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Autore: Danielle Petite    13/08/2023    0 recensioni
«Draco…»
Lui si alzò per educazione e le porse la mano «Piacere di conoscerti…sono Draco Malfoy»
Sia lei che Blaise lo guardarono accigliati «Che avete?»
«Draco, davvero non ti ricordi di lei?» disse Blaise. Era chiaro che aveva fatto una grossa figuraccia.
Draco la guardò di nuovo «Scusami…io non mi ricordo proprio di te…dove ti ho già conosciuta?»
«No. Sta scherzando…non è possibile…» fece Blaise a lei.
La ragazza fece cadere la penna ed il blocchetto di fogli che aveva in mano «Blaise…» fece una pausa e poi riprese «C’è altro che non ricorda?»
«Cosa? In che senso?» chiese lui confuso.
«Da quando me ne sono andata da Hogwarts, hai notato che ha dimenticato qualcos’altro oltre me?»
Blaise guardò lui poi tornò su di lei «No»
Hogwarts? Era stata ad Hogwarts e se n’era andata? Perché non la ricordava affatto?
«Che succede?» chiese lui.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Capitolo II

1 Settembre

Jane quella volta aveva un baule con tutti gli accessori e vestiti nuovi di zecca. La Signora Malfoy aveva provveduto a procurarle ogni cosa, e finalmente aveva riavuto la sua bacchetta!
«Grazie mille» continuava a dire mentre lei le mostrava tutti i suoi acquisti. Camicette, gonne, vestiti, calze. Per fortuna lei non era mai stata un tipo pretenzioso o alla moda quindi apprezzò ogni cosa.
«Ora un'ultima cosa» con un colpo di bacchetta sistemò tutto di nuovo nel baule e lo chiuse. Da che prima sorrideva ora aveva uno sguardo completamente serio. Aveva gli stessi occhi di Draco «Lo sai che quest’anno sarà dura con i tuoi compagni?»
Jane ci aveva pensato per tutta l’estate, da quando le dissero che sarebbe tornata a scuola. Ormai tutti sapevano tramite i giornali che la sua famiglia era stata sterminata e sapevano, probabilmente, che ora lei era ospite dei Malfoy che a loro volta non erano visti tanto bene a causa di Lucius Malfoy chiuso ad Azkaban. 
«Si» rispose lei semplicemente.
«In altre circostanze ti direi di stare vicino a Draco ma…non so nemmeno se sarà in grado di badare a se stesso»
«Non si preoccupi, se la caverà come ha sempre fatto» disse lei convinta.
Narcissa le sorrise «Fatevi forza a vicenda»
«Certo…» prese il suo baule e seguì la Signora Malfoy al piano di sotto dove trovarono Draco pronto ad aspettarle.
Lui indossava come al solito un completo nero e notò che aveva sistemato il taglio dei capelli. Li aveva accorciati leggermente e tirati verso dietro come li portava sempre quando era a scuola. Usarono una metropolvere speciale e si ritrovarono direttamente al binario 9 e ¾.
Il treno era pieno come al solito e disse in fretta un «Arrivederci» alla Signora Malfoy prima di salire sul treno a cercare il posto mentre Draco la salutava. 
Per il momento era felice di allontanarsi dal Manor, non avrebbe più visto Bellatrix per un bel pò. Aveva addosso ancora delle ferite nascoste sotto i nuovi vestiti e forse qualche cicatrice l’avrebbe portata con sé per sempre.
Si trovò un posto libero vicino ai suoi compagni di scuola «Buongior…» ma appena entrò nello scompartimento gli altri ragazzi presero le loro cose e se ne andarono. 
Jane sospirò. Lo sapevano tutti. 
Si sedette e guardò fuori dal finestrino notando che stava per salire Agatha, la sua compagna di dormitorio. Lei era sempre stata sua amica, dal primo anno, e le sorrise agitando la mano quando si accorse che l’aveva vista. Lei non rispose al saluto ma salendo sul treno si fermò davanti al suo scompartimento e ci infilò appena la testa per dirle «Ciao Jane…io…ecco….ti volevo dire che…non saremo più compagne di dormitorio…mi hanno spostata…ci si rivede in giro ok? Ciao» disse tutto d’un fiato richiudendo subito la porta come se lei fosse un’appestata da tenere alla larga.
Non pianse. Non voleva darla vinta a nessuno di loro. Guardò Draco salire sul treno e sperò per un attimo che si sedesse accanto a lei per farle compagnia ma lui andò nella direzione opposta.
Fece tutto il viaggio da sola fino ad Hogwarts pensando a come comportarsi con quelle persone. Quando scese dal treno insieme a tutti gli altri si guardò intorno per cercare di capire la situazione. Qualcuno la additava e sussurrava qualcosa all’amico, qualcun altro invece la salutò senza problemi. 
Notò che anche Draco non se la passava bene, intorno a lui c’erano solo 3-4 persone mentre negli anni precedenti gli stavano tutti intorno. Lo vide salire sulla carrozza insieme a Tiger, Goyle, Zabini e la Parkinson, il suo gruppetto più stretto. Lei salì sulla carrozza successiva insieme ad alcuni Tassorosso che non le rivolsero la parola solo perché non la conoscevano e a lei stava bene così.
Non aveva mai avuto problemi di socializzazione, era sempre stata bene con tutti. In Sala Grande si sedette in fondo al tavolo perché sfilando per la navata aveva visto vari sederi spostarsi per non farla entrare nel posto libero. Nessuno la voleva vicino.
Mangiò praticamente da sola e appena possibile andò nel suo dormitorio dove fu stupita di trovare solo il suo baule. Tutte le altre ragazze si erano fatte spostare, non solo Agatha che almeno aveva avuto la decenza di dirglielo in faccia.




