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Autore: Rosmary    29/08/2023    1 recensioni
Raccolta disomogenea su diversi coppie e personaggi. Alcuni racconti sono missing moments di Paradiso perduto.
1. Incastrati nella testa (Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy)
2. Quando il buongiorno non si vede dal mattino (Scorpius Malfoy/Gwendolen Goldstein)
3. Scorci (Molly Weasley junior/Atlas Nott)
4. Sono tutti i colori (Luna Lovegood, Rolf Scamander, Lorcan e Lysander, Ron Weasley, Rose)
5. Emozioni (Albus/Moira, Albus/Teti, Albus/Scorpius)
6. Se non è per sempre (Moira Meadowes/Atlas Nott)
7. Di impiccioni, offese e chiacchiere (James Sirius, Rose, Un po’ tutti)
8. Legati (James Sirius, Rose, Un po’ tutti tra genitori, zii e cugini)
9. Un sabato tutto Grifondoro (James Sirius, Rose)
10. Il più bello del reame (più o meno) (Un po’ tutti)
11. Un modello per Louis (Louis, James Sirius, Fleur e Bill, Percy)
12. Tasselli (Un po’ tutti)
13. A lezione di Babbanologia (Albus, Scorpius)
14. Ritornare – e restare (Louis/Isabelle)
15. Promesso (Lysander, Gwenda)
16. Vita da Capitano (Louis, Amanda)
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Molly Weasley, Molly Weasley Jr, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy, Vari personaggi | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Spoiler Alert: il racconto è un missing moments di Paradiso perduto e contiene spoiler per chi non ha letto sino al Capitolo Venti della longfic.
 
 

A blackjessamine
 

Ritornare – e restare
 
Agosto 2022
 
Uno,
 
Louis non ha bisogno di vederla per sapere che lei è lì, ha avvertito il suo profumo non appena ha oltrepassato la soglia di Villa Conchiglia – ammaliatore. Infila svelto una maglia, agguanta la bacchetta e si precipita al piano sottostante col proposito di sgusciare via prima che riescano a vederlo – ma.
“Louis, cher!”
La sorella di sua madre lo saluta, abbraccia, osserva materna, mentre gli chiede come si senta, se riesca a dormire, se senta ancora dolore – fastidiosa. Si allontana cauto, mette su un sorriso artefatto e in fila parole di circostanza – bene meglio grazie certo.
 
Isabelle è alle spalle di sua madre, accanto a lei un giovane estraneo – assiste in silenzio.
 
due,
 
Louis non ha bisogno di chiedere per sapere che quel lui accanto a lei sia il fantoccio di questa estate, gli sembra di vedere riflessi negli occhi dello sconosciuto tutte le proprie illusioni – patetico. Lo scopre nel pomeriggio inoltrato, che il fantoccio sia anche il promesso sposo, e dentro ribolle qualcosa capace di dirompere – incontrollata.
“Come stai? Sincère.”
Lo ha seguito silenziosa non appena è riuscito a lasciarsi alle spalle le mura strettissime di casa, l’aveva sentita anche questa volta – insistente. La guarda senza nascondere il disprezzo, eppure muove passi verso di lei – sino a sfiorarla.
 
Isabelle è dritta dinanzi a lui, si guardano per minuti lunghi e lenti – il silenzio assiste.
 
tre,
 
È notte inoltrata quando rientrano in casa, nessuno ad accoglierli, nessuno a porre domande, nessuno a sbirciare labbra gonfie, occhi brillanti, abiti stropicciati – recidivi. Si baciano ancora, incauti o disinteressati, mentre raggiungono le camere al piano superiore, la porta che dà sul letto matrimoniale in cui il fantoccio riposa – illuso.
 
Era proprio necessario scoparti un altro in casa mia?”
Devi smetterla, Louis.”
Di fare cosa? Di chiederti almeno una spiegazione?”
Di credere in noi, in me.”
 
Louis rientra nella propria camera ripetendosi che non l’ha fatto, non le ha chiesto di tornare indietro – da lui, per lui – né le ha chiesto di restare – con lui, per lui –, che ha smesso di credere in loro due e in lei l’agosto passato e il Natale scorso e oggi stesso quando ha dovuto di nuovo immaginarla accanto a un altro – traditrice.
 
