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Autore: Coso96    01/11/2023    2 recensioni
[Hazbin Hotel]
[Hazbin Hotel]
[Helluva Boss]
Frank è un semplice ragazzo di campagna, ma ha sempre vissuto con un senso di insoddisfazione inspiegabile.
Un giorno, però, delle creature di nostra conoscenza attentano alla sua vita, facendo sorgere finalmente un interesse da tempo perduto.
Cosa dovrà scoprire? Chi lo vuole morto ovviamente. Preparatevi a scoprire l'avventura del primo umano che decise di entrare negli inferi per pura noia.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Mihaela e Charlie seguirono il mortale per una decina di minuti in cerca di spiegazioni, mentre lui era alla ricerca di un portale che portasse a casa sua, quando la demone radioattiva decise di sbarrargli la strada col suo corpo.
“Frena un attimo, ragazzone, non possiamo andare ad ammazzare uno dei quattro cavalieri dell'apocalisse come se fosse il barbone sotto casa tua, ci serve un piano!”
“Ma io ho un piano...”
Mihaela incrociò le braccia.
“E sarebbe?”
“Riempire di cazzotti lo stronzo che ha osato mettere piede a casa mia.”
“Credo che la tua amica abbia ragione, Frank, non abbiamo idea di cosa siano capaci.” Disse Charlie.
“Non siamo amici...” Sibilò Mihaela.
“Ah... allora come mai vi conoscete?”
“Ha cercato di uccidermi.” Replicarono all'unisono indicando l'altro con delle facce di bronzo invidiabili.
“Aspetta, avete cercato di ammazzarvi a vicenda?”
Mihaela e Frank incrociarono le braccia e iniziarono ad annuire con gli occhi chiusi.
“Un momento, tu sei la demone che ha fatto perdere l'occhio a Frank?”
“Beh, l'ho fatto, ma credo che non valga più dato che gli è ricresciuto. Comunque è Mihaela Funar.”
“Che?”
“Il mio nome.”
La principessa unì le mani e sorrise.
“Ma che nome carino!”
La demone serrò le pupille con sospetto, chiaramente non abituata a ricevere complimenti da quando era finita all'inferno.
“Grazie...”
Frank si accorse di cosa stava succedendo: Charlie stava cercando in tutti i modi di non pensare a ciò che aveva fatto e per farlo usava una maschera di ottimismo, avrebbe dovuto fare una chiacchierata con lei una volta sistemato questa storia dei cavalieri.
“Charlie, concentrati, tu sei già stata a casa mia, vedi qualche portale che ci può essere utile?”
“Ma allora non mi ascolti? Ci serve un piano!”
Il mortale sospirò, si sedette a terra e invitò Charlie e Mihaela a fare lo stesso.
“Va bene, sono tutto orecchi, che piano avete in mente?”
Mihaela iniziò a grattarsi il mento.
“Per prima cosa, esaminiamo le nostre capacità belliche. Charlie, comincia tu.”
Uno sguardo risoluto decorò il volto della principessa.
“Potete contare su di me, non permetterò che nessuno di voi muoia, non sotto i miei occhi.”
L'espressione della principessa cambiò non appena incrociò lo sguardo del mortale.
“Non di nuovo, almeno.” Sussurrò con rammarico.
“Non è stata colpa tua, Charlie, smettila di pensarci.”
Charlie si asciugò una lacrima e sorrise al mortale.
“Hai ragione, ora sei qui, ed è questo quello che importa.”
“Non ho idea di cosa stiate parlando, ma Charlie non mi ha ancora detto di cosa è capace.”
La principessa sussultò.
“Ah già, scusa, sono in grado di volare e di creare diverse armi con le mie fiamme dall'enorme potere distruttivo.”
La donna radioattiva annuì, per niente sorpresa dalle capacità della principessa, era la figlia di Lucifero dopotutto. “Frank, tu cosa sai fare a parte tirare pugni? Le benedizioni di cui parlava Lucifero ti hanno fatto qualcosa?”
“Non ne sono certo, a parte il mio aspetto, non mi sento molto diverso.”
Mihaela sospirò rassegnata.
“E con il vostro patto abbiamo un'arma segreta, vi consiglio di utilizzarlo solo se strettamente necessario.”
“Tu cosa fai?” Chiese Charlie incuriosita.
“Me la cavo un po' con il corpo a corpo, dispenso tumori alla gente, al limite posso avvinghiarmi sul nemico e creare una piccola esplosione atomica, ma poi resto a terra per una giornata intera.”
“Ma così non ucciderai pure noi?”
“Per questo vorrei usarla come ultima risorsa. Se sarà necessario, vi avvertirò e dovrete correre il più lontano possibile da me.”
Frank iniziò a grattarsi il mento.
“Non credo sia una buona idea farlo se è vero, i cuori ci servono intatti, se li fai esplodere non potremo fermare l'apocalisse.”
“Quale parte di -ultima risorsa- non hai capito?”
“Ma...”
“Niente ma, se l'alternativa è morire, e intendo morire per davvero, mi farò esplodere. Intesi?”
Il mortale annuì sconfitto.
“Molto bene, ora cerchiamo di capire come raggiungere questo Guerra, andare a caso finché non troviamo il portale giusto non mi sembra efficiente.”
La principessa alzò la mano timidamente.
“Potrei provare ad aprire un portale per la casa di Frank con i miei poteri...”
“Puoi farlo?”
“Non ho mai tentato, ma credo valga la pena provarci, dopotutto sono già stata a casa sua.”
La donna radioattiva sorrise e invitò la futura regina a tentare il suo piano con un gesto della mano.
“Ci penso io.”
Charlie si alzò, mise le mani in avanti e concentrò tutta la sua energia demoniaca in un punto specifico della strada. Dopo pochi secondi, un portale per la casa di Frank si manifestò di fronte al trio.
“Hm, bella casa...” Commentò Mihaela dando uno sguardo all'interno del portale.
La villa dei Callahan era uno casa situata lontano dalla civilizzazione, ma non priva di lussi. Infatti, dal loro punto di vista almeno, si poteva intravedere una sorgente termale scavata nella pietra, insieme ad una corvette rossa parcheggiata vicino al garage.
“Wow, sei ricco per caso?”
“Ho una famiglia benestante.” Replicò il mortale entrando nel portale, seguito da Charlie e Mihaela.
Non appena si trovarono nella proprietà dei Callahan, Frank iniziò ad urlare un nome.
“Mary! Mary, sei qui?!”
Mihaela tappò la bocca del mortale e lo fece stendere a terra.
“Che cazzo fai? Non sappiamo se il nemico sa già che siamo qui, dobbiamo essere discreti.” Sussurrò Mihaela nell'orecchio di Frank “Ora toglierò la mano dalla tua bocca, vedi di essere silenzioso.”
