Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Segui la storia  |       
Autore: londonlilyt    26/05/2005    1 recensioni
Kaori pensa di aver finalmente realizzato i suoi sogni, dopo una notte trascorsa tra le braccia dell'uomo che ama crede di non aver null'altro da desisedare. Ma i dubbi e le incertezze di Ryo sono sempre li' e ben presto i sensi di colpa si vanno sentire, lui sparisce e la povera Kaori si trova a dover rimettere insieme un cuore in frantumi. Decide allora di iniziare una nuova vita negli Stati Uniti con l'aiuto di Sayuki e li' incontrera' un'altro. Le fara' forse dimenticare Ryo? E Ryo? Crede davvero di aver fatto la cosa giusta lasciandola?
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 6

Mick entrò con passo deciso al Cat’s eye, sperando di trovarci Ryo, ma sapendo che, non essendo neanche le due, lui doveva trovarsi ancora a letto, il debosciato! (Senti chi parla!Nda londonlilyt).

Ma invece lo trovò al bancone che sorseggiava caffè e rideva a qualcosa che Miki gli aveva appena detto, il locale era quasi vuoto come sempre, Miki doveva fare qualcosa per il marito, la sua presenza li avrebbe scoraggiato anche il più temerario degli avventori.

-Salve Mick!- lo salutò allegra Miki –abbiamo visto il telegiornale, la tua idea di sostituire la collana con una falsa è stata brillante! Congratulazioni per il lavoro ben fatto-

-Grazie Miki, mi offri un caffè per celebrare?- si sedette nello sgabello vicino a Ryo, nessuno aveva ancora notato che non aveva cercato di saltare addosso alla barista –salve Ryo come mai in piedi così presto?-

-Avevo un appuntamento con un cliente- disse distratto, cercando di accarezzare il fondoschiena di Miki mentre lei era distratta a preparare il caffè.

Ma non aveva fatto i conti con Umi, che lo tramortì con il manico dello scopettone che stava usando per pulire.

-A cuccia!- gli ordinò secco.

Mick accettò la tazza con un sorriso e iniziò a sorseggiare la bevanda calda e profumat,. indeciso su come iniziare il discorso che si era preparato.

-Lo sai Ryo- cominciò in tono casuale –che non hai mai detto a nessuno, cosa in definitiva è accaduto tra te e Kaori? Insomma il motivo per la quale se ne andata-

-Cosa!?- il suo di caffè era andato nella direzione sbagliata e si era quasi strozzato –che diavolo t’importa! E poi perché mi fai questa domanda proprio ora?-

-Nulla di particolare, sai per caso che cosa faccia ora?- il tono era sempre casuale ma gli occhi brillavano attenti.

-Io e Kaori non ci sentiamo da quando lei ha lasciato il Giappone, non ho la più pallida idea di cosa combini-

-Vedi se riesci a spiegami questo allora!- tirò fuori il martello che Kaori aveva usato la sera prima e spiattellò Ryo contro il muro, certo a lei veniva meglio, ma Mick era furioso abbastanza.

-Ma che vi prende a tutti oggi!- in meno di tre secondi tornò a sedersi sullo sgabello –accidenti, credevo che quegli affari fossero in dotazione solo a quella manesca di Kaori!-

-Lo sono- rispose freddo Mick –quello mi è stato lanciato contro mentre cercavo di dare la caccia ai ladri che avevano rubato la collana falsa, immagina la mia sorpresa!-

-Mick non starai pensando...?- chiese pallida Miki.

-Invece si- guardò ancora Ryo che non aveva battuto ciglio –ti ripeto, che cosa hai fatto a Kaori?-

-Cosa ti fa pensare che io le abbia fatto qualcosa? Non potrebbe essere il contrario?- chiese a disagio.

L’espressione dei tre diceva chiaramente “A chi la vuoi dare a bere!”.

-Che cosa hai combinato questa volta? Deve essere qualcosa di serio per costringerla ad un così drastico cambio di abitudini!- inveì, sempre più arrabbiato.

-Non sono affari tuoi! É tra me e Kaori!- rispose duro.

-Diventano affari miei quando per poco non le ho sparato ieri sera!-

Erano naso a naso e le loro grida avevano fatto scappare i pochi clienti.

-Buoni bambini-

Umi li aveva fatti afferrati per il colletto delle rispettive giacche e fatti risedere al loro posto.

-Sei sicuro che fosse lei?- chiese Umi in tono calmo.

-Al 100%! Credi che non sappia riconoscere le forme morbide della mia Kaori se ci metto le mani addosso!-

-Hai messo le mani addosso a Kaori!- gli disse Ryo scaldandosi nuovamente. (interessante era piu preoccupato dei palpeggiamenti che non del fatto che Kaori fosse diventata una ladra. Nda londonlilyt).

-Tu hai combinato questo casino, tu lo risolvi Ryo!- gli intimò Umi.

-IO! Che centro io! Non è colpa mia se quella stupida di Kaori si è data al crimine!- rispose petulante, ma con il cuore stretto dalla preoccupazione.

-É tutta colpa tua invece! Vedi di riportare Kaori sulla retta via!-

Detto questo lo afferrò per il bavero e lo scaraventò fuori dalla porta.

Quel pomeriggio i clienti del Cat’s eye ebbero un'enorme sorpresa, una lunga limousine nera con i vetri scuri si era appena fermata davanti al locale.

Miki e Umi furono ancora più sorpresi nel vedere l’autista in livrea che apriva lo sportello per consentire ad Eriko di scendere dalla macchina, ma quello che li lasciò senza parole fu vedere la ragazza che sorridendo la seguì, era Kaori.

Quasi non la si ricosceva, non aveva una ciocca di capelli fuori posto, il completo che indossava, maglietta color pesca dall’ampio colletto bianco con la scollatura a V e morbidi pantaloni sempre bianchi, era semplice ma di alta qualità, i sandali aperti coordianti all’abbigliamento e dal tacco alto, le unghie e il trucco appena fatti. La ragazza sempre in disordine e che era solita indossare jeans e magliette di cotone era completamente sparita, quando entrò nel locale nessuno si mosse.

-Oh andiamo! Che razza di accoglienza è questa! Manco per due anni e voi vi dimenticate già di me!- disse offesa, forse aveva sbagliato a venire.

Miki ripresasi dallo choc saltò agilmente oltre il bancone e l’abbracciò con le lacrime agli occhi.

-Che razza di comportamento è il tuo! Sparisci per due anni e ti degni di mandarmi solo un paio di letterine striminzite!- la rimproverò.

-Mi spiace ma sono stata impegnata- si scusò ricambiando l’abbraccio.

-Gia immagino...- le lanciò un’occhiata significativa.

Così sapevano penso lei, Mick doveva essere accorso il più in fretta possibile per spargere la notizia e fare un resoconto dettagliato della notte precedente, ma come diceva sempre Pierre “se ti beccano con le mani nel sacco nega tutto, anche l’evidenza dei fatti”, e così avrebbe fatto lei nell’eventualità di un attacco frontale.

-Ciao Umi!- saltò al collo del gigante e gli diede un bacio sulla guancia.

-Salve Kaori- inutile dire che era diventato di una tonalità di rosso ancora sconosciuta all’uomo.

-Miki di chi diavolo è quella...Kaori!- sgranò gli occhi alla vista della ragazza.

Mick fece un balzo dalla porta pronto a tuffarsi nella profonda scollatura di lei, se non fosse che la faccia gli si appiattì contro una delle sempre a portata di mano padelle di Umi, che Kaori aveva afferrato al volo, infatti si era subito resa conto dell’occhio languido e del filino di bava, chiari segni che il pervertito stava per entrare in azione.

-Ben toranta Kaori- le disse da dietro la padella.

-Anche tu mi sei mancato Mick- rispose con un sorriso e il tono quasi di scusa.

Tutti scoppiarono a ridere, ma le risate si affievolirono quando sentirono suonare il campanello della porta.

Kaori sapeva chi era ancora prima di voltarsi, sentiva la sua presenza attraverso ogni poro della pelle, non era cambiato nulla, la sua vicinanza riusciva ancora a scombussolarla, con il cuore che batteva all’impazzata si girò verso l’entrata e lo guardò dritto negli occhi.

Non sei più la Kaori di due anni fa, cercò di convincersi, lui non ha più il potere di ferirti.

-Ryo- lo salutò fredda.

-Kaori- rispose nello stesso tono.

-Vedo che la tua nuova vita ti si addice- commentò sarcastico prendendo nota del suo abbigliamento d’alta moda.

-Non ne hai la minima idea- disse squadrandolo dalla testa ai piedi –tu invece mi sembri più trasandato del solito, appena alzato dal letto?-

-Si da il caso che abbia un appuntamento con un cliente- mentì -alcuni di noi devono fare un lavoro onesto per guadagnarsi da vivere- (onesto non ti pare una parola troppo forte per descrivere il lavoro che fai Ryo? o_0 Nda londonlilyt).

-Non riconosceresti l’onestà neanche se c’è l’avessi sotto il naso!- lo insultò.

-Almeno io non vado a rubare come altri di mia conoscenza!-

Tutti restarono con il fiato sospeso aspettando la risposta di Kaori, nessuno aveva avuto il coraggio di confrontarla, come si dice alla tua più cara amica di smettere di fare la ladra?

-No, tu ti limiti a prendere cose che non si possono più restituire, non è vero Ryo?- rispose con amarezza, le sembrò di vedere un lampo passare nello sguardo di lui, qualcosa che assomigliava molto al rimpianto, ma si disse che non era possibile, non con Ryo.

-Ti posso assicurare che è stato uno sbaglio che non si ripeterà- ma come vennero fuori, volle subito rimangiarsi quelle parole terribili.

Kaori si era sbagliata, aveva ancora il potere di ferirla, credere che per lui era sta una tra tante era una cosa, sentirselo dire in faccia era tutta un’altra esperienza.

Il gruppetto di amici che gli stava attorno osservava in silenzio la scambio di battute al vetriolo, la tensione tra quei due si poteva tagliare con il coltello, e nessuno di loro ne sapeva la ragione, fu Eriko che ingenuamente fece scoppiare la bomba bisbigliando a Miki “ma che succede tra quei due?”, ma non era poi tanto bisbiglio visto che Kaori la sentì.

-Come non glielo hai detto?- si finse stupita, ed era pronta a ripagarlo con la stessa moneta -Mi stupisce che uno come te non sia andato in giro a raccontare i dettagli delle sue conquiste!-

-Pensavo fossero affari nostri- disse in tono piatto.

-Non è che dopo tutto di vergogni?- poteva quasi sentire il cuore che si frantumava nuovamente in mille pezzi -Il grande Ryo Saeba, quando si tratta di prendersi una proiettile in mezzo alla fronte è in prima linea, ma quando si tratta di relazione interpersonali non c’è essere umano più codardo!-

-Kaori...- la chiamò piano Miki, che iniziava ad avere un quadro generale della situazione.

-Lo sai Miki perché me ne sono andata?- si era rivolta all’amica, ma lo sguardo era sempre fisso sull’uomo ancora sulla porta –perché ho avuto “l’onore” di fare finalmente la conoscenza dello “stallone di Shinjuku”, sai quello che rimorchia le donne alla sera e le lascia prima dell’alba? E ti assicuro che non ne sono rimasta particolarmente colpita!-

Ci fu un sussulto generale quando le implicazioni di quello che Kaori aveva appena detto divennero chiare, e sguardi allibiti passarono dall’uno all’altro.

-Ora se vuoi scusarmi, era solo passata a invitare Eriko e Miki a passare la serata con me- si volse verso le due –vi piacerebbe?-

-Certo- risposero in coro.

-Vi aspetto in macchina- senza degnare Ryo di un’altra occhiata uscì dal locale a testa alta, non gliavrebbe dato la soddisfazione di vedere quanto l'avesse ferita.

Nessuno pronunciò una parola, non sapevano cosa dire, non potevano credere che Ryo avesse fatto una cosa del genere a Kaori, non a lei, non quando tutti sapevano quanto le fosse attaccato, c’era qualcosa d’altro sotto.

Le prime a ritrovare la parola furono Miki ed Eriko, che sulla porta gli dissero a turno “Porco” e “Maiale”, prima di sparire nella limousine dietro a Kaori.

Mick non disse nulla era troppo furibondo con lui per dire qualcosa, ma Umi non era dello stesso parere.

-Riportala sulla retta via- ribadì nuovamente.

Detto questo si accinse con soddisfazione e buttare Ryo fuori dal locale per la seconda volta quel giorno.

Ryo rimase seduto nella macchina senza fare nessun movimento per avviare il motore e tornare a casa, o correre dietro a Kaori se è per quello.

Non poteva credere a quello che si erano appena detti, avrebbe dovuto darle una spiegazione invece di aggreddirla e insultarla come era suo solito, lei aveva ragione, quando si trattava di relazioni interpersonali era un’idiota e un vigliacco, ma quando l’aveva vista, dopo due lunghi anni e aveva sentito di nuovo la sua risata spensierata, il cervello gli era andato in tilt e una marea di emozioni gli erano scoppiate dentro come un’eruzione vulcanica.

Vergogna per come l’aveva trattata quell’ultima notte insieme, sorpresa nel rivederla li piu bella che mai, speranza nel poter ricucire il loro rapporto oramai a brandelli, terrore per il fatto che Mick le aveva quasi sparato l’altra notte ed infine rabbia, per la stupidità che l’aveva fatta finire in una situazione del genere. Ed era stata la rabbia a fargli compagnia durante quello scambio, l’aveva ferita come mai, facendole capire che la loro notte era stata uno sbaglio imperdonabile, quando invece era uno dei ricordi piu belli che aveva di lei, cosa avrebbe fatto ora? Se voleva strapparla alle grinfie di quella banda di ladri doveva fare qualcosa per farle cambiare idea e cancellare il dolore che il suo abbandono le aveva causato. Avviò il motore e tornò a casa, aveva un piano da formulare.

Kaori sedeva rigida e immobile come una statua sul sedile dell’auto, la quale la stava riportando in albergo con le sue due amiche, era consapevole degli sguardi preoccupati che le due le stavano rivolgendo, ma al momento non le interessava, non le importava di nulla salvo sopravvivere al terribile dolore che stava provando.

Quest’ultimo litigio avuto con Ryo, era stato di gran lunga il peggiore mai avvenuto tra di loro in tutti gli anni di convivenza, tutto quello che si erano detti aveva avuto il solo scopo di ferire e basta, non c’era altra spiegazione per le parole rabbiose che erano volate.

Miki le fece scivolare una mano tra le sue e strinse forte.

-Non importa Miki, davvero- le disse mesta senza un briciolo di convinzione.

-Ivece si- le faceva male vederla talmente disperata.

-No, oramai non ha più importanza- si stampò un sorriso forzato e si preparò a far finta che tutto andasse bene per il resto della serata.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: londonlilyt