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Autore: Danielle Petite    17/08/2023    0 recensioni
«Draco…»
Lui si alzò per educazione e le porse la mano «Piacere di conoscerti…sono Draco Malfoy»
Sia lei che Blaise lo guardarono accigliati «Che avete?»
«Draco, davvero non ti ricordi di lei?» disse Blaise. Era chiaro che aveva fatto una grossa figuraccia.
Draco la guardò di nuovo «Scusami…io non mi ricordo proprio di te…dove ti ho già conosciuta?»
«No. Sta scherzando…non è possibile…» fece Blaise a lei.
La ragazza fece cadere la penna ed il blocchetto di fogli che aveva in mano «Blaise…» fece una pausa e poi riprese «C’è altro che non ricorda?»
«Cosa? In che senso?» chiese lui confuso.
«Da quando me ne sono andata da Hogwarts, hai notato che ha dimenticato qualcos’altro oltre me?»
Blaise guardò lui poi tornò su di lei «No»
Hogwarts? Era stata ad Hogwarts e se n’era andata? Perché non la ricordava affatto?
«Che succede?» chiese lui.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Capitolo III


Era quasi la fine di Novembre quando finalmente quel cazzo di armadio aveva cominciato a funzionare. Draco dall’inizio dell’ anno, di nascosto , aveva trascorso svariate ore nella stanza delle necessità a cercare di riparare un armadio magico chiamato Armadio Svanitore. Era collegato al suo doppione che si trovava al Manor e che doveva permettere il passaggio di persone da un luogo all’altro. In quel momento era riuscito a far passare una mela e si rallegrò del fatto che significava che prima o poi avrebbe funzionato completamente e che forse era salvo.
Nessuno lo sapeva a parte sua madre, ma lui aveva ricevuto una missione segreta da Voldemort in persona e quasi certamente mirava a farlo suicidare o comunque a farlo morire in una maniera brutta. Forse con quell’armadio poteva far passare qualcuno che lo avrebbe sostituito in quella missione suicida. Era tutto un forse ma era la migliore idea che avesse avuto.
Guardò un orologio a pendolo che era lì nell’ammasso di cianfrusaglie di quella stanza e si accorse che era quasi mezzanotte. Non aveva cenato, era lì da quella mattina e per pranzo aveva mangiato solo un tramezzino ed il suo stomaco iniziò a brontolare.
Appena uscì dalla stanza delle necessità gli venne un colpo che quasi cacciò un urlo «Jane! Sei impazzita?»
Lei si era piazzata perfettamente davanti alla porta «Finalmente sono riuscita a beccarti ad uscire da qui!» disse lei guardando la porta dietro di lui che stava sparendo.
«Che ci fai qui? Mi hai seguito?» Draco stava iniziando a pensare ad una scusa sul motivo per cui era li.
«Che posto è questo? Come hai fatto a farla apparire?» lei ignorò del tutto la sua domanda continuando a guardare la parete.
L’afferrò rudemente per un braccio e la fece allontanare «Lascia stare, andiamocene o Gazza ci scopre»
«Sono settimane che ti vedo sparire dietro quella porta, che succede?» chiese lei con voce seria.
Draco le lasciò il braccio «Perché mi hai seguito?»
«E’ qualcosa che riguarda Loro vero?»   
Draco non ne poteva più, era già nervoso per l’armadio e la fame. La spinse contro il muro e le disse scandendo bene le parole «PERCHE’. MI HAI. SEGUITO.» 
«ATTENTO a quello che fai» disse lei facendogli notare che gli stava puntando il pugnale tra le costole. 
«Tzz» era in gamba, non se n’era accorto che lo aveva estratto «Molto bene Jane» si allontanò di un passo «Che cazzo vuoi da me? Perché mi hai seguito» ripeté lui.
Lei ruotò il pugnale tra la mano e lo ripose sulla coscia «Ti ho seguito perché ogni tanto sparisci e non dici a nessuno dove vai. Ho pensato che la cosa ha a che fare con i mangiamorte»
«Si, e quindi?» fece lui tranquillamente.
