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Autore: SilkyeAnders    14/09/2023    1 recensioni
"Have you ever seen the rain
comin' down a sunny day?"
Juvia perde la memoria dopo aver annusato uno strano fiore nella foresta, è Natsu a trovarla senza sensi nei pressi di casa sua ed è lui a portarla alla gilda.
Porlyusica informa tutti che esiste un antidoto per la situazione di Juvia ma farlo richiede tempo.
Durante l'attesa Natsu e Juvia si avvicinano molto scatenando la gelosia di Lucy e Gray.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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NaVia ch 6 Capitolo 6: La magia che ti scorre dentro

https://www.youtube.com/watch?v=ceTpUZOpCp0&list=PLhVPPTVqiRViBMF5E0laW0ZDwZi-Om69H&index=67
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"Il mondo è nelle tue mani, è tempo di uscire e vedere che c'è di nuovo".



Se qualcuno le avesse detto un giorno che avrebbe trascorso del tempo con una persona a cui era legata senza minimamente ricordarsi nulla di quella stessa persona, Juvia non ci avrebbe mai creduto eppure eccola lì, a fare esattamente questo.
Non ricordava nulla di Gray, né di esserne stata innamorata anche se, in un certo senso, poteva percepirlo.
Dopo aver trascorso una giornata intera con Natsu si era convinta di dover fare spazio anche alle sue precedenti amicizie e, visto come l'aveva presa, aveva deciso di iniziare proprio da Gray.
Quando si era avvicinata a lui quella mattina alla gilda Gray era sembrato entusiasta di passare qualche ora in sua compagnia e, stando al tipo di ragazzo che sembrava essere, Juvia ne era rimasta incredibilmente sorpresa.
Gli occhi grigi di lui erano fissi su di lei e la osservava in un modo che a Juvia risultava totalmente nuovo, come ogni cosa in quel periodo.
-Qualcosa non va?- chiese lei.
Gray scosse il capo, la mano a sorreggere il mento :-No, anzi... Mi fa piacere passare del tempo assieme-.
-Anche io sono contenta- mormorò lei con un sorriso timido in volto.
Gray era totalmente diverso da Natsu, con il Dragon Slayer non c'era mai un momento di silenzio e, raramente, Juvia riusciva a non ridere accanto a lui. Gray invece era un tipo silenzioso, serio... Non era necessariamente una cosa negativa ma le risultava strano che potesse provare sentimenti per un ragazzo così calmo.
Lei stessa sentiva dentro di sé una grande energia, come se fosse difficile rimanere ferma troppo a lungo senza far nulla.
-A cosa pensi?- chiese il mago del ghiaccio.
Juvia alzò gli occhi al cielo come a voler cercare le parole nella sua mente :-Stavo riflettendo su me stessa... Non che ci sia molto materiale su cui riflettere in effetti-.
-Arriverà con il tempo, lo ha detto anche Porlyusica che sarà difficile ricordare senza antidoto-.
-Difficile, non impossibile- ricordò lei.
-Tu fai sempre così- mormorò Gray con un sorriso :-Mai una volta che tu riesca ad aspettare-.
Gli occhi di Juvia si illuminarono di interesse :-Non sono paziente?-
-Mai stata- rispose lui ridendo.
Quella risata... Le risuonava così nuova, forse non lo sentiva ridere spesso? Eppure lui le aveva riferito che erano buoni amici...
-Che c'è?- chiese lui.
-Stavo solo chiedendomi... Bè, non so se...-
-Dai, sputa il rospo-.
-Tu non ridi molto spesso, vero?- chiese lei di getto.
-Solo quando ne ho motivo- rispose Gray :-Perché?-
-Ora hai riso e, non so... Mi è sembrato un suono talmente nuovo-.
Il viso di Gray si adombrò, quasi si fosse ricordato di qualcosa di orribile :-Credo dipenda dal fatto che non abbiamo mai riso molto insieme... Non sempre sono stato il tipo di persona in grado di farti ridere-.
Juvia rimase in silenzio, per qualche motivo a lei sconosciuto quella frase le aveva stretto il cuore in una morsa.
-Non ha importanza adesso, non ricordare nulla è molto utile per certi versi. Possiamo costruire su nuove basi- rispose lei cercando di non mostrarsi turbata.