Il giovane Callahan annuì, mentre Charlie si buttava a terra insieme a loro.
“E poi chi è Mary?”
Una giovane donna, sulla trentina di anni circa, si affacciò sulla veranda dell'abitazione dei Callahan. La sua bellezza mozzò il fiato persino della principessa degli inferi: i capelli corvini brillavano sotto la luce della luna, le labbra carnose nascondevano una dentatura praticamente perfetta, mentre il fisico era incredibilmente sexy, soprattutto perché i suoi muscoli erano molto definiti. Sembrava... un'amazzone.
“Chi è quella? E che ci fa a casa tua?” Chiese Charlie, incantata da tale bellezza.
“Mia sorella.” Sussurrò il mortale.
La principessa sgranò gli occhi, avrebbe anche urlato dalla sorpresa se non fosse stato per Mihaela che le aveva tappato la bocca un attimo prima che lo facesse.
“Frank, sei tu?” Disse la donna alla ricerca del fratello.
Mary Callahan iniziò ad annusare l'aria e un ghigno sadico affiorò tra le sue labbra carnose.
“Sento odore di demoni.” Sussurrò poco prima di sparire dalla visuale del trio.
“Perché è sparita?”
Il mortale sudò freddo.
“Non è sparita...”
Charlie, Frank e Mihaela sentirono una presenza terrificante alle loro spalle.
“Che ci fai con due demoni, fratellino? Lo sai che il nostro compito è eliminarli, vero?”
Frank si alzò, si girò, affrontò lo sguardo della sorella e sorrise affettuoso.
“Mia cara sorella, com'è andato il viaggio?”
Mary si avvicinò al fratello e ricambiò il sorriso.
“Rispondi alla domanda. Ho visto le ultime notizie alla televisione, i demoni stanno invadendo la terra, quando sono tornata tu non eri da nessuna parte e ora scopro che fraternizzi col nemico, per non parlare dei rosari che sono spariti dalla cantina di famiglia.”
“Loro non sono nemici, ma sono la chiave per fermare questa invasione.”
Mary lo guardò dubbiosa.
“E come vorreste salvare l'umanità voi tre?”
“Uccidendo i quattro cavalieri dell'apocalisse e recuperando i loro cuori, potremo fermare questo massacro.” Aggiunse Charlie affrontando lo sguardo della donna.
Mary si diresse verso la casa dei Callahan e invitò Frank e le altre due a seguirla.
“I quattro cavalieri? Quindi la fine del mondo è iniziata. Mi spiegherete tutto dentro davanti a una tazza di tè, ora entriamo.”
Charlie e Mihaela rimasero sorpresi dalla facilità con cui la donna aveva accettato la verità.
Una volta dentro, Mary iniziò a preparare il tè per i suoi ospiti, mentre Frank si sedeva vicino al tavolo da pranzo insieme a Mihaela e Charlie.
“Credevo ci volesse morte e ora ci prepara il tè... tua sorella è strana.” Sussurrò Mihaela.
“Credo che dovresti presentarci, Frank.” Fece la principessa.
“Ok! Ragazze, vi presento mia sorella, nonché esorcista di fama mondiale, Mary Callahan.”
“Io sono Mihaela Funar.” Si presentò la demone radioattiva
Charlie si avvicinò timidamente alla giovane Callahan e si presentò.
“Molto piacere, Charlotte Morningstar.”
Un verso stizzito uscì dalla bocca della donna.
“Morningstar...” Ringhiò con disgusto. “Sei per caso parente di Lucifero?”
La principessa arretrò impaurita
“Sarebbe mio... Padre.”
Un sorriso cordiale comparì tra le labbra di Mary.
“Oh, questo spiega tutto, e dimmi, perché non dovrei eliminare te e la tua amica in questo istante?”
“Ehm...”
La principessa si ritrovò un coltello da cucina puntato alla gola.
“Hai un solo tentativo.”
Charlie deglutì, ma quando notò lo sguardo della donna non vide rabbia, ma solo preoccupazione.
“Devi amare molto tuo fratello, non è così?”
La donna sospirò.
“Mi rimane solo lui e nostro fratello maggiore, anche se lui sarà in qualche paese sperduto a salvare orfani affamati in questo momento.”
“E i vostri genitori?” Chiese Mihaela.
“Uccisi dalla vostra razza...” Ringhiò Mary posando il coltello.
La confessione della giovane Callahan lasciò la principessa sbalordita.
“Dei demoni hanno ucciso i vostri genitori?” Urlò girandosi verso Frank per cercare conferma.
Il mortale annuì.
“Ero piccolo, ma mi ricordo come fosse successo ieri. Un giorno i miei sono partiti per esorcizzare un demone che si era impossessato della figlia del papa, l'esorcizzazione fu un successo, ma loro non sono più tornati. Pochi giorni dopo, il nonno è venuto a darci la notizia e ha cominciato a prendersi cura di noi.”
“Questo vuol di-”
Le parole di Charlie le morirono in gola.
“Vuol dire che non perdonerò mai i demoni per avermi privato di un'infanzia felice.” Disse Mary prendendo un rosario dalla tasca. “Ed è per questo che vi esorcizzerò qui e ora!”
Mihaela si allarmò alla vista di uno di quegli affari, ma Frank la fermò prima che potesse salvare la principessa.
“Vediamo come se la gioca.” Fece il mortale con un ghigno sicuro sul volto.
“Lo capisco...” Sussurrò la principessa. “La tua rabbia è più che giustificata. Ma tuo fratello non odia i demoni, anzi, sono fiera di poterlo chiamare amico e se sono qui è solo perché mi ha salvato la vita innumerevoli volte, quindi, se davvero vuoi eliminarmi, io non ti fermerò. Però ti dirò questo... Io sono l'unica creatura che può usare i cuori e fermare questa invasione. Sei disposta a sacrificare l'umanità solo perché odi i demoni?”
Mary esitò e guardò il fratello.
“Dice la verità?”
Frank alzò le mani e fece spallucce.
“Quella biondina non è una bugiarda.”
La sorella di Frank posò il rosario e digrignò i denti.
“Va bene... vi credo.”
Fu in quel momento che Charlie fece una cosa che sorprese persino il mortale: afferrò le mani di Mary e le unì vicino al suo petto.
“Non posso far tornare i vostri genitori, ma posso prometterti...” Ringhiò mentre le sue corna si facevano sempre più visibili e sprizzi di fiamme infernali le uscivano dalla bocca. “ ...Che una volta che sarà tutto finito, non mi darò pace finché non troverò il demone che li ha uccisi.”
Mary rimase esterrefatta dalla determinazione che vide nello sguardo della principessa.
“Ok... Va bene. Ora ditemi, cosa ci fate qui?”