«Quindi?» lei fece un espressione come per dirgli di parlare.
«Jane…» scosse la testa e si tirò indietro i capelli «…sono terribilmente stanco e sto morendo di fame…evita»
Lei aprì la bocca come per replicare ma poi la richiuse. Nel silenzio del settimo piano si sentì la sua pancia gorgogliare «Anche io ho fame» ammise lei «Sono stata tutta la giornata qui fuori perché stavolta volevo beccarti uscire da li»
Draco si accigliò «Tu hai qualche serio problema» fece per andarsene ma arrivato sulle scale la chiamò visto che non si era mossa da lì «Dai muoviti!»             
Decise di andare a prendere qualcosa dalle cucine che si trovavano nei sotterranei e silenziosamente camminarono nei corridoio ed al buio «Chi altro sa di quella stanza? Non voglio che si sappia in giro»
 «Nessuno, ho deciso io di seguirti» rispose lei. Che l’avesse scoperto lei e non qualcun altro era un bene, almeno poteva esserne certo che non lo avrebbe rivelato a nessuno
Quando superarono l’ingresso della sala comune Jane gli chiese «Dove stiamo andando?»
«Non sei mai stata qui?» le chiese indicando il quadro con la cesta di frutta.
Lei fece no con la testa un pò perplessa. Toccò la pera nel quadro ed entrò nel piccolo tunnel che aveva svelato.
«Benvenuta nelle cucine di Hogwarts» le disse non appena lo raggiunse. Il posto era l’esatta copia della Sala Grande con i quattro lunghi tavoli ed era pieno di elfi domestici.
«Due panini» ordinò Draco ad uno di loro che in un battibaleno gli servì due panini su un piatto d’argento.
«Ah, funziona così? Puoi venire qui ed ordinare come se fosse un ristorante?» chiese Jane sorpresa.
«In realtà credo sia vietato entrare qui…ma lo fanno tutti» le passò un panino con un'alzata di spalle «Andiamo in sala comune a mangiare»     
«Grazie!» disse Jane agli elfi prima di rientrare nel tunnel. 
«Sono elfi, non occorre ringraziarli» le fece notare.
«Stiamo mangiando fuori orario, è carino ringraziarli»
«Carino?» poco prima gli aveva puntato un pugnale contro ed ora trovava carino ringraziare gli elfi domestici. Sorrise divertito tra sé e sé. 
In sala comune trovarono Pansy e Blaise in pigiama «Ehi ragazzi, che ci fate ancora qui?» chiese lui appena li vide.
«Jane?!» disse Blaise sorpreso vedendola entrare dopo di lui.
«Blaise! Che paura! Per un attimo ho pensato fossi il prof!»
Draco squadrò tutta la scena e capì cosa stessero pensando «Non è successo niente, volevamo solo mangiare qualcosa…» alzò la mano con il panino e si rese conto che vista da fuori era abbastanza equivoca come scena. Se era vero che Jane si era appostata fuori la porta del settimo piano quando lo aveva visto entrare, mancavano entrambi da quella mattina. Blaise gli si avvicinò e quasi lo sovrastò nonostante fosse circa della stessa altezza «Spostati» lo spinse di lato con una spallata e poi si rivolse direttamente a Jane «Che hai fatto tutta la giornata con lui?» lo disse come se si stesse riferendo a lui come un sacco dell’immondizia e la cosa lo stava facendo imbestialire. Poteva capire la sua gelosia ma fino ad un certo punto perché lo conosceva bene, non ci avrebbe mai provato con la sua ragazza.       
Aspettò la risposta di Jane che arrivò subito e tagliente come suo solito «Non sono tenuta a risponderti»
«Non sei tenuta a rispondermi?» ripeté lui scioccato da quella risposta.
«Stiamo insieme da quanto? Una settimana? Se già all’inizio non hai fiducia in me la soluzione è solo una!»
«Ti vedo tornare qui passata la mezzanotte con lui dopo una giornata che siete spariti entrambi. Una spiegazione me la devi!»