La mattina successiva, a colazione, si presentò con i capelli corti fino sotto al mento con una frangia anch’essa corta che le metteva in mostra le sopracciglia rosse come il resto della sua capigliatura, rossetto marrone che era in tinta con le sue lentiggini ed era riuscita anche a mettere l’eyeliner uguale su tutti e due gli occhi. Aveva aggiunto al look, sotto la gonna della divisa, due fasce di cuoio a mo' di giarrettiere su cui c’erano due fondine: Sulla coscia destra quella per la bacchetta e sulla sinistra una per una daga (un piccolo pugnale che le aveva generosamente donato Bellatrix). I babbani avrebbero detto che era un look punk.
Decido io se voglio far paura.
Di nuovo sfilò per la navata ma questa volta, con tutti gli occhi addosso, si infilò di forza tra due persone «Occhio che se mi toccate verrete trasformati in piscio di troll» disse volgarmente facendo scappare i due mal capitati. Poi prese il pugnale dalla sua fondina, lo fece roteare tra le dita e lo conficcò su una mela che c’era nel cestino al centro del tavolo «Bè che avete da guardare?» disse ai ragazzi intorno a lei che la fissavano sbalorditi «Non vi hanno insegnato che è maleducazione fissare chi sta mangiando?» disse addentando la mela che teneva infilzata con la daga come se fosse un lecca lecca.
Notò alcune persone che bisbigliavano qualcosa a Draco Malfoy e lui sembrava non voler rispondere a nessuno di loro. 

Qualche giorno dopo, durante la prima ora di Pozioni che condividevano con i Tassi…

