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Autore: elenabastet    17/08/2023    2 recensioni
Questa storia nacque come idea molti anni fa, da un progetto che avevo in comune con la fan Anna Paola Gini detta Sionnach. Poi ci siamo perse di vista, io ho rimaneggiato. Mi baso sulle prime stagioni di The X-Files, non ci sono Doggett e Reyes e Mulder e Scully non stanno ancora insieme. Ho voluto mettere insieme le mie due coppie preferite di sempre in una storia.
Genere: Angst, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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QUANDO SIAMO MORTI

 

Rating: pubblico maturo, lutti, amori, morte, paranormale.

Fandom: Lady Oscar, con cross over con The X-Files.

Note: questa storia nacque come idea molti anni fa, da un progetto che avevo in comune con la fan Anna Paola Gini detta Sionnach. Poi ci siamo perse di vista, io ho rimaneggiato. Mi baso sulle prime stagioni di The X-Files, non ci sono Doggett e Reyes e Mulder e Scully non stanno ancora insieme. Ho voluto mettere insieme le mie due coppie preferite di sempre in una storia.

 

Capitolo ventesimo

Ad un tratto, Mulder e Scully arrivarono in una radura in mezzo al bosco, c’erano solo loro due, erano vivi, erano scampati alla morte, erano insieme e sapevano che non dovevano più dividersi. Era come se fossero in un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, un luogo magico e unico, tutto per loro, lontani da ogni pericolo e dolore.

Ad un tratto Scully disse:

“Mulder, non ho mai visto la morte così da vicino, non l’ho mai sentita così… era come nel sogno...”

“Hai ragione… io ho capito una cosa… ti amo Scully, ti amo da sempre!”

Erano anni che la amava, da quando era entrata nella sua vita, per ostacolarlo secondo le intenzioni dei capi dell’FBI, ma in realtà per aiutarlo. Aveva sacrificato tanto, troppo per lui, rischiato troppe volte ogni cosa, fino all’ultimo pericolo scampato poche ore prima.

Scully guardò Mulder, sorridendo dolcemente:

“Anch’io...”

Era vero, quel collega che tutti deridevano, quel collega che lei doveva mettere in difficoltà, era diventato la persona più importante per lei che ci fosse al mondo. Quello che faccio per te non lo farei per nessun altro, gli aveva detto una volta, ed era così.

Si avvicinarono sempre di più e iniziarono a baciarsi, prima timidamente e poi con sempre più passione.

Le lucciole illuminavano il mondo attorno a loro, palpitanti come i loro cuori, i loro esseri, i loro corpi, quando si liberarono di quegli strani abiti di un’altra epoca, sporchi del sangue di una morte scampata, e caddero sull’erba avvinghiati, diventando una cosa sola.

Non era certo la prima volta per nessuno dei due, ma fu come se lo fosse, meraviglioso, indimenticabile, unico, eccitante, romantico, il compimento di un destino che era iniziato quel giorno in cui Scully era entrata nell’ufficio di Mulder nel sotterraneo, e che si era delineato in mille avventure, mille pericoli, mille dolori.

Dopo essersi amati, giacquero appagati sotto le stelle e tra le lucciole, e per un attimo la loro mente fu attraversata da un pensiero, come era folle quella situazione, senza auto vicina, isolati, senza nessuna delle comodità a cui erano abituati, dalla televisione via cavo all’acqua corrente, travolti dalla passione e senza che nient’altro importasse per loro.

Mulder baciò i capelli di Scully, che si stava appisolando sul suo petto, e poi fu attirato da uno stormo di lucciole particolarmente denso, che stava posandosi vicino a loro.

Si girò, con anche Scully che lo seguiva tra le sue braccia e di colpo il cuore gli balzò in gola: non erano più solo lì.

 

Non c’erano alieni, mutanti, killer o criminali: accanto a loro, nell’erba, si erano come materializzati altri due amanti, abbracciati e appagati dopo l’amore come loro, lui dai capelli scuri come l’ebano, lei bionda. Mulder capì chi erano, ma non erano due fantasmi evanescenti, erano di carne e sangue come lui e Scully, diversi da quello che c’era sotto terra ad Arras, ma assomigliavano a quello, due esseri insieme per sempre.

“Oscar e André, suppongo”, disse Mulder rivolto a loro, con un sorriso. No, non c’era da aver paura, per un attimo pensò che la situazione poteva sembrare a quella di una scena di uno di quei film che guardava nelle sue sere solitarie, ma era in realtà diversa, era quasi mistica.

Loro due li guardavano con simpatia e curiosità e poi lei parlò:

“Già… agente Mulder, vi chiamate così, vero?”

“Eh sì. Ma voi, come è possibile, cosa è successo, ma allora non era una truffa o uno scherzo che qualcuno ci ha fatto...”

