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Autore: Blablia87    19/08/2023    1 recensioni
[Spoiler!S2][Ipotetica S3]
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Aziraphale ha cambiato nome e ruolo, e questo gli è costato tutto: persino se stesso.
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Crowley è rimasto davvero solo per la prima volta in seimila anni e, forse, il destino dell’Universo che ha contribuito a generare e che tanto ha amato non gli interessa più molto.
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La Seconda Venuta è alle porte e, mentre qualcuno trama nell’Ombra, qualcun altro non è disposto a vedere la Luce della speranza spegnersi: la Terra è troppo bella per sparire prima che possa trascriverne ogni aspetto nel suo taccuino.
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Dal capitolo 11:
"Ancora con gli occhi chiusi a seguito della caduta, Muriel sentì una voce metallica e leggermente ovattata dire: “sto chiamando il numero in rubrica selezionato: Anthony J. Crowley”.  Poi, dei segnali acustici gracchianti e cadenzati."
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Metatron, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Azi

 

 

Londra - Un imprecisato lasso di tempo dopo la salita di Aziraphale in ascensore

 

 

Osservò nuovamente la fila di libri davanti a sé, sbattendo ancora e ancora le palpebre come a voler abituare gli occhi alla scarsa - quanto meno se paragonata al costante e abbacinante candore del Paradiso - quantità di luce che la avvolgeva.

All’esterno, la debole pioggia che aveva iniziato a cadere non appena aveva messo piede nella libreria si era velocemente trasformata in un acquazzone.

Non avrebbe saputo dire da quanto tempo si trovasse in piedi in quell’esatto punto, pochi metri oltre la soglia di ingresso. Il tempo umano era un concetto piuttosto bizzarro, per quel poco che era riuscita a capire: ne avevano poco, pochissimo (o almeno così avevano ripetuto diversi avventori del bar dall’altro lato della strada mentre, un libro stretto tra le mani, aspettava che Metatron la richiamasse per dirle cosa desiderasse da lei), eppure lo impiegavano - Michele avrebbe detto sprecavano - nelle cose più assurde, ad esempio litigare animatamente su quale squadra di calcio avrebbe vinto il campionato (senza sapere che c’era un ufficio intero, all’Inferno, preposto esclusivamente alla creazione dei risultati in base a quale scelta avrebbe generato più perdite agli scommettitori).

E, sì: anche quello era accaduto a pochi passi da lei (due distinti uomini d’affari le erano passati davanti discutendo a gran voce su chi dei due avrebbe offerto da bere quella sera, in virtù del fatto che la sua squadra avrebbe vinto strappand… no, stracciando quella dell’altro), qualche attimo prima che decidesse di tornare verso la libreria, nel caso Metatron la stesse aspettando all’interno.

Lui non c’era, aveva scoperto con sollievo affacciandosi ad una delle grandi finestre laterali, ma qualcosa - non avrebbe saputo dire esattamente cosa - stava comunque accadendo.

E quando era terminata (qualunque cosa fosse e qualsiasi fosse il suo significato, che non riusciva in alcun modo a decodificare o immaginare) Aziraphale - il traditore, avrebbe sempre detto Michele - sembrava dolorante, come se gli facesse molto male qualcosa. Aveva gli occhi lucidi e le labbra pallide e tirate. Stava dicendo qualcosa a Crowley - il demone, avrebbe rincarato la dose Saraqael - ma non avrebbe saputo dire cosa, con esattezza. Non un gran dialogo, comunque. Erano molto meno loquaci della gente lì fuori. Pochi secondi e il demone aveva scosso la testa, uscendo con passo rapido e testa china dalla libreria.

Lei lo aveva osservato con curiosità mentre si avvicinava alla propria auto. Sembrava molto più… innocuo, senza la sua camminata spavalda. Teneva la schiena leggermente piegata, come se un peso invisibile gli fosse appena piombato sulle spalle. Gli parve anche di scorgere qualcosa, oltre i laterali dei suoi occhiali da sole. Un piccolo barlume di luce, sembrava. Assomigliava a quello che si era creato sulla superficie del bicchiere d’acqua che Nina le aveva messo sul tavolino - di fianco a quella bevanda nera dalla quale gli umani sembravano dipendere - quando un raggio di sole l’aveva colpito.

Crowley aveva raggiunto la Bentley e aveva fatto aperto lo sportello. Ma, poi, doveva averci ripensato, perché lo aveva richiuso prima di voltarsi verso la libreria.