La principessa si calmò e sorrise alla sua nuova amica.
“Stiamo cercando uno dei quattro cavalieri, Guerra per essere precisi, hai visto qualcosa di strano nei paraggi?”
“Scusa, ma non potremmo usare Frank per trovarlo più in fretta? Lui ha bevuto la lacrima.” Fece Mihaela.
“Beh, non è così semplice. Quando penso al nome di un cavaliere sento la sua presenza in un determinato luogo e nella mia mente si crea l'immagine del luogo dove si trova, ma non ho idea di che aspetto abbia o da che parte della mia terra si trovi.”
“Sapevo che c'era la fregatura.” Sibilò seccata.
“Purtroppo non ho idea di dove sia questo Guerra, ma...?!!?”
Una freccia dall'enorme potere distruttivo attraversò le pareti della villa e colpì il ventre della giovane Callahan, Charlie la prese tra le braccia un attimo prima che cadesse a terra.
“Charlie, occupati di mia sorella.” Disse Frank mentre lui e Mihaela correvano fuori per controllare da dove fosse arrivata la freccia.
“Va bene!”
“Devo dedurre che tu sia Frank Callahan.”
A parlare era stato un uomo alto tre metri circa, indossava un'armatura cornuta a scaglie completamente rossa che gli copriva il volto, eccetto per due fessure per gli occhi color sangue, era armato di un arco lungo fatto di un materiale sconosciuto e sulla schiena aveva un enorme martello da guerra con strani simboli runici.
Il mortale e Mihaela si misero in guardia.
“E tu devi essere Guerra, giusto?”
L'uomo in armatura avanzò minaccioso ed ogni suo passo faceva tremare la terra.
“Sono ore che ti cerco, Frank Callahan!”
“Noi abbiamo iniziato a cercarti una ventina di minuti fa.” Replicò il mortale avanzando a sua volta.
“Oh, come sarà divertente polverizzare ogni tuo singolo osso.”
“Perché sei venuto a casa mia, cavaliere?”
Guerra iniziò a ridere.
“Quando ho sentito che un mortale aveva intralciato i piani del paradiso, la mia curiosità ha prevalso sulla ragione. E dato che sapevo che eri stato reincarnato, ho pensato di cercarti a casa tua.”
“Questo non risponde alla domanda, perché sei qui?”
“Ovviamente per eliminarti! Sono secoli che non mi si presenta una sfida degna di questo nome e penso che tu possa regalarmi la battaglia che tanto desidero.”
“Pensavo che il vostro lavoro fosse portare l'umanità all'estinzione.”
“Oh, ma certo, ma niente mi vieta di cominciare dagli umani più potenti della terra, ora muori!!”
Guerra alzò il possente braccio in aria e colpì con un pugno il volto del mortale, scaraventandolo sulla corvette della famiglia Callahan.
“Uh, quello farà male sia fisicamente che finanziariamente.” Commentò la donna radioattiva.
“Tutto qui? E io che mi aspettavo di più dall'uomo che ha messo sottosopra i piani del paradi...?!?”
Una lingua infuocata dal colore verdastro interruppe il cavaliere, anche se non aveva fatto altro che farlo arrabbiare.
“Ehi, idiota, sarai anche uno dei quattro cavalieri, ma non sembri molto sveglio.”
“A che serve l'intelligenza quando si ha la forza?”
La demone radioattiva lanciò un'altra palla di fuoco verde sul muso del cavaliere, ma la sua armatura sembrava non risentirne affatto.
“Continua quanto vuoi, questa armatura è fatta di un metallo sconosciuto persino agli angeli, solo un'arma infernale dall'enorme potere distruttivo potrebbe scalfirla.”
Mihaela lo guardò spiazzata.
“Allora sei davvero stupido, mi hai appena detto come posso farti fuori.”
“Come se una misera demonuncola da quattro soldi potesse brandire tale arma.”
Un ghigno decorò il volto di Mihaela.
“Oh, si da il caso che conosca qualcuno che ce l'ha.”
“Silenzio!”
Guerra si avventò su di lei e la chiuse in una stretta letale.
“Scelta sbagliata, amico.”
La temperatura del corpo della demone radioattiva iniziò a raggiungere un livello critico, ma l'armatura del cavaliere non si sciolse. Ovviamente se lo aspettava, il suo obbiettivo era un altro: alzò le mani al cielo e ficcò i pollici incandescenti nelle fessure degli occhi dell'elmo, facendo mollare la presa al nemico, che indietreggiò in preda al dolore.
“Tu, brutta troia!!!”
La demone radioattiva andò a controllare le condizioni dell'idiota che si era fatto lanciare contro un'auto, ma quando lo vide rialzarsi senza neanche un graffio sussultò.
“Diavolo, mia sorella mi ucciderà appena lo scoprirà.”
“Non credo sia il momento di preoccuparsi di questo.”
Frank osservò il cavaliere che si contorceva dal dolore e sorrise.
“Vedo che hai già fatto danni.”
“L'ho solo accecato, ma finché ha quella armatura ucciderlo sarà un'impresa.”
I versi di dolore di Guerra iniziarono a trasformarsi presto in una risata.
“Accecato? Uccidermi?”
Gli occhi del cavaliere cominciarono a brillare di rosso.
“Finché il mio cuore sarà nel mio petto, ogni ferita che mi infliggerete verrà curata. Credete davvero di potermi sconfiggere con dei trucchetti da quattro soldi?”
Un ghigno sadico decorò il volto del giovane Callahan.
“Oh, quindi ti rigeneri, che bella notizia.”
Una smorfia di rabbia deturpò il suo viso, mentre le vene delle braccia iniziarono ad emanare una luce dorata che attraversava la felpa che indossava.
“Questo vuol dire che posso colpirti finché non sarò soddisfatto...”
Il mortale scattò in avanti e colpì il petto del cavaliere.
L'impatto fu devastante: una colossale coltre di polvere si era alzata e aveva investito completamente la villa dei Callahan, danneggiando parzialmente le mura.
Quando la polvere si diradò, il mortale era in ginocchio, la felpa completamente stracciata a causa dell'impatto e si teneva il braccio, mentre Guerra torreggiava su di lui.
“Un tentativo encomiabile, ma anche con una benedizione, il tuo braccio non poteva reggere un impatto del genere senza subire danni. Sei stata una delusione, ma ti regalerò una morte veloce.”
Guerra afferrò il collo del mortale, lo sollevò e iniziò a stringere.
“Oh, non credo proprio!”
Mihaela provò nuovamente ad infilare i suoi pollici incandescenti negli occhi del cavaliere, ma venne spazzata via da un potente pugno che le fece perdere i sensi.
“Fatti un pisolino, mi occuperò di te dopo di lui.”