Gray non parlò, la guardava e basta.
Non era un silenzio pesante ma era sicuramente carico di qualcosa che Juvia non riusciva a cogliere in tutta la sua pienezza.
I due rimasero così per diversi minuti, dal canto suo Juvia non sapeva assolutamente che cosa dire e Gray era talmente assorto che, probabilmente, non avrebbe parlato ancora per un po'.
In quel momento, come se potesse avvertire il bisogno della ragazza di cacciarsi fuori da quella situazione, piombò Natsu.
-Che facce lunghe! L'hai già ammorbata come tuo solito?- chiese con tono di scherno.
Juvia ebbe, per un breve istante, la sensazione che fra loro ci fosse una sorta di rivalità impercepibile a chiunque altro. Non era la loro solita voglia di litigare a cui aveva già avuto modo di assistere, era qualcosa di primordiale e di latente in entrambi a cui lei non avrebbe saputo dare un nome.
-Andava tutto benissimo prima che arrivassi tu- sentenziò Gray.
Juvia sorrise, cercando di sembrare meno a disagio possibile :-Se vuoi sederti anche tu, nessuno ti caccerà-.
-Parla per te- sospirò il mago del ghiaccio.
Natsu sembrò soppesare per un attimo la proposta, avrebbe accettato anche solo per infastidire Gray ma qualcosa nel suo cuore gli disse di rifiutare. Sapeva che Gray voleva recuperare il suo rapporto con Juvia e sapeva anche che, seppure non se lo ricordasse, lei lo amava.
Magari quelle poche ore assieme sarebbero potute servire a costruire qualcosa di più grande una volta recuperata la memoria.
-Nah, passo. Grazie comunque per averlo chiesto-.
Juvia ebbe per un attimo un tuffo al cuore, ci mise un attimo a capirlo: ci era rimasta male. Sperava vivamente che Natsu accettasse.
-Ecco bravo, gira i tacchi-.
-Devi essere sempre così scontroso?- chiese Juvia incrociando le braccia al petto :-Natsu non ti ha fatto nulla di male, o sbaglio?-
Gray sgranò gli occhi, sembrava preso alla sprovvista da questo improvviso cambio di registro.
-Sai che ti dico? Se ti piace tanto stare con Natsu, allora stai pure con lui. Me ne vado io!-
-Non deve andarsene nessuno!- esclamò lei nervosa :-Possibile che tu non riesca a condividere lo spazio con lui?-
-Non quando quello spazio lo occupi anche tu!- gridò lui in tono austero.
-Ehm... Forse è meglio se...-
Natsu non ebbe modo di finire la frase, Gray si alzò di scatto e uscì di fretta dalla gilda.
Juvia sospirò abbassando il capo.
-Ora non lo sai ma appena recupererai la memoria ti pentirai molto di questa scenata- borbottò Natsu occupando il posto di Gray.
Juvia scosse il capo :-Non mi piace il modo in cui ti tratta-.
-Prima non ti sarebbe importato- sospirò Natsu.
-Senti, non so come ero prima ma so come sono adesso e, ripeto, non mi piace il modo in cui ti tratta. Tu non hai fatto niente di male e, per quanto mi riguarda, se ne hai voglia hai tutto il diritto di parlarmi o passare del tempo con me-.
Natsu le sorrise, gli faceva davvero piacere sentirla parlare così anche se non sapeva perché.
-Credo comunque che dovresti scusarti con lui, in fondo stavate passando del tempo insieme e io mi sono intromesso, è normale che si sia arrabbiato-.
 -Scusarmi con lui? Non ci penso proprio!- sbottò lei portando in alto il mento con fare altezzoso.
Natsu scosse il capo :-Credimi, sono abituato a litigare con Gray ma tu no. Non mi piace essere la causa di una lite, tantomeno se dei miei amici vi sono coinvolti-.
-Scusami Natsu ma... Io davvero non ti capisco, dici che siete amici ma anche che sei abituato a litigare con lui, che razza di amicizia è mai questa?-
-Non è così male come sembra, giuro! E poi comunque a noi piace così...-
-Ma questo modo di parlare alla gente non piace a me- sentenziò lei in tono deciso.
