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Autore: Bombay    30/10/2023    0 recensioni
Questa è una raccolta di one shot e di flash-fic scritte per la challenge: “writober - un prompt al giorno per tutto ottobre” organizzata da “Fanwriter.it”
I personaggi, le coppie e il rating varieranno ad ogni storia. Troverete uno specchietto esplicativo all’inizio di ogni brano!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Challenge: “writober - un prompt al giorno per tutto ottobre” - giorno 30 - organizzata dal gruppo Facebook “Fanwriter.it”

Prompt: 30. First kiss

Lista: pumpFIC

 

Genere: romantico

Tipo: one shot

Raccolta: Una storia al giorno…

Personaggi: Takeru Oikawa, Natsu Hinata

Coppia: het

Rating: PG, verde

Avvertimenti: slice of life

PoV: terza persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

I nazionali

 

Il telefono prese a vibrare sotto al suo cuscino lo afferrò con impeto, ma rimase deluso nel vedere che a chiamarlo era suo zio.

“Ciao Tooru” lo salutò aprendo la chiamata.

- Ciao come è andata la prima giornata ai nazionali? -

“Bene” sussurrò, si era dimenticato di chiamare Tooru, gli aveva promesso che lo avrebbe tenuto aggiornato.

- Wow non mi smembra che tu sia particolarmente entusiasta - gli disse sentendolo sospirare pesantemente.

“Sono solo stanco, è stata una giornata lunga e impegnativa” rispose sospirando ancora.

- Chi è il vostro prossimo avversario? - chiese ma il nipote impiegò un po’ troppo a rispondere.

- Takeru? -

“Uh? Il Nekoma…” mormorò e mentre Tooru stava parlando di come fosse forte la squadra di casa, Takeru non lo stava decisamente ascoltando, ripensava ad una chioma rossa che aveva visto sugli spalti durante la loro partita a come gli aveva fatto battere il cuore e come per poco non gli aveva fatto sbagliare la battuta in salto.

- Takeru? - lo richiamò ancora l’alzatore argentino, rendendosi conto di star parlando al nulla.

 “Lei è qui” bisbigliò arrossendo, fu la volta di Tooru di rimanere in silenzio a lungo “È venuta a vedere la mia… la nostra partita” sussurrò.

- Beh da quel che so, la squadra femminile del Karasuno è parecchio forte, proprio grazie a lei, no? Come suo fratello a quanto pare -

“Sì, ma intendevo che alloggiano nel nostro stesso hotel”

- E cosa ci fai ancora al telefono con me? Vai ad infrattarti nei bagni, con lei ma mi raccomando usa le protezioni! - gli disse con tono paternale.

“Zio, lei ed io non ci siamo nemmeno baciati” mormorò sempre più imbarazzato, ma con Tooru era l’uncico con cui poteva parlare di quelle cose.

- Senti, io alla tua età avevo già perso la verginità proprio nei bagni del palazzetto di Sendai - lo canzonò.

“Sì, ma il problema è che nei bagni delle femmine io non ci posso entrare…”

Tooru rise divertito, effettivamente quello era un problema.

- Senti va giù nella sala comune, chiacchiera amabilmente con lei e poi agisci, sei o non sei un Oikawa? -

“È sempre attorniata dalle sua amiche, non è praticamente mai da sola”

Uno sbuffo stizzito gli giunse alle orecchie - Fatti dare una mano dai tuoi compagni di squadra, no? -

Takeru rise, poteva essere una idea “Ora devo andare, mi hanno chiamato per la cena”

- Va bene, fammi sapere come è andata -

“Certo e, Tooru, Che stai facendo?” domandò curioso.

- Sto correndo, qui è mattina, perché? -

“Niente, niente!”

 

***

 

Natsu uscì dalla doccia asciugandosi i capelli con un asciugamano, mentre la sua compagna di stanza entrava nel bagno.

Con un sospiro si lasciò cadere sul letto, ripensando alla giornata appena trascorsa, alla soddisfazione di essere lì e di avere passato il turno.

La sua mente continuava a tornare alla partita che era andata a vedere quel pomeriggio dopo la sua.

La squadra maschile dell’Aoba Johsai aveva già vinto un set quando era arrivata, ma lei non poteva fare a meno di ripensare al loro alzatore.

Si erano incontrati poche volte in altre occasioni, soprattutto nell’andare a vedere le partite dei loro familiari e avevano scambiato poche parole, si erano visti a scuola per caso quando le loro squadre avevano disputato delle amichevoli.

Si chiese una volta di più come sarebbe stato schiacciare una sua alzata, aveva delle belle mani Takeru Oikawa decisamente.

“Natsu stai bene sei tutta rossa” la prese in giro la sua amica, sedendosi sul letto, facendola sussultare colta alla sprovvista.

“Sì, sì” borbottò vestendosi in fretta, prendendo il telefono “Faccio una chiamata e ti raggiungo ok?”

L’altra ragazza annuì finendo di vestirsi ed uscendo dalla camera.

- Ciao sorellina come va? -

“Abbiamo vinto la partita e passato il turno” gli disse tormentandosi una ciocca di capelli ancora umida.