«Buongiorno a tutti! Io sono il nuovo insegnante di Pozioni, mi chiamo Horace Lumacorno e sono felicissimo di fare la vostra conoscenza!»
Questo nuovo professore sembrava molto allegro e simpatico e sembrava stonare un pò con l’ambiente scuro intorno a loro. 
«Bene! Sedetevi a coppie e cominciamo subito! Oggi creeremo una pozione soporifera, è molto semplice…»
Jane non si mosse dal suo banco visto che già era sola e attese che qualcuno si mettesse vicino a lei. 
Sentì qualcuno sbuffare. Si voltò per vedere cosa stesse succedendo e vide che la Greengrass era rimasta da sola e la guardava male.
«Qualcosa non va?» chiese il professore dispiaciuto.
Jane si guardò intorno e non potè crederci. Non volevano nemmeno lavorare insieme per le lezioni!
«Facciamo a cambio» disse Draco dal fondo dell’aula con un tono scocciato «Daphne stai tu con Blaise» 
Jane lo vide venire verso di lei al primo banco con un sottofondo di brusiii da parte delle ragazze Tassorosso e si accomodò di fianco a lei.
Il professore cominciò la lezione spiegando i vari passaggi e lei in quel momento approfittò per sussurrargli «Perchè l’hai fatto?»
«Tu perché hai cambiato look e allontani tutti?» rispose lui con un’altra domanda.
Lo guardò negli occhi e vide i suoi occhi azzurri squadrarla da capo a piedi. 
Il professore prese a girare per i banchi e non potè rispondergli. Con l’aiuto del libro iniziarono la preparazione  e fu piacevolmente sorpresa dal fatto che Draco era molto serio e quasi professionale in quel frangente. Ignorava le ragazze dal lato opposto al loro che cercavano di attirare la sua attenzione ed era concentratissimo sul lavoro da fare. Non voleva darla vinta a nessuno di loro quindi si impegnò tantissimo anche lei. Prese la sua daga dalla fondina e con tagli decisi affettò la radice di valeriana, uno degli ingredienti principali della pozione e l’aggiunse nel calderone un po alla volta «Ottimo taglio signorina Lewis» disse il professore che si avvicinò al loro banco «Malfoy anche lei sta facendo un ottimo lavoro con quel fuoco»
Jane si voltò verso il loro calderone e vide Draco estremamente concentrato nel mantenere le fiamma a quella temperatura. Gli si avvicinò e versò l’ultima parte di valeriana tritata finemente nel calderone che come reazione cambiò colore come doveva essere.
«Ragazzi! Siete lenti, la signorina Lewis sta già aggiungendo la valeriana…su, su!»
«Sei meglio di Blaise come compagna di lavoro…a saperlo prima…» commentò Draco sottovoce.
«Sono brava con i coltelli, l’ha detto anche tua zia» rispose lei ruotando la daga tra le dita «Questo me l’ha dato lei»
«Davvero?» disse lui stupito «Devi piacerle proprio» poi prese il mestolo e seguì le istruzioni per il completamento della pozione. Jane si chiese se era un bene o meno che Bellatrix Lestrange l’avesse in simpatia.
A fine lezione si fecero i complimenti a vicenda «Ma Draco, tu sei sempre andato bene in Pozioni, Piton ti riempiva di complimenti…»
Draco sorrise «E’ vero ma…» sentirono un colpo di tosse provenire dalle loro spalle e si voltarono entrambi.
«Draco, andiamo?» disse Pansy con le braccia incrociate. Accanto a lei c’erano Blase e Daphne che guardavano male lei.
Jane fece per andarsene ma Draco la bloccò per un braccio «Sto parlando con lei non vedi?»
«Tzè!» Pansy uscì a passo svelto seguito dagli altri due.
Draco tornò a guardare lei «Perchè ce l’hanno così tanto con te?»
«Non ne ho idea. Immagino sia a causa dei giornali» prese la sua borsa e uscì dall’aula. Ora avevano due ore con la McGranitt quindi si aspettò che Draco la seguisse visto che dovevano andare nella stessa direzione.
«Stupida stiamo nella stessa classe, non puoi evitarmi» le disse dietro «E poi sono l’unico che ti parla»
Jane, a malincuore perché aveva ragione, si fermò «Cosa vuoi?»
«Spiegami perché hai fatto questo cambio look» chiese lui fermandosi davanti a lei.
Jane sbuffò «Ma che ti importa?»
«A me personalmente nulla, ma se lo hai fatto per allontanare le persone vorrei capire il motivo»
Draco sembrava veramente preoccupato per lei.
«Non stai prendendo troppo sul serio la questione di fare “il fratellone”?» disse lei ridendo ma poi aggiunse con un tono più serio «Appena arrivata hanno deciso tutti di tenermi alla larga. Ho deciso che se volevano aver paura di me avrei dato loro un motivo valido e per mia scelta»
Lo sguardo di Draco si fece più duro «Tutti? E le tue compagne di stanza?»
Jane rise «Non ho più delle compagne di stanza. A quanto pare prima dell’inizio della scuola hanno fatto TUTTE richiesta di cambio stanza. La cosa positiva è che ho il dormitorio tutto per me»
«Che cosa?» disse Draco sorpreso.
Jane fece spallucce «Ma non mi interessa. Ormai sto bene da sola» 
Draco non rispose e insieme continuarono il percorso verso l’aula della Mcgranitt.
Di nuovo si sedette in prima fila da sola senza problemi. 
Nessuno doveva decidere per lei. 