-Ma...-
-No, non voglio ascoltare altro! Non importa che io stessi con lui, se tu hai voglia di salutarmi sei in diritto di farlo. Non sono una proprietà di Gray mi sembra, e questo è tutto ciò che ho da dire a riguardo!-
Natsu rimase per un attimo in silenzio, senza sapere bene che cosa dire o fare.
Juvia sembrava furiosa e lui non l'aveva mai vista così, forse era un lato di lei che solo Gajeel aveva avuto l'onore di vedere, o forse meglio dire il "terrore" perché, seppure piccina di statura, Juvia era davvero categorica ed imponente nella sua rabbia.
Natsu ricordò un giorno in cui Erza gli aveva raccontato di aver visto Juvia arrabbiata e persino lei ne aveva avuto paura.
-Sei dell'umore giusto per esercitarti con la magia- esordì il Dragon Slayer con un sorrisetto malizioso in volto.
Juvia sollevò gli occhi al cielo :-Non ti arrendi, eh?-
-Mai. E comunque, se non ricordo male, sei stata proprio tu a dirmi che vuoi recuperare quel lato della tua vita in fretta, no?-
-Solo perché non posso continuare a vivere con Lucy senza pagare nemmeno metà dell'affitto, sai quanto costa quel posto?-
-Meno dei dormitori- rispose lui ridendo :-A proposito, dovresti anche pagare la tua stanza lì o non ne avrai più una quando vorrai tornarci-.
-Mi hai ufficialmente messo l'ansia- sibilò lei incrociando le braccia al petto.
Natsu scoppiò a ridere dandole un colpetto sulla spalla :-Dai su, andiamo a recuperare i tuoi poteri-.
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Il fuoco danzava, come sempre, tra le dita di Natsu. Juvia poteva avvertirne il calore sulla pelle anche se era seduta a qualche metro di distanza da lui.
-Non riesco davvero a capacitarmi di quanto ti venga naturale- mormorò lei.
Natsu le sorrise caldamente :-Ti assicuro che sei perfettamente in grado di farlo anche tu, forse anche meglio di me-.
-Mi sembra impossibile in questo momento- sospirò la ragazza.
-Forza, prova! Senza perderti d'animo, mi raccomando-.
Juvia si alzò da terra a malincuore, non smaniava sicuramente dalla voglia di rendersi ridicola.
-Temi il mio giudizio, per caso?- chiese lui divertito.
-No, solo non voglio rimanerci male se poi non riesco a usare la magia- mormorò lei.
Natsu le posò una mano sulla testa, notando solo in quel momento quanto torreggiasse su di lei, e le scompigliò amichevolmente i capelli :-Nessuna pressione-.
Juvia sentì le guance avvampare, probabilmente a causa del gesto molto intimo.
-Ora, non pensare a me che ti sto guardando. Pensa solo alla tua magia-.
Juvia annuì e, cercando di ignorare lo sguardo di Natsu su di lei, chiuse gli occhi per concentrarsi.
La magia le scorreva dentro, poteva sentirla chiaramente. Doveva solo scovarla nel profondo del suo cuore.
Per quanto ci provasse, per quanto si sforzasse, Juvia non riusciva a recuperare nemmeno un po' di magia. Sentiva che ogni volta che stava per raggiungere un qualche risultato, essa le sfuggiva inevitabilmente dalle mani.
Sfuggente come l'acqua.
Impercepibile e trasparente, difficile da intrappolare, difficile da recuperare...
Juvia sobbalzò quando avvertì le mani calde e callose di Natsu posarsi sulle sue braccia.
-Respira- le sussurrò lui all'orecchio.
-Juvia, rilassati... Se sei così rigida non riuscirai a sbloccare la tua magia- aggiunse poco dopo.
La maga dell'acqua inspirò profondamente e cercò di ammorbidire ogni muscolo del suo corpo, le dita di Natsu la sfioravano appena ma era sufficiente quel calore a farla sciogliere.
C'era qualcosa di stranamente intimo ed intangibile nel modo in cui il suo calore si mescolava a quello di lei.
-Juvia! Ci stai riuscendo!- esclamò Natsu.
La ragazza aprì gli occhi velocemente, li sgranò subito dopo quando vide l'acqua scivolare docile tra le sue dita affusolate.
-Ci sto riuscendo!- trillò lei.
Natsu la voltò di scatto facendole perdere la concentrazione, la sua magia svanì così come era apparsa.
Juvia scoppiò a ridere, il suo cuore era colmo di gioia. Natsu le cinse la vita con le braccia, sollevandola da terra e facendola girare.
-Juvia sei grande! Brava!- esclamò il ragazzo.
-Non ci posso credere! Non credevo che ci sarei riuscita-.
Natsu si fermò, entrambi rimasero immobili a guardarsi per quella che a Juvia sembrò un'eternità.
-Ti metto giù adesso- mormorò lui con un sorriso soddisfatto in viso.
Juvia annuì :-Pensi che potrò riuscire a rifarlo?- chiese.
-Ne sono sicuro!-
Improvvisamente, la maga sobbalzò come se si fosse ricordata di qualcosa di fondamentale.
-Che ti prende?-
-Dov'è Happy? Oggi non siete insieme?- chiese lei curiosa.
Natsu scosse il capo :-Wendy lo ha invitato a trascorrere la mattinata con lei e Charle-.
-Ora capisco, mi fa una tale tenerezza-.
-Io non capisco invece, perdere tempo dietro qualcuno che nemmeno ti considera- borbottò Natsu.
Juvia sospirò :-Sei troppo spontaneo per capire questo genere di devozione credo-.
-Che intendi?-
-Da quel poco che ho visto fino ad ora di te, mi sembri un tipo diretto... Hai la spontaneità di un bambino ed è logico che non ti piacerebbe correre dietro a qualcuno che non prova interesse per te, i tuoi sentimenti sono visibili, chiari, pungenti. Come te-.
-Sai, su questo siamo molto simili io e te-.
Juvia sorrise :-La me di adesso o quella di prima?-
-Entrambe- rispose lui prontamente :-Non ti sei mai fatta problemi a dichiarare apertamente ciò che provavi, per questo mi risulta strano che potesse piacerti uno come il mutandone-.
-Trovi anche tu? Allora non è solo una mia impressione- mormorò lei.
-Mh?-
-Sai oggi, mentre stavo con lui... Non so, è talmente serio e non riesco mai a capire cosa pensa- disse la ragazza.
-E' un bravo ragazzo, e sono sicuro che tu gli piaccia molto-.
-Lo ha mai detto?-
-No, non direttamente ma... Insomma, Gray non si comporta così con tutti- rispose Natsu :-Lo so che sei arrabbiata con lui ma penso ancora che dovresti chiedergli scusa-.
Juvia sembrò pensarci su per un attimo :-Credi si sia sentito punto sul vivo?-
-Credo che abbia paura di perderti, insomma io non ci capisco niente di queste cose ma...-
-Io credo invece che tu capisca molto più di ciò che gli altri pensano- asserì lei :-Ho come l'impressione che non ti prendano molto sul serio-.
-Sono io che non glielo permetto, forse sei l'unica persona con cui riesco a comportarmi in maniera più... Normale-.
-Per me è lo stesso, non so come cambieranno le cose quando recupererò i miei ricordi ma spero che manterremo la nostra amicizia intatta- mormorò lei abbassando lo sguardo.
-Hai paura che le cose cambino?- chiese Natsu, una nota d'ansia nella voce che Juvia non colse.
-Un po'... Voglio ancora ricordare ovviamente ma ho paura che una volta recuperata la memoria non sarò più in grado di mantenere i nuovi rapporti che ho costruito-.
-Questo dipende unicamente da te, Juvia. Nessuno può deciderlo al posto tuo, nemmeno i tuoi stessi ricordi-.
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Lucy era intenta a piegare alcuni vestiti che aveva abbandonato sul letto quella mattina, il suo sguardo si posò inevitabilmente su Juvia che, da quando era rientrata, non aveva proferito parola.
-Hey, che c'è che non va?- chiese dolcemente.
Juvia ammiccò un paio di volte, quasi come se stesse cercando di scostarsi dai suoi pensieri.
-Stavo pensando a Gray- mormorò Juvia.
-Ah, vedo che certe cose non cambiano mai- scherzò Lucy.
-E' proprio questo il punto, non credo che... Insomma, devo scusarmi con lui per una cosa che è successa stamattina ma non ritengo di doverlo fare-.
-Puoi dirmi di più? Non posso darti un parere se rimani così sul vago-.
Juvia si posizionò accanto a Lucy, iniziando ad aiutarla. La maga dell'acqua spiegò brevemente il fatto alla sua amica che, di tutta risposta, smise di piegare i vestiti per dedicarle la sua totale attenzione.
-Accidenti- esordì una volta terminato il racconto :-Una situazione davvero spinosa, non c'è che dire-.
-A te sembra giusto? Natsu non aveva fatto nulla di male-.
-Gray e Natsu fanno sempre così, è più forte di loro... Sono amici ma devono prendersi a piccole dosi- sospirò Lucy :-Sei stata molto dolce a prendere le difese di Natsu ma credo che Gray abbia tutto il diritto di sentirsi offeso dal suo comportamento-.
-Lo credi anche tu? Natsu mi ha detto la stessa cosa...-
-Bè, pensaci- disse Lucy :-Se stessimo parlando dopo diverso tempo che non abbiamo modo di farlo e qualcuno arrivasse ad interrompere non lo troveresti fastidioso?-
-Non necessariamente- rispose Juvia.
-Forse gli ha dato noia il fatto che preferissi passare del tempo con Natsu-.
Juvia scosse il capo :-Non direi che lo preferisco, è solo... Diverso-.
Lucy annuì :-Capisco che cosa vuoi dire, Natsu e Gray sono molto simili per certi versi ma anche molto diversi-.
Juvia sospirò :-Ma, in ogni caso, devo scusarmi, giusto?-
-Sarebbe il minimo- commentò Lucy ridendo :-Non preoccuparti, quei due faranno pace in un batter di ciglia-.
Eppure, Juvia non era tranquilla. Le parole di Lucy l'avevano aiutata a mettere le cose in prospettiva ma, decisamente, non era tranquilla.
Gray sembrava furioso nel momento in cui se ne era andato e ciò che aveva detto prima di farlo... Juvia ebbe l'impressione che la vecchia se stessa anelasse da anni di sentire una frase simile ma a lei, per come era ora, quelle parole avevano solo aumentato la rabbia.
-Non pensarci troppo, davvero...- mormorò Lucy.
-Non riesco a togliermi dalla testa le sue parole... Sento che la sua intenzione era quella di controllarmi in qualche modo, manipolarmi-.
-Oh, non mi spingerei così oltre- osservò Lucy :-Secondo me si è solo dispiaciuto per la situazione-.
-Sembri conoscerlo molto meglio di me-.
-Bè, ora come ora non è che ci voglia molto- scherzò Lucy :-E comunque, è parte integrante del mio team e ho avuto modo di parlarci molto... Sai, è strano parlare con te di Gray-.
-Come mai?- incalzò Juvia.
-Bè... -
-Davvero ne ero così ossessionata al punto da non permettere agli altri di parlare di lui in mia presenza? Sfido io che non mi ha mai chiesto di uscire- commentò Juvia.
-Non ha importanza, ricorda che una volta riacquistata la memoria sarai tu a scegliere che cosa fare. Come comportarti e che tipo di persona vorrai essere, tutto questo dipenderà solo ed esclusivamente da te-.
-Ho paura di perdere la mia natura, di cambiare me stessa...- mormorò Juvia.
-Hey, non dire sciocchezze... Noi ti vogliamo bene sia che tu sia la solita Juvia, sia che tu decida di modificare qualche aspetto di te. Sei sempre tu, questo non potrai mai cambiarlo-.
Juvia abbracciò Lucy più forte che poteva, era così grata di averla vicina in quel momento e, anche se riusciva a percepire che per Lucy fosse strano abbracciarla, decise di non dare importanza alla cosa e dimostrarle quanto fosse felice di essere lì con lei.
-Oggi sono riuscita ad usare un po' la magia- raccontò la maga dell'acqua dopo essersi staccata dalla sua amica.
-Raccontami tutto!-
Le due rimasero a parlare e ridere per ore e Juvia decise che non si era mai sentita così a casa come in quel momento. Non poteva ricordare se fosse avvenuto anche in altre occasioni ma, in quel momento, Lucy era la sua casa e in un certo senso anche la sua famiglia.
-Sono contenta di esserti amica- mormorò la maga degli spiriti stellari.
-Anche io, molto contenta-.
   
 
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