Cercando il suo coraggio
Quando tornò a casa, il suono dei suoi passi si perse nell’interminabile silenzio che fagocitava una colpa che avvertiva ancora addosso.
C’era la rabbia – Harry l’aveva evocata con parole crude e cattive – e ad essa si legava il disagio, il sentirsi meno uomo, meno umano, di certo più mostro che marito; codardo, era anche questo.
Non appena raggiunse il salotto, trovando Nymphadora ad aspettarlo, vide nei suoi occhi le domande e le accuse, ma anche il perdono – quello di chi amava abbastanza per entrambi, al punto da lasciar scivolare dietro di sé le azioni di chi meritava soltanto disprezzo.
“Resterai?”
domandò lei, cercando
il suo coraggio.
Remus annuì; tremò. “Resterò.”
Remus annuì; tremò. “Resterò.”
[110
parole; prompt: 046.
Monster
– Remus
Lupin]
[Questa drabble partecipa al'iniziativa ‘Oh, Darling, Where've you been?’ - 100 Prompts su Livejournal - link su torre di carta]
[Questa drabble partecipa al'iniziativa ‘Oh, Darling, Where've you been?’ - 100 Prompts su Livejournal - link su torre di carta]
Note dell'Autrice ✬
Buonsalve. Questa l'ho scritta qualcosa come dieci minuti fa per... boh, sfogarmi? Sto passando un brutto momento, ancora una volta a pormi domande che non dovrei, e alla fine è uscita questa cosa. La visione di quando Remus torna a casa e Tonks stranamente non lo prende a calci nel culo (scusate, dovevo dirlo). Credo che la fuga di Remus sia stata il momento più basso toccato dal personaggio, che però ci mostra anche quanto sia umano alla fine - dilaniato dalla colpa e costantemente in lotta contro se stesso e la propria condizione. Bon, è solo una scenetta così, magari non è niente di che - son sicura che non lo è - ed è nata come sfogo al mio sentirmi un po' di merda. Anyway, vi saluto, e ringrazio chiunque leggerà questa cosetta.
Un bacione,
Mokochan