capelli rossi. A primo impatto pensò si trattasse della Weasley ma guardandola meglio notò che il rosso non era pel di carota come il loro ma un pò più scuro.
«Come stai? Ti hanno maltrattata?» le chiese sua madre.
Draco era confuso. Normalmente i prigionieri li portavano direttamente nei sotterranei, sua madre non aveva mai voluto avere a che fare con quel genere di cose, ora perché stava parlando con quella ragazzina?
Lei non rispose, sembrava fosse terrorizzata. Aveva le mani legate con delle catene e indossava quello che sembrava un pigiama del tutto zuppo d’acqua.
«Aaaaaaaah che noiaaa i ragazzini!» urlò di nuovo Bellatrix «Te ne occupi tu di questa?»
Vide sua madre estrarre la bacchetta e asciugare la ragazzina «Certo, vai pure» e poi con un altro colpo di bacchetta le fece cadere le catene. 
«Vieni, non aver paura» le mise un braccio intorno alle spalle e la spinse verso le scale dove si trovava lui «Non ti uccideranno, sei sotto la mia protezione adesso…» poi alzò lo sguardo e lo notò «Draco!»
La raggiunse scendendo qualche gradino «Che succede madre?» chiese guardando lei e la ragazzina.
«Ti spiegherò tra un attimo, portiamola in camera tua»
«Cosa? In camera mia?» chiese stupito.
«Domani le farò preparare una stanza, ma per stanotte tienila nella tua stanza» 
Guardò la ragazzina. I capelli rossi le coprivano metà del viso ma si capiva che era sotto shock. I suo occhi scuri sembravano spenti e guardavano un punto fisso davanti a lei, non era nemmeno sicuro che li sentisse.
Accigliato seguì sua madre verso camera sua e quando entrarono finalmente parlò.
«Lei è la figlia di Lewis….Jane Lewis» 
Quando sua madre disse il suo nome si ricordò che la conosceva di vista, frequentava Hogwarts ed era nei serpeverde. Se non ricordava male era al suo stesso anno.
Non ci aveva mai parlato prima.
«E come mai è qui adesso? Che è successo?»
Sua madre fece un'espressione compassionevole «I suoi genitori hanno tradito il Signore Oscuro e…sono stati uccisi» strinse la spalla della ragazzina «Sono riuscita a convincere il Signore Oscuro a farla stare qui…ma…» poi lei si bloccò e non continuò il discorso.
«Avrà bisogno di un pò di tempo per metabolizzare tutto» poi si rivolse di nuovo a lei «Jane, lui è Draco, mio figlio. Stanotte dormirai su questo divano ma presto provvederò a darti una stanza tutta tua, dammi tempo per sistemare le cose ok?» disse dolcemente.
Jane di nuovo non disse nulla.
Sua madre sospirò «Ok, torno di sotto. Draco cerca di…»
Non finì la frase di nuovo ed uscì. La sua stanza era molto grande, aveva un letto a baldacchino da un lato e un divano con il camino dall’altro. In fondo alla stanza aveva un bagno personale.
Si udì un leggero eco quando disse «Lewis…puoi smetterla di tremare»
Lei si teneva un braccio con l’altro e sembrava come volesse occupare meno spazio possibile. Non aveva idea di quello che le fosse successo ma non voleva vederla così impalata nella sua stanza. I suoi problemi lo tormentavano già abbastanza e la vista di quella lì non migliorava la situazione «Hai sentito no? Mia madre ti proteggerà…» le afferrò un braccio e la tirò verso il divano per farla sedere.
Lei lo guardò fisso negli occhi «Tu-sai-chi mi ucciderà comunque!»
Draco si stupì che avesse parlato «Non lo farà. Non gli interessano i ragazzini come noi… per adesso»
Si voltò di nuovo verso di lei, stava tremando come una foglia. Cosa poteva mai dire a quella ragazza sconosciuta «Che ti è successo?» le chiese semplicemente.
Non rispose subito ma sembrò rivivere mentalmente quello che le era accaduto «Sono venuti a casa mia, erano in 4 o 5…» disse lei «e li hanno uccisi subito.…I miei volevano solo tirarsi fuori ma a quanto pare una volta che sei nei Mangiamorte non puoi più uscirne...» disse con le lacrime agli occhi.
«Lo so bene. Mio padre è ad Azkaban» fece una piccola pausa «Certo, è vivo…ma non so se sia meglio vivere per sempre ad Azkaban o morire»
Lei lo guardò con gli occhi lucidi «E mia madre cosa c’entra in tutto ciò? Perché sei arrivata qui?» continuò lui.
«Stavano per uccidere anche me…» poi fece una pausa «Solo che ad un certo punto è arrivato un gufo che ha portato una lettera per il mago che stava per uccidermi» fece un sospiro e poi terminò «Immagino che tua madre mi abbia comprata»
Draco si accigliò «Mia madre non ha mai fatto cose del genere» non aveva mai sentito parlare di traffici umani al manor.
«Non so perché ora sono qui e non ho capito perché abbia detto che sono sotto la sua protezione»
«Non hai altri parenti immagino…» chiese lui.
«Ancora In vita? Non credo» Draco si stupì del modo di parlare di quella ragazzina. Nonostante quello che avesse passato sembrava decisa e….fredda. 
Improvvisamente sentirono in lontananza i rintocchi di un orologio, era mezzanotte.
Draco si alzò «E’ tardi, cerca di dormire.» fece apparire una coperta di fianco a lei.
«Perchè a te è permesso fare magie fuori scuola?» chiese lei improvvisamente.
«Questo posto è pieno di maghi…non possono accorgersi chi ha fatto cosa…»
«Io non ho la bacchetta, me l’hanno tolta» si alzò di scatto «Pensi che potrò riaverla?»
«Non ne ho idea» disse poi alzando le spalle «Non che i mangiamorte normalmente seguano una logica…» con un gesto di bacchetta si mise il pigiama e andò verso il suo letto «Buonanotte» disse in fine spegnendo le luci.

La sentì piangere per tutta la notte ma non riuscì ad alzarsi per confortarla. 
Non aveva nulla di confortante da dirle.

 
_________________________


La mattina successiva Draco si alzò nonostante avesse dormito si e no due ore e trovò Jane seduta dove l’aveva lasciata. Si era messa le coperte sulla testa e guardava nel vuoto davanti a se. Non disse niente e andò in bagno ignorandola. Ne uscì lavato e vestito e fu lei la prima a rivolgergli la parola «Ti dispiace se vado anche io in bagno?»
«Vai pure…io adesso vado di sotto per la colazione…» poi si interruppe pensando che lei non sapesse come raggiungerli «No anzi, ti aspetto qui.» 
Almeno accompagnarla a colazione poteva farlo.
Uscì dal bagno che era tutta avvolta in un telo, poteva vederle solo il viso che notò solo in quel momento essere pieno di lentiggini «Scusa, non ho niente da indossare…Mi presteresti una camicia e un pantalone qualsiasi?» suggerì lei.
Giustamente non poteva andare in giro nuda. Le diede una camicia ed un pantalone nero «Chiederò a mia madre di comprarti qualcosa..»
«Ti ringrazio» prese il completo e tornò nel bagno.
«Ok, possiamo andare…credo» aveva risvoltato sia il pantalone che la camicia varie volte ma almeno era coperta.
Quando andarono nella sala da pranzo fu proprio sua madre a dire «Tranquilla Jane, oggi ti procurerò anche dei vestiti» poi si rivolse verso di lui accarezzandogli leggermente la guancia «Grazie figliolo»
Sul tavolo c’erano molte pietanze ma entrambi mangiarono poco. Soprattutto quando entrò Bellatrix smisero completamente «Buongiorno ragazzi!»
«Buongiorno zia» rispose Draco pulendosi la bocca con il tovagliolo educatamente.
Bellatrix prese una sedia e si mise di fronte a Jane «Allora piccoletta…iniziamo l’allenamento?»
A Jane cadde la forchetta di mano e fissò Bellatrix terrorizzata. Sua zia invece sembrava trionfante «Molto bene…andiamo adesso» l’afferrò per il braccio e la trascinò via sotto lo sguardo preoccupato di sua madre.
L’ allenamento di cui parlava Bellatrix si basava sui duelli, anche lui l’aveva dovuto seguire per anni e tutt’ora, se lei ne aveva voglia, lo portava in una stanza nei sotterranei insonorizzata dalla magia. Lì dentro potevi urlare a squarciagola e nessuno ti avrebbe mai potuto sentire «Dunque anche lei dovrà diventare una mangiamorte?» chiese Draco con tono quasi sarcastico.
Sua madre si alzò e cercò di sporsi per vedere dove stesse portando Jane «Non ho più il controllo su nulla.» disse poi con le lacrime agli occhi.
«Mamma» disse sottovoce immaginando cosa stesse pensando «Non è colpa tua» 
«L’ho portata qui per salvarle la vita. I Lewis erano amici di famiglia e per quanto mi è stato possibile ho provato a fare qualcosa. Il Signore Oscuro ha acconsentito solo perché in futuro renderà anche lei una mangiamorte…» si asciugò gli occhi con il lembo di un tovagliolo.
Draco ingoiò a vuoto «Come me.»

 
____________________


Passarono i giorni e lui passava tutto il giorno tutti i giorni nella biblioteca del Manor per studiare fatture e pozioni per tentare di continuare a vivere quella vita. Jane gli capitava di vederla solo negli orari di pranzo e cena perché sua madre le aveva dato una camera qualche porta oltre la sua e lei non usciva mai di sua volontà. Inoltre aveva notato che ogni tanto andava di sotto con Bellatrix per qualche ora ed una volta tornata si chiudeva di nuovo nella sua stanza.
«Draco puoi fare qualcosa?» disse per la millesima volta sua madre a cena, una delle tante a cui Jane non era presente «Cerca di esserle amico, avete la stessa età!»
Per lui quella ragazzina era del tutto indifferente. Entrambi avevano lo stesso problema di dover vivere una vita scelta dagli altri e accollarsi anche i suoi problemi peggiorava la sua condizione mentale.
«Va bene madre, dopo cena vado a parlarci» rispose per accontentarla.  
Dopo cena, molto lentamente e senza molta voglia, si diresse verso la porta della camera di Jane con un vassoio datogli da sua madre con qualche pietanza per lei. Bussò tre volte «Ehi, ti ho portato la cena!» disse per annunciarsi.
Dopo qualche secondo lei aprì la porta. Aveva gli occhi rossi ed il viso scavato ed indossava una camicia da notte bianca che la faceva sembrare un fantasma con i capelli rossi. Lei prese il vassoio dalle sue mani e fece per chiudere la porta.
«Possiamo parlare?» chiese lui prima che la porta si chiudesse del tutto. Lei la aprì e fece spallucce andando verso l’interno della camera invitandolo ad entrare.
La camera era identica alla sua, cambiava solo il colore della tappezzeria che era viola invece che verde. Draco si richiuse la porta alle spalle e la vide appoggiare il vassoio sul comodino e sedersi sul letto a mangiare spostandosi tutti i capelli su un lato della spalla.
«Che vuoi?» disse lei con un tono duro prima di immergere il cucchiaio nel brodo.
«Sta calma. Volevo solo chiederti come stai…» disse lui.
«Ti conosco, non ti è mai importato di nessuno se non di te stesso» rispose lei senza nemmeno guardarlo.
Non stava capendo perché tutt'un tratto sembrava avercela con lui «Tu mi conosci?» disse lui ridendo «Sei qui da poco più di una settimana e ci siamo parlati solo una volta!»
La vide fare un ghigno «Dimentichi i 5 anni passati ad Hogwarts? Sono anche io nei Serpeverde genio!»
«E quindi?» fece lui incrociando le braccia. 
Lei posò il piatto e si alzò di scatto andando verso di lui con il suo viso ad un palmo dal naso.
I suoi occhi erano marroni ma con il riflesso dei suoi capelli che le incorniciavano il viso sembravano rossi anch’essi. Notò che anche le sue ciglia erano rosse e molto lunghe. Il viso era pieno di lentiggini e sembrava davvero furiosa «Sei un viziato del cazzo» 
Lui non si mosse.
«Tutti quelli di Serpeverde ti conoscono, tutti sanno delle ragazze che ti porti in dormitorio, della tua ricchezza e che puoi avere tutto quello che vuoi con uno schiocco di dita» disse lei facendo un passo indietro «Ma non credevo che la tua famiglia potesse comprare addirittura le vite altrui!»
«Che intenzioni hai?» continuò lei dopo aver ripreso aria «Vuoi usarmi anche tu?» disse lei ormai fuori controllo.
Draco rimase colpito dalle sue parole. Sapeva di avere una certa reputazione a scuola ma non credeva che pensassero di lui cose così cattive.
«Capisco perché la pensi così…» disse lui abbassando le braccia «Ma non sono un mostro fino a questo punto» disse seriamente. Pensava davvero che era capace di fare certe cose alle ragazze? 
Lei si asciugò gli occhi «Vai fuori di qui!» gli ordinò.
Draco si iniziò a scaldare «Per quanto tu possa sentirti disperata…non devi rivolgerti a me in questo modo…soprattutto a casa MIA»
«Se avessi avuto la mia bacchetta…»
Stavolta fu Draco a scattare verso di lei «Che avresti fatto? eh?» le disse letteralmente in faccia.
Lei sostenne il suo sguardo «Ti avrei fatto secco!»
Draco rise «Tu?» 
Le ghignò di nuovo «Secondo te cosa faccio con tua zia? Pensi che mi faccia pettinare le bambole?»
Draco imitò il suo ghigno «Pensi di essere l’unica a seguire l’addestramento di mia zia? Sei solo l’ultima arrivata…non credere di essere così speciale»
Stavolta fece lei un passo indietro.
«Piccola Lewis….siamo sulla stessa barca» Draco si sistemò la manica della sua giacca «Ci stanno allenando per diventare Mangiamorte e non abbiamo scelta.» poi aggiunse: «E sappi che mia madre non ti ha comprata, ha solo pagato Rookwood per farti portare qui.» 
Draco si voltò e andò verso la porta ma si ricordò di aggiungere un'ultima cosa prima di andarsene «Ah! Tutte le ragazze che sono venute nel mio dormitorio erano consenzienti. Non sono quel tipo di uomo che tu immagini»
Chiuse la porta quasi sbattendola.


Circa una settimana dopo…

«Draco, portala giù, fa presto!» disse sua madre mentre orde di persone incappucciate entravano in una stanza segreta nei sotterranei del Manor dei Malfoy. Era raro che il Signore Oscuro facesse quel tipo di riunioni ma quella sera erano stati richiesti tutti. 
Draco corse al piano di sopra e bussò forte alla porta di Jane.
Lei aprì e lo vide «Che vuoi?»
«Muoviti, dobbiamo scendere di sotto. Lui è qui.» disse senza mezzi termini.
Jane, visibilmente terrorizzata fece per chiudergli la porta in faccia ma Draco infilò giusto in tempo un piede tra la porta e riuscì ad aprirla.
«Cazzo Lewis! Dobbiamo andare! Non hai nessuna scelta!» disse lui nervosamente.
«No, io non voglio…ho troppa paura di lui..» disse lei arretrando. Per quanto in quel momento la odiasse non poteva farle trasgredire le regole, soprattutto perché era sotto il suo stesso tetto.
«Neanche io voglio andarci! Ma siamo costretti!» con la bacchetta fece apparire due mantelli neri e si coprì sia lui che Jane.
«Non devi fare niente, stai solo ferma e ascolta quello che dirà» la prese per il braccio di forza e la trascinò.
«Draco ho paura…ti prego non farmi questo…» disse lei piangendo.
Draco si fermò di botto e lei fu costretta a sbattergli addosso «Jane, forse non ti è chiaro che io non ti farei proprio niente ma non decido un cazzo in questa casa. Io cerco solo di sopravvivere e far sopravvivere te. Ma se non vuoi non mi interessa, anzi, se riesci a scappare da qui sono solo contento per te»
Draco avanzò da solo ma si accorse dopo poco che lei aveva preso a seguirlo di sua spontanea volontà. Pensò che almeno non era una stupida.
Scesero nei sotterranei e videro intorno a loro gli altri Mangiamorte e sua zia Bellatrix.  Lei era la più felice di essere lì tanto che saltava e gesticolava per salutare le persone che conosceva, nemmeno fosse una festa.
Jane si avvinghiò intorno al suo braccio e tremava come una foglia «Staccatii!» cercò di sussurrargli ma lei era pietrificata.
Le afferrò il cappuccio e glielo abbassò il più possibile, meno di facevano notare meglio era.
Il Signore Oscuro comparve improvvisamente al centro di quella stanza e tutti si inchinarono di fronte a lui. Draco tirò giù Jane di forza.
Si accesero delle torce che apparvero fluttuando intorno a loro.
«Bene signore e signori, sono felice di vedervi tutti qui sani e salvi» disse lui con voce serpentina.
Parlò per dieci minuti spiegando loro le prossime mosse, elencò i vari infiltrati al ministero e fu sorpreso quando disse che Piton, che era di fianco a lui in quel momento, avrebbe insegnato Difesa Contro le arti oscure ad Hogwarts. Per quanto ne sapeva, Silente, non aveva mai voluto dargli quel posto. 
«…Bene, ora potete andare» appena disse queste parole tutti i Mangiamorte cominciarono ad andare via ma lui per qualche motivo non ci riusciva.
«Che succede…» disse lui provando a muovere le gambe ma sembravano pietrificate.
«Draco andiamocene…» sussurrò Jane tirandogli il mantello.
«C’è qualcosa che non va…non riesco a…» si guardò intorno e notò che erano rimasti solo loro due «Lewis, se tu riesci a muoverti, vattene!»
Voldemort li fissava con la bacchetta puntata verso di loro sorridendo «Tranquillo Draco…sono io che ti sto bloccando»
Sentì Jane che lo stringeva sempre di più, era terrorizzata. E anche lui non se la passava bene in quel momento.
«Mio Signore» disse cercando di non tremare chinando il capo e lui ne approfittò per fargli abbassare il cappuccio. Fece lo stesso anche a Jane.
«Ah, sei tu la figlia dei Lewis» disse rivolto a lei «Vedo che hai gli stessi capelli di tuo padre…»
Jane fece sì con la testa continuando a stringere il suo braccio. Avrebbe tanto voluto che lo mollasse in quel momento.
«Bravo Draco» gli diede una pacca sulla spalla con le sue mani affilate notando il loro legame «Saresti stato un ottimo fratello maggiore» 
«G-grazie Signore» rispose lui cercando di mostrarsi sicuro.
Puntò improvvisamente la bacchetta sotto il mento di Jane e la scrutò per un pò «E’ ancora troppo acerba…» disse poi sibilando.
L’avrebbe uccisa lì davanti a lui? Cosa aveva intenzione di fare? Cosa doveva fare?
