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Autore: elenabastet    23/08/2023    2 recensioni
Questa storia nacque come idea molti anni fa, da un progetto che avevo in comune con la fan Anna Paola Gini detta Sionnach. Poi ci siamo perse di vista, io ho rimaneggiato. Mi baso sulle prime stagioni di The X-Files, non ci sono Doggett e Reyes e Mulder e Scully non stanno ancora insieme. Ho voluto mettere insieme le mie due coppie preferite di sempre in una storia.
Genere: Angst, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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QUANDO SIAMO MORTI

 

Rating: pubblico maturo, lutti, amori, morte, paranormale.

Fandom: Lady Oscar, con cross over con The X-Files.

Note: questa storia nacque come idea molti anni fa, da un progetto che avevo in comune con la fan Anna Paola Gini detta Sionnach. Poi ci siamo perse di vista, io ho rimaneggiato. Mi baso sulle prime stagioni di The X-Files, non ci sono Doggett e Reyes e Mulder e Scully non stanno ancora insieme. Ho voluto mettere insieme le mie due coppie preferite di sempre in una storia.

 

Capitolo ventunesimo

Walter Skinner non fece commenti quando Mulder e Scully arrivarono da lui nella hall dell’albergo, di corsa, dopo essere passati in camera a farsi una doccia e cambiarsi, e aver dato gli abiti sporchi alla lavanderia dell’albergo perché cercassero di sistemarli.

“Devo aggiornarvi sugli ultimi sviluppi dell’indagine: da un esame del cellulare di Bouillet, è emerso che era in contatto con Krycek, lo aveva contattato più volte e probabilmente si erano incontrati.”

“Quindi”, disse Mulder, “Bouillet era legato al Consorzio?”

“Non ci sono elementi per stabilirlo, era noto alle forze dell’ordine e ai servizi segreti per essere un esaltato con manie di grandezza, molto ricco, discendente di una famiglia di nobili realisti. Un suo antenato era un certo generale de Bouillet che si distinse per varie azioni repressive all’inizio della Rivoluzione. Era in contatto con vari gruppi estremisti non solo francesi, ma si pensa che la sua azione sia stata solitaria, forse per fare qualcosa di eclatante.”

“Perché Krycek ci avrebbe salvati?”, chiese Scully.

“Per una volta la sua capacità di tradire ci è stata utile”, disse Mulder, “ma resta un altro segreto che si è portato nella tomba.”

“Il comportamento di Krycek stupisce anche me”, disse Skinner, “mi ricattava con una nanotecnologia che mi aveva iniettato nelle vene e che mi faceva stare male a comando, voleva sapere tutto su di voi, ma non mi ha mai detto di volervi uccidere. Ma da lì a sacrificarsi in quel modo… Parlando d’altro, Camilla è in ospedale al Pasteur, continua a non riprendere conoscenza, anche se non ha nulla di grave, solo una piccola lesione alla spalla. Ho sentito Angélique ed è disperata.”

Mulder e Scully si guardarono con dolore e preoccupazione, ma anche con una nuova complicità che non sfuggì a Skinner.

“Mi sono messo a disposizione delle autorità per ulteriori domande e consulenza nelle indagini, ma vorrei intanto chiedervi di venire con me a vedere se possiamo dare una mano ad Augustin nel suo castello. Quell’uomo ha bisogno di aiuto, bisogna convincerlo ad accettarlo.”

“Certo, signore”, disse insieme Mulder e Scully.

 

Parcheggiarono l’auto vicino al viale che portava al castello di Jossigny e poi si diressero a piedi verso di lì.

Mulder e Scully sentirono una consapevolezza crescente: loro quel castello lo avevano intravisto nei loro sogni, in un momento senz’altro di gloria. Ora era tutto cadente, comunque stessero le cose aveva ragione Skinner, un uomo anziano non poteva stare da solo in un palazzo abbandonato, senza luce e riscaldamento.

Percorsero il viale fino all’edificio personale ed entrarono nella casa, dove un odore di secoli li colpì: in quel posto, niente era più cambiato da tanto tempo, le motivazioni potevano essere molto reali e indice di un grande disagio, ma era loro dovere fare qualcosa.

Mulder trovò la strada dall’atrio verso la sala principale, cadente, ma con ancora mobili e oggetti di pregio, dove una parete intera era dominata dal quadro che loro tre ormai conoscevano bene. L’originale. La splendida Oscar nelle vesti di Marte, per sempre giovane, per sempre eroica.

Rimasero tutti e tre in silenzio a ammirarla, quel caso aveva troppi punti oscuri e loro sapevano che non sarebbero riusciti a spiegarli tutti.