“Agente Mulder”, disse André, “quando siamo morti è successo qualcosa… ci siamo ritrovati subito, perché il nostro amore era così grande, ma nello stesso tempo è stato come il mondo intero piangesse la nostra morte, c’era il rimpianto di non aver vissuto appieno le nostre vite… e siamo rimasti qui, insieme, come eravamo vissuti, nelle tombe dove ci hanno messi a riposare per l’eternità, ma anche in giro, come sospesi tra due mondi, tra ricordi, gioia e dolore...”

“Ma come è possibile, tutto quello su cui abbiamo indagato...” intervenne Mulder.

“Ma siete voi gli esperti di cose paranormali!”, disse Oscar, “sapete, andavano di moda anche nella nostra epoca, c’erano dei romanzi divertenti in tema e non solo, ma noi non seguivamo questo mondo e noi non sappiamo cosa è successo davvero, perché è successo questo. Siamo insieme, siamo nell’eternità fuori del tempo ma siamo rimasti legati qui, a questo e ad altri luoghi...”

Mulder avrebbe voluto fare tante domande a questi due viaggiatori del tempo venuti da un’altra epoca, che giacevano abbracciati accanto a loro, come lui e Scully. Ma l’emozione era davvero troppo tardi.

“Mi sarebbe piaciuto se ci fossimo conosciuti, saremmo diventati amici anche se siamo di due tempi diversi”, aggiunse Oscar, “ci piacete molto, vero André?”

“Oh sì. Ma un giorno ci rivedremo”, disse lui baciando dolcemente la sua amata, in un modo che spinse Mulder a fare altrettanto con Scully, “per voi sarà tra tanto, tanto tempo, dopo tutta una vita che passerete insieme. L’eternità insieme è meravigliosa, intensa e travolgente come quello che proviamo, ma avremmo voluto avere più tempo per noi da vivi. Non sprecatelo!”

Mulder sentì un nodo in gola, avrebbe voluto chiedere spiegazioni a quelle due personificazioni dall’amore.

“Il mio unico rimpianto è di non aver amato André come mio compagno prima”, disse Oscar, “ho vissuto gli anni che mi sono stati dati da vivere, ma ora sono in pace, siamo in pace insieme. Con quell’unico rimpianto, e forse è solo quello che ci tiene legati qui, ma non stiamo male, siamo insieme ed è questo che conta.”

“Siete eroi”, disse Mulder. Quella era una storia da raccontare, sembrava un’antica leggenda di coraggio, aveva conosciuto tante persone, anche sgradevoli nella sua carriera, ma Oscar e André sarebbero rimasti nel suo cuore e in quello di Scully.

Si accorse che Scully era ben sveglia e vigile e aveva assistito a tutto lo scambio di frasi.

“Anch’io avrei voluto essere vostra amica, credo che avremmo avuto tante cose in comune”, disse, guardando Oscar e André, e mettendo da parte il suo scetticismo.

“Oh sì, anche vostro padre era un generale, vero?”, disse Oscar, “lui ora è in pace, mentre il mio non l’ha trovata, ditegli che sono felice e che lui non ha niente da rimproverarsi, era destino e basta, ero come una rosa, me l’ha sempre detto André, l’unico mio rimpianto riguarda il mio amore per lui e null’altro. Ah, Mulder, non fate arrabbiare Scully come facevo io con André...”

“Ma se non l’hai mai fatto...”, disse André, abbracciando Oscar e baciandola con passione.

Oscar si sottrasse ai baci di André ridendo e disse:

“Certo, sarebbe stato bello essere amici con voi, in un altro tempo, in un altro mondo che non ci sarà mai. Certo che con quel nome, Fox Mulder, Fox, come Renard o Volpe, ci saremmo fatti tutti delle risate pazzesche. Te li immagini Alain e gli altri, André?”

“Oh sì”, disse André.

“Io mi sarei fatto chiamare Mulder, come mi chiama la mia Scully...”, disse Mulder, pensando che i tempi cambiano, le epoche si succedono, ma il suo nome avrebbe fatto sempre ridere tutti.

“Certo, ma avremmo riso lo stesso”, disse Oscar, “e un giorno rideremo insieme del vostro nome, tra tanti e tanti anni per voi. Per noi sarà un battito di ciglia...”

Il sole cominciava a sorgere e le lucciole stavano svanendo. Mulder e Scully videro i due amanti pian piano sparire, mentre loro dicevano:

“Noi siamo parte del tutto, e siamo sempre noi...”

Alla fine, rimasero soli, mentre il sole sorgeva:

“Mulder, cosa è stato?”, chiese Scully.

“Forse la cosa più bella che ho visto...”, rispose lui.

Di colpo, la musica della canzone dei Queen No One but You, che Mulder aveva messo come suoneria del cellulare qualche settimana prima e che ora gli sembrava perfetta per Oscar e André, li riscosse. Non erano lontani dalla civiltà dopo tutto e Skinner li stava chiamando. Dovevano lasciare quel posto e tornare al loro lavoro, ma ora tutto era davvero cambiato per loro, e per sempre.

  
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