Jane si accigliò «Blaise, ma lo sai che io vivo con lui vero? Passerò le vacanze di Natale e quelle estive con lui a casa sua e dureranno più di un giorno»
«C-cosa» rispose lui in un sussurro. Draco purtroppo non riuscì in nessun modo a trattenersi e rise a tutta forza. Blaise aveva dimenticato quel piccolo particolare.
Si girò di scatto e si rivolse a lui afferrandolo per il colletto della camicia «Che intenzioni hai?»
«Ho intenzione di mangiare questo panino. Seduto su quella sedia» rispose lui dicendo la pura verità. Blaise lo mollò furioso e se ne andò nei dormitori sbattendo la porta. Pansy era rimasta in disparte e disse solo «Buonanotte Draco» andandosene verso i dormitori femminili. 
Lui sospirando per la stanchezza si sedette sulla sedia e cominciò a mangiare il panino mentre Jane fece altrettanto ma sedendosi su una poltrona davanti al camino. Non parlarono e non si guardarono. Dalla posizione in cui sedeva Draco riusciva a vedere Jane di profilo rivolta verso il fuoco che rendeva i suoi capelli ancora più infuocati «Non sei turbata per quello che è successo con Blaise?» le chiese improvvisamente appena finì il panino.
Lei fece no con la testa tenendo il panino in bocca.
Draco rifletté «Sai, è la prima volta che mi accusa di una cosa del genere»
«Era solo arrabbiato. Vedrai che domani ti chiederà scusa» rispose lei buttando giù il boccone.
«Tu sei strana, lasciatelo dire» si alzò dalla sedia e si sedette sul divano, di fianco alla poltrona di Jane. 
«Perchè scusa?» chiese lei perplessa.
«Dicendo quella cosa che abiti con me non lo hai rassicurato per niente» le disse sinceramente.
«Bhè è la verità. Poi se non si fida di nessuno dei due non è un problema mio» rispose lei serenamente.
Non poteva darle torto «Però così dai l’impressione che non ti importi di lui»
Jane rise «L’ultima cosa che potevo aspettarmi da te era che mi dessi consigli sull’amore» 
Rise anche lui rendendosi conto di quello che stava dicendo «Hai ragione»
Lei era davvero particolare e stava cominciando a intrigarlo con i suoi ragionamenti ed i modi di fare. 
«Se proprio vogliamo parlarne» cominciò lei ma si interruppe «è un discorso complicato, non so se lo reggi a quest’ora»  disse poi guardandolo.
Lui si sdraiò sul divano e chiuse gli occhi «Ti ascolto e mi riposo allo stesso tempo»
«Ok..» sentì la sua voce «Il fatto è che ho accettato che morirò giovane ed ho capito che non voglio andarmene senza che nessuno si ricordi di me»
Draco aprì gli occhi e si rimise seduto. Non era un discorso da poter essere ascoltato in quel modo «Continua.»
«Eh…bhè…il fatto è che…» si grattò le testa imbarazzata «Sembra che Blaise sia l’unico che mi abbia dato questa possibilità…anche se forse…» sembrò rifletterci su e poi riprese «Forse hai ragione nel dire che non mi importa di lui. Forse lo sto solo usando per appagare il mio desiderio di essere ricordata…» improvvisamente si mise a piangere in maniera silenziosa. Vide le sue lacrime rigarle il viso e gocciolare sulle sue ginocchia. 
In un primo momento non seppe cosa dirle ma vederla in quello stato e capendo perfettamente quello che provava, gli fece sbloccare qualcosa in lui. 
Disse «Ti rendi conto che a questi discorsi noi non dovremmo nemmeno pensarci? Non l’ho mai detto ad alta voce ma…anche io ho paura di morire…io…sinceramente io penso…di non arrivare vivo all’anno prossimo…» dicendo quell’ultima frase si rese conto che anche i suoi occhi cominciarono a lacrimare
«Draco!» Jane, con tutto il trucco sciolto sotto gli occhi , si alzò e lo abbracciò e lui ricambiò condividendo la disperazione. Rimasero lì davanti al fuoco abbracciati a singhiozzare sfogando entrambi tutto quello che avevano dentro.
«Non voglio morire»
«Non voglio uccidere nessuno»
«Non voglio morire da sola»
«Non voglio fare la fine di mio padre»



La mattina successiva Draco si svegliò così tardi da perdere la colazione e per fortuna non avevano lezione essendo domenica, altrimenti avrebbe saltato almeno le prime due ore. Fu sorpreso di vedere Blaise seduto sul suo letto accanto a lui «Buongiorno Blaise» gli disse facendo finta che non fosse successo niente la sera precedente.
«Tieni» disse lui lanciandogli un sacchetto con una brioche «Questo è per scusarmi per ieri sera.»   
«Grazie….» non sapeva bene cosa dirgli anche perché in quel momento si sentiva in colpa per aver abbracciato Jane.
«Quando sparisci…è qualcosa che ha a che vedere con la tua famiglia? Per questo non puoi parlarmene?» chiese lui pacificamente.
A Blaise aveva sempre raccontato tutto ma quello non poteva assolutamente dirglielo «Si, esatto. Ma stai tranquillo per Jane, non ci proverei mai con la tua ragazza» 
Lui fece un verso che non riuscì a interpretare e poi disse «Stamattina mi ha spiegato tutto»
Draco si sfregò gli occhi per sembrare meno stupefatto «Cosa ti ha detto di preciso?» pensò per un momento che gli avesse raccontato che presto sarebbero diventati mangiamorte.
«Che hai dei problemi che non puoi dirmi e che lei ti starà vicino visto che la tua famiglia l’ha salvata» poi rise «e che se non me ne farò una ragione posso andarmene a cagare»
Rise anche lui «Ma come fai a stare con una come lei…a te sono sempre piaciute le ragazze con un certo fascino…»
«Anche lei ha il suo fascino. Mi piace che quando parla non lascia intendere niente, è diretta e onesta. Mi sorprendo a non  averla conosciuta prima, ce l’ho avuta sotto il naso per tutto questo tempo e non l’avevo mai notata» risse lui con il classico sorriso da innamorato.
A Draco un pò dispiaceva per lui perché non sapeva nulla. Jane, si era onesta, ma aveva di proposito evitato di raccontargli il suo destino. Decise di non immischiarsi.
«Perchè non vai da lei ora? Io penso che mi rimetterò a dormire» disse lui stendendosi di nuovo.
«D’accordo. Ma non dimenticare che domani sera ci sarà la festa di halloween, devi ancora farti un costume»  
Tutti gli anni avevano avuto il permesso del preside per fare una festa di Halloween nella loro sala comune a cui ovviamente potevano partecipare solo i serpeverde. C’erano delle regole che puntualmente non venivano mai rispettate: 
  1. Niente alcolici
  2. Niente fumo
  3. Niente droghe
Draco aveva perso la cognizione del tempo «Vuol dire che mi vestirò da me stesso»
Blaise rise uscendo dal loro dormitorio «Anche Jane ha detto la stessa cosa!»
Non diede peso a quella frase fino a quando, la sera successiva, scese in sala comune con addosso solo un mantello nero che lo ricopriva completamente come un mangiamorte «Salve ragazzi!» disse ai suoi amici.
Pansy e Daphne si erano vestite da vampire come l’80% delle ragazze, Tiger e Goyle erano due zombie mentre Blaise era Frankenstein.
«Non hai fatto nessun costume?» chiese Pansy delusa «Mettersi solo un mantello addosso è banalissimo»
«Senti chi parla» disse una voce familiare che si avvicinò a loro «Tu hai solo messo un rossetto rosso e dei denti a punta!»
Anche Jane si era vestita da mangiamorte.
«Toh…eccone un’altra…fantasia zero!» commentò Pansy.
«Anche gli altri non è che si siano impegnati così tanto» rispose lei guardandosi attorno. Qualcuno aveva indossato la divisa della scuola macchiandola con un po ' di sangue finto e fatto degli strappi.
