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Autore: zmarz    15/09/2009    3 recensioni
La storia che tutti noi conosciamo, vista dal punto di vista di Ginny... le sue lacrime, le sue giornate lontane dal trio protagonista... la sua vita dentro Hogwarts, i suoi sorrisi lontana da Harry potter... dove sorridere non era difficile...
Dall'inizio, da quel fatidico primo settembre, da quel dolce primo incontro, da quel primo innocente sguardo... dai primi passi di Ginny fuori dal mondo ovattato della Tana e dell'infanzia, nel suo ingresso nei tortuosi sentieri della crescita fino al suo essere pienamente donna, pienamente lei.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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cap 15 nvu

La coppa del mondo di quidditch

 

“dovrebbe arrivare a minuti… ho chiesto al ministero di poter collegare il suo camino al nostro, solo per oggi, quindi arriverà con la metropolvere…” disse il signor Weasley, guardando l’orologio che aveva al polso. “papà Hermione è babbana di nascita… non ha mai viaggiato con la metropolvere… non sarebbe il caso di andare a prenderla…?” azzardò Fred, guardando preoccupato il camino. “non vi preoccupate: Hermione è in gamba, le ho spiegato perfettamente come fare, scommetto che se la caverà alla grande!” disse Ron tranquillo. Anche Ginny la pensava allo stesso modo… Hermione non era come Harry, sicuramente sarebbe arrivata sana e salva. “si, ha ragione Ron… arriverà tra un paio di minuti… mi è sempre sembrata una ragazza in gamba…” disse la signora Weasley. Il camino improvvisamente si riempì di fiamme verdi e, in mezzo ad esse apparve Hermione Granger. Ron corse verso di lei e l’aiutò ad uscire dal focolare. “grazie mille, Ronald.” disse la ragazza con un sorriso, cercando di togliersi di dosso la fuliggine. “ti aiuto io, cara…” disse la signora Weasley, togliendo la cenere dai vestiti della ragazza con un colpo di bacchetta. “allora andato bene il viaggio?” chiese il signor Weasley. “oh benissimo!” rispose la ragazza, sorridendo. “mio padre era molto incuriosito dal collegamento creato con il nostro caminetto…”

“e dimmi, cara, i caminetti da voi sono come i nostri?” chiese il signor Weasley, subito interessato. “non funzionano ad ecleccità? Non hanno le spine?”

Hermione stava per rispondere, ma Ginny la prese sotto braccio e la interruppe. “hermione io penso che tu sia stanca… vieni ti faccio vedere la mia camera, dormiremo insieme questi giorni…”

Salirono le scale e arrivarono nella cameretta di Ginny, dove i signori Weasley avevano sistemato le cose di Hermione magicamente. “carina questa stanza!” disse Hermione sedendosi sul letto. “sì, carina.” Disse Ginny scrollando le spalle. “allora, pronta per la coppa del mondo?” chiese Hermione, conoscendo la passione della ragazza per il Quidditch. “oh sì! Sono così contenta che papà abbia trovato i biglietti!” rispose Ginny entusiasta. “e che poi venga pure Harry, non centra niente con quel tuo sorriso, vero?” chiese Hermione, maliziosa. Ginny arrossì furiosamente. “perché dobbiamo parlare sempre di Harry, io e te?” balbettò. “in realtà è molto che non parliamo di lui, dopo il nostro accordo…” obbiettò Hermione. “appunto! Avevamo un accordo! Non voglio parlare di lui!”

“il nostro accordo era che dovevi frequentarlo il meno possibile, non che non dovevamo parlarne.”

“è la stessa cosa!”

“no invece! Evitare il problema non servirà a nulla!”

Ginny sospirò: possibile che quella ragazza avesse sempre ragione? “diciamo che sì, sono felice che ci sia anche lui…” ammise. Hermione sorrise soddisfatta.

 

*

 

Un vociare agitato distolse la signora Weasley dalle sue faccende. Anche Ginny ed Hermione distolsero lo sguardo dalle maglie che stavano piegando. “sbaglio o quella è la voce di Arthur?” chiese la signora Weasley, sospettosa. Ginny alzò le spalle, anche se sapeva già cosa stava succedendo. Sicuramente Harry era arrivato e qualcosa era andato storto nel viaggio. si precipitarono tutte e tre in cucina, dove gli uomini di casa erano intenti in una discussione che finì immediatamente alla vista della signora Weasley. Harry potter era lì, in mezzo a quel mare di capelli rossi, e accolse le ragazze con un gran sorriso, che Ginny cercò di ricambiare diventando di un colore molto simile ai suoi capelli. In cucina c’era aria di tempesta, per quello che pareva uno degli ennesimi scherzi di Fred e George, tanto che Harry, Ron Hermione e Ginny, se la svignarono appena Molly cominciò ad alzare la voce.