 

______________________


Qualche settimana dopo Draco ricevette una lettera da sua madre con il permesso firmato di andare ad Hogsmade e per un attimo si chiese come mai ce ne fossero due ma poi si ricordò di Jane. 
Erano a colazione e lei era seduta come sempre alla fine del tavolo, da sola «Jane, questo è per te» le disse porgendole il foglio. Lei alzò lo sguardo verso di lui e dopo un pò prese il foglio «Grazie».
Poi per qualche motivo rimase lì a fissarla fino a quando la vide abbassare la tazza e posizionarla delicatamente sul suo piattino «Meglio che ti allontani da me» disse lei. 
Draco si guardò intorno e vide che stavano spettegolando guardando nella loro direzione. Jane si alzò, rimise a posto la daga nella fondina che aveva sulla coscia e fece per andarsene.
Draco non aveva ignorato del tutto lei e la sua situazione ma ammise che non sapeva se e come aiutarla. Aveva sentito i discorsi dei suoi compagni di casata, sapevano quasi tutti ormai che lei era orfana e che viveva con i Malfoy. C’erano voci secondo cui lei voleva approfittarsi dei Malfoy per rubare le loro ricchezze e sciocchezze simili. Ovviamente nessuno sapeva che condividevano lo stesso destino, quello di diventare Mangiamorte sostituendo i loro genitori.
«Non andartene» le disse sicuro. 
La vide sgranare leggermente gli occhi contornati di nero «Il belloccio della scuola in mia compagnia? Pensaci bene» disse infine quasi in un sussurro.
«Io passo il tempo con chi mi pare. E poi l’onore di stare con me è tutto tuo» rispose sorridendo.
Jane gli sorrise a quella battuta. Nonostante fosse in quella veste “punk” ammise che era molto carina.
«In effetti» disse poi lei «Un tempo eri inarrivabile…si è detto di tutto su di te»
A Draco scappò un mezzo sorriso «Voglio proprio sapere cosa dicevano di me» disse lui sedendosi sulla panca e facendole segno di sedersi di nuovo al suo posto.
«Contento tu» disse lei assecondandolo.
Fecero colazione insieme e Draco scoprì che…

