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Autore: Spensieratezza    12/11/2023    1 recensioni
Sam Winchester è adorabile, sveglio e magico. è il fratellino minore di Dean, che il maggiore non sapeva di avere. Capirà ben presto che il suo fratellino è speciale, è magico e deve essere protetto da forze oscure che vogliono fargli del male.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Sam, Dean e gli Dei '
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Dean e Sam avevano passato una notte e una mattinata d’inferno.
Un demone era entrato nella loro casa e aveva candidamente ammesso di frequentare Mary da un po', Sam aveva avuto un attacco di panico violento di magia incontrollata e avevano rischiato di far saltare in aria la loro casa, il demone in questione li aveva portati via dicendo di volerli "proteggere" e proprio quando credevano che non poteva andare peggio di così nelle loro vite, avevano ricevuto di mattina presto, un SMS da parte di Ruben che aveva raccontato tutta una strana storia a proposito di sogni, animali parlanti, cavalieri tenuti nascosti e oscuri e leggende antiche come il Medioevo o forse anche da prima.
SEGRETI, MENZOGNE, BUGIE.

Dean fumava ancora dalla rabbia, mentre nel corridoio dell’ospedale, aspettavano di ricevere un responso su come stava Mary, la loro madre.
Si staccò dal muro, sbuffando fumo come se fosse stato un drago.
Se questo è uno dei suoi stupidi scherzi, io lo UCCIDO.”
“Dean, ti prego, siamo in un ospedale..”

“Esatto, Sam, esatto! Siamo in un ospedale! Ti sembra che quello sciagurato abbia scelto un momento OPPORTUNO per i suoi stupidi scherzi, dopo tutto quello che abbiamo appena passato?”
“Magari non è uno scherzo..” sussurrò Sam.

“Ma dai, Sam!” sbottò Dean. “Insomma, non puoi credere davvero a una storia così assurda..andiamo, lo avrebbe detto prima, no? Perché tenercelo nascosto? E poi, Castiel lo avrebbe coperto? Non è proprio da Castiel, coprire qualcuno o meglio avere dei segreti!”
“Non si finisce mai di conoscere le persone davvero..” disse Sam amaramente.

“Secondo me, si è inventato tutto perché è smanioso di attenzioni, ha visto che è stato l’unico insieme a Castiel, a non aver ricevuto la sua dose di ramificazioni..è GELOSO. Tutto qui. E si è inventato questa assurda storia! D’altronde chi potrebbe mai smentirlo?”
“Chi potrebbe mai inventarsi una storia così assurda solo per questo? Insomma, nessuno accetterebbe di passare per il cattivo della storia. "
“Questo lo dici perché non lo conosci bene.” Disse Dean, avvicinandosi a lui e parlando con tono da cospirazione. “Ascoltami bene, Sam..conosco Ruben da tanto tempo..per sentito dire. E lui fin dalle elementari si mette sempre al centro dell’attenzione con le sue storie strampalate e avventure mirabolanti..non crederai mica che sono tutte VERE!”
“Ma qui stiamo parlando dell’Apocalisse, Dean!”

“Esatto, Sam..esatto! E perché mai dovrebbero scegliere proprio LUI per salvare il mondo? E chi cavolo è? Un signor NESSUNO, proprio come noi. Perché dovrebbe essere speciale?”
“E perché IO dovrei esserlo secondo te?” lo aveva sfidato Sam arrabbiato.
Dean annaspò, boccheggiando.

“Mi sembra lo-logico..guardati..un cervello che a soli sedici anni, è già dello stesso q1 di Einstein..e aspetta..perchè aumenterà ancora..vedrai che lo supererai!”
Sam aveva sbuffato, ma un sorriso gli si era sbucato.
“Stiamo qui a parlare di quello sbruffone quando oggi i demoni ci hanno fatto visita! Mi ha distolto anche da questo. Non lo sopporto, non lo sopporto!!” disse Dean continuando a inveire contro Ruben.

“Senti, io comunque devo dirtelo..ho avvisato il preside di quanto mi ha detto Ruben..scusami, Dean, non potevo stare zitto dopo le cose che mi ha detto per sms.” Disse vedendo la faccia allibita di Dean.

