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Autore: _aivy_demi_    01/10/2023    9 recensioni
Questa raccolta partecipa al Writober2023 di Fanwriter.it
31 prompt in 31 giorni nel fandom di One Piece (allucinante!)
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1. Rosso di sera
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-Tutti i diritti riservati agli autori delle fanart presenti.-
Genere: Commedia, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Drakul Mihawk, Monkey D. Rufy, Roronoa Zoro, Sanji, Shanks il rosso | Coppie: Rufy/Zoro, Sanji/Nami, Sanji/Zoro
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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«Sei veramente un pessimo bevitore.» Mihawk faticava a reggersi in piedi ma non era certo quello messo peggio: Shanks ciondolava pericolosamente sulla sabbia, affondando a ogni passo. «Non sei capace neanche di camminare, sei un disastro.» Cercava di dirlo in modo serio, mantenendo un certo distacco, ma faticava perché la scena era davvero buffa. Per quanto sarebbe stato facile prendere come bersaglio il suo amico, ne avrebbe avuto da ridire anche per sé, considerando la fatica che stava vivendo nel mantenere egli stesso un equilibrio quanto meno decente.
Avevano alzato troppo il gomito, era un dato di fatto, ma la situazione rasentava il ridicolo: aveva dovuto recuperare il braccio del pirata e adagiarselo sulle spalle per evitare di vederlo rovinare a terra come un idiota. Shanks da una parte, la bottiglia di rum dall’altra, e la pazienza che ormai s’era scordato come fosse fatta.
«Io ti lascio qui.» Mihawk sorrise ironico. «Giuro che ti abbandono qui, pesi troppo.»  E lo fece cadere a terra, sollevando migliaia di granelli dalla rena. Shanks rise e lo trascinò giù con lui, facendolo cascare sulla spiaggia, entrambi ricoperti di sabbia e di risate. Anni, forse almeno un decennio, in cui Occhi di Falco non rideva, e pure di gusto; nemmeno nelle occasioni più leggere perdeva il proprio mordente, ma la cosa stava prendendo una piega ancora più assurda.
«Mi…Mihawk, guarda. Guarda il cielo, guarda quanto è bello.»
«Serio, Shanks? È un cielo, sempre lo stesso cielo.» Ingollò ancora un lungo sorso, per poi stendersi godendo del solletico dei granellini dorati sulla nuca. «Era ieri così, è oggi così, domani sarà così.»
Shanks lo imitò, stendendosi a sua volta. Pretese altro alcool con un gesto tipico della mano, negato dall’altro. Non gli avrebbe ceduto gli ultimi sorsi, oh no, Shanks se l’era già scolata tutta la sua bottiglia, perché avrebbe dovuto rinunciare? Il pirata lo sovrastò e lo baciò, succhiandone le labbra in modo scoordinato.
«Ecco, adesso va meglio.»
Mihawk si sollevò, indeciso se spaccare la bottiglia e minacciarlo di morte, oppure se ridergli semplicemente in faccia per un gesto tanto… idiota. Non trovava un altro aggettivo per descrivere la situazione, la mente era troppo annebbiata dai fumi dell’alcool per riuscire ad avere fantasia negli insulti. «Non osare di nuovo, potrei…»
«Potresti cosa, Mihawk, approfittarne?» Shanks non era capace di mantenere un minimo di serietà in quello stato, riusciva solo a malapena a focalizzarsi su quel tramonto così rosso, così vivace nonostante la vista annebbiata.
«Bah, non vali nemmeno la mia attenzione.»
«Ci proverò meglio la pross… prossima volta, allora…»
«Cosa?»
La risposta fu il silenzio. L’uomo si voltò verso Shanks vedendo come si fosse perso nell’osservare qualcosa di indefinito sopra di sé, forse un ricordo, o un desiderio. Ci provò anche lui, la bottiglia ormai vuota giaceva al suo fianco. Guardò, osservò le nuvole farsi strada sulle loro teste con lentezza inesorabile: le sfumature di quel cielo gli riportarono alla mente episodi condivisi, momenti che credeva di avere seppellito in una memoria sigillata per forza di cose e per il proprio benessere. Non se ne rese nemmeno conto quando il suono delle sue lacrime si scontrò con la spiaggia sotto di lui.
«Siamo sentimentali, stasera, eh?» Lo disse ridendo, Shanks, mentre il magone gli stava schiacciando lo stomaco. «Lo ricordi anche tu, vero?»
«Fatti i cazzi tuoi.»
«Lo sai che è più forte di me.» Le ginocchia di Shanks premettero contro i fianchi di Mihawk, si era issato su di lui senza chiedere il permesso, senza aspettare un assenso. Lo baciò di nuovo in modo profondo, scoordinato, impacciato, fino a che un cazzotto lo raggiunse in pieno.
«Cosa cazzo fai! Volevo solo lasciarti un bel ricordo, una volta tanto!»
«Ficcandomi la lingua in bocca?»
«Faccio quello che posso, cretino!»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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