Bagy non seguiva un codice
preciso. Onore di pirati a pirati fino a un certo punto. Una taglia succulenta
era pur sempre un bel bottino a cui ambire.
L’odore pungente del sangue lo stuzzicava, inebriava i suoi sensi e le sue
aspettative: la preda era vicina, poteva avvertire il sentore della sua paura e
di una sorta di tradimento non scritto.
Ebbe il tempo di sentir sussurrare “sei un pirata… perché cacci noi pirati…” e
il coltello affondò numerose volte nella carne.
Bagy rideva, gli schizzi cremisi sul volto.
Rideva anche quando la vittima tentava di divincolarsi.
Continuava a ridere mentre quest’ultima smetteva di dimenarsi.
Il vantaggio di aver ingerito il frutto del Diavolo gli permetteva di puntare a
individui con piccole e medie taglie senza difficoltà.
La prima volta fu strana, una sensazione di una sorta di ingiustizia divina a
portarlo uno contro gli altri. La seconda già fu migliore. Di decine che aveva
portato a termine, questa era stata la più divertente, forse la più
performante, e anche la più difficile: non si trattava di un pirata qualsiasi,
qualche milione pendeva sulla sua testa di ricercato.
La Marina d’altronde non poneva questioni su chi consegnasse il corpo, per loro
feccia che eliminava altra feccia andava bene uguale. Pagavano, sorridevano
ironici e poi lo congedavano. Pirata cacciatore di pirati, come un assassino
della stessa famiglia.
Un codice non c’era, i berry valeva più dell’onore.
Un onore di cui non aveva bisogno, e la ricchezza cresceva. Alleato della
Marina, nemico dei suoi amici. Bagy alzava le spalle,
puliva soddisfatto le proprie armi e fischiettava, canticchiava, ne avrebbe
raccontate di storie se solo non fosse stato allontanato da chiunque. Poco
importava, la ricchezza era tutto sui mari.
Luffy aveva provato a far cambiare idea a Bagy, spingendolo nella direzione di una qualche redenzione
fittizia, ma a lui non importava redimersi. Non credeva in alcunché se non la
fortuna accumulata, non c’era un paradiso per lui, non c’era per nessuno di
loro; allora perché insistere? Lo minacciò, sapeva di non poter niente contro
di lui come dimostrato dal loro ultimo scontro, ma la sua lingua parlava più
forte della sua ragione, e la consapevolezza aveva lasciato spazio a una
irrazionalità irriverente. Il fascino di Bagy per il
non seguire nessun tipo di regola o credo era sufficiente a renderlo un
obiettivo interessante agli occhi di Luffy, fin
troppo legato alle aspirazioni, ai sogni di ragazzo, alla legittimità e
fiducia.
«Non tirare troppo la corda ragazzino, o sarai il prossimo.»
«Tu provaci ma non puoi evitare che io provi a cambiarti. E ce la farò, ti farò
capire cosa vuol dire rispettarci tra noi!» Luffy ne
era davvero convinto, nonostante si fossero già incontrati. Ancora credeva di
poterlo cambiare anche se già le loro idee divergenti avevano avuto modo di
esporsi.
Ingenuo.
Rise Bagy, sapendo quanto quel mondo crudele se lo
sarebbe mangiato in un solo boccone.