“Lascialo andare!” Gridò Charlie sull'uscio della porta lanciando una spada di fiamme sul braccio che teneva il suo amico, purtroppo la spada si disintegrò contro l'armatura del cavaliere, che decise comunque di mollare il mortale, sorpreso.
“La principessa degli inferi in carne ed ossa, ma quale onore.”
“Charlie, come sta Mary?”Chiese Frank riprendendo fiato.
“Stabile, ho cauterizzato la ferita con le mie fiamme.”
Il sollievo inondò il corpo del mortale.
“Bene.”
Guerra ignorò il mortale e cominciò a camminare verso la principessa.
“La figlia di Lucifer Morningstar, il portatore di luce, la stella del mattino. Che ci fai qui?”
“Sono qui per salvare i miei sudditi, i miei amici e la mia famiglia.” Ringhiò lei creando una spada di fiamme nella mano destra.
“Sudditi? Parli di quelli che ci stanno aiutando divorando i mortali? E come... oooohhh.”
Nonostante la sua espressione fosse nascosta dall'elmo, la principessa capì.
“Mi dispiace doverti eliminare, ma ci sono dei demoni a cui tengo molto che devo salvare.”
“Salvare? E da quando i demoni meritano di essere salvati? Hai idea di quanta gente stia morendo a causa loro?”
“Mi consolo sperando che i mortali che moriranno finiscano in paradiso.”
Guerra sussultò, ma non ci volle un genio per capire che espressione aveva sotto l'elmo.
“Oh, piccola stella, il tuo papino non te l'ha detto?”
Charlie si lanciò sul cavaliere, ma lui afferrò la spada con la mano sinistra e la sua gola con la destra.
“Dirmi cosa?” Ringhiò lei mentre cercava di divincolarsi dalla presa del cavaliere.
“I mortali che muoiono durante l'apocalisse vanno nel nulla, non esiste né paradiso né inferno per loro.”
Quella singola frase la privò di tutto lo spirito combattivo che possedeva.
“Quindi... quei bambini...” Sussurrò smettendo di divincolarsi.
“Oh, percepisco del senso di colpa nella tua voce, povera stellina.”
“Charlie, non lo ascoltare!!” Gridò Frank alzandosi in piedi nonostante il braccio rotto.
Le facce dei bambini che aveva divorato iniziarono a palesarsi nella sua mente, mentre le lacrime tornarono a decorare il suo viso color porcellana.
“EHI, BIONDINA!”
Charlie si girò verso la voce che aveva appena parlato. Mary Callahan, piegata in due dal dolore che bruciava nel ventre, era incazzata come una iena.
“Mi hai appena promesso che ucciderai il demone che ha eliminato i nostri genitori, e già ti arrendi?”
La principessa strinse i pugni: Mary aveva ragione, non c'era tempo per piangere e iniziò nuovamente a divincolarsi per liberarsi, nello stesso istante Frank afferrò il polso del cavaliere.
“Lasciala andare.” Ringhiò il mortale.
“Oh, e come vorresti costringermi? Ti fracasserai pure l'altro braccio contro la mia armatura?”
Le vene del mortale iniziarono ad emanare un bagliore dorato così intenso da essere accecante.
“No, distruggerò quell'armatura di cui vai tanto fiero.”
Guerra mollò la principessa e per la prima volta nella sua vita si mise in guardia.
Il mortale colpì l'elmo del cavaliere con una testata così violenta da spaccare il cielo in due, la terra sotto i piedi dei due combattenti iniziò a frantumarsi, mentre Guerra cercava di resistere al colpo al meglio delle sue capacità.
“Non... sottovalutarmi, ragazzino!!”
Guerra respinse il mortale, ma una piccola crepa si formò sul suo elmo, sorprendendo il cavaliere.
“Una crepa? Non è possibile.”
Il cavaliere osservò il corpo privo di sensi del mortale per cinque minuti buoni, quasi paralizzato, mentre Charlie gli girava attorno alla ricerca di una finestra di attacco.
“Un mortale che danneggia la mia armatura...”
Guerra iniziò a ridere soddisfatto: per la prima volta nella sua vita aveva temuto di morire ed era stato bellissimo. Avrebbe ricompensato colui che gli aveva fatto provare ciò con una morte da cavaliere, quindi... sfoderò il martello.
“Non te lo permetterò!!” Ringhiò la principessa mettendosi davanti al corpo inerme di Frank.
Il cavaliere alzò in aria il martello, mentre i simboli runici su di esso iniziavano a brillare.
“Gioite, famiglia Callahan, la vostra casa, insieme alla vostra stirpe, verrà cancellata dal mio martello.”
“Biondina, non permettere a quel martello di toccare terra!!” Gridò Mary accorgendosi del pericolo.
La futura regina creò uno scudo di fiamme e si preparò all'impatto.
Il martello cozzò contro lo scudo di Charlie e lo disintegrò con una facilità quasi allarmante, colpendo direttamente il suo torace, fracassandoglielo completamente.
La principessa sputò sangue e venne scaraventata contro i resti della corvette della famiglia Callahan.
“Biondina!!” Gridò Mary preoccupata.
“Non credo che tu abbia il lusso di preoccuparti per gli altri, il prossimo colpo vi eliminerà tutti!”
Fu in quel momento che Mihaela, ripresasi dal colpo ricevuto, aveva approfittato dell'istante di distrazione del cavaliere per avvinghiarsi al suo braccio, impedendogli di calare il martello.
“Levati di dosso, piccola troietta!!”
Il possente cavaliere iniziò a rotolare per terra per liberarsi di quell'insetto, ma Mihaela sembrava determinata a non mollare la presa.
“Perché non crepi?”
“Sono una persona tenace...” Fece con un ghigno mentre sentiva il costato andare in frantumi insieme ad una manciata di organi interni schiacciati dal peso del cavaliere..
Nello stesso istante in cui la donna radioattiva mollò la presa a causa delle ferite, un braccio teso di colore dorato investì il cavaliere, scaraventandolo contro un silo nelle vicinanze.
“Oh, cazzo... avresti potuto farlo prima!” Bofonchiò Mihaela cadendo a terra e sputando sangue.
“Devo ancora prenderci l'abitudine. Grazie per averlo tenuto occupato mentre ero svenuto.” Fece Frank inginocchiandosi vicino al corpo martoriato della donna radioattiva.
“Idiota, non perdere tempo a ringraziarmi, vai da Charlie e usa il patto.”
Il mortale annuì e iniziò a correre verso Charlie.
Il cavaliere si riprese dalla botta quasi istantaneamente, l'armatura aveva incassato il colpo, o almeno così pensava, perché non appena la guardò, notò un'altra crepa sulla base del collo.
Nonostante fosse nascosto dall'elmo, un sorriso euforico decorò il suo volto, soprattutto quando vide Frank correre verso la principessa.