Draco buttò il braccio intorno al collo di Blaise «Cosa c’è da bere?»
Blaise rise «Abbiamo fatto un cocktail potentissimo, vieni…»



Jane osservò i due allontanarsi insieme per andare in uno dei dormitori dove probabilmente avevano preparato gli alcolici «Quei due diventeranno due stracci tra non molto»
Pansy rise «Come tutti gli anni…»
«Noi su cosa ci buttiamo?» chiese Daphne ad entrambe eccitata.
Era risaputo che a quella festa c’era un po ' di tutto. Tutto quello che in genere era illegale. Però, siccome c’erano anche bambini di 11 anni, se si voleva qualcosa da adulti c’erano persone specifiche a cui chiedere.
«Andiamo da Arthur, vediamo cosa ha…» propose Pansy.
Arthur era un ragazzo del settimo anno che non si sa come era capace di far entrare qualunque cosa ad Hogwarts. Jane e Daphne la seguirono verso i dormitori maschili e trovarono Arthur vicino alla porta dei bagni «Ciaoooo!» esclamò Pansy appena lo vide «Forte il tuo costume…»
Si era vestito da mummia.
«Salve ragazze! Cosa vi porta qui da me?» fece lui con la sua voce da sballato.
Stavolta parlò Daphne «Cosa hai di buono quest’anno?»
«Le solite cose…pozioni sballanti, merendine illusorie…» frugò in una borsa che aveva lì vicino «Forse potrebbero interessarvi queste, sono babbane» mostrò loro delle pillole bianche «L’effetto dura per qualche ora, giusto per la serata. Ricordate però che qualunque cosa scegliate di prendere dovete farlo qui dentro, mentre qui fuori deve rimanere tutto PULITO»
«Interessante…quanto vuoi?» le chiese Pansy prendendole.
«Facciamo 5 galeoni per tutte e tre.» rispose lui sorridente.
Pansy guardò entrambe che annuirono. Generalmente Jane non era attratta da quel genere di cose, ma visto che la sua vita poteva finire da un momento all’altro decise di prendersi tutto quello che il resto della sua vita aveva da offrirle. Inoltre non pensava che una pillola babbana poteva farle chissà cosa. Divisero il costo ed ognuna di loro ne prese una.
«Prego!» disse Arthur aprendo loro la porta del bagno. I bagni maschili erano identici a quelli femminili, al centro c’erano i lavabi intorno ad un'enorme colonna di marmo collegata al soffitto e tutt’intorno le cabine doccia e wc. In quell’occasione era diventata una sorta di festa parallela per adulti. 
Pansy inciampò in un piede «Ehi Goyle! Togli queste zampacce da qui!»
Jane dubitò avesse capito quello che aveva detto visto che era seduto su un water a fissare il nulla. Nel bagno di fianco al suo sentirono delle persone ansimare ed in quello dopo ancora qualcun’altro che invece vomitava.
«Ma è sempre stato così? Tutti gli anni?» chiese Jane curiosa. 
«Arthur ha creato questo posto al suo quinto anno ma noi non potevamo partecipare all’epoca, solo dai 15 anni in su si può entrare qui»
«La festa di Halloween la facciamo proprio per coprire questa» aggiunse Daphne indicando intorno a lei.
Jane aveva sempre saputo di quel posto ma non ci aveva mai trovato interesse nel partecipare.
«Ma quando queste persone usciranno da qui in questo stato non desteranno sospetti quando il professore verrà a dirci di andare a dormire?» chiese indicando Goyle che era appena caduto a terra.
«Vedi quello?» disse Pansy indicando un ragazzo corpulento vicino la porta da cui erano entrate e che lei non aveva notato visto tutto quel fumo intorno a loro «Lui non farà uscire nessuno fin quando l’effetto delle sostanze non passa»
«Ottima organizzazione» commentò lei sorpresa. Presero tutte e tre la pillola bianca in contemporanea bevendo l’acqua dal rubinetto e cominciarono a parlare del più e del meno aspettando che facesse effetto. Jane non ci trovò nulla di speciale in quella pillola «Voi sentite qualcosa?» chiese lei non sapendo bene cosa dovesse provare.