Presa alla sprovvista si era rigirata di colpo verso la vetrata, appena in tempo per vedere Metatron indicarla mentre parlava con Aziraphale. Istintivamente lei aveva alzato una mano e fatto un cenno di saluto, ma l’Angelo sembrava molto meno sorridente del solito. Non si intendeva granché di espressioni e gestualità, certo, ma - nonostante l’onore (non capita certo tutti i secoli, di parlare con il Messaggero dell’Altissimo!) che stava ricevendo in quel preciso istante - non le sembrava gioioso, anzi. Qualcosa doveva continuare a fargli davvero male, a un livello che non aveva mai visto in un Essere Celeste. In Paradiso le era capitato di avere un po’ di mal di testa, qualche sporadico dolore alle braccia se i faldoni da spostare erano troppi, ma dolore vero e proprio mai. Non era nemmeno sicura che un Angelo potesse provarlo, non con quell’intensità quanto meno.

E poi Metatron e Aziraphale se n’erano andati, e anche Crowley. Ed era rimasta… lei. Lei e la libreria della quale avrebbe dovuto prendersi cura mentre l’Angelo era via.

«Non dev’essere così complicato…» sussurrò tra sé, per farsi coraggio. Un respiro profondo (“Respirare profondamente fa sorridere chi hai intorno” si era appuntata sul suo taccuino, dopo averlo visto fare a un ragazzo paonazzo prima di avvicinarsi - una rosa in mano - a una graziosa ragazza poco distante da lui, che gli aveva sorriso), e si staccò dalla porta d’ingresso. Con cautela si avvicinò alla poltrona di Aziraphale, appoggiando sulla scrivania di fronte ad essa il blocco degli appunti lentamente, quasi si aspettasse si vederlo esplodere al contatto con la superficie di legno.

Senza sedersi girò le pagine, fino a trovare quella che cercava.

Il nome Crowley, seguito dal termine “demone”, campeggiava in alto, al centro del foglio.1)  Per punti, poco sotto, si poteva leggere:

 

1. Scontroso, ma anche simpatico

2. Ama la sua macchina più della maggior parte delle persone (probabilmente di tutte le persone)

3. Mi piace il modo in cui cammina!

4. Sembra guardare sempre Aziraphale il traditore

 

Tirò fuori una matita dalla tasca destra della sua divisa e aggiunse:

 

5. Senza la sua camminata spedita sembra più… indifeso?

 

Voltò pagina.

Questa volta, il nome riportato al centro era quello di Aziraphale (poi cancellato e sostituito con un più corretto - nel caso il blocco fosse finito nelle mani dei suoi superiori - “il traditore”)

Sotto, il suo elenco puntato riportava:

 

1. Sempre preoccupato per qualcosa, proprio come me

2. La sua libreria è piena di libri… ma non ci sono mai clienti

3. Veste sempre in modo pulito (questo mi piace tantissimo)

4. Riesce a rendere lo scontroso demone Crowley meno scontroso

 

Anche per lui tracciò una nuova riga, scrivendo:

 

5. Ama il caffè con lo sciroppo di mandorle (?)

 

Stava per chiudere il taccuino quando le venne in mente un’altra cosa che, forse, era importante non tralasciare. Si guardò attorno con aria circospetta, preoccupata che - da un momento all’altro - alle sue spalle potessero nuovamente ricomparire Arcangeli accigliati e Demoni sul piede di guerra. Si sentiva anche un po’ in colpa, a essere sinceri. Era stata mandata sulla Terra per quello, certo, ma Aziraphale era stato sempre gentile con lei (come del resto anche il demone, persino quando, con l’inganno, l’aveva convinta a portarlo in Paradiso) e non voleva farlo finire in guai più grossi di quelli in cui già doveva trovarsi, dato il suo fraternizzare da secoli con un elemento della compagine nemica.

 

Alla fine, con tratto appena leggibile, si fece coraggio e scrisse:

 

6. Non credo si fidi di Metatron.

 

 

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Note:

1) i profili ufficiali di Good Omens su Facebook e Instagram hanno pubblicato le pagine degli appunti di Muriel dedicate a Crowley, Aziraphale, Nina e Maggie. I primi 4 punti sia di Aziraphale che di Crowley sono presi, parola per parola, da lì. <3

 

Angolo dell’autrice:

capitolo di passaggio, così come il primo era meramente introduttivo.

Ma - avendo concepito la storia come una possibile terza stagione - è necessario anche che siano presenti anche questi piccoli episodi affinché tutto riesca, alla fine, a prendere forma.

Dalla prossima settimana, non essendo più in vacanza, dovrei riuscire a scrivere e ad aggiornare con maggior frequenza. E nel capitolo tre, finalmente, seguiremo uno dei nostri due protetti nell’inizio di questa nuova fase della sua vita.

Chi sarà? Chi vorreste che fosse?

Come sempre, grazie a chiunque abbia letto, inserito la storia in una qualche categoria e/o dedicato un po’ di tempo a lasciare una recensione.

A presto,
B.

   
 
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