Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Signorina Granger    22/10/2023    3 recensioni
The leaves are all falling, and they’re falling like they’re falling in love with the ground
🍁🍂
I. Cinnamon Rolls
II. Cinnamon Butter
III. Cosy night
IV. Coffee date
V. Reading date
VI. Trick or Treat
VII. Movie night
VIII. Corn maze
IX. Caramelized apples
X. Football match
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Template-Raccolte


V. Reading date


v


Carter trasalì senza volerlo, esibendosi in un singulto che risuonò fragoroso nel soggiorno fino ad all’ora avvolto dal silenzio e che disturbò la quiete di tutti i presenti: Isla, acciambellatasi poco prima sull’angolino a lei dedicato di uno dei due divani color cuoio, aprì pigramente gli occhi verdi per gettare al padrone un’occhiata di rimprovero prima di sbadigliare e alzarsi per cambiare posizione dandogli le spalle stizzita; Sarge, che aveva occupato buona parte dell’altro divano standosene disteso su una copertina di tartan, sollevò la testa color miele per guardarlo stranito facendo tintinnare la sua medaglietta a forma di osso, mentre l’unica ospite umana del 13E distolse lo sguardo dalle pagine del sottile volume che teneva aperto sulle ginocchia per gettare un’occhiataccia in direzione di colui che aveva avuto l’ardire di arrecarle disturbo:
“Cosa? Che c’è?!”
“Ho appena letto una cosa assurda. Pagina 178 è sconvolgente.” Carter chiuse il libro tenendo il segno con l’indice scuotendo lievemente il capo e sporgendosi verso il basso tavolino da caffè posto al centro della stanza per prendere il bicchiere di carta che vi aveva poggiato sopra poco prima, deciso a prendersi qualche istante di pausa per metabolizzare quanto appena appreso prima di procedere con la lettura. Mentre Sarge tornava a dedicarsi alla sua attività preferita, dormire e farsi coccolare, risistemando la testa accanto alle gambe di Niki quest’ultima spalancò inorridita i grandi occhi verdi, guardando il vicino come se l’avesse appena pugnalata:
“Ma che cazzo, Carter, io non ci sono ancora arrivata!”, sbottò la strega agitando il libro, copia esatta di quello stretto dal giornalista, e colpendosi con esso il ginocchio in un movimento pieno di stizza: “Adesso so già che tra venti pagine succederà qualcosa di importante!”
“Se sei più lenta di me a leggere non è colpa mia, carina.”, ribatté Carter brandendo un sorrisetto compiaciuto mentre si allungava per rimettere a posto quel che restava del suo caffè dopo averne preso un sorso, lieto di aver appreso di essere più avanti della vicina con la lettura.
“Figurati se sono più lenta di te, sarà la tua presenza che mi brucia i neuroni. E poi è colpa di questo adorabile signorino che mi distrae.” Dapprima sostenuta e inflessibile la voce di Niki si incrinò e fece più acuta quando la strega si rivolse a Sarge, premurandosi di accarezzargli la morbidissima testa e di scoccargli un’occhiata adorante prima di ridarsi un tono e tornare a rivolgersi al vicino con tutta la stizza di cui era capace:
“E comunque,” aggiunse subito dopo sistemandosi con finta nonchalance i lunghi capelli castani dietro la spalla destra, “ho già capito chiaramente l’identità del colpevole.”
“Ah, davvero? Beh, anche io. Forza, dimmi il nome, voglio proprio vedere.”
Carter incrociò le braccia tenendo ancora il segno sulla pagina di Hallowe’en Party alla quale si era fermato poco prima, incalzando la vicina a parlare con un cenno del capo o ma finendo con l’ottenere solo un lieve accenno di risata sarcastica:
“Così poi Barbie Malibù può fingere di aver avuto la mia stessa intuizione anche se ha lo stesso acume di un pesce rosso? Ti prego. E se anche fosse non varrebbe, tu sei così disagiato che leggi sempre l’ultima pagina di un giallo prima ancora di iniziarlo, facile capire chi è stato!”
Questa volta a reagire con stizza fu Carter stesso, che all’udire le parole della vicina spalancò inorridito gli occhi azzurri e raddrizzò la schiena prima di indicarla indignato, balbettando qualcosa di incomprensibile tanto era lo sdegno che provava prima di riuscire a formulare una frase di senso compiuto:
“Tu… Tu che dai del disagiato a me?! Sei come Lost che accusa GoT di avere un finale di merda! E comunque io lo faccio per precauzione, se dovessi morire prima di arrivare alla fine morirei col dubbio!”
“Hai ragione, del resto le possibilità che io riesca a resistere prima di finire il libro sono bassissime.”
Per quanto l’idea di lasciarle l’ultima parola non fosse affatto di suo gradimento Carter si limitò a scoccarle un’occhiataccia prima di imporsi di tornare al suo libro, ripetendosi che Agatha Christie meritasse la sua attenzione molto più di quell’antipatica megera spilungona. Niki sembrò pensare lo stesso perché lo imitò e per qualche altro minuto l’unico rumore a disturbare la quiete della stanza fu il lieve fruscio delle pagine man mano che i due procedevano con la lettura, probabilmente entrambi decisi ad arrivare alla conclusione della storia prima dell’altro.