“Dove scappi, ragazzo? Il divertimento è appena iniziato!!”
Nel contempo il mortale raggiunse il corpo privo di sensi della principessa e iniziò a schiaffeggiarla delicatamente per svegliarla, ma quando si rese conto che dei miseri schiaffetti non avrebbero funzionato, non esitò a rifilarle un sonoro ceffone.
“Hmmmm... Frank...” Mugugnò la principessa.
“Presto, usiamo il patto, come ci ha spiegato tuo padre.”
La principessa afferrò la mano del mortale e si trasformò nella sua fidata pistola, ma stavolta c'era una differenza: la pistola perdeva sangue.
“Charlie, tutto bene?”
“Sto bene, ma credo di poter produrre massimo tre proiettili in queste condizioni.” Ringhiò Charlie
“Mi bastano.”
“Oh, vedo che hai un nuovo giocattolo.” Sibilò Guerra facendo roteare il suo martello. “Ma ciò non ti salverà.”
Il mortale puntò l'arma sul cavaliere e sparò, ma Guerra deviò il proiettile col suo martello e iniziò a caricare il ragazzo, che decise di sparare un secondo proiettile per tenere le distanze, però venne deviato anche quello. Provò a sparare un terzo proiettile, ma era troppo tardi ormai: Frank venne investito dal possente martello del cavaliere, fracassandogli completamente il cranio e causando un boato che rimbombo nelle orecchie dei presenti.
Fu quando vide quel colpo andare a segno che Mihaela si rese conto che era finita: nessuno sarebbe potuto sopravvivere a un colpo diretto di quel martello.
Una smorfia piegò il suo viso: sapeva che dopo Charlie sarebbe toccato a lei.
Rimpianse di non essere fuggita.
“Sapevo che questa missione mi avrebbe uccisa.”
Mentre pensava a quale insulto rifilare al cavaliere prima di ricevere il colpo di grazia, sentì due braccia sollevarla da terra.
“Mary?”
“Non parlare, sei ridotta male.”
“Ti conviene lasciarmi qui, altrimenti farai la fine di tuo fratello.”
“Quale fine? Guarda che il suo cuore batte ancora.”
La demone radioattiva sussultò.
“E tu come fai a saperlo?”
“La nostra famiglia ha un udito particolarmente sviluppato, ora andiamo, ho un furgone dietro la casa, li aspetteremo lì.”
Mentre Mary portava Mihaela al sicuro, Guerra osservava Frank e la sua pistola.
“Frank, svegliati!” Gridò Charlie senza cambiare forma.
“Inutile, principessa, non si sveglierà. Nessun mortale può resistere ad un impatto diretto del mio martello, ora... MORIRETE!!”
Il cavaliere calò il martello sulle due anime, ma una mano afferrò la punta della sua arma un attimo prima che si schiantasse sulla testa del mortale: Frank aveva aperto gli occhi e aveva, per l'ennesima volta, ingannato la morte.
“Nessuno può resistere alle tue martellate? Chi l'ha deciso? Hai un'armatura indistruttibile? Chi l'ha deciso?” La presa sull'arma del cavaliere si fece sempre più ferrea, mentre guerra provava a riprendere possesso del suo martello.
“Frank, che ti succede?” Chiese Charlie notando il bagliore dorato che emanava il braccio “rotto” del mortale.
“Succede che abbiamo vinto.”
Frank distrusse la punta del martello stringendolo con forza, afferrò il collo del cavaliere e lo lanciò in aria, per poi puntare la pistola sul suo petto e premere il grilletto.
Il proiettile attraversò l'armatura di Guerra come il coltello sul burro, recidendo l'aorta.
Il cavaliere sputò sangue, ma sapeva che non sarebbe bastato per farlo fuori.
“AHAHAHAHAHAH! Pensavi davvero che sarebbe bastato?! Finché il mio cuore è collegato anche ad una sola vena, continuerà a rigenerarsi e tu... Non hai più proiettili.
Il mortale ghignò.
“Ed è per questo che ti ho lanciato in aria, così da non avere ostacoli.”
“Ostacoli?”
“Charlie, fallo!!”
“Ci sono!!”
Le rune demoniache sul calcio della pistola iniziarono a brillare, di conseguenza il proiettile si girò di centottanta gradi e colpì con una precisione chirurgica una seconda arteria.
“Non è possibile.”
Il proiettile di Charlie e Frank iniziò a girare attorno al cavaliere ad una velocità inaudita, attraversando il suo corpo e recidendo ogni singolo vaso sanguigno e nervo collegato al suo cuore, senza danneggiare quello per cui erano venuti.
Non appena il corpo del cavaliere toccò terra, l'unica cosa che il mortale sentì fu il suo respiro.
“Abbiamo... vinto?” Chiese Charlie incredula mentre si ritrasformava nella sua forma originale.
Il mortale si accasciò a terra e iniziò a ridere come mai prima di allora.
“Wow, ce la siamo vista davvero brutta a sto giro.”
Charlie si avvicinò al corpo del cavaliere e constatò che aveva smesso di muoversi
“Ce l'abbiamo davvero fatta.”
Per puro istinto, la principessa fece un salto di gioia, cosa che non avrebbe dovuto fare dato che subito dopo si accasciò a terra vicino al mortale a causa delle ferite.
“Vacci piano, Charlie...” La rimproverò il mortale.
“Scusa, è che pensavo davvero che saremmo morti.”
Il mortale e la principessa si ritrovarono a pancia in su sotto il cielo stellato, impossibilitati dal muoversi a causa dello scontro.
“Come facevi a sapere le mie intenzioni?” Chiese il mortale.
“Credo c'entri il patto e il fatto che le nostre menti sono collegate.. Ora tocca a me, come sapevi che ero in grado di manipolare i proiettili sparati?”
“Stessa risposta.”
“Buffo... ehehe.” Rise la principessa.
“Cosa?”
“Nonostante stessimo per morire, l'unica persona a cui pensavo era Vaggie e a come avrebbe reagito se fossi morta. Anche se ora è una bestia assetata di sangue umano, quindi forse ci penso troppo.”
“Sei innamorata, non fartene una colpa.”
“Hai ragione... Sai una cosa? Quando sarà tutto finito, le chiederò di sposarmi.”
“Mi sembra un'ottima idea.”
“Tu....” Fece imbarazzata la principessa. “Ti andrebbe di farmi da testimone?”
“Testimone...”
“Non sentirti obbligato, è una grossa responsabilità. Sentiti libero di rifiutare.”
Il mortale usò le poche energie che aveva per afferrare la mano della sua amica.
“Ti prometto che farò da testimone al tuo matrimonio e che salveremo tutti.”
La principessa gli sorrise.
“Hai promesso. Ora non puoi tornare indietro.”