“Hai fatto bene..” disse Dean sorprendendolo. “Così si beccherà una bella strigliata dal preside quello sbruffone..vediamo se gli passa la voglia di piantare casini..un piantagrane del genere..se combina qualcosa che metterà in pericolo il gruppo, gli spacco la faccia.”
“E se quello che ha detto fosse vero?”
“Ma figurati!”
“Ma se fosse? Dean..”

“Se tutto quel cumulo di sciocchezze che ha detto fosse vero, vuol dire che ha contaminato pure un’anima pura come Castiel..che è un AMICO..e beh..posso solo dirti che dopo che avrò finito, dovranno cercare il suo corpo in cinque mondi diversi.”
 
 
 
 
 
*

Purtroppo Ruben pensò bene di farsi vedere, accompagnato da Castiel, in ospedale, verso mezzogiorno.
“Amico, non puoi proprio stare qui oggi, e in pausa pranzo, perdipiù..” disse Sam, cercando di farlo andare via, prima che arrivasse Dean e lo vedesse.
“Sam, non rispondete ai miei messaggi, e io..”
“Ti sembra il momento? È venuto un demone in casa nostra e nostra madre..”

“Siamo appunto qui per questo!” protestò Ruben.
“Ascoltaci Sam, se sono arrivati i demoni, vuol dire che Lucifer è già..” cominciò Castiel.
Che ci fa lui qui?” chiese Dean.

“Dean..finalmente..come..come sta, Mary?”
“Come sta non deve riguardarvi, soprattutto a te. E te, Castiel..pensavo fossi un ragazzo più serio..accompagnarti a certa gentaglia..” disse Dean.
“È un ragazzo a posto.” Disse Cas rabbioso.

“Certo, non lo metto in dubbio..disturbarmi mentre nostra madre ha rischiato la vita, riempiendoci il cellulare di favole della buonanotte..”
Possibile che tu sia tanto ottuso??? NON SONO FAVOLE! MAGARI LO FOSSERO!”
“E ALLORA perché NON LE HAI DETTO PRIMA, GENIO DELLA LAMPADA??”
“Dean, Ruben, BASTA!”aveva gridato Sam.

“RUBEN! Se non la pianti ti prendi una sberla!” aveva gridato Castiel.
I due ragazzi erano molto spaventati. I loro rispettivi ragazzi si stavano sfidando apertamente, con il viso a pochi centimetri dal viso.
Che cosa succede qui? Che cos’è questa confusione? Lo sapete che siamo in un ospedale??"
Albert con il suo pastrano lungo, si avvicinò con lunghe falcate ai due, dividendoli.
“Mi meraviglio di te, Ruben. Credevo che avessi conservato almeno un minimo senno da capire che in questo momento la tua presenza qui è indesiderata e inopportuna.”
Ruben continuò a guardare Dean in cagnesco.

“Con tutto il rispetto, signor preside, non credo che conosca qualità come rispetto e delicatezza..è solamente un cane rognoso.”
“Dean, non esagerare!” disse Castiel.
“Mi auguro che abbia il pisello più grande di quanto sono le sue palle, Cas, perché altrimenti..”

“WINCHESTER!”lo aveva richiamato il preside. Sam era avvampato e Ruben si era districato dalla presa del preside, ma lui lo tenne più saldo.
“Non finisce qui, Dean! Dovrai ascoltarmi! Tutti voi dovreste!”
“Dai, piantala.” Disse Albert portandolo via. “Vieni anche tu, Castiel, vuoi?”
Castiel si mosse subito verso di loro.

“Cas..” lo richiamò Sam.
“Mi dispiace, Sam..Dean..” disse Castiel.
“Ah, Dean…esprimiti ancora una volta così davanti alla mia presenza e..”
“Non può sospendermi per una parolaccia.”
“No..questo no, è vero, ma posso fare in modo che tu possa scontare le tue punizioni con il professor Black nel suo studio per due mesi di fila.”
Dean gemette.

“Con tutto il rispetto, signore..non credo che Luc..Lui..aspetti che io finisca il mio castigo.”
“Lui magari no, ma io sì. Ci vediamo.”
Fino a che non lasciarono la loro visuale, Sam aspettò, dopodichè diede una pacca sulla testa abbastanza forte a suo fratello.
“Ahio!! E dai, se l’è meritato, no?”
   
 
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