Fu solo dopo aver superato il sorprendente snodo narrativo cui Carter aveva fatto cenno poco prima che la strega chiuse il sottile volume dalla copertina flessibile e ricca di sorridenti e sinistre zucche intagliate per rivolgersi al vicino, spezzando il silenzio con il suono della sua voce pacata con una proposta che cancellò il breve battibecco di poco prima:
“Ci andiamo a prendere un pumpkin spice latte?”
Carter smise di leggere e rifletté per qualche breve istante fissando accigliato la porta di casa sfiorando distrattamente il bordo della pagina aperta con il pollice, finendo con l’annuire e chiuderlo a sua volta dopo aver infilato un segnalibro con un tema di foglie secche – lo aveva rubato a Niki il giorno prima, quando si erano scontrati davanti allo stesso scaffale di Barnes & Noble e avevano deciso di leggere il romanzo in contemporanea – in mezzo alle pagine:
“Sì.”
I libri vennero lasciati sul tavolino da caffè e i due si alzarono senza aggiungere altro, infilandosi in silenzio una giacca di pelle nera ciascuno – entrambe facenti parte della vasta collezione di Carter, perché a Niki sarebbe costata troppa fatica attraversare il corridoio e tornare brevemente a casa sua – prima che il padrone di casa, impegnato ad infilare la pettorina color zucca ad un Sarge scodinzolante, levasse lo sguardo sulla vicina, che lo aspettava davanti alla porta con le mani in tasca e gli occhiali da sole davanti agli occhi:
“E un muffin-cheesecake alla zucca?”
“Per chi mi hai presa, scusa?”
Carter fu felice di appurare di trovarsi miracolosamente d’accordo con lei su qualcosa – ogni tanto gli capitava di riflettere come ciò si verificasse solo quando si parlava di cibo – e dopo aver salutato Isla e aver recuperato le chiavi con appesi un minuscolo boccale di birra e a una bandierina a stelle e a strisce si diresse a sua volta verso l’ingresso insieme a Sarge, finendo con il scontrarsi con la vicina quando entrambi fecero per aprire la porta muovendosi all’unisono:
“E levati, fammi passare! Sei veramente una pigna nel culo.”, sbottò Niki indietreggiando d’istinto e agitando una mano infastidita mentre Carter, aperta la porta, ricambiava con un’occhiata torva:
“Fammi passare tu, sei sempre in mezzo! E “Pigna nel culo” sono quasi sicuro che sia il tuo vero nome.”
“Allora saremo omonimi, perché “Pigna nel culo” sarà quello che dirò al cameriere di Starbucks quando chiederà il tuo, di nome. Io sarò Mrs Gosling.” Con quelle parole Niki superò il vicino varcando la soglia dell’appartamento con un sorriso compiaciuto e muovendosi i capelli con nonchalance, incamminandosi verso gli ascensori con falcate lunghe ed aggraziate merito di anni di passerelle mentre Carter la seguiva fuori dall’appartamento borbottando qualcosa a proposito di come la vicina potesse aspirare al massimo a considerarsi alla stregua della Perfida Strega dell’Ovest. Il giornalista aveva appena chiuso la porta a chiave quando quelle dorate dell’ascensore si aprirono dinanzi ad un’impaziente Niki con un allegro scampanellio, inducendo Carter ad infilarsi le chiavi in tasca e ad affrettarsi a seguirla trafelato insieme a Sarge: non la sopportava e trovava la sua presenza incredibilmente fastidiosa, ma era anche vero che aveva bisogno di lei nel caso di uno sfortunato incontro con la loro vicina dallo sguardo arcigno.
“Ehy, aspettami! Lo sai che ho paura di prendere l’ascensore da solo con la Turner! Se poi mi aizza contro uno stormo di piccioni?!”
Carter si affrettò a raggiungere Niki infilandosi rapido insieme a Sarge tra le porte aperte dello spazioso ascensore deserto, pronto a camuffarsi con le pareti in caso di un incontro con la sopracitata vicina mentre Niki, per nulla preoccupata, si spolverava la spalla destra del chiodo con nonchalance:
“In caso userei te come scudo umano per proteggere me e Sarge, non t’illudere.”
“O delle scimmie alate, perché no…”
“Che hai detto?”
“Poverina, sei sorda? La vecchiaia fa quest’effetto…”
Dopo aver premuto pigramente il bottone del pian terreno Carter s’infilò la mano libera in tasca e volse lo sguardo sulla vicina con sulle labbra il sorriso beffardo che era solito sfoggiare quando perculava qualcuno, ma anziché echeggiare nel corridoio l’insulto piccato con cui Niki gli rispose venne portato via dal tredicesimo piano dal chiudersi delle porte dell’ascensore.




One-line-drawing-of-autumn-leaves-vector-image-on-Vector-Stock


   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Signorina Granger