Isabelle è rannicchiata ai piedi di una finestra, gli occhi oltrepassano la sagoma addormentata del fidanzato – Louis non sa mai.
 
quattro,
 
È tardo pomeriggio quando Louis rivela al giovane francese quanto accaduto quella notte tra lui e Isabelle, racconta fingendo sensi di colpa e ingoiando euforia, racconta reprimendo il desiderio smodato di correre da lei e chiederle di tornare, restare, provare – illuso.
 
Sei una stupida se credi voglia ancora qualcosa da te.”
Tu m’aimes.”
In quel caso lo stupido sarei io.”
Non mentire anche a te stesso.”
 
Louis la saluta senza guardarla in viso, il suo profumo incastrato nella pelle, la sua voce a sussurragli un perdono di cui non sente il bisogno – via. Le ultime parole che le rivolge sono imbevute di veleno, la speranza di averle distrutto l’equilibrio e crepato almeno un po’ il cuore – meschino.
 
Isabelle è immobile accanto alla Passaporta, troppo precaria per muovere passi con troppe crepe strette al petto – Louis è già altrove.
 
cinque,
 
Louis è in spiaggia, rannicchiato in se stesso a osservare il mare notturno inaspettatamente calmo, assiste in silenzio alle onde impercettibili che si trascinano in riva mentre il silenzio assiste lui, i suoi pensieri confusi, la sua rivalsa insapore, i suoi sentimenti scomparsi – pieno. È quasi l’alba quando gli ritorna in mente una delle prime conversazioni con Isabelle, una di quelle che lui non è stato capace di comprendere: parlava di sensi, lei, diceva che l’essere umano ne ha cinque di appariscenti – vista udito olfatto gusto tatto – e diceva di non riuscire a viverne nessuno sino in fondo, che tutto si ferma sempre in superficie e la forza a rincorrere sempre nuovi orizzonti – vuota.
 
Cosa significa che non ti resta niente?”
Che tutto dura sempre troppo poco.”
Perché ti annoi in fretta?”
No… io… non so restare, e quando vado via non so tornare.”
Non ti capisco, ci provo, ma…”
Non importa. Però tu non farlo.”
Cosa?”
Forzati di restare, anche quando fa male.”
E se sono già andato via?”
Allora torna, lascia che entrino.”
Le delusioni?”
Le emozioni, Louis.”
 
Uno, due, tre, quattro, cinque sensi – Louis li sente tutti quell’estate e quel maggio andato, e sente le emozioni risvegliate e luoghi abbandonati in cui tornare.
Forse è già tutto perduto, forse non lo è ancora.
 
~
 
Isabelle è sdraiata sul letto quando la sua civetta le ticchetta la mano per porgerle una missiva, riconosce la grafia di zia Fleur alla prima sillaba e fagocita svelta tutte le altre: Louis ha spento tutti i sensi e lei si domanda se abbia imparato a tornare, insistere, restare – lasciarle entrare.
 




 
NdA: i dialoghi allineati a destra sono ambientati nel passato, i primi due risalgono al Natale alla Tana dove Isabelle e Lorcan consumano un amplesso e l’ultimo all’agosto 2021, quello che Louis trascorre insieme a Isabelle; l’ultimo capoverso si proietta in avanti, al tempo dell’Ombra e di Louis in coma. Louis racconta a Rose, sia pure a modo suo!, l’episodio narrato qui nel Capitolo Sedici. Mi rendo conto di essere sempre molto criptica quando accenno a Isabelle, ma è un personaggio cui tengo molto e che sento di condividere a piccoli passi (nel caso qualcuno non seguisse la mia long, specifico che si tratta di una mia OC).
Il racconto è scritto su ispirazione del prompt propostomi da blackjessamine nel contesto di un gioco di scrittura (Louis/Isabelle ~ Come Back ossia scrivere di un personaggio che chiede all’altro di ritornare).
Grazie a chiunque abbia letto. ❤
   
 
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