«Io mi sento solo leggermente stordita» rispose Daphne «E tu?» chiese all’altra.
«io mi sento più rilassata» rispose Pansy accendendosi poi una sigaretta. Fecero per uscire ma il ragazzo all’ingresso disse loro di aspettare ancora un pò e quindi si sedettero sui lavabi a conversare ancora. 
«Si hai ragione hahahah…» disse Pansy quasi urlando «La scorsa estate sono stata a letto con lui, niente male!»
«Ma di chi parli?» chiese Jane ridendo.
«Di Blaise no? Di chi stiamo parlando?» rispose lei con gli occhi rossi.
«Ah si…Blaise…» commentò lei stordita. Forse in un’altra situazione avrebbe chiesto di più sul fatto che fosse andata a letto con Blaise, il suo attuale ragazzo, ma in quel momento non ci pensò. Si sentiva molto leggera. Daphne infatti si era addormentata ai piedi dei lavandini.
«E Draco com’è?» le chiese Jane essendo quasi certa che oltre Blaise fosse andata a letto anche con Draco.
Pansy strizzò gli occhi e poi rispose «Lui non ha mai voluto venire a letto con me» disse quasi in un lamento «Si è fatto praticamente tutta la scuola ma con me non ha mai voluto»
Jane nonostante fosse su di giri si sorprese «Accidenti, che stronzo!»
«Sì è vero…» disse lei sbadigliando «Che stronzo» si distese accanto a Daphne e si addormentò anche lei. Jane un pò traballante scese dal lavabo e si guardò intorno. C’era un tizio che stava vomitando che lei riconobbe come Blaise ma non gli si avvicinò. Non si chiese nemmeno se avesse ascoltato la loro conversazione, aveva perso la cognizione del tempo e non sapeva da quanto tempo era lì dentro. Notò che il tizio vicino alla porta non c’era ed approfittò per uscire. La festa non era ancora terminata e guardando l’orologio sulla parete capì che erano solo le 23, quindi aveva passato si e no due ore nel bagno. Notò un gruppo di persone riunite vicino ad un divano e si avvicinò spinta dalla curiosità.
C’era Draco anche se lo vedeva sdoppiato e stava parlando a voce alta.
«…e poi…ha detto: Draco, dovrai uccidere Silente per la fine dell’anno.» disse con fare teatrale a quelle due persone che risero come se avesse fatto una battuta comica. Aveva creduto che fossero un gruppo di persone ma ora che li vedeva da vicino notò che erano solo due.  
Aspetta, ma cosa aveva detto? Uccidere Silente?
Jane si stropicciò gli occhi e cercò di focalizzare meglio quella scena surreale.
Draco era ubriaco e stava parlando con il divano, non c’era nessun altro intorno a lui. Poi si voltò di nuovo e vide che l'orologio che aveva appena visto ora segnava le 3 di mattina. 
Qualcosa la spinse a pensare che dovevano andare a dormire subito. Prese Draco per un braccio e lo trascinò fino al suo dormitorio o così credeva.
Nella sua testa il corridoio fino a camera sua era quello di casa Malfoy e pensava di aver sistemato Draco in camera sua, quella con la tappezzeria verde.
Per qualche motivo sconosciuto la mattina successiva era nuda accanto a lui nello stesso letto.  


Draco si svegliò di soprassalto perché sentì qualcuno muoversi accanto a lui. Appena aprì gli occhi vide una chioma rossa che lo fissava scioccato quanto lui.
Si guardò intorno e vide che non era il suo dormitorio, non c’erano altre persone intorno a loro. Sugli altri letti erano sparsi degli oggetti. Ci mise un pò ma capì che quello era il dormitorio di Jane. Tornò a guardare lei che notò essere nuda e poi guardò se stesso e disse «Cazzo!»
«Oddio!» esclamò lei tirandosi i capelli.
«Che ci faccio qui? Non mi ricordo niente» disse Draco coprendosi meglio le parti basse con il lenzuolo.       
Jane lo fissò coprendosi anche lei e fece no con la testa «Io ricordo solo di aver passato tutto il tempo nei bagni»
«Hai preso qualcosa da Arthur?» le chiese e lei fece si con la testa.
«Ottimo, tu eri fatta ed io ubriaco.» l’unica cosa che stava pensando in quel momento era Blaise.
«Ehm…dici che abbiamo solo dormito?» chiese lei titubante.
«Se avessi avuto una compagna di stanza forse avremmo potuto chiederlo a lei» disse lui sarcastico. Ma anche sforzando la memoria non riusciva a ricordare cosa fosse successo.
Lei fece per alzarsi e dandogli le spalle notò parecchie cicatrici dietro la schiena.
Ebbe un flash e ricordò di averla accarezzata e baciata su tutta la schiena. Sperò di essersi fermato li.
«Quelle cicatrici…chi te le ha fatte?» le chiese seriamente. Alcune erano davvero profonde.
Lei infilò una maglietta ed una mutandina «Bellatrix» rispose. Con lui sua zia non aveva mai usato violenza fisica, forse perché sua madre le aveva vietato di fargliene. Poi la vide osservare il suo baule chiuso e bloccarsi. Anche Draco guardò quel baule ed ebbe un altro flashback di lei seduta li mentre…
«Cazzo!» la sentì esclamare. Forse aveva ricordato anche lei che non avevano solo dormito insieme.
Draco si distese nuovamente, aveva ancora mal di testa «Se Blaise lo verrà a sapere mi ammazza prima di…»
«Aspetta!» esclamò di nuovo Jane «Una cosa la ricordo bene, hai detto che il Signore Oscuro ti ha ordinato di uccidere Silente»   
Lo aveva davvero detto? Che idiota! Poteva solo usare la scusante di essere stato ubriaco.  
«Dopo quello che è successo stanotte ti concentri sulle cazzate che ho detto da ubriaco?» disse lui come per rimproverarla. 
«Quello che è successo è successo, non possiamo fare niente per cancellare le cose no?»
«Mi sorprende come sei riuscita subito ad accantonare la cosa» provò di nuovo a mettersi seduto ma gli girò la testa.
«Non ricordo nulla ma spero almeno di essermi divertita» disse lei raccogliendo le cose sparse sul pavimento.
Draco esplose in una risata fragorosa «Sei uno spasso Jane»
«Che dici di alzarti adesso?»
«Ho mal di testa da post sbronza. Inoltre ho dolore in ogni muscolo del corpo, devo essermi dato parecchio da fare stanotte»
Jane gli lanciò addosso le sue scarpe «Idiota! Muoviti! Esci di qui e vai in infermeria»    
Riluttante e dolorante si alzò e si vestì mentre lei fingeva di sistemare la stanza. Draco pensò che forse la cosa l’aveva colpita abbastanza ma non voleva darlo a vedere. Tentò di togliersi i capelli che gli ricadevano sul viso ma non aveva il suo prodotto modellante per cui tornarono di nuovo davanti agli occhi.
«Quindi che vuoi fare con Blaise?» chiese lui prima di andare via.
«Tu non fare o dire niente. Me ne occupo io» rispose lei con un tono un pò triste.
«Stai bene vero?» chiese lui.
«Fingiamo che non sia successo niente, ok?» disse lei guardandolo negli occhi. 
Si ritrovò a pensare che era carina anche senza trucco, in fin dei conti sarebbe potuto capitare di peggio, se si fosse svegliato nel letto di Pansy...
«Ok» rispose lui con una scrollata di spalle.                  
Draco uscì di soppiatto e per fortuna nessuno lo vide uscire dai dormitori femminili, visto l’orario erano tutti a pranzo. Dato che aveva davvero il mal di testa passò veramente in infermeria per farsi dare qualcosa e poi tornò nel suo dormitorio a dormire.                   
 
  
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