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Autore: _candyeater03    02/09/2023    3 recensioni
{Iris, Phoenix, Dahlia}{OneShot; 9x100 parole}
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Iris, Phoenix, Dahlia. Tre storie intrecciate, sulle corde del destino.
And I knew you'd come back to me
***
{Questa storia partecipa alla challenge "Il triangolo sì, Taylor l'aveva considerato", indetta sul forum Ferisce la penna}
{Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2024, indetti sul forum Ferisce la penna}
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dahlia Hawthorne, Iris, Phoenix Wright
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE! Questa fic partecipa agli Oscar della Penna 2024, indetti sul forum Ferisce la penna. Visto che dovrà essere anche letta da utenti che non hanno familiarità con il fandom (anche in vista della challenge a cui partecipa), ho deciso di inserire una breve spiegazione del contesto e alcune note a piè di pagina. Se conoscete Ace Attorney, potete beatamente ignorarle :)
Il contesto/antefatto di questa fic è spiegato nelle note finali. Se non conoscete la serie consiglio caldamente di passare lì, prima, visto che altrimenti il tutto potrebbe avere poco senso. Buona lettura!







But I can see us lost in the memory
August slipped away into a moment in time
‘Cause it was never mine
 
 
Iris vorrebbe avere più tempo.
Ad ogni incontro, ogni carezza, ogni sorriso deve fingere, fingere di non contare gli istanti che scorrono, di non vedere la clessidra che si svuota. Per ogni timido sguardo che distoglie, lusingata da qualche tenerezza, deve ricordare che non è lei, ad essere amata.
Ogni volta che lui la chiama Dahlia, prega che lei non si stanchi troppo presto.
Cos’è, sei innamorata? le chiede Sorella Bikini, quando torna al tempio la sera tardi, quando dimentica i canti, quando è distratta. Non posso, si risponde lei.
Ogni giorno decide di agire, ma poi non succede mai.
 
 
Dahlia è impaziente, ogni volta le domanda.
Iris mente, anche se detesta farlo. Per qualche motivo rabbrividisce, a vedere sua sorella che non risponde, che la guarda appena appena, oltre il bordo di un qualche volume che lei non leggerà mai.  Teme la turbolenza che sempre gorgoglia, dietro alle sue iridi spettrali.
È una mattina soleggiata quando Dahlia libera un guizzo di quella tempesta, chiude infastidita la copertina flessibile di Aspettando GodotNon ci vuole niente a chiedergli indietro quella collana, sibila, ma sai parlare? Sei stupida?
Iris mormora, tenta invano di spiegarsi.
Sei solo una perdita di tempo, tu.
 
 
Phoenix non andava bene. Sarebbe finita, in ogni caso.
Così le dice Dahlia, al centro di detenzione. Anche per te l’ho fatto, avevi perso la testa. Noi non ci pieghiamo per nessun uomo, nessuno.
Sarebbe finita, in ogni caso. E allora perché Iris sgattaiola a comprare un giornale ad ogni commissione, per sorridere dieci minuti delle sue vittorie? Perché, nelle notti di dubbio e di sconforto, il solo ricordo del suo volto sa rincuorarla? Dopo uno, due, cinque anni?
È stato lui, lui mi ha fatto questo, le dice Dahlia, prima della sua esecuzione.
Perché nemmeno ora riesce a detestarlo?
 
 
‘Cause you weren’t mine to lose
You weren’t mine to lose, no
 
 

 
*



Betty, right now is the last time
I can dream about what happens when
you see my face again
 
 
Phoenix osserva il portale, in silenzio.
Sfiora piano la pagina che tiene in tasca, la fotografia che l'ha portato qui. Le dita tremano di anticipazione, appena appena.
Com'è possibile? Phoenix cammina sulla neve, candido manto sul suolo di un tempio che profuma di fato, di conclusione. Perché lei è qui?
Maya lo trascina senza cura, lungo il sentiero, ma la sua mente indugia su quel volto. Magari è una coincidenza. Non può essere. Magari si sta sbagliando. Non può essere lei. Chissà.
È tra questi pensieri che Iris scivola nella sua visuale, in punta di piedi, vestita di rosa.
Sorpresa.
 