«CHE COSA? Cosa avrei fatto?»
«L’anno scorso avresti messo sotto imperio la Parkinson per procurarti qualche ragazza da scoparti» rispose Jane mentre andavano alla lezione di creature magiche.
«A parte che so perfettamente procurarmi una ragazza da solo…»
«Oh, su questo non ho dubbi…»
«Esatto» disse lui dandole ragione «E poi perché dovrei usare proprio Pansy? Sanno tutti che mi sbava dietro dal primo anno…»
Jane fece spallucce «Forse proprio perché ti sta sempre appiccicata»
«Poi che altro dicevano di me?»
Jane ci pensò su «Erano tutte cose a che fare con le ragazze. I posti dove l’hai fatto….»
«No ferma!» 
Jane si fermò sul ponte di legno che portava alla capanna di Hagrid «Cosa c’è?»
«Dimmi questi posti» Draco sembrava davvero sconvolto da quelle rivelazioni.
«Non è che mi interessava sapere queste cose…non mi ricordo bene…»
«Fai uno sforzo! Voglio sapere se sono state le ragazze a parlare o sono solo pettegolezzi»
«Mmm…se mi verrà in mente qualcosa te lo dico…ora è tardissimo andiamo a lezione» 
Presero a correre ed arrivarono per ultimi ma appena in tempo.
Nell’ultimo periodo passavano molto tempo insieme, non si cercavano ma se si incontravano in giro per il castello per caso non mancava occasione di fare due chiacchiere. E per Jane era un toccasana. Passava giorni interi da sola e stava iniziando ad accusare la situazione. I ragazzi delle altre casate raramente interagivano con i Serpeverde ed era sempre stato così. 
«Sto iniziando ad impazzire» gli confessò una sera in sala comune.
«Ma perché non li affronti? In altre circostanze mi sarebbe bastato parlare con qualcuno di loro per sistemare la faccenda…Ma stavolta penso che se mi intrometto è peggio»
Jane gli diede un colpetto affettuoso sulla mano su cui portava tre anelli d’argento belli grossi  «Grazie per il pensiero ma non te l’avrei permesso comunque. Ormai per me è diventata un questione di principio e di orgoglio.»
«Come vuoi» lui si alzò e si stiracchiò «Vado a dormire, buona notte»
Si alzò anche lei «Vado anch’io…’notte» 



La mattina della gita ad Hogsmade si incontrarono per puro caso nella sala comune «Buongiorno» disse Draco vedendola. Intorno a lui, Tiger, Goyle e Pansy si allontanarono di qualche passo.
«Buongiorno» rispose lei fermandosi vicino a loro.
Draco guardò i suoi amici con espressione accigliata «Ma siete seri?»
Tiger e Goyle si guardarono come due inebetiti mentre Pansy fu l’unica a parlare «Se la evitano tutti ci sarà un motivo no?» disse lei decisa.
«Jane vuoi unirti a noi per la gita?» disse Draco ignorandola del tutto.
«Non penso che la Parkinson qui sia d’accordo» poi fece un passo verso di lei «Vuole averti solo per lei» disse con un mezzo sorriso sfacciata come al solito. Pansy le si fiondò addosso e le coprì la bocca con la mano.
«Zitta!»
Risero tutti. Era da una vita che Draco non rideva così tanto.
«Andiamo a fare colazione che è tardi» disse spingendo leggermente Jane verso l’uscita.
«Draco non è vero quello che ha detto Jane…» disse poi Pansy rivolta a lei avvolgendola con un braccio intorno alle spalle.
«Ok..» rispose lui senza troppa convinzione. 

Jane quella mattina d’inverno, dopo tanto tempo, mangiò in compagnia di qualcuno. Quella combriccola era molto strana, Tiger e Goyle si facevano trasportare da Draco senza avere la minima personalità o idea personale, Pansy era palesemente innamorata di Draco e tutte le sue attenzioni erano rivolte verso di lui. L’unico che sembrava un minimo più interessante degli altri era Blaise Zabini. Si era unito a loro in Sala Grande e dopo averla squadrata da capo a piedi si comportò più o meno normalmente fino a quando...
«Come mai lei è qui con noi adesso?» disse lui rivolto a Draco accennando a lei.
«Puoi chiederlo direttamente a me sai?» come tutte le mattine prese la sua daga e si affettò una mela. La mattina mangiava sempre la frutta.
Zabini si rivolse a lei «Ok…Perchè sei qui?».
«Perchè non ti fai i cazzi tuoi?» 
Zabini si guardò intorno, forse per cercare supporto che non ebbe «Fino all’anno scorso eri una pecorella, perché tutt’un tratto sei diventata una stronza?» disse lui posando la forchetta.
Davvero lui non lo sapeva? «Forse perché l’estate scorsa hanno ammazzato tutta la mia famiglia?» fece una piccola pausa «Che dici, potrebbe essere per questo?» 
Lo aveva messo in difficoltà «S-scusami….io non lo sapevo…cioè…credevo che tutti ti evitassero per….»
«Per cosa?» chiese lei sinceramente interessata.
«Si dice che è colpa tua che la tua famiglia è morta, che tu sei maledetta» disse lui a bassa voce. Persino Tiger e Goyle si guardarono tra di loro a disagio.
«Allora non è vero…» disse Pansy sussurrando e avvicinandosi a lei «Che hai ucciso tutta la tua famiglia? E che vuoi far fuori anche i Malfoy?»
«Ma quante stronzate state dicendo?» guardò Draco che aveva circa la sua stessa espressione.
«La mia famiglia è stata uccisa dai mangiamorte! I Malfoy mi hanno salvata! Ma che cazz…»
«Sono tutti convinti che sei portatrice di una maledizione» disse Pansy.
Draco fissò Pansy per un attimo «Perchè non avete chiesto a me la verità?» si alzò lui sconvolto.
«Draco il fatto è che noi…credevamo fosse questa la verità» disse Blaise visibilmente dispiaciuto.
«Chissà chi ha iniziato a mettere questa voce in giro…» disse Jane ad alta voce mentre lo pensava.
«Ok basta così. Visto che la cosa è stata chiarita non parliamone più.» disse Draco deciso «Muoviamoci adesso»
Andarono a Hogsmade tutti insieme ma Jane si sentiva lo sguardo di Zabini addosso.
Ad un certo punto Draco disse «Andiamo a bere qualcosa?»
«Si certo!» rispose Pansy immediatamente come se l’invito fosse rivolto solo a lei. Vide Pansy trascinarlo lontano da loro e Tiger e Goyle a quel punto si allontanarono senza dire nulla.
Era rimasto solo lui con lei «Zabini, vuoi dirmi qualcosa?» fece lei subito affrontandolo.
«Eh?» fece lui preso alla sprovvista.
«Ho l’impressione che tu mi voglia dire qualcosa da quando abbiamo lasciato Hogwarts» gli si piazzò davanti e incrociò le braccia «Allora?»
Blaise Zabini era un ragazzo molto bello e popolare a scuola, forse allo stesso livello di Draco Malfoy. Infatti molti studenti di Hogwarts, intorno a loro, presero a fissarli. 
«Prima ti ho chiesto scusa…ma non mi hai detto se accetti» rispose lui tranquillamente. Sembrava non essere più ostile nei suoi riguardi quindi Jane abbassò le braccia «Ok, accetto le tue scuse»
Lui sorrise «Ok, allora da questo momento siamo amici.» le porse la mano «Chiamami Blaise»
Jane afferrò la sua mano e la strinse «D’accordo, allora tu chiamami Jane»
Era da tanto tempo che non si sentiva così leggera
. Era incredibile come un semplice gesto come quello alleviasse tutto il peso che si sentiva addosso.
Per un’oretta girarono insieme e parlarono del più e del meno, e scoprì che avevano delle cose in comune. A nessuno dei due piaceva il Quidditch ed entrambi odiavano la burrobirra.
«Non so come facciano a berla, è davvero disgustosa!» disse Jane.
«Pienamente d’accordo! Chissà chi ha pensato di unire la birra con il burro» si fermarono di fronte alla sala da tè di Madama Piediburro e Blaise disse «Ti va un tè?»
Jane fu sorpresa di quell’invito perché quel locale era famoso per gli appuntamenti romantici. Chiunque ad Hogwarts avesse avuto un primo appuntamento era successo in quel locale. Le sembrò maleducato rifiutare ma lo mise in guardia «Starmi vicino porta un sacco di stupidi pettegolezzi. Penseranno che voglio uccidere anche la tua famiglia, no?»
Blaise rise «Non è giusto quello che è successo e per me non è un problema se pensano che usciamo insieme» le prese improvvisamente la mano e la portò nel locale. 
La sala da tè, come sempre, era arredata in maniera principesca, fiori ovunque, tovaglie di seta, centrotavola con cuoricini e rose rosse. Ci era già stata con delle amiche l’anno prima ma ora sembrava ancora più un posto per coppie.
«Va bene qui Jane? Ti piace?» le chiese Blaise scegliendo un tavolino.
«S-si….certo» leggermente a disagio si sedette dove le aveva indicato lui e si guardò intorno. Come si aspettava c’erano alcune coppiette “famose” come Ginny Weasley e Dean Thomas e li fissavano tutti. Sicuramente con il suo look creava un certo contrasto in quel luogo però immaginava che per loro la cosa più strana era vedere Blaise Zabini insieme a una come lei.
«Buongiorno ragazzi» disse la proprietaria venendo al loro tavolo «Cosa posso portarvi?»
Lei era una donna molto bella, Jane le aveva invidiato non poco i suoi lunghi capelli argentati che portava in una treccia laterale. Aveva notato che molto velocemente il suo occhio l’aveva squadrata da capo a piedi soffermandosi sulla daga che portava sulla coscia.
«Per me Tè nero, con i soliti pasticcini» disse Blaise. Poi si voltò per guardarla.
«Anche per me lo stesso, grazie» ordinò lei.
«Bene, arrivo subito» disse Madame Piediburro scrivendo sul suo taccuino.
Quando lei si fu allontanata Blaise parlò di nuovo «Davvero ti piace il tè nero?»
«L’unico tè che non mi piace è quello verde. Lo trovo amaro» rispose lei sinceramente.
Blaise sorrise «Abbiamo gli stessi gusti…» si appoggiò meglio sullo schienale della sedia e poggiò entrambe le mani sul bordo del tavolo «E chi se lo aspettava» 
La guardò con uno sguardo che non gli aveva mai visto prima, forse poteva definirlo malizioso.
A disagio cercò di cambiare discorso «Chissà gli altri dove saranno andati» fece finta di guardare fuori attraverso la vetrina che dava sul viale principale. Neanche a farlo apposta passò di lì in quel momento Draco con Pansy e Daphne al seguito che forse avevano incontrato in giro. Lui camminava davanti con entrambe le mani tasca e le due ragazze dietro di lui che parlottavano tra di loro. A vedere la scena, Jane immaginò che stessero litigando per chi dovesse stare sotto al suo braccio. 
«Parli del diavolo…» disse Blaise sbracciandosi per farsi vedere da Draco. Lui li vide e si fermò a guardarli. Jane notò che fissò prima Blaise, poi lei e poi l’insegna del locale.
Jane arrossì. Come sospettava, tutti avrebbero pensato che usciva con Blaise o che ci fosse qualcosa tra loro.
Blaise fece cenno di entrare per unirsi a loro e Jane sperò che accettassero. Per fortuna così fecero e presero posto tutti e tre ad un tavolo vicino.
«Che avete fatto di bello?» chiese Blaise sorridendo verso di loro.
«Siamo stati da Zonko….abbiamo fatto un giro…» poi Draco si interruppe per sbadigliare.
La proprietaria portò i loro tè con i pasticcini e poi prese le ordinazioni ai nuovi arrivati.
«Voi due che ci fate qui insieme?» chiese Pansy maliziosamente.
«Oh…noi…» Jane fece per rispondere ma forse la sua indecisione portò Blaise a dire «Ci stiamo conoscendo. Abbiamo scoperto di avere tante cose in comune»
Draco si accigliò ma gli sorrise con il suo solito ghigno «Non credevo ti piacessero le ragazze come lei»
Jane si sentì arrossire.
«Intendi capace di cavarti un occhio?» disse Daphne ridendo e facendo ridere anche Pansy.
«Hai anche qualche frustino nel tuo baule?» aggiunse Pansy tra le risate.
Jane decise di stare al gioco «Certo, se vuoi ti insegno ad usarle. Sicuramente fare sesso con te diventerebbe più divertente» stavolta furono Draco e Blase a ridere.
Tutto sommato passarono una giornata divertente. Le due ragazze, capito che con lei non si poteva scherzare più di tanto, non la presero più in giro. 


