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Autore: Milly_Sunshine    12/11/2023    1 recensioni
PARANORMAL ROMANCE - THRILLER /// Meredith è un'attrice teatrale di scarso successo, si è reinventata come cameriera in un locale malfamato e non può certo permettersi di sognare il principe azzurro: la sua esistenza è fatta di misteri torbidi e intrighi con cui le persone comuni non dovrebbero avere a che fare, non può permettersi di condividerla con qualcun altro. Brian è un detective privato e si occupa di smascherare sedicenti medium che truffano i loro clienti. Non ha mai avuto a che fare con il paranormale e nemmeno ci pensa. Quando incontra Meredith, è colpo di fulmine e sembra non esserci altro che lei. Non può sapere che proprio Meredith sta per trascinarlo in un mondo di cui ignora l'esistenza e che può rivelarsi molto pericoloso.
Genere: Erotico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Non-con, Violenza | Contesto: Sovrannaturale
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Brian sapeva di non potere evitare Diane per il resto dei propri giorni, nonostante fosse ciò che più desiderava. Riappese il ricevitore, realizzando che quella donna, che dentro di sé sentiva di iniziare a detestare profondamente, sapeva essere dannatamente convincente.
«Devo vederti» gli aveva detto, «Con una certa urgenza.»
Brian era stato tentato di rifiutare, ma non c’era stato verso di convincerla.
“In realtà” si disse, “Sarebbe stato molto semplice. Mi sarebbe bastato ignorare la sua richiesta, tutto qui.”
Non l’aveva fatto - per qualche ragione non aveva avuto la forza di farlo - e avrebbe dovuto pagarne le conseguenze.
Uscì di casa cinque minuti più tardi, con la viva impressione che tutto stesse andando a rotoli. Scese le scale in fretta, attraversò l’atrio e uscì, diretto verso la propria automobile. Salì a bordo e partì, diretto verso l’indirizzo che la sua ipotetica futura cognata gli aveva dato.
Diane abitava all’estrema periferia della città e gli aveva dato appuntamento nelle vicinanze della propria residenza, lungo un viale alberato dalla scarsa illuminazione.
“Se non altro non mi ha pregato di raggiungerla a casa sua, magari con l'intento di trascorrere il proprio tempo insieme a me nella sua stanza buia.”
Brian non aveva idea di che cosa aspettarsi, ma sperava che Diane fosse consapevole che ciò che tra loro non potesse esserci nulla.
Quando arrivò, lasciò l’automobile in un parcheggio. Scese, chiuse a chiave le portiere e si avviò verso il viale.
A quanto pareva Diane aveva la pessima abitudine di farsi attendere. Giunse con almeno venti minuti di ritardo.
«Stavo per andarmene» la informò Brian, gelido.
La fidanzata di Rick parve quasi compiaciuta del suo disappunto.
«Sarebbe stato un gravissimo errore.»
«Il gravissimo errore è stato un altro» replicò Brian, «E immagino che tu sappia di che cosa sto parlando.»
Diane sorrise.
«Invece io credo che sia stato un inizio.»
Brian scosse la testa.
«Io ho già una ragazza. Voglio stare con lei.»
«Vuoi stare con Meredith Storm, lo so.»
Brian non si aspettava una simile osservazione, da parte di Diane, quindi le domandò: «Come lo sai? Come fai a conoscerla?»
«Non ha importanza» replicò Diane. «Quello che conta è che potresti avere di meglio. Evidentemente non devi essere un uomo molto ambizioso.»
Brian si chiese se per caso ci avesse visto giusto. Dopo la sera in cui era andata a trovarlo, Meredith non si era più fatta viva, ormai non si vedevano da una settimana. Non volle comunque mostrarsi dubbioso nei confronti dell'amata e si limitò a un banale: «Non sono affari tuoi.»
