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Autore: Lory221B    23/09/2023    3 recensioni
Raccolta di missing moments e slice of life di genere vario.
(...)
Quarto capitolo: "ultima cena?" Crowley e Aziraphale nella Firenze del 1478, tra strani osti e inaspettati soggetti pittorici
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Circa 200 anni fa, anno più anno meno.
 
Aziraphale era fremente, aveva ricontrollato più volte di avere tutti i documenti necessari, non voleva che qualche zelante agente gli contestasse un'infrazione. Non che non potesse miracolosamente far apparire autorizzazioni e altre scartoffie ma avere tutte le licenze richieste dagli umani lo faceva sentire a posto.
Si guardò attorno più volte, non contenendo l’eccitazione: stava per inaugurare la sua libreria. I lavori erano stati piuttosto rapidi, alcuni dei commercianti di Soho avevano definito gli operai che avevano effettuato la ristrutturazione quasi “prodigiosi” e in men che non si dica il nuovo negozio di Aziraphale era pronto.
 
L’angelo non era molto pratico di inaugurazione di negozi, aveva fatto qualche domanda in giro che gli aveva fatto guadagnare degli sguardi perplessi ma alla fine era abbastanza sicuro di aver capito come funzionasse.
 
Prima cosa aveva dovuto mandare gli inviti.
Inviti a persone che conosceva.
 
La logica avrebbe voluto che invitasse qualche rappresentante del Paradiso, dopotutto stava inaugurando l’Ambasciata celeste in Terra; per quanto ne sapeva l’etichetta umana prevedeva l’invito ad esempio dei suoi superiori ma Aziraphale non aveva nessuna voglia di vedere Gabriele o Michele, in più, ed era la questione più importante, se avesse invitato gli arcangeli non avrebbe potuto invitare Crowley e quello era stato il primo invito che aveva spedito.
 
I successivi inviti erano stati indirizzati a tutti i commercianti e abitanti del quartiere e poi aveva appeso dei volantini. Era molto entusiasta dei suoi volantini perché li aveva disegnati personalmente.
 
Seconda cosa, aveva dovuto comprare da mangiare per servire agli ospiti una specie di banchetto. Aveva partecipato a diversi banchetti nel corso degli anni, prima in Grecia e a Roma, poi durante il Rinascimento ma aveva capito che avrebbe dovuto organizzare qualcosa di più contenuto.
 
Mentre osservava soddisfatto il tavolo dove aveva sistemato tè, caffè e cioccolata, pane e panini caldi e freddi, torte, pound cake e brioche, sentì bussare alla porta. Rimase stupito, non era ancora ora per l’inaugurazione, finché non vide l’inconfondibile sagoma di Crowley dietro al vetro.
 
Aziraphale si diresse allegro verso l’uscio, quasi saltellando e aprì la porta con gran slancio.
« Benvenuto nel mio negozio, mon cher »
« In francese, Angelo? »
« Mi sembrava più elegante »
Crowley alzò un sopracciglio, conscio che era meglio che il francese di Azirphale non andasse oltre il “mon cher” ma non disse niente, non voleva rovinare l’allegria dell’angelo.
«Ti rendi conto che mandandomi un invito mi hai autorizzato ad entrare in un’ambasciata del Paradiso? »
 
Il sorriso di Aziraphale si trasformò in un’espressione interdetta, non aveva mai pensato al fatto che aveva esplicitamente invitato un demone ad entrare in una zona protetta; in ogni caso Crowley non gli diede troppo tempo di pensarci, trovava buffo che lo avesse invitato e anche altre cose che non avrebbe mai espresso a voce alta (Tenero? Premuroso? Affettuoso? Gli erano tremate le mani quando aveva ricevuto l’invito?), per cui fece miracolosamente apparire un pacco regalo e lo porse all’angelo.
 
« Per l’inaugurazione, gli umani usano fare così »
 «Oh, e posso aprirlo adesso? »
« Certo »
 
Aziraphale sciolse il nostro blu con cura, aprì la carta argento, tolse il coperchio della scatola e guardò Crowley con stupore.
 
« Una scacchiera » l’angelo esaminò l’oggetto con interesse, aveva imparato molti anni prima a giocare, anche se da allora erano state modificate le regole più volte ma non aveva mai condiviso questa passione con Crowley.
« Non ti piace? Pensavo fosse un bell’elemento d’arredo e anche qualcosa con cui potremmo passare il tempo »
 
Per un attimo i loro sguardi si incrociarono. “Passare il tempo”, quella frase galleggiò nell’aria, come un pensiero che all’improvviso si concretizzava perché finalmente, uno dei due, aveva una dimora, un posto dove l’altro sapeva avrebbe sempre potuto trovarlo.
Crowley era molto più felice dell’esistenza della libreria di quanto non lo fosse lo stesso Aziraphale, finalmente aveva la certezza che qualunque cosa fosse accaduto, l’angelo sarebbe stato in un posto preciso, niente più incontrarsi per caso o sperare di rivedersi, quando voleva vederlo bastava andare a Soho.
 
« Mi piace molto » disse infine Aziraphale, riponendola con cura su un tavolino rotondo vicino alla sua scrivania. In quella posizione poteva immaginare loro due giocare a scacchi, conversando amabilmente, magari sull’ultimo miracolo che aveva compiuto oppure qualche commento sagace di Crowley su Gabriele e Michele.
 
Crowley si mise a passeggiare per il negozio, era esattamente come immaginava che l’angelo lo avrebbe arredato: montagne di libri, candelabri, statue e quadri, sedie e divanetti. Se fosse stato suo lo avrebbe arredato in modo più minimal, pochi colori e pochi mobili ma tutta la libreria di Aziraphale sprigionava un calore che non provava da secoli.
 
Si ritrovò a guardare i tavoli con le bevande e a quel punto si rese conto che l’ora dell’inaugurazione si stava avvicinando.
 
« Chi altro hai invitato comunque? » chiese iniziando a sorseggiare un tè.
 
« Oh, quelli della zona. E ho fatto dei volantini, li ho messi anche sulla porta » esclamò allegro esibendone uno a Crowley che solo allora capì quanto potenzialmente quell’inaugurazione potesse rivelarsi un disastro.
 
Aziraphale non era esattamente un estroverso, di certo non si era fermato in giro a fare conversazione per attirare le persone a partecipare all’evento. Magati alcuni sarebbero stati attratti dalla prospettiva di un buffet gratis ma non poteva esserne sicuro.
 
Guardò nervosamente fuori, nella strada, se ci fosse qualcuno almeno vagamente intenzionato ad entrare ma a parte il solito via vai nessuno sembrava fermarsi attirato dai volantini fuori dalla porta.
 
« Emh, angelo vado un attimo a fare una cosa urgente, torno subito »
 
Così dicendo uscì di fretta e scomparve nella folla della via, lasciando un perplesso Aziraphale sospirare e guardare la scacchiera nuova. Era una fortuna che al Paradiso non interessasse l’inaugurazione perché non poteva pensare di farla senza Crowley.
 
Crowley, intanto, era frenetico, entrò in ogni negozio della zona, si mise a fermare persone per la strada; in un modo o nell’altro, con un aiuto demoniaco se serviva, avrebbe riempito la libreria di Aziraphale
 
« Salve, ha sentito? inaugurano una nuova libreria. Tè, cioccolata, caffè, sarà interessante » esordiva con chiunque incontrasse nel modo più affascinante possibile.
« Buondì madame, inaugurano un nuovo negozio, molto alla moda, ci andranno tutte le personalità che contano »
 
Quando non bastavano queste semplicissime “tentazioni” passava direttamente alla “corruzione” « 50 sterline se entra in quella libreria e si complimenta per qualcosa »
 
Dopo circa due ore di calorosi convenevoli per portare la gente in negozio, Crowley ritornò alla libreria per trovarla completamente piena, al punto che non riusciva ad individuare Aziraphale tra la folla, fu quando si sentì improvvisamente strattonato in un angolo che si trovò faccia a faccia con l’angelo.
 
« Cosa ci fa tutta questa gente qui? » chiese Aziraphale e sembrava quasi esasperato.
« Perché, non volevi una bella festa? »
« Sì ma non c’è più spazio e devo costantemente moltiplicare il cibo, non so se ai piani alti andrà bene che faccia tutti questi miracoli frivoli »
 
Erano talmente vicini in quello spazio ristretto che per un attimo Aziraphale si ritrovò a pensare che non era poi così male che l’eccesso di persone li costringesse ad occupare uno spazio così minimo.
 
«Angelo, se vuoi faccio uscire tutti » “come li ho buttati dentro posso ributtarli fuori” pensò.
« Ma no, a breve se ne andranno » rispose quasi sussurrando per costringere il demone a farsi più vicino per sentirlo e senza accorgersene, per sottolineare che era tutto a posto, lo aveva pure accarezzato su un braccio.
Crowley lo guardò perplesso ma non disse nulla, dopotutto era abituato a secoli di flirt.
 
Quando circa un’ora dopo Azirpahale aveva smesso di moltiplicare cibo e bevande e iniziava a farsi tardi per la cena, la gente liberò il negozio, lasciando un disordine che l’angelo non aveva preventivato.
 
« Che cosa strana, alcune persone mi hanno fatto i complimenti per il mio taglio di capelli » affermò all’improvviso Aziraphale e Crowley pensò che quando aveva offerto 50 sterline per entrare in libreria e complimentarsi per qualcosa avrebbe dovuto specificare che il qualcosa doveva riguardare appunto la libreria.
« Sapessero che è lo stesso taglio da quasi seimila anni » rispose Crowley sotto lo sguardo divertito dell’angelo « Allora, contento? »
« Sì, è stata una bella festa, solo che non pensavo che la gente avrebbe davvero voluto comprare dei libri »
« Scusa? Cosa pensavi si facesse in una libreria? » chiese perplesso.
« Beh in realtà quando Gabriele mi ha detto che dovevo organizzare un ufficio sulla Terra ho pensato che camuffarlo da libreria sarebbe stato perfetto per me, mi interessava solo avere un posto con dei libri »

Crowley sollevò un sopracciglio.

« Quindi ho organizzato il negozio per me, non perché qualcuno davvero ci entrasse. Ma non dico mai di no ad una bella festa » aggiunse mente Crowley alzava letteralmente gli occhi al Cielo.
 
« Allora, inauguriamo la scacchiera? » chiese Aziraphale con una particolare luce negli occhi e un’espressione quasi audace.
« Sì, io prendo i neri »
 
**** * ****
Angolo autrice
Piccola slice of life ispirata da un post di Neil Gaiman su Tumblr, spero vi sia piaciuta.
Grazie come sempre, alla prossima

 
 
   
 
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