Iris, per lui, è un mistero.
È un mistero la riverenza pudica con cui lo guarda, è un mistero la dolcezza nella sua voce. È un mistero la mantellina che gli offre per protezione. Sono un mistero le sue bugie, i cinque lucchetti1 serrati attorno alla sua anima.
In un istante il ponte2 avvampa, dipinge la notte di fato, di conclusione. Phoenix vede il passaggio illuminato dalle fiamme, subito inizia a correre. Maya, ricorda, Maya è lì.
Corre, corre, e l'asse cede, d'un tratto. D'un tratto è il vuoto di una caduta inaspettata, un impatto freddo.
Poi è il buio.
 

Dahlia è stata giustiziata, un mese fa.
Glielo dice Edgeworth3, ancora pallido, ancora in pena per il suo errore. Anche lui ha notato la somiglianza. Come potrebbe non farlo?
Phoenix sussulta, agitato da un brivido gelido. Sa che non è colpa della febbre, chissà perché.
Giustiziata. Quante persone ha salvato lui stesso dal patibolo, per il rotto della cuffia? In quanti l'hanno ringraziato in lacrime, al sicuro da una pena errata?
Era corretta la pena di Dahlia, senza dubbio. Quindi perché lui, che l'ha sventata, sente ora la sua corda attorno al collo? Perché sente sulle spalle il suo destino?
 
 
The worst thing that I ever did
was what I did to you
 

 
*
 

 
But I knew you'd linger like a tattoo kiss
I knew you'd haunt all of my what-ifs
The smell of smoke would hang around this long
'Cause I knew everything when I was young
 
 
Dahlia ride: tutto è compiuto.
Ruota i polsi del suo nuovo corpo, carezza la parete con i polpastrelli. Ride, folle, estatica, del piacere di essere di nuovo carne, ancora viva, terrena, anche se per poco. Del piacere di aver vinto, finalmente.
Maya Fey non ha retto il colpo, così dolce, così debole, inadatta. Si è buttata da sola nel fiume, travolta dalle correnti maligne4. Come aveva fatto lei, a suo tempo5. Danno e beffa per la sua nemesi: una vendetta fredda, perfetta.
Phoenix la guarda fingere, maliziosa, spudorata6. Non lo capisce, ingenuo com'è.
Non capisce di aver già perso tutto.
 

Phoenix è la sua maledizione.
Ride per ultimo adesso, lo spirito di Mia alle spalle. È il suo erede. La sua maledizione.
È Maya, le dice, non hai capito nulla. Dahlia sente ogni sicurezza sciogliersi, ogni vantaggio scivolare da quelle dita estranee, nemiche. È MayaÈ Maya che la sta espellendo, ora, dal proprio corpo.
Dahlia si aggrappa alla realtà, con tutte le energie. Phoenix sarà la sua fine. Lo ha sempre saputo, senza mai ammetterlo. Sapeva che avrebbe dovuto eliminarlo.
I suoi ultimi istanti di umanità rievocano frammenti di una vita. Il ricordo di una bambina mai amata, infelice.
 

Iris abbassa lo sguardo.
Dahlia la vede, la ascolta: da fuori, da dentro, da tutt'intorno. Galleggia nel suo limbo incorporeo di attesa – di penitenza, in questo caso, che mai sarà alleviata. Non ancora scissa, mai scissa, dal mondo degli umani, la vede.
Iris sarà punita7, Iris accetta la sconfitta. È una sconfitta che somiglia a una liberazione. Da lei, forse? Si compiace quasi, Dahlia, di essere così importante.
Iris confessa, non ha nulla da perdere. Era lei, cinque anni fa. È sempre stata lei, Phoenix.
Subito lui esita, confuso. Poi la guarda, la vede.
In un istante, si riconoscono.
 
