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Autore: Sleepesleep    02/11/2023    0 recensioni
Alexander Lightwood è un coglione, un vero idiota, in tutti i suoi 25 anni si è sempre vantato di essere quello ragionevole in famiglia, il tipico bravo ragazzo un po’ nerd che preferisce le biblioteche polverose ai pub. Lui è sempre stato così, noioso...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La nostra storia termina qui, grazie per la pazienza e per averla seguita tutta, un saluto da Sleepesleep

Alec osservò si stiracchiò, la fila per i controlli si stava rivelando troppo lunga per i suoi gusti. << Ti avevo detto che era meglio prendere il mio jet privato >> mormoro spazientito Magnus al suo fianco. Alec scosse la testa testardo << Non potevo permetterlo, hai già pagato l'intero viaggio >> gli rifaccio il giovane offeso << E poi non vedo quale sia il problema nell'attendere, avevi detto che non ti sarebbe dispiaciuto passare del tempo con me bloccato nel traffico, questo è più o meno lo stesso >>. Magnus alzò un sopracciglio divertito << Sai che non intendevo questo >>. Alec distolse lo sguardo nervoso e tossì leggermente, teso si volto a guardare la sorella che stava digitando qualcosa al telefono << Izzy, come va? >>. << Andrebbe meglio se fossi nel jet privato del mio adorato cognato >> rispose lei senza alcuna vergogna. << Lo avevo detto >> gli diede man forte Magnus. Alec sentendosi in minoranza chiese aiuto al suo migliore amico << Jace, puoi aiutarmi? >>. Il biondo sentendosi chiamare si voltò a fissare il gruppetto << Su cosa? >> chiese ignorando il fulcro della conversazione. << Magnus dice che avremmo dovuto prendere il suo jet, ma credo fosse inutile spendere i soldi anche per la benzina dato...>> provo a spiegare Alec. << Ha ragione, Mag >> lo interruppe il biondo alzando le spalle disinteressato. << Grazie, Jace >> affermo complice Magnus. << Figurati, fratello >> rispose Jace ridandogli le spalle per riprendere a parlare con Clary che nel frattempo aveva cercato di nascondere una risata mordendosi il labbro inferiore ma il rumore ovattato era giunto comunque. << Detesto questa vostra nuova amicizia >> borbotto Alec << Preferivo quando credeva che fossi un mostro a tre teste >>. << Non parlare così al mio adorato cognato >> lo riproverò Isabel dandogli una leggera pacca scherzosa sulla spalla per poi essere distratta dal telefono, nervosa lo raccolse e iniziò a scrivere sorridendo leggermente. Alec la osservo crucciato, Magnus si avvicinò per sussurragli canzoniero << La tua sorellina è innamorata >>. Il moro annuì asserendo << Lo vedo anche io, non è un granché brava a nasconderlo >> e aggiunse rivoltandosi verso il suo fidanzato << Io sono stato molto più bravo, dovevi vedere le loro facce quando gli ho detto che aveva un ragazzo >>. Magnus rise leggermente << Mi è piaciuto essere il tuo sporco piccolo segreto, ma mi piace molto di più essere il tuo fidanzato >> terminò la frase unendo le loro mani, le dita si intrecciarono << Non vedo l'ora di mostrarti Siviglia >> disse alzando le loro mani unite per posare un leggero bacio sul dorso di quella di Alec. << Canteresti per me 'Il barbiere di Siviglia' quando saremo lì? >> chiese l'amante socchiudendo gli occhi azzurri limpidi. << Farò ogni cosa vorrai, lo sai, se me lo chiedessi ballerei nudo per le strade >> gli rivelò compiaciuto Magnus. Alec rise scuotendo la testa, un calore a cui ormai si era abituato risali lo stomaco fermandosi al petto per irradiarsi fino alle sue labbra incrinate in un sorriso liberatorio.