Mentre pensava a tutto e a niente contemporaneamente vide Voldemort alzare la bacchetta e sentire il suo cuore fermarsi per lo spavento. Per quanto non gli importasse nulla di quella ragazza non voleva vederla morire davanti ai suoi occhi «Mio Signore…» la voce di Piton li interruppe. Draco non si rese conto che era rimasto anche lui fino a quel momento, riusciva a sentire i battiti del suo cuore nelle orecchie fracassargli i timpani «Posso suggerirle di continuare a mandarla a scuola…tanti dei nostri stanno cadendo e ci serviranno nuove leve in futuro...» poi guardò Jane come se fosse un cucciolo bastonato.
Voldemort lo guardò «Non hai tutti i torti Severus…» disse con la sua voce sibilante «Voi mi servirete più avanti» disse guardandoli negli occhi prima di sparire nello stesso modo come era venuto.
Sentì Jane allentare la presa sul suo braccio.
«Grazie professore…io…» balbettò Draco.
«Ci rivedremo a scuola» tagliò a corto lui «Ora andatevene»
«Si professore» dissero in coro Draco e Jane. Uscirono dai sotterranei senza dirsi una parola e per tutta la strada Jane gli fu attaccata al braccio ma vista la situazione appena accaduta non se la sentì di scrollarsela di dosso.
Tornarono nel corridoio delle loro stanze e finalmente Jane si staccò da lui.
Entrambi fecero un respiro profondo e si guardarono negli occhi uno di fronte all’altro.
«Ho pensato ti facesse fuori» le disse in faccia. 
«Anche io» rispose lei.
«Se non ci fosse stato Piton penso che l’avrebbe fatto» aggiunse lui sedendosi sul pavimento. Era troppo agitato per fare ogni cosa in quel momento. Gli tremavano sia le gambe che le braccia.
«Vogliono che diventiamo Mangiamorte contro il nostro volere…» Jane si lasciò andare sul pavimento accanto a lui.
«Benvenuta nel mio mondo!» disse lui sarcastico. Prese a sfregarsi le mani per il nervosismo.
Lei lo fissò in silenzio ma dopo qualche minuto parlò «Scusa»
«Per cosa ti stai scusando?» chiese.
«Per quello che ti ho detto la scorsa volta.» fece una pausa e distolse lo sguardo da lui «Credevo di essere prigioniera qui, che mi avrebbero torturata e poi uccisa in qualche modo.»
«Potevi chiedere come stavano le cose, no?»
«Cerca di capire, hanno ammazzato la mia famiglia e mi hanno portata qui incappucciata e ammanettata. Poi tua madre mi ha portata in camera tua, ho pensato di tutto…»
Draco si accigliò e rimase di stucco. Vedendo la situazione dal suo punto di vista quello che aveva pensato era del tutto normale!
«Hai pensato che mia madre ti avesse comprata per soddisfare i miei bisogni…intimi?» dirlo ad alta voce lo fece ridere.
Lei si voltò per non farsi vedere in faccia ed alzò solo le spalle.
«Certo che sei scema!» continuò a ridere e la cosa lo fece rilassare.
«Smettila! Ero traumatizzata quella notte!» disse lei.
Draco smise di ridere «Si, scusa.»
Lei sospirò e guardò il soffitto «Quindi ora che farò? Dovrò vivere qui? Diventare mangiamorte e morire per una causa di cui non mi interessa?»
Sospirò «Mi faccio le stesse domande da quando Lui è tornato.» 
«Hai provato a scappare?» gli chiese lei continuando a guardare il soffitto.
«No. Io ho la mia famiglia qui, mia madre. Non potrei mai abbandonarla»
Stavolta lei si girò a guardarlo «Ti stai rivelando una brava persona. Non l’avrei mai detto» disse lei con un mezzo sorriso.
«Non credevo di avere una reputazione così brutta a scuola…»
Jane ghignò «Grazie al tuo bel visino pensano che sei un manipolatore di prim’ordine, soprattutto con le ragazze»
Draco ci pensò su «Ora che mi ci fai pensare nessuna ha mai rifiutato una mia avance» 
Jane rise «Non ne dubito» 
Sentirono la voce di sua madre «Ragazzi siete qui?»
Draco si alzò e lei lo imitò «Che è successo? Ho sentito Bellatrix parlare dell’incontro»
«Si madre…» Draco le raccontò tutto quello che si erano detti.
«Jane stai bene?» chiese poi a lei dopo il racconto.
«Si…» rispose quasi in un sussurro. Sua madre le accarezzò la schiena «Stai tranquilla, ad Hogwarts starai bene vedrai…» poi guardò lui «Quindi a te non ha detto nulla riguardo…» 
«No, nulla» rispose prima che finisse di parlare.
«Forse è meglio così» lei guardò di nuovo entrambi «E’ molto tardi…cercate di dormire…»
«Signora Malfoy» disse Jane improvvisamente «Grazie»
Quella era la prima volta che le rivolgeva la parola di sua spontanea volontà. 