 
And I knew you'd come back to me






 
1) Riferimento a una meccanica di gioco: vi è uno strumento nelle fasi investigative che permette di visualizzare le menzogne dell'interlocutore come dei veri e propri lucchetti, che si possono rompere presentando delle prove.
2) Dusky Bridge, il ponte di legno che unisce l'ala principale del tempio con la secondaria. Quest'ultima, se non per questo collegamento, rimane di fatto isolata. Durante il gioco il ponte va a fuoco per un temporale, e Phoenix prova ad attraversarlo sapendo che Maya si trova da sola dall'altro lato.
3) Amico d'infanzia di Phoenix, rappresentava l'accusa nel caso del primo omicidio di Dahlia.
4) Dahlia suppone che in realtà sia stata Maya ad uccidere la propria madre, e che si sia tolta la vita per il senso di colpa. In realtà non la vede in giro perché ne è "ospite", senza saperlo.
5) Anni prima Dahlia si era buttata dallo stesso ponte per far perdere le proprie tracce, dopo aver rubato un grosso diamante al padre gioielliere. Piccoli criminali crescono...
6) Siamo al processo di Iris, al posto della quale Dahlia si è presentata per testimoniare. In particolare lei intende "confessare" per incastrare sua sorella...motivo? Si è legata al dito il fatto che Iris non l'abbia aiutata nel furto di diamante, quando avevano quattordici anni.
7) Senza complicarla troppo con terze parti, anche Iris ha provato a boicottare il piano di Dahlia. Per farlo, però, ha commesso falsa testimonianza e manomissione delle prove. Succede.







NdA:

Ehilà! :D
Innanzitutto vorrei dare un minimo di contesto per chi viene dalla challenge (per quanto sia possibile HAHA). Questo "triangolo" bizzarro nasce quando Dahlia, studentessa di lettere, regala una collana a Phoenix, il primo malcapitato che incontra nella biblioteca universitaria. Il ciondolo in realtà è una boccina di veleno, che lei ha appena utilizzato e di cui deve liberarsi al più presto. Phoenix però lo interpreta come un dono romantico, e anzi in maniera abbastanza sconveniente inizia a mostrare la collana a chiunque incontri. Dahlia sta già pianificando di farlo fuori, quando Iris, la sua gemella identica (che la sua famiglia ha abbandonato tipo in un convento, rip), si propone di uscire con Phoenix al posto suo per recuperare la collana in maniera pacifica. Alla fine, però, per quanto sia cliché, Iris si innamora veramente di lui, e quindi inizia a temporeggiare. Dahlia non può più aspettare, quindi prova a far incolpare Phoenix per un (altro) omicidio da lei commesso, riuscendo però solo a farsi beccare e condannare a morte.
Le storie si intrecciano di nuovo cinque anni dopo, quando Phoenix, che è diventato un avvocato difensore, accompagna la sua assistente Maya (che è cugina delle gemelle, lol) a visitare il tempio dove Iris vive. In particolare, Phoenix si ritrova a difendere Iris da un'accusa di omicidio: la vittima è sua zia, ovvero la madre di Maya. Iris, Dahlia e Maya fanno parte di una famiglia di medium, ecco perché il tutto diventa abbastanza esoterico verso la fine xD anzi ho giocato sul fatto che, come la Betty di cardigan ha un punto di vista più adulto di James e Augustine nelle rispettive canzoni (possibilmente è qualche anno più grande e riflette sul passato), qui Dahlia, Betty MOLTO atipica, in realtà è già morta e ha quindi una visione diversa dagli altri, per forza di cose.
Ora, potrei pure dirvi che l'avvocato che ha difeso, e ispirato Phoenix, incastrando Dahlia, è Mia, sorella di Maya. E che Dahlia stessa pianificava di farsi "canalizzare" (da un'altra parente), in corrispondenza della visita di Maya, per ucciderla, facendo così torto a Mia. E che Maya ha sventato il piano canalizzando Dahlia lei stessa (visto che non si può uccidere il corpo di cui si è "ospiti"). E che il primo tizio che Dahlia ha avvelenato all'inizio di tutto era il fidanzato e mentore di Mia, peraltro. Ma queste note sono già lunghe e incasinate abbastanza. Scusate. Non so se mi avete seguito. Se sì GRAZIE MILLE, veramente xD
Altri appunti da fare non sono molto in verità. So che questa storia non incarna in modo pedissequo il triangolo di Folklore, ma mi sono molto divertita a riarrangiarlo in questo modo bizzarro :) Ognuna delle tre parti (august, betty e cardigan) è composta da tre drabble di 100 parole esatte, quindi sono 900 in tutto, cit. escluse. Tra l'altro è curioso il fatto che, per quanto non sia la più grande delle swiftie (la regina Taylor mi piace molto ma la conosco poco in realtà, lol), le uniche due song-fic che ho pubblicato finora sono su canzoni sue :D
Va bon, la smetto. Grazie se siete ancora qui a leggere!! Ci si vede :3

Candy<3

 
   
 
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