“Mastro Armand disse che era il quadro che gli era venuto meglio e che se non ci fosse piaciuto lo avrebbe tenuto lui. Lo sapete cosa gli fecero quei bastardi di rivoluzionari? Lo aggredirono per strada e lo bastonarono, nell’agosto del 1792, un vecchietto che non aveva mai fatto del male a nessuno. Morì di crepacuore e per il dolore mentre lo picchiavano, barbari...”

Mulder, Scully e Skinner si girarono: Augustin era entrato nella sala, probabilmente da un passaggio secondario, e si era seduto su una poltrona. Indossava un sobrio abito settecentesco.

“Ah, signor Skinner, mi avete portato i vostri due ragazzi… come somigliano a loro due, sono identici… Lo so, non sono vostri parenti, ma c’entra poco a volte questo, i legami d’affetto sono imprevedibili. Quei bestioni dei Soldati della Guardia… piangevano come bambini al funerale di mia figlia e del suo amore André, sulla collina di Arras, le volevano bene, dissero che era il più grande dei soldati e la migliore delle donne. E la povera Marie Grandier, che tutti chiamavamo Marron Glacé per come era brava a fare i dolci, si afflosciò a terra come un sacco di stracci quando arrivarono a dirci che erano morti entrambi e si spense come una candela. L’ho sepolta qui nella cripta, insieme a mia moglie. Le mie altre figlie sono in giro per l’Europa, dovettero fuggire, non le vidi più...”

Mulder interruppe questo discorso dicendogli:

“Signore, siamo venuti a vedere come stavate, siamo preoccupati per voi...” Usò deliberatamente quel tono di grande rispetto un po’ obsoleto, per entrare in contatto con lui in maniera più stretta.

“Siete gentili tutte e tre, ma per me non c’è niente da fare, non merito niente. Sapete? Lei mi lasciò questo biglietto quel dannato 12 luglio, quando partì per non tornare mai più...”

Augustin tirò fuori da una tasca un pezzo di carta ormai liso dagli anni, troppi, e lo lesse:

“Padre, vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per me, soprattutto per aver amato una figlia come me. Perdonatemi se vi ho dato dei dispiaceri.”

Skinner deglutì, ricordando le ultime lettere che aveva portato dal Vietnam a compagni morti, o che erano arrivate alla famiglia poco prima della loro fine. Si parlava di quotidianità, ma anche di vite che non sarebbero più tornate ad essere le stesse, voglio restare per sempre con te d’ora in poi aveva scritto un soldato alla sua giovane moglie, mi spiace per quella volta che ti ho risposto male, aveva scritto un altro al padre.

“Io mi arrabbiai e dissi davanti al suo ritratto che non l’avrei mai perdonata. Sapevo che non avrebbe mai accettato l’ordine di quel bastardo di Bouillet, ma pensavo che avrebbe fatto qualcosa di diverso… non che si sarebbe buttata nella mischia con il suo André e i suoi uomini. E poi sono morti… già ma voi non mi credete! Mi prenderete per pazzo, come posso ancora essere in questo mondo dove non risplende più quel sole che era mia figlia?”

Mulder si avvicinò ad Augustin sorridendogli, non bisognava mai contrariare una persona in uno stato di profondo disagio, comunque fosse:

“Ci spiace per il vostro dolore, siamo contenti che stiate parlando con noi.”

“Sapete? Sono anni… secoli che mi chiedo cosa mi sia successo… sono sempre qui, ho visto morire tutto e tutti, e io non muoio. Mi chiusero in prigione a settembre del 1792, vidi cosa facevano a quella povera torinese, la principessa de Lamballe, che piaceva a mia figlia a differenza della Polignac. Io riuscii a salvarmi perché trovai una porta aperta. Cercai di far fuggire la nostra regina, ero deciso a farmi prendere, a tentare l’impossibile mentre la trascinavano su quel carro pieno di letame al patibolo, ma lei disse di non farlo e di aver cura di me. Andai in soccorso di mia nipote, che era bloccata in Vandea, affrontai la morte… ma l’oscura signora non mi voleva mai, non mi prendeva mai..”

Mulder guardò Scully e Skinner in silenzio, non sembrava un delirio.

“Ma in fondo non siete voi, agente Mulder, l’esperto di paranormale? Chi ha mai avuto interesse per quella robetta, così pensavo… Vi chiamate Fox, vero? Sareste diventato lo zimbello di tutta Versailles e dell’esercito...”, aggiunse Augustin sarcastico.

Mulder guardò Augustin e gli disse:

“Sapete, vostra figlia mi ha detto le stesse cose.”

Augustin si scosse:

“Ma come… “

“Sì, mi ha detto le stesse cose, sul mio nome e sul mio essere un esperto di paranormale che dovrebbe avere tutte le risposte ai casi strani. Ma io con Scully non abbiamo risposte a niente, ci limitiamo ad osservare e a riflettere su cosa ci accade. Siamo appena scampati ad un attentato ad opera di un Bouillet...”

“Certo, sarà il discendente di quel bastardo, lui ha avuto figli e nipoti, io sono rimasto solo, ma era quello che mi meritavo, dopo aver rinnegato Oscar e André, dopo aver causato la loro morte...”

“No”, intervenne Skinner, “è stata la guerra, sono morti da eroi in una guerra in cui credevano. Lo so, questo lascia tanto dolore, ma non li avete uccisi voi...”

“Oh, voi non sapete”, disse Augustin, alzando la voce e di colpo Mulder, Scully e Skinner ebbero paura di una reazione violenta.

“Voi non sapete cosa ho fatto loro… crebbi mia figlia come un maschio, in maniera dura e spietata. La punivo per ogni mancanza, le avevo messo vicino André ma lui doveva farle da attendente e basta, e invece si innamorò della mia Oscar. Erano come la luce e l’ombra, sempre insieme, per sempre insieme… Mia figlia disobbedì alla regina, andando in giro durante il periodo di confinamento dopo il duello con quel duca che aveva ucciso un bambino sotto i suoi occhi, e io la picchiai quando tornò a casa. Volevo ucciderla perché aveva tradito gli ordini del re, non sgomberando quella masnada di futuri ribelli dell’Assemblea nazionale, André si mise in mezzo e fermò il mio folle gesto, ma io stavo per farlo davvero. Poi, la mattina di quel 13 luglio, quando ancora non sapevo che sarebbe morta di lì a poco, le urlai che non l’avrei perdonata mai, qui di fronte al quadro… per me non c’è perdono, per me non c’è pace, solo la dannazione eterna, a vagare su questa terra, a piangere ogni anniversario a luglio, a sopravvivere per sempre a lei...”

“Vostra figlia è felice con il suo André”, intervenne Scully, “l’unico suo rimpianto è di non averlo amato prima come uomo, ma non vi odia e vi ha perdonato da sempre, non vi ha mai odiato. Io sono figlia di un generale, conosco gli uomini come voi, so del vostro senso dell’onore, ma noi figli non odiamo mai i padri come voi...”

“Vostro padre è senz’altro un uomo di altra levatura, madamigella Scully...”, disse Augustin rivolto alla rossa agente, “io non merito niente…. François Augustin, conte e generale de Jarjayes, sono un mostro, un essere che non merita né perdono, né pietà e nemmeno la pace eterna. Non posso stare con mia figlia ed André dopo quello che ho fatto loro, questo è il mio inferno e lo sarà per sempre...”

“Perdonate voi stesso”, disse Mulder, “trovate pace, vostra figlia e il suo André vogliono questo.”

Augustin si bloccò e si prese il volto tra le mani: poi alzò lo sguardo verso il quadro e sorrise con serenità.

“Mia figlia Oscar, la più bella delle donne, il più coraggioso dei soldati, era una creatura da leggenda, insieme al suo André sono venuti da noi e poi se ne sono andati… quanto l’ho amata, quanto avrei voluto dirglielo….”

“Lei lo sa, l’ha sempre saputo”, gli disse Scully.

Augustin sospirò e poi si portò una mano al petto, accasciandosi sulla sedia. Scully si precipitò in suo soccorso, con dietro Mulder e Skinner, ma capì sfiorandolo che se ne era andato.

“Mulder, signor Skinner… è morto”, disse esaminandolo con più interesse. Non c’era più battito, non c’era respiro.

“Bisogna chiamare comunque un’ambulanza!”, disse Skinner, addolorato. Chiunque fosse Augustin, era dispiaciuto, non era riuscito a salvarlo, ma forse nessuno poteva salvarlo, o forse si era salvato così, trovando pace dai suoi deliri.

Mulder compose il 115 sul cellulare, ma di colpo la voce di Scully lo scosse:

“Guardate!”

Il corpo di Augustin si era come dissolto, come se fosse fatto di sabbia. Non c’era niente dell’orrore e dello schifo della decomposizione, rimasero evidenti le ossa del teschio e dello scheletro, come ultimo ricordo di quello che c’era stato. Ma tutto il resto era sparito.

“Mulder, è come se fosse morto...”, disse Scully.

“Secoli fa”, aggiunse Mulder. Non aveva mai visto una cosa del genere.

  
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