I giorni che seguirono trascorsero abbastanza normalmente, per quanto normale potesse essere la loro situazione. Jane si unì a Draco in biblioteca per studiare di tanto in tanto e parlarono di più sia tra di loro che con sua madre. Potevano quasi sembrare una famiglia normale, cinque minuti al giorno.

 





Spazio Autrice

Ciao a tutti! Sono qui dopo svariati anni ancora a scrivere fanfiction su Draco Malfoy! Purtroppo o per fortuna (dipende dai punti di vista) è il mio personaggio preferito su cui inventare storie. Ci tengo a precisare che il mio Draco non ha niente a che fare con l'attore o il personaggio della Rowling, mi ci sono basata ma l'ho stravolto del tutto come vedrete più avanti, non ho ritenuto però di doverlo segnalare come ooc.
I capitoli penso di volerli tenere abbastanza lunghetti in modo da non creare 1000 capitoli mini (cosa che odio delle storie che leggo) ma datemi un giudizio a riguardo.
Sono indecisa sui tempi di pubblicazione dei capitoli, potreste darmi un suggerimento? Potete scrivermi o in privato o qui sotto dopo aver recensito il capitolo.
Spero di leggere qualche vostra recensione! Vi auguro un buon proseguimento e...alla prossima!

Ps. Se volete leggere altro di mio vi ricordo che basta cliccare sul mio profilo =)
  
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