- Non avevo dubbi a riguardo, avete tutte le carte per vincerli questi nazionali - le rispose Shoyo con il suo solito entusiasmo.

“Lo sai che per la nostra prefettura è l’Aoba Johsai che la rappresenta per la squadra maschile?”

- Sì, lo so… - rispose Shoyo e sapeva anche che sua sorella si era presa una bella cotta per il loro alzatore, ma come darle torto, Oikawa aveva lo stesso fascino esuberante di suo zio.

“Ho visto una loro partita, hanno passato il turno…”

- Bene così staranno un giorno in più -

“Siamo nello stesso hotel, ma non sono riuscita a scambiare nemmeno due parole con Oikawa” borbottò mestamente facendo un enorme sospiro sconsolato.

- Chiedigli di alzare per te - consigliò - Con Tobio ha funzionato! -

“Tu e Kageyama stavate nella stessa squadra, ci siete stati per tre anni”

- Vero, però una sera tornando a casa gli ho chiesto di alzare per me… e lui lo ha fatto fuori dagli allenamenti, in un anonimo parchetto è lì che ci siamo baciati la prima volta! -

“Shoyo!!!” gridò diventando ancora più rossa.

- Avanti lo so che ti piace e parecchio anche, quindi prova così, alla peggio ti dice di no -

“Devo andare ora, grazie Shoyo!”

 

***

 

Dopo cena varie squadre si erano fermate a fraternizzare nella sala comune, chiacchierando del più e del meno, fino a quando a poco a poco, in molti erano andati a riposare.

Takeru salutò con la mano Natsu che gli si avvicinò sorridendo.

“Siete stati davvero bravi oggi” lo lodò, portando le mani dietro la schiena.

“Sì. È stata una bellissima partita. Mi sembra ancora incredibile di essere ai nazionali” mormorò fissando il pavimento

“Beh solitamente era lo Shiratorizawa che rappresentava la nostra prefettura, ma da quando Ushijima si è diplomato non hanno più così spaventoso come lui”

“Che vuoi dire, la mia squadra ha battuto lo Shiratorizawa, lo avremmo fatto anche se ci fosse stato qualcuno come Ushijima”

“Ma davvero?” lo provocò, poi scoppiò a ridere seguita poco dopo da Oikawa.

“Senti… ti va di alzare per me” chiese arrossendo e abbassando lo sguardo, a Takeru il cuore prese a battere all’impazzata.

“Volentieri”

 

***

 

Era una sera gelida ma limpida, dietro l’hotel c’era un ampio parcheggio quasi completamente vuoto.

Il rumore della palla che passava da uno all’altro era l’unico rumore, i loro respiri si condensavano in nuvolette bianche, quello era il loro elemento si sentivano completamente a loro agio.

“La prossima schiacciala” gli disse Takeru mandando il pallone più in alto.

Natsu saltò e colpì il pallone, ma un po’ per la poca luce, un po’ perché aveva le mani fredde e un po’ perché voleva fare bella figura, colpì male la palla che rotolò via di lato.

“Oh uffa, schiaccio molto meglio di così, ma ho le mani ghiacciate” sbottò andando verso il pallone che aveva rimbalzato contro il muro, fermandosi poco distante.

“Anche io forse è meglio smettere, prima di farsi male o prendere un raffreddore” mormorò raggiungendo la sfera piegandosi per recuperarla nello stesso momento di Natsu e le loro mani si posarono sul cuoio del pallone.

“Scusa” mormorò lei, facendo per ritirare la mano, ma Takeru fu più lesto e la chiuse nella sua che era incredibilmente calda.

Rimasero a fissarsi per un lunghissimo momento, i respiri appena accelerati che si mischiavano, le guance rosse e non per i palleggi.

C’era un silenzio quasi irreale per essere in una metropoli, le loro mani ancora intrecciate sul pallone e l’eco dei suggerimenti dei loro familiari li fece avvicinare, fino a quando le loro labbra non si toccarono, una lieve pressione nulla di più, ma che scatenò in entrambi una ridda di emozioni potenti.

Natsu si fece indietro sistemandosi una ciocca rossa dietro l’orecchio, Takaru fissava il pallone a terra imbarazzato, poi però le prese il viso tra le mani e la baciò ancora, impacciato e timido, ma fu bellissimo comunque, con lei che si aggrappava al suo giaccone e schiudeva le labbra.

Avrebbero continuato al lungo, dimentichi di dove si trovavano se non fosse stato per il richiamo di una delle compagne di Natsu.

Si allontanarono sorridendo “Vieni a vedermi giocare domani” mormorò Hinata schioccandogli un bacio sulla guancia.

“Contaci” le rispose guardandola corre via e riunirsi alle sue amiche.

Oikawa sorrise posandosi la mano sulla guancia, poteva sentire ancora il tocco di lei e il suo sapore.

Sarebbe stato davvero difficile concentrarsi sulla partita l’indomani, prese il telefono e scrisse a Tooru, anche se a quell’ora sicuramente si stava allenando, ma voleva comunicargli quello che era successo, era così felice che avrebbe voluto gridarlo al mondo.

 

   
 
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