«Visto quello che è successo tra noi» ribatté Diane, «Pensavo che, tutto sommato, avresti potuto mettermi al corrente della vostra relazione. Va bene, lo sapevo già, ma sarebbe stato meglio se fossi stato tu a informarmi..»
Brian chiese, secco: «Cosa vuoi dire?»
«Niente.» Diane sistemò, tirandolo su, il colletto del cappotto viola che indossava; o almeno, sotto la luce fioca dei lampioni, a Brian appariva di quel colore. «Io e te siamo legati per sempre, ormai. Devi rassegnarti.»
Brian spalancò gli occhi, chiedendosi in che razza di casino si fosse cacciato.
«Tu sei pazza» puntualizzò. «Devi dimenticarti di quello che è successo.»
Diane rise.
«Dimenticare? Dopo che non abbiamo nemmeno finito quello che abbiamo iniziato?»
«Lo ripeto» insisté Brian. «Hai qualche rotella fuori posto.»
Diane sembrava sempre più compiaciuta.
«Io valgo molto di più di tutte le nullità che ti sei portato a letto.»
Brian si irrigidì.
«Non spetta a te giudicare.»
«Ci vuole poco a capire che razza di gentaglia frequenti» ribatté Diane. «È un vero spreco.»
«L’unico spreco è il tempo che sto passando qui, ad ascoltare te.»
«Eppure sei venuto.»
«Non avrei dovuto.»
«Sono tante le cose che, nella tua vita, non avresti dovuto fare, ma che invece hai fatto. Quella volta, nel tuo garage, è stato bello. Mi aspettavo che mi cercassi. Non sono io l’errore, nella tua vita.»
Brian aggrottò la fronte.
«Errore? Per caso ti riferisci a qualcosa di specifico?»
Diane scosse la testa.
«Dicevo per dire.»
«Lo vedi, allora, che è tempo sprecato?»
Diane ridacchiò.
«È una questione di punti di vista. »
«Appunto... e, dal momento che il mio e il tuo sono diversi, non ha molto senso trascorrere del tempo insieme.»
«Non ha senso trascorrere il tempo così» ribatté Diane. «Potremmo impegnarlo in modo migliore... come abbiamo fatto quella volta...»
Era un’allusione che non lasciava spazio ad altre interpretazioni. Le idee di Diane sembravano essere definite con molta chiarezza.
«Pensavo che volessi solo parlare di quello che è successo» osservò Brian, «E magari scusarti per avere fatto precipitare le cose.»
Diane gli ricordò: «Non ero sola.»
«Lo so.»
«E allora perché dai tutta la colpa a me?»
Brian scosse la testa.
«Non do la colpa solo a te, ma mi urta il fatto che tu creda che non ci sia niente di sbagliato in quello che è capitato.»
Diane sospirò.
«Guardati intorno, Brian. Il mondo è pieno di coppie che si lasciano.»
«Sei libera di lasciare Rick» replicò Brian, «Se pensi che le cose, tra di voi, non possano più sistemarsi.»
«È un piacere sentirtelo dire.»
«Allora sarà un piacere, per te, sentirti dire anche che, qualunque cosa tu abbia intenzione di fare, non ho intenzione di lasciarmi coinvolgere.»
«È troppo tardi» gli ricordò Diane. «Ormai sei già coinvolto.»
Brian scosse la testa.
«Non deve esserci un seguito.»
Diane obiettò: «Tu non hai capito niente di me, vero, Brian?»
«Forse sei tu» replicò Brian, «Che non hai capito niente di me. Se tu sei pronta a gettare al vento tutta la tua vita, non puoi pretendere che anch’io abbia il desiderio incontrollabile di fare la stessa cosa!»
Diane sbuffò.
«Ora, per caso, vuoi tirare fuori la storia che una delle tue numerose amanti è in realtà l’unica donna della tua vita?»
«Non ho numerose amanti» chiarì Brian, «Ma sì, ho trovato una donna con cui sto bene, e di certo non sei tu. Non so dirti quanto tempo staremo insieme io e Meