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Autore: perasperadastra    29/09/2023    0 recensioni
Lo strano incensiere di cui Lan Zhan e Wei Ying avevano sperimentato gli stravaganti effetti non era il solo eccentrico strumento magico presente nella biblioteca nascosta dei Meandri delle Nuvole.
Insieme a quest'ultimo, i due avevano trovato una particolare bussola finemente intagliata.
La lancetta fissata al centro dello strumento sembrava muoversi senza un orientamento preciso, come se il suo scopo non fosse affatto quello di indicare il nord, compito che per istinto chiunque le avrebbe attribuito...
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando Lan WangJi riaprì gli occhi percepì solamente luce.

Una luce bianca e forte lo stava letteralmente accecando, obbligandolo a sbattere le palpebre più volte. Riuscì a mettere a fuoco lentamente le sue dita appoggiate al tavolo da scrittura, il foglio bianco davanti a sé, il pennello intriso di inchiostro che rotolava sulla superficie di legno scuro macchiando la raffinata carta di riso impilata al suo fianco.

Alle sue spalle l'aria entrava fresca da una finestra aperta, le tende azzurre ondeggiavano oltre la sua schiena dritta.

 

"Non arrabbiarti! Dai Lan Zhan era solo uno scherzo!"

Lan WangJi sentì queste parole distinte e cristalline risuonare nelle sue orecchie, nella sua mente e nel suo cuore, così come le aveva udite tanti anni prima e poi ripetutamente nel suo sogno ricorrente di adolescente.

"Te lo giuro, non lo farò mai più, ma dovresti vedere la tua faccia! Dai ti prego, guardami Lan Zhan, non offenderti!"

 

Eccola. La sua risata.

Quella Lan WangJi non era mai più riuscito a riascoltarla, fresca e gioiosa come quel giorno. Non era mai più riuscito a richiamarla alla sua memoria, non era mai più stato in grado di risentirla nei suoi sogni, nemmeno nei più vividi.

Era un suono puro. Fatto solo di giovinezza e allegria. Ed era il suono più dolce che le sue orecchie avessero mai avuto il privilegio di ascoltare.

Sollevò lo sguardo, Lan WangJi, a quel richiamo cui non seppe resistere e rivide quegli occhi belli, dello stesso intenso grigio dell'argento, ridenti e spiritosi, spensierati come non lo sarebbero stati mai più dopo aver guardato in faccia la morte e la guerra.

In quel pomeriggio di un'estate tanto lontana Lan WangJi si era innamorato di quegli occhi. E di quel viso sbarazzino, delle sue guance arrossate dal caldo, di quel sorriso senza eguali.

Com'era giovane e puro allora, il suo Wei Ying. 

Lan WangJi lo fissava come se fosse la prima volta che i suoi occhi vedevano il mondo a colori.

 

"Ehi, Lan Zhan! Mi perdoni? Dai ti prego, non lo farò più te lo prometto" 

Wei Ying si era issato sui gomiti, li aveva piantati dritti sull'orlo della scrivania e stando in ginocchio aveva appoggiato il viso tra le mani, davanti a lui un vecchio libraccio di disegni erotici faceva bella mostra di sé, sbeffeggiando senza vergogna la compostezza di un adolescente Lan WangJi e le del suo rigoroso clan.

“Me l’ha dato Huaisang, immaginavo te la saresti presa.. ma ti prego ti prego ti prego… non farmi copiare altre mille volte quella lagna Lan Zhan! Se vuoi dare un’occhiata non lo dirò a nessuno, giuro!”
Wei Ying rideva ora di gusto, tenendosi la pancia e a tratti sbirciando la reazione di Lan WangJi
“Hai le orecchie tutte rosse! Sicuro di non voler studiare un po’ queste letture alternative, Lan Zhan?”

 

Lan WangJi ricordava perfettamente quel momento. Dunque le cose stavano davvero così, come per tutta una vita, per anni di sofferenza, Lan WangJi aveva pensato che fossero. 

Quello era stato il punto di non ritorno, quel bacio non dato, quell'impulso represso, quell'amore soffocato sul nascere. 

Lan WangJi aveva perso il conto delle nottate passate a piangere e a colpevolizzare se stesso per la debolezza che quel giorno lo aveva fatto infuriare e aveva fatto sì che il suo dirompente desiderio dell'altro si mascherasse dietro una furia di rabbia e aggressività. 

Invece di sorridere come avrebbe desiderato, Lan WangJi si era adirato con Wei WuXian.

Invece di scansare quel libro e appoggiare i suoi stessi gomiti alla scrivania, Lan WangJi aveva afferrato quelle pagine e le aveva strappate.

Invece di stringere forte le spalle di Wei WuXian e baciarlo come avrebbe disperatamente voluto fare, lo aveva attaccato sfoderando la spada e aveva dirottato quel sentimento ingestibile verso una zuffa litigiosa nel bel mezzo della biblioteca.

 

Ora però era lì, dove la bussola di suo padre lo aveva condotto.

Con la sua coscienza adulta e consapevole, era chiuso nel suo corpo di ragazzino, proiettato in una parallela realtà dove avrebbe potuto rivivere quel momento esattamente come, nei suoi sogni notte dopo notte, lo aveva riparato con baci, amore e carezze.

Era trascorsa una sola frazione di secondo, ma quel momento fu l'istante più lungo della sua intera vita: Lan WangJi si trovò coscientemente a spezzare la linea temporale che lo aveva condotto ad allontanare il ragazzo di cui si era innamorato, a vederlo cadere in rovina e morire. Convinto come mai era stato, che quell'istante avesse condizionato le loro vite per sempre lasciò che il suo sogno diventasse realtà.

 

Appoggiò le mani al tavolo, si issò fino a sporgersi verso un adolescente e smarrito Wei Ying, che ora lo fissava con aria preoccupata.

Lo vide chiudere gli occhi, stringere il viso in una smorfia come se si stesse preparando a prenderle sonoramente.

È questo che crede che io stia per fare? Aggredirlo?

Lan WangJi sentì il suo cuore frantumarsi come vetro.

Delicatamente poggiò un dito sotto il mento di Wei Ying, lo invitò a sollevare lo sguardo, in silenzio attese di vederlo riaprire gli occhi e solo allora appoggiò delicato le labbra sulle sue.

Wei Ying era immobile, paralizzato dal quel gesto inatteso, mentre Lan Zhan sentiva il suo giovanissimo cuore battere all'impazzata nel suo giovanissimo petto, incapace di dare un nome alla travolgente emozione di quel bacio puro ed innocente, il primo che avrebbe dovuto avere il coraggio di dare quella volta.

Si staccò da lui solo il tempo e lo spazio sufficienti a vederne le guance paonazze di imbarazzo, le labbra umide e dischiuse, gli occhi sgranati dall’incredulità, fissi nei suoi a dargli in qualche modo il tacito permesso di continuare.

Lan Zhan si sporse ulteriormente, noncurante dei fogli caduti a terra, delle sue lunghe maniche bianche che si sporcavano di inchiostro, dei pennelli che ruzzolavano a terra sbavando di nero le delicate stuoie stese sul pavimento della biblioteca.

Tutta la sua attenzione era lì. 

Sulla bocca di Wei Ying che si abituava al contatto con le sue labbra, che si dischiudeva un poco di più e accoglieva la lingua impaziente di Lan Zhan che ne esplorava il calore e l’intimità.

Era strano, per Lan WangJi, sentire una tale rigidità nell’altro, una tale sorpresa. Si sforzò di ricordare che per il giovane Wei Ying della sua visione, quel contatto era sconosciuto e nuovo e non poté fare a meno di domandarsi come lui stesso avrebbe vissuto quel bacio se il suo animo avesse davvero avuto ancora solo sedici anni.

Fu con l’innocenza di un ragazzino innamorato che gli mise le mani sulle spalle e gli strinse poi un poco le braccia, fu con evidente e reale titubanza che superò l’ingombro del tavolino che separava i loro due corpi, fu con immenso amore a delicatezza che spingendo un poco a fondo in quel bacio infantile invitò Wei Ying a sdraiarsi sul pavimento e a fargli spazio tra le sue gambe.

 

Non riuscirono ad evitarlo.
Le loro mani tremanti slacciarono le rispettive vesti, le dita incerte affondarono nei capelli ormai sciolti l’uno dell’altro. Ci volle tempo e pazienza perché Lan WangJi non sentisse più il corpo di Wei Ying tremare sotto il suo tocco, perché le sue mani potessero accarezzare come desideravano la sua pelle liscia e vergine.
“La…Lan Zhan…” Wei Ying riusciva appena a sussurrare qualche parola, nella fessura che la bocca di Lan WangJi permetteva alla sua di creare scansandosi un poco “ tu allora..”
“Io cosa?” ansimò piano Lan WangJi, tornando a guardare i suoi occhi pieni di futuro e aspettativa
“Tu non.. mi odi davvero”
“Io non potrei odiarti mai, Wei Ying. In nessuna vita, in nessun modo”

 

Le emozioni forti e quei sussurri che sembravano urla creavano nella mente di Lan WangJi una melodia perfetta. Una voce calma che ripeteva alla sua mente in trance che si, quell’istante aveva cambiato tutto. 

Se solo nella realtà avesse avuto il coraggio di dare quel bacio, Wei Ying sarebbe stato con lui. Lo avrebbe protetto, lo avrebbe salvato.
Il turbine di quei pensieri, nel suo perfetto sogno lucido, gli offuscarono completamente la mente.
Non sentì, Lan WangJi, i passi che si avvicinavano lungo il corridoio.
Non sentì nemmeno il bussare di un paio di nocche sulla porta dell’aula.
Non sentì la maniglia abbassarsi, né la porta aprirsi.

E nemmeno vide l’austero viso di suo zio contrarsi in una smorfia di orrore sulla soglia della biblioteca.
 

 

Lan WangJi si svegliò con un ansimo forte, la fronte imperlata di sudore. Sussultò e si contrasse sulle ginocchia di Wei Ying, dove era rimasto in quella trance profonda per un tempo che non seppe definire.
Era buio fuori, ormai.

“Lan Zhan! Lan Zhan! stai bene?”
Le dita sottili di Wei Ying gli circondarono il viso, un tocco così simile eppure così diverso da quello che Lan WangJi stava sperimentando fino a pochi istanti prima.

“Sono qui, non preoccuparti. Sono qui”
Wei Ying non se ne accorse, ma gli occhi di nuovo chiusi di Lan WangJi erano colmi di lacrime.
   
 
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