«Jane! Dai vieni, sbrigati!» la chiamò Daphne nel corridoio mentre lasciavano l’aula di difesa contro le arti oscure dopo una lezione durata due ore.
 «Arrivo!» urlò lei mentre prendeva le ultime penne che erano sul suo banco e gettandole alla rinfusa nella sua borsa. Raggiunse la sua amica e seguirono Blaise e gli altri verso la prossima lezione.
«Ciao ragazzi, qualcuno ha notizie di Draco?» chiese Pansy unendosi al gruppo «Neanche oggi è venuto a lezione» 
Blaise si voltò e le rispose «Non so, con me non parla. Sta succedendo qualcosa ma non riesco a farlo parlare.»
«Ma almeno viene a dormire in dormitorio?» chiese Pansy preoccupata palesemente che passasse la notte con qualche ragazza in giro per il castello.
«Sparisce spesso» continuò lui «Stanotte però l’ho sentito entrare e poi andarsene subito. Forse gli serviva qualcosa…non so»
«Jane nemmeno tu sai nulla? In fin dei conti è come se fosse il tuo fratellastro adesso» chiese Pansy rivolta a lei.
«Guarda che non sono stata adottata dai Malfoy, sono solo un ospite» puntualizzò lei «E comunque credo che la persona più vicina a lui sia proprio Blaise» era risaputo che i due erano migliori amici da sempre.
«Già» dissero Pansy e Daphne quasi in coro.
Jane non poté fare a meno di pensare che le sue sparizioni c’entrassero qualcosa con i Mangiamorte ma non lo disse ad alta voce. Fingeva di non pensarci ma tutte le volte che usciva l’argomento “Draco” tornava l’ansia. Aveva immaginato di tutto e di più, che Piton avesse un modo per far uscire Draco dal castello, come una metropolvere speciale o cose simili oppure che esistesse un passaggio segreto in grado di portarti in un posto dove potersi smaterializzare. 
Passarono nel cortile di trasfigurazione che era ormai innevato ed entrarono in aula.
Essendo gli ultimi arrivati i posti erano già quasi tutti occupati. Pansy e Daphne si sedettero vicine come sempre mentre lei prese posto di fianco a Blaise che le spostò la sedia per farla accomodare «Prego» disse lui accompagnando il gesto.
Jane non si era ancora abituata ai suoi modi galanti. Blaise era gentile con tutti, ma aveva quel modo un po teatrale quando flirtava con una ragazza.
«Grazie» rispose lei accomodandosi.
Le persone ridevano nel vederli insieme perché mentre lui sembrava un principe d’altri tempi, lei si mostrava con il suo look un pò punk. Aveva ammorbidito leggermente i tratti del makeup ma si era abituata a vedersi in quel modo e si piaceva.



Spazio Autrice
Ciao a tutti! Ho deciso di pubblicare subito un altro capitolo per vedere se in questo modo vi creo un pò di curiosità sulla storia visto che, attualmente, 95 persone hanno letto il capitolo 1 e solo una persona mi ha lasciato una recensione (mia amica anche, quindi non vale XP)
Che vi costa scrivere due righe per farmi sapere com'è? Il senso di pubblicare una storia è quella di proporla agli altri e ricevere feedback.
Volete subito altri capitoli? Ditemelo.
C'è qualcosa che per voi non ha senso? Ditemelo.
Vi fa schifo ed è meglio che non la pubblico? Ditemelo.
Per favore.


 
  
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