“Lo so.”
“Dovremmo alzarci?”
“Credo che resterò a terra un altro po', tu recupera il cuore e cerca mia sorella e Mihaela.”
“Va bene.”
La principessa si alzò a fatica, zoppicò verso il corpo del cavaliere, rimosse la pettorina e creò un piccolo pugnale di fuoco per aprirgli il petto.
Nonostante avesse tentato di ucciderli, non poté fare a meno di dispiacersi. Se la cosa che le aveva detto era vera, probabilmente anche lui sarebbe finito nel nulla.
Sospirò e recise goffamente la cassa toracica del corpo, fino a rivelare un cuore pulsante che sembrava ancora emanare energia, era... Bellissimo.
Un piccolo rivolo di bava le uscì dalla bocca, i denti iniziarono a tramutarsi in zanne affilate, mentre lo sguardo... Era fisso sul cuore, come se fosse ipnotizzata.
Prese in mano la preziosa reliquia, si leccò le labbra e gli diede un morso, poi un altro e un altro ancora, finché non si ritrovò il muso sporco di sangue e le mani vuote.
Il suo cuore iniziò a battere all'impazzata, le sue ferite iniziarono a guarire e una forte emicrania la fece urlare di dolore, cosa che allarmò Frank .
“Charlie, tutto bene?”
Un ghigno sadico comparì tra le labbra della principessa.
“Oh, sto benissimo...” Sussurrò creando una spada di fiamme nella mano destra. “Ma starò molto meglio quando ti avrò ucciso.”
Il mortale impallidì.
“Tu... non sei Charlie, sei...”
“Siete stati bravi, mi avete sconfitto, ma adesso inizia il secondo round e stavolta mi chiedo come farai a far fuori la tua amica. Ah già, non puoi, senza di lei non puoi fermare l'apocalisse.”
Frank ringhiò rabbioso, la stessa rabbia che lo aiutò a rialzarsi.
“Questo corpo è meraviglioso, sento l'energia infernale scorrere dentro di me come un fiume in piena.”
“Charlie, ora calmati.”
“Ancora che mi chiami Charlie? Sono Guerra.”
“Non sto parlando con te.”
“Oh, capisco... Pensi che sia ancora qui dentro e hai ragione, ma tra dieci minuti la sua coscienza verrà assimilata dalla mia, facendola sparire completamente.”
Le gambe del mortale iniziarono a tremare, facendolo accasciare nuovamente a terra.
“Guardati, ferito e debole, e io che speravo in un altro scontro, meglio finirla qui.”
Guerra camminò in modo inesorabile verso il corpo inerme di Frank e alzò al cielo la spada, ma prima che potesse dare il colpo di grazia, qualcosa lo fermò.
“Non te lo permetterò.” Sussurrò Charlie fermando il suo stesso braccio con l'altro.
“Ancora che cerchi di resistere, ragazzina? Arrenditi, è finita! Una coscienza debole come la tua non potrà mai sopraffare un guerriero come me.”
“Non lo permetterò, c'è troppa gente che conta su di me: Vaggie, mia madre, i miei amici e i miei sudditi.”
“Oh, adorabile, ma hai perso nel momento in cui hai ingerito il mio cuore.”
Charlie si strinse il polso fino a spezzarlo, facendo urlare di dolore Guerra.
“Tu, brutta troietta!”
“Ora.... esci dal mio fottuto corpo!”
“No, non sarò sconfitto di nuovo, se non posso avere questo corpo, allora non lo avrà nessuno!!”
Guerra creò diverse spade infernali in cielo, tutte puntate su di lui e Frank.
“Gioite, principessa, moriremo tutti insieme.”
Fu in quell'istante che il tempo sembrò fermarsi, insieme all'ultimo attacco di guerra, perché nella testa della principessa successe qualcosa di inaspettato.
Charlie si ritrovò in una specie di giardino, lontano da qualsiasi forma di civilizzazione. Era molto simile al giardino di sua madre, ma era... Decisamente più spoglio: ogni singola pianta era morta, c'erano cadaveri di animali dappertutto e una strana aura dorata circondava ogni essere.
“Dove sono?” Sussurrò.
L'udire di una voce la fece nascondere dietro il cadavere di un orso.
“Zio Gabriele, Morte ha di nuovo ucciso gli animali e le piante.” Pianse un bambino in armatura scarlatta,
“Oh, Guerra, non può farci niente, è la sua natura.”
“Quello è Gabriele? Non sembra così mal...?!”
Uno schiaffo di Gabriele colpì il bimbo così forte da lanciarlo vicino a Charlie, la quale cambiò subito pensiero sul carattere del suo nemico.
“Ora torna ad addestrarti, voglio che tu sia pronto per quando ci sarà l'apocalisse.” Ordinò l'angelo.
Il bambino si alzò come se non fosse successo nulla.
“Ma Zio, io non voglio estinguere i mortali, voglio solo trovare gente forte da affrontare. Il mio sogno è una morte perfetta!”
“Ancora con questa stupidaggine? Il tuo lavoro è estinguere il genere umano insieme ai tuoi fratelli quando sarà il momento, nient'altro.”
Gabriele chiamò due cherubini.
“Toglietegli l'armatura e buttatelo di nuovo nell'olio bollente finché non avrà messo la testa a posto.”
“Olio bollente? Un bambino? Ma sei impazzito?” Gridò all'improvviso Charlie uscendo dal suo nascondiglio, ma venne completamente ignorata, quasi come se fosse... Invisibile.
Il giardino sparì di colpo e stavolta si ritrovò in un posto nero come la pece, dove l'unica fonte di luce era una fiamma blu.
“Cosa diavolo è?”
“Quella è la tua coscienza.” Disse Guerra comparendo alle spalle della principessa, che si mise subito in guardia.
“Dove siamo, cavaliere?!”
“Siamo nella tua testa... E anche nella mia.”
“Che vuoi dire?”
“Che se quella fiamma si spegne, vorrà dire che la mia coscienza assorbirà la tua e tu sparirai.”
“E quel giardino cosa era?”
“Frammenti di memoria, ma basta parlare, hai intenzione di combattere per il tuo corpo oppure no?”
Charlie guardò la fiamma alle sue spalle e provò a creare una spada con i suoi poteri, ma non successe niente.
“Come io non ho il mio martello, tu non hai i tuoi poteri, non qui dentro almeno. Puoi sempre arrenderti.”
La principessa ghignò e alzò i pugni.
“Mi sembra di avertelo già detto: c'è troppa gente che conta su di me!”
Charlie scattò in avanti e schiantò il suo pugno sull'uomo in armatura, scaraventandolo in aria, dopodiché saltò e colpì con una tallonata dirompente il collo del cavaliere, seppellendolo in quel paesaggio oscuro.
“Wow.” Fece la principessa, sorpresa dalla potenza dei suoi attacchi. “Che diavolo succede?”
“Niente male.” Disse il cavaliere rialzandosi dalla voragine che aveva creato. “ In questo posto, i tuoi attacchi sono potenziati dalla tua determinazione, ma ora... Ti mostrerò la mia.”
Un cazzotto tirato dal cavaliere sbriciolò completamente la fiducia della principessa, insieme a un po' della sua cassa toracica. Anche se erano in un mondo immaginario, il dolore era reale. Molto reale. Un singolo pugno l'aveva praticamente messa KO, ma non poteva arrendersi. Per sua madre, per i suoi sudditi... per Vaggie.
Si rialzò dolorante e si pulì un rivolo di sangue che le usciva dalla bocca.
“Ho visto cosa hai subito in passato, volevi solo qualcuno in grado di darti lo scontro che desideravi.”
“Dove vuoi arrivare, ragazzina?”
Charlie si indicò con il pollice, la bocca sporca di sangue.
“Gioisci, cavaliere, sono colei che ti donerà uno scontro indimenticabile!”
Il ghigno di Guerra, anche se nascosto dall'elmo, si allargò a dismisura.
“Vedremo!”
Il cavaliere e Charlie scattarono contemporaneamente in avanti, talmente veloci da risultare invisibili a occhio nudo, entrambi guidati dalla propria determinazione. I colpi di Charlie erano così violenti da causare un boato ogni volta, mentre quelli del cavaliere non erano da meno e rompevano almeno un paio di ossa a ogni impatto.
Alla fine di quello scambio di colpi, le fratture nel corpo della principessa erano così evidenti da essere visibili a occhio nudo, mentre la fiamma alle sue spalle si faceva sempre più flebile.
“Arrenditi, principessa.” Fece il cavaliere con il fiatone e l'armatura completamente crepata a causa dei colpi di Charlie.
“Parole grosse per uno con il fiatone.” Lo provocò la principessa ignorando il dolore.
Il cavaliere ringhiò, anche se sotto quella corazza non si era mai divertito tanto.
“Per migliaia di anni ho cercato un mio pari, e ora finalmente ne ho trovato uno.”
Guerra attinse a tutte le sue forze per caricare un ultimo colpo. Charlie fece lo stesso.
“Se non sopravviverò a questo, porgi i miei saluti a Frank.”
Nonostante fosse priva di poteri, il corpo della principessa iniziò ad assumere un aspetto sempre più demoniaco.
“Oh, te lo assicurò, non sopravvivrai!” Sibilò tra i denti affilati.
“Mi piaci, ragazzina, vediamo allora chi ne uscirà vittorioso!”
L'impatto fu istantaneo , causando un'esplosione di dimensioni bibliche, un'esplosione talmente potente da poter uccidere lo stesso Leviatano, la creatura uccisa dalle mani di Dio.
Per un singolo attimo, la fiamma che rappresentava la coscienza di Charlie si spense, ma poi iniziò a brillare come un piccolo sole, sancendo il vincitore.
Charlie era in piedi davanti al cavaliere, il braccio con il quale aveva dato il colpo aveva penetrato il suo petto, facendogli sputare un paio di litri di sangue, ma ciò non lo fermò dal dire una singola parola.
“Grazie...”
Il corpo del cavaliere iniziò a dissolversi nell'aria insieme all'armatura, mentre lei poté finalmente riposare gli occhi.
Quando li riaprì si ritrovò davanti al corpo inerme di Frank, che, anche se paralizzato, continuava a urlare il suo nome.
“Charlie!!!”
“Diavolo, Frank, non c'è bisogno di urlare.”
Il mortale sospirò sollevato.
“Temevo di averti perso. Sei stata mezz'ora lì impalata a non fare niente. Come ti senti?”
Charlie si controllò il corpo: a parte il polso rotto, le ferite che aveva subito nella sua testa non erano rimaste, il che aveva senso.
“Mi sento... Bene.”
La principessa distrusse le spade infernali che minacciavano di cadere su di loro con uno schiocco di dita e sorrise a Frank.
“Una vittoria combattuta, non trovi?”
Il mortale ricambiò il sorriso.
“Quindi... Per consumare i cuori devi mangiarli... Parecchio macabro se permetti, almeno aveva un buon sapore?”
“Per niente, ma il mio corpo si è mosso da solo non appena l'ho visto pulsare.”
“Non succederà mica la stessa cosa se consumi gli altri cuori, vero?”
“Parli del fatto che mi ha ipnotizzata o del fatto che ho quasi perso il mio corpo?”
“Entrambe le cose.”
“Non ne ho idea, ma se succederà di nuovo, sarò pronta. Riesci ad alzarti?”
“Onestamente... No. Portami dietro la villa, lì c'è il furgone di mia sorella, conosco solo una persona che può aiutarci in questo momento.”
La principessa prese in spalla Frank e lo portò dietro alla villa, dove Mary e Mihaela li aspettavano, la seconda stesa sul retro del furgone, ancora troppo debole per muoversi o per produrre calore.
“Oh mio Dio, Frank, stai bene?” Gridò Mary avvicinandosi al fratello e aiutando Charlie a trasportarlo.
“Sto bene, ma dobbiamo andare da John, è l'unico che può rimetterci in sesto.”
“John? Perché questo nome mi pare di averlo già sentito?” Si chiese Charlie.
“Perché l'hai già sentito, è quello che mi ha chiamato nella tua limousine.”
Charlie spalancò la bocca.
“E come ci potrebbe aiutare una persona che a malapena sopporti?”
“Con le donne è un idiota, si innamora al primo sguardo, ma si è laureato in medicina all'età di dodici anni, quindi solo lui può rimettervi in sesto.” Spiegò Mary.
Charlie e Mary poggiarono delicatamente Frank sul retro del furgone, vicino a Mihaela.
“Avete recuperato il cuore?” Chiese la donna radioattiva.
“Charlie l'ha mangiato.”
“Disgustoso... Quindi ce ne mancano tre, giusto?”
“Esatto.”
“Beh, almeno abbiamo vinto.”
Charlie si mise vicino al posto del guidatore, mentre Mary si mise alla guida.
“Si parte!” Gridò spingendo sull'acceleratore.
Una volta abbandonata la proprietà dei Callahan, ci volle circa mezz'ora per raggiungere la casa di questo John, una piccola casetta in legno su una collina in mezzo al nulla.
“Sicuri che sia la casa di un medico affermato questa?” Chiese Charlie dubbiosa.
“Spero vivamente che non sia morto a causa di un demone affamato. Sono tutta un dolore” Disse Mihaela.
“Puoi dirlo forte.” Replicò Frank.
Mary prese in braccio suo fratello, Charlie prese in spalla Mihaela e si diressero verso la casa di John.
“John!! Sei vivo? Ci serve il tuo aiuto!” Iniziò a gridare Mary dando calci alla porta.
“Arrivo, arrivo, ma non mi sfondare la porta.”
Non appena la porta si aprì, Mihaela poté esaminare l'aspetto di colui che l'avrebbe rimessa in piedi: era un uomo sulla trentina senza barba, leggermente sovrappeso e con i primi sintomi della classica calvizie maschile. Aveva una maglietta con una donna a cartone animato stampata sopra e un jeans con diversi adesivi. Ai piedi aveva delle pantofole di My Little Pony.
“Oh, Mary! Hai finalmente deciso di sposarmi?”
“Sta zitto, John, ti ho portato dei pazienti.”
Non appena John notò Charlie, i suoi occhi divennero due cuori pulsanti.
“Oh mio Dio, ma sei splendida, diventa la mia ragazza!”
La principessa rise imbarazzata e rifiutò l'offerta dell'amico di Frank.
“Ah, un altro rifiuto, sono già a 2002 rifiuti, di questo passo non mi sposerò mai. Va bene, che vi serve?”
“Frank e Mihaela sono feriti, speravamo potessi aiutarci.” Disse Charlie
“Mihaela è la ragazza che stai portando, giusto? Hm, è carina, è single?”
Se avesse potuto, la donna radioattiva sarebbe arretrata disgustata.
“Non lo so, sei single?” Le chiese Charlie innocentemente.
“Non sono affari vostri, e ti conviene non essere troppo appiccicoso se non vuoi svegliarti domani con una neoplasia in più” Ringhiò lei.
“Capisco, entrate dentro, esaminerò tutti voi, ma prima Frank, sembra quello ridotto peggio.”
“Grazie, Doc...”
Il gruppo entrò dentro la casa del dottore, ma l'unica che si sorprese fu Charlie: l'interno della casa era estremamente povero, c'era solo lo stretto necessario, ovvero un bagno, una cucina e un divano lurido dove probabilmente il tizio si masturbava su chissà quali schifezze a giudicare dalle macchie e dall'odore.
“Dove li mettiamo?” Chiese Charlie.
“Piuttosto che poggiarmi su quel divano preferisco schiattare.” Sibilò Mihaela.
Il dottore sorrise, aprì la porta della cantina e fece segno al gruppo di seguirlo.
Una volta dentro, Charlie e Mihaela rimasero esterrefatti: quella cantina era munita di qualsiasi attrezzatura medica esistente, persino una macchina per le Tac e una per le radiografie, sembrava di essere in una specie di mini ospedale.
“Metteteli sui lettini, vado a prendere il mio stetoscopio.”
Mary e Charlie misero i pazienti sui lettini, nello stesso istante John tornò da loro con un camice bianco e uno stetoscopio rosa.
“Vediamo cosa abbiamo qui.”
Il dottore mise lo stetoscopio sul petto di Frank e gli chiese di fare un profondo respiro, cosa che fece con un grosso sforzo.
“Hm, capisco.”
Dopodiché prese una torcia e ordinò al suo paziente di seguirla con gli occhi, cosa che fallì miseramente.
“Hm, interessante.”
“Il verdetto, Doc?” Chiese Mary preoccupata.
“Sinceramente, sono sorpreso che sia ancora vivo: ha un trauma cranico molto grave, è un miracolo che sia ancora cosciente.”
“Puoi aiutarlo?” Chiese la principessa.
“Certo che posso, ma mi servirà una settimana. Ora fatemi esaminare Mihaela.”
Il dottore si avvicinò alla demone radioattiva e iniziò a premere sul suo ventre, causandole un dolore lancinante.
“Figlio di puttana, vuoi ammazzarmi?!” Ringhiò a denti stretti.
“Hm, gli organi interni sono stati danneggiati da qualcosa di pesante, mentre la cassa toracica ha un paio di fratture, i polmoni hanno un po' di fluido, ma si riprenderà.”
“E l'hai capito con un solo tocco?”
“Certo, è il mio lavoro. Ah, biondina, per quel polso rotto ci vorrà un tutore.”
La principessa si toccò il polso imbarazzata, sorpresa che se ne fosse accorto con tanta facilità.
“Come li curerai?”
“Oh, io non farò niente.”
“Cosa?!?!” Gridò Charlie.
“Gli organi della ragazza si stanno già riparando da soli, anche se non ho idea del perché, mentre Frank, come ho già detto, il suo trauma cranico è grave, ma il fatto che sia cosciente lascia ben sperare. Una settimana di riposo e si riprenderanno entrambi”
“Beh, ha senso.” Sussurrò Charlie.
“No, biondina, non ha senso, nessuna creatura vivente può rigenerarsi.”
“No, intendevo, ci vogliono delle armi speciali per ferire in modo permanente un demone peccatore e lei non è stata mai colpita dal martello di Guerra.”
“Demone?!?!! Come quelli che stanno invadendo la terra?!”
“Ehm... si?”
Il dottore si mise una mano in fronte.
“Oh, Frank, Mary, che diavolo mi avete portato?”
Come aveva previsto il dottore, Mihaela e Frank si ripresero dopo una settimana di riposo, mentre il polso di Charlie era quasi completamente guarito grazie al tutore fornitole.
“Ah, che bello quando curo dei pazienti...”
“Ma se non hai fatto un cazzo, a parte dare un tutore a Charlie.” Sibilò Mihaela.
“Come sei cattiva, sicura di non volermi sposare?”
La demone alzò la temperatura del suo corpo e si avvicinò pericolosamente al medico, minacciandogli di sciogliergli il cazzo se glielo avesse chiesto ancora.
“Ho sopportato le tue richieste di matrimonio per una settimana, non provocarmi.”
John impallidì e annuì spaventato.
“Bene.”
La donna radioattiva uscì dalla casa del medico, trovandosi davanti un Frank intento a meditare per terra e una Charlie che lo osservava impaziente.
“Cosa sta facendo?”
“Sta pensando al prossimo cavaliere.”
“Capisco.”
Mihaela si guardò intorno alla ricerca di Mary, ma non la vide.
“Tua sorella?”
“Ha detto che avrebbe aiutato più mortali possibili a sopravvivere a questo casino.”
“Mentre noi pensiamo ai pezzi grossi, mi sembra giusto.”
“Trovato!!!” Gridò Frank scattando in piedi.
“Chi è il prossimo bersaglio?” Chiese Mihaela.
“Carestia.”
“E come lo raggiungiamo?”
“Trovare il portale adatto sarebbe troppo impegnativo. Prenderemo l'aereo di John.”
Mihaela e Charlie spalancarono gli occhi.
“Quell'idiota ha un aereo?!?!” Gridarono all'unisono. 
   
 
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