Lo Stagno

Sulla porta del bagno del secondo piano dell’Istituto Statale d’Arte di Alcione c’è scritto, con una calligrafia tremolante e l’Uniposca blu: se incontri la Pia girati e scappa via.
A scuola gira questa diceria, che porto sfortuna, e a me mica mi dispiace. Ogni tanto ci faccio apposta, a dare una spallata a qualche cretino o cretina che ridacchia pensando che non me ne accorga o si gratta il pacco o la tetta sinistra – a te la jattura, la zella, la sfiga e la mia personale maledizione antica. Quelli allora mi guardano, dicono che sono matta, girano i tacchi e se ne vanno vicino alla macchinetta o a fumare.
Pure Rosalba, la bidella, mi guarda con un po’ di sospetto.
Nicola invece non mi saluta se ci incontriamo in corridoio. Rimane avvolto nel suo stuolo di compagni, nelle sue lotte comuniste, nelle serate con la band. Il cameratismo degli altri lo protegge dai gossip, dalle dicerie, dai pettegolezzi indecenti e da me.
Io però esisto. Anche se solo nella sua macchina il martedì sera, dopo gli allenamenti di nuoto.