Si imbarcarono dopo circa tre ore, Alec non le percepì neppure, l'unica cosa che gli interessava era avere Magnus al suo fianco, parlare con lui, ridere alle sue battute, vederlo chiacchierare con Jace o Isabelle con complicità come se il suo posto fosse sempre stato al fianco di Alec, e forse era così. << Detesto volare >> rivelò Magnus mentre allacciava la cintura. << Davvero? >> mormoro sorpreso Alec, fino ad ora l'altro non aveva fatto accenno a questo << Ne hai paura? >> chiese ancora. << No >> ammise Magnus pacato << è più un fastidio, detesto dover affidare la mia vita ad un pilota sconosciuto che potrebbe benissimo impazzire e decidere di farci precipitare >>. Alec inclinò la testa << Dio, amore, non credi di essere troppo pessimista >>. << Può essere, ma potrei avere ragione. Nessuno sa davvero cosa passa per la testa degli altri, potrebbe essere un terrorista radicalizzato o un depresso suicida >> ribatte con sicurezza Magnus sporgendosi verso di lui per così ritrovarsi a pochi centimetri dal volto dell'amante. << Se volevi spaventarmi o farmi preoccupare per tutto il viaggio ci stai riuscendo, ora non smetterò di pensare a ciò che mi hai detto >> borbotto Alec offeso. Magnus gli regalo un sorriso furbo << Non ti preoccupare, puoi stringere la mia mano per tutto il viaggio così ti tranquillizzerai >>. Alec roteò gli occhi al cielo e mormoro << Solo la mano? >>. << Oh Alec, non sapevo fossi così intraprendente >> lo riprese malizioso Magnus avvicinandosi ancora, a fior di labbra sussurro << Sono sempre disposto a fare del buon sesso ad alta quota >>. << Idiota >> rispose piano Alec prima di dargli un bacio leggero e casto, dopo essersi allontanato lo spinse al suo posto asserendo << A cuccia, cagnolino >>. Magnus rise a quell'ordine ma obbedì. Le loro mani però si unirono e rimasero appoggiate sul bracciolo per il resto del viaggio, la paura però non c'entrava nulla, era più la voglia di affogare ancora e ancora l'uno nel calore dell'altro. << Magnus >> lo richiamo Alec << Ho fatto qualche ricerca so che la cattedrale tiene alcune opere del Goya e la tomba di Colombo >>. L'altro uomo lo fisso placido << Avremo tempo per vederlo >>. << Potremmo già andare questa sera a vedere lo spettacolo di flamenco >> lo informo Alec cercando il telefono nelle tasche, aveva salvato un sito dove era possibile prenotarsi, appena fossero atterrati potevano chiamare per vedere se c'era posto. << Alexander >> lo richiamo Magnus con tono fermo. Alec si blocco alzando di nuovo lo sguardo confuso. << Non questa sera >> lo informo placido l'amante. << Credi che saremmo troppo stanchi? >> dedusse sbuffando Alec riprendendo << Lo pensavo anche io, ma in teoria dovremmo solo assistere quindi staremo seduti e sembra interessante >> provò a convincerlo Alec. << Hai ragione su questo, ma come ho già detto abbiamo tempo per farlo >> ribatte inflessibile Magnus. Gli occhi azzurri si incresparono confusi << Ma.. >>. Magnus lasciò la sua mano per avvolgere tra le dita alcuni ciuffi ribelli che osavano coprire in parte gli occhi dell'amante << Questa sera andremo in hotel e sarai mio >> lo informo. Alec sgrano gli occhi arrossendo vistosamente. Un sorriso leggero si ridisegnò sul volto dell'altro, rughe di felicità contrassero il bel volto, la mano scese per accarezzare i zigomi ben definiti di Alec << Ti prego non smettere mai di arrossire così per me >> e aggiunse riallacciandosi le loro mani << Non vedo l'ora di arrivare >>. << Pervertito >> borbotto Alec nervoso. << Un pervertito che però tu ami >> gli fece notare compiaciuto Magnus. Alec non ribatte, aveva ragione dopotutto.

L'aereo atterrò senza troppi intoppi, solo un leggero sobbalzo che fece irrigidire Alec e ridere Magnus, incredibile come l'amante trovasse divertente ogni cosa. La discese fu rumorosa, la gente parlava scendendo le valige, Isabelle piagnucolò lamentandosi delle orecchie 'tappate', Jace la prese in giro per questo mentre Clary lo strattonava per ricordargli di prendere i loro borsoni. Alec si rilassò solo quando tocco terrà, le scale di discesa dall'aereo sembravano sempre spaventose e traballanti quasi volessero crollare da un momento all'altro, anche se razionalmente sapeva non sarebbe mai accaduto. Magnus sembrò condividere il suo buon umore e si avvicinò al suo orecchio per sussurrare << Te l'avevo promesso che ti avrei portato in Spagna >>. Alec rise leggermente trascinando il suo trolley << Mi hai anche promesso che mi avresti fatto vedere il mondo >> gli rinfaccio. << E lo farò se me lo permetterai >> confermo l'altro seguendolo << La nostra avventura è appena iniziata, mio angelo >>. Alec si fermò per poter così ammirare il muschio dorato << Lo so, è non vedo l'ora di vedere cosa ci aspetta >>.

Purtroppo, qui termina il nostro racconto, il loro amore è continuato non temete e nonostante le avversità che la vita gli ha posto davanti Alec non ha mai rotto la promessa fatta a Magnus, non lo ha mai lasciato, non lo ha fatto a pezzi. E Magnus lo ha amato come meritava, venerando l'angelo che il cielo ha lasciato cadere per lui. I loro figli sono testimoni del loro amore che trasuda dalle foto incorniciate in quella casa che hanno reso loro. La mia preferita è quella posta sopra il caminetto, ritrae i due uomini che ridono vestiti elegante, risale al giorno del loro matrimonio, per l'occasione Magnus aveva deciso persino di rimanere con il suo colore naturale di capelli che tanto Alec amava e l'intero ricevimento aveva come colore predominante l'azzurro secondo le direttive di Magnus che si era rifiutato di avere qualsiasi altro tema rifiutandoli con fierezza affermando 'Alec colora il mio mondo'. Non so bene come fu quel ricevimento, in verità, non ero presente ma so quello che mi hanno raccontato, ma dopotutto anche l'intera storia segue le vicende che sono riuscita a ricostruire tramite racconti, per questo mi scuso per le imprecisioni e le divagazioni. Del ricevimento vi posso però riferire le battute stupide di Jace che riempì il suo discorso con aneddoti fuori luogo e di come sua moglie Clary dovette togliergli il microfono per evitare che mettesse ancora di più in imbarazzo Alec. Non fu da meno neppure Raphael, l'uomo terminò il discorso con una frase in spagnolo che pochi capirono, Magnus rise a quelle parole mentre Simon quasi si strozzo dopo averle sentite. Anche Alec le comprese rimanendone scioccato, ho provato a sapere cosa lo avesse così tanto sconvolto ma non importa quante volte gliel'ho chiesto si rifiuta ancora oggi di dirmi il loro contenuto. Quello che conta però è che il loro amore vinse quel giorno ed è bello sapere che qualche volta l'amore vince sulla vita, sull'odio, sul tempo. Questa storia la dedico ai miei genitori, Alec e Magnus, spero un giorno di poter vivere una storia d'amore come la vostra, grazie per avermi concesso di raccontare la vostra storia.

Vostra figlia,

Charlotte Maryce Bane

 

 

   
 
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