“che cosa sono i tiri vispi weasley?” chiese Harry, dopo aver sentito i signori Weasley nominare quelle parole più di una volta. Ginny ridacchiò, insieme a Ron e spiegarono la nuova trovata dei gemelli che aveva fatto veramente infuriare la signora Weasley, cioè la lista di scherzi e giochi magici che avevano creato. Dopo essere sfuggiti anche a percy ( che aveva attaccato come al solito, sulla relazione sui fondi di calderoni, compito affidatogli dal suo nuovo capo) andarono in camera di Ron dove Leotordo, il gufetto di Ron, tubava allegro.

“perché lo chiami Leo?” chiese Harry a Ron. “Ron è stupido! In realtà si chiama Leotordo!” rispose Ginny. “beh, ti sembra un nome normale?” chiese Ron. “ma ormai rispondeva solo a quel nome. Per rimediare lo chiamo Leo.”

“Leotordo è un nome simpatico.” Precisò Ginny. Ron alzò gli occhi al cielo.

“beh sicuramente Leotordo è più adatto a quel gufetto rispetto a Leo.” Disse Harry, sorridendo a Ginny, che non lo notò, impegnata com’era ad accarezzare il gufo.

Dopo qualche minuto di chiacchiere su Percy, Ron interruppe la conversazione. “hai notizie di….” E poi si interruppe, guardando Ginny. Ginny fissò incuriosita sia Harry che Ron. Uno dei loro soliti maledetti misteri! Si stava scocciando….

Hermione alleggerì l’atmosfera “perché non scendiamo ad aiutare?”

“sì, ottima idea…”

Mentre scendevano Ginny prese da parte Hermione. “di chi dovrebbe avere notizie Harry?” chiese all’amica. “di nessuno Ginny”

“non è vero! Perché Ron mi ha guardato con quella faccia? Cosa voleva che non sapessi?”

Ginny guardò negli occhi della ragazza, alla ricerca di qualche ombra che potesse sottintendere la verità. “oh non ti preoccupare!” esclamò Hermione, improvvisamente sollevata. “non c’entra nessuna ragazza, se è questo che volevi sapere…” ginny si rilassò un po’. “scusa ma non ti posso dire altro…ma non ti preoccupare non è niente che ti potrebbe interessare…”

“ah… ok…”

“invece io vorrei farti notare una cosa… sbaglio ho hai parlato con Harry senza arrossire nemmeno una volta?” le chiese Hermione sorridendo. “dici davvero?!” esclamò la ragazza. “sì… non te ne sei accorta?” in realtà no… ginny non si era accorta assolutamente di nulla… era stato come parlare ad un amico, non con Harry Potter. “ragazze,scendete, dovete aiutarci!” le chiamò la voce di Ron, da sotto, e le ragazze scesero le scale, sorridendo.

 

*

 

La mattina in cui era prevista la partenza per la coppa del mondo si dovettero svegliare tutti molto presto. “ragazze sveglia!” le chiamò la signora Weasley, scostando le tende per far entrare la luce. “ma mamma… non c’è neanche il sole!” bofonchiò Ginny. “lo so tesoro, ma avete molta strada da fare e prima partite e meglio è!” rispose la madre. Ginny si alzò e guardò Hermione, gli occhi gonfi di sonno e i capelli scompigliati. Probabilmente lei aveva un aspetto molto simile, visto che erano state sveglie fino a tardi a chiacchierare…

“vi voglio giù fra cinque minuti!” disse la signora Weasley e scese giù.

In realtà ci misero un po’ più di cinque minuti a prepararsi, tant’è che la madre dovette salire a chiamarle più di una volta e, nonostante gli sforzi, i loro volti non erano molto più accettabili.

Quando scesero notarono che i ragazzi stavano messi peggio di loro, i volti gonfi e i movimenti rigidi, ma la cosa non la consolò molto. Meno male che Harry sembrava troppo stanco per vedere in che condizioni era ridotto il suo viso.

“allora pronti? Andiamo!” esclamò il signor Weasley.

 

*

 

La strada era stata molto lunga, ma man mano che camminavano si erano svegliati del tutto e quando si incontrarono con Cedric Diggory, i loro volti avevano ripreso il solito volto. “bel compagno di viaggio.”bisbigliò Hermione a Ginny. “si ma Harry è molto più bello!” rispose la ragazza. “beh ora non esageriamo….”

“che state confabulando voi due?” si intromise Ron. “niente. Cose da ragazze Ron!” rispose Hermione con un sorrisetto e sia lei che Ginny scoppiarono a ridere. “le ragazze!” lo sentirono dire ad Harry. “stanno sempre a ridere… non le capirò mai!”

 

*

 

“e questa ragazzi è la sistemazione… questa a destra è la nostra, mentre la tenda a sinistra è quella delle ragazze… mi raccomando comportatevi nel modo più babbano possibile: non dobbiamo destare sospetti!” disse il signor Weasley. “non dobbiamo destare sospetti? Quelli fanno volare i bambini su manici di scopa finti e non dobbiamo destare sospetti?” esclamò George. “si ma voi siete miei figli e come tali dovete rispettare la legge!” ribadì il signor Weasley e nessuno replicò. “andiamo a vedere come sono le tende dentro? Non ho mai dormito in una tenda!” propose Ginny e trascinò Hermione nella loro tenda. La tenda era enorme: c’era un angolo cottura, un bagno, un salottino e la camera da letto con due letti. “ingegnosi questi babbani! Da fuori sembra così piccolina….” Esclamò Ginny, sorpresa.  “infatti le tende babbane non sono così! questa è modificata con la magia!” rispose Hermione.

“hermione, vieni con me ed Harry a prendere l’acqua?” sentirono Ron che gridava da fuori “visto che papà si ostina a complicarci la vita… dico io, abbiamo i poteri magici e dobbiamo comportarci come babbani…mah…”

Hermione sorrise a Ginny e andò verso il ragazzo.

 

*

 

“e Ginny Weasley supera i suoi avversari e si avvicina sempre di più al portiere… lancia la Pluffa… e segna! La Weasley, come al solito ci fa sognare con i suoi lanci perfetti…”

“ginny? Ginny! Ginny svegliati….”

“cosa c’è?” borbottò la ragazza. Stava facendo un così bel sogno…

“sta succedendo qualcosa di strano la fuori…”

“saranno gli irlandesi che festeggiano…” disse Ginny guardando attraverso la tela della tenda. Ma i suoni che sentiva non le parevano esattamente versi gioiosi.

“ragazze! Uscite fuori subito!” urlò il signor Weasley, piombando nella tenda. “cosa succede papà?” chiese Ginny, perfettamente sveglia. “niente di buono.” Rispose il padre “no Hermione non c’è tempo. Prendete una felpa e uscite. Subito.” Le ragazze ubbidirono e uscirono fuori dalla tenda. Lo spettacolo che si trovarono davanti era agghiacciante: tende che bruciavano, gente che fuggiva ovunque. “quelle figure che si contorcono in aria…” gemette Hermione, guardando verso l’alto. Ginny guardò le quattro figure, due delle quali molto piccole. “sono i Roberts, i proprietari del campeggio…” mormorò la ragazze. “sono babbani…” mormorò Hermione. Ginny strinse la mano dell’amica e guardò suo padre e i suoi fratelli maggiori dirigersi verso quello che pareva il centro di tutto quel caos. Nel mentre nemmeno si accorse che Fred l’aveva presa per mano e trascinata verso un bosco, insieme agli altri. “è tutto buio accidenti…” borbottò George “non si vede niente…”

“hai la becchetta?” chiese Fred continuando a stringere la mano della sorella.

“non credo…”

“beh non so se possiamo usare la magia…” disse Ginny incerta. “in casi come questi credo di sì… e con tutta questa magia nell’aria non credo che riescano ad individuare tre maghi minorenni…” rispose George. “e poi… le regole non esistono solo per essere infrante?” disse Fred con quello che Ginny immaginò essere un ghigno. Purtroppo era talmente buio che poteva solo immaginarlo. “io ho la bacchetta!” disse Ginny frugando nella tasca della felpa con la mano libera. “lumus!” esclamò e un fascio di luce uscì dalla strisciolina di legno della ragazza. “ottimo.” Disse George. “ottimo un corno… dove sono Ron e gli altri?” esclamò Ginny puntando la luce intorno a sé. Il bosco era deserto. “li abbiamo persi… con tutto quel buio…” disse Fred. “spero che non gli sia successo niente…” mormorò Ginny preoccupata. “non ti preoccupare quei tre hanno affrontato situazioni peggiori…”disse George.

“già magari ora stanno ficcanasando in giro…” disse Fred.

“spero di no! Qui non siamo ad Hogwarts!” esclamò Ginny  decisamente angosciata. Camminarono ancora un po’ e non incontrarono nessuno tranne Draco Malfoy, un biondino del quarto anno di Serpeverde. “ma guarda un po’…altri tre Weasley… il bosco ne è pieno a quanto pare…” sogghignò il ragazzo. “cosa vuoi Malfoy?” chiese George, aggressivo. “ho solo visto quei due babbanofili di vostro fratello e Potter… probabilmente cercavano di nascondere la Mezzosangue…”

“non chiamarla così!” urlò Fred, avvicinadosi a Malfoy, i pugni serrati, avendo capito subito il maligno riferimento ad Hermione. “o sennò cosa mi prendi a pugni?” disse Malfoy con un ghigno. “fred lascia perdere non ne vale la pena…” disse George al fratello. Fred abbassò i pugni. “dove sono andati?” chiese George. “perché dovrei dirtelo?” chiese lui beffardo. “perché lo vogliamo sapere!” rispose Ginny, furiosa. Non sopportava quel ragazzo. “oh ma guarda anche la fidanzatina di Potter! Non ti avevo notato…”

“io non sono la fidanzata di nessuno! Dimmi dove sono andati!” esclamò Ginevra, senza un velo di imbarazzo.

“io penso che non ti sia entrato in testa il concetto…non ho nessuna intenzione di aiutarvi…”

“e invece sei tu quello che non ha capito: tu devi rispondere altrimenti…”

“altrimenti?”

Ginny puntò la bacchetta contro il biondino ma una luce verde esplose in cielo. “che accidenti hai fatto?” urlò Malfoy, terrorizzato. “io non ho fatto niente!” gridò la ragazza in risposta. “è il marchio nero!” urlò George. “andiamo via di qui!” esclamò Fred e trascinò via Ginny.

“ma loro?” esclamò Ginny guardando Malfoy che scappava. “DOVE VAI? ANCORA NON MI HAI RISPOSTO! CODARDO!”

“ginny non c’è tempo… ci incontreremo alla tenda… dammi la tua bacchetta…” ginny la diede la fratello che mormorò uno strano incantesimo e la sua bacchetta cominciò a girare all’impazzata.

“ora è come una bussola. È l’incanto quattro punti…” spiegò Fred. La bacchetta si fermò. “ecco! Andiamo da quella parte…”

Ginny si voltò verso Malfoy che non sapeva dove andare. “le tende sono di qua.” Disse sprezzante.

“non ho bisogno del tuo aiuto” disse il ragazzo.

“vigliacco… sono pure dalla tua stessa parte…” rispose la ragazza sprezzante e se ne andò con i suoi fratelli. All’improvviso pensò ad Harry. “ma quello era…” balbettò, gli occhi sbarrati. “il marchio nero, sì.” Disse George, serio. “il simbolo di.. lui?” domandò la ragazza. “sì. Saranno stati quegli individui incappucciati. Probabilmente ex mangiamorte che ora convivono con noi dichiarandosi pentiti o stregati. Tutte frottole. Pensa a Lucius Malfoy.” Disse Fred. “ma se erano i suoi seguaci… Harry…” disse Ginevra. “non ti preoccupare. Sono sicuro che Harry stia bene. Quel marchio era solo una provocazione. Fidati che se Tu Sai Chi dovesse tornare quei mangiamorte sarebbero i primi a scappare.” Rispose George. “adesso torniamo da papà e gli altri. Ci spiegheranno loro.” Disse l’altro gemello e, sempre con la mano della sorella rinchiusa nella sua, seguirono la via indicata dalla bacchetta di Ginny.

Angolo autrice

ebbene sì... questa volta vi ho fatto aspettare tantissimo! spero che il capitolo sappia ripagare l'attesa! un grazie a tutte le persone che mi stanno seguendo e che recensicono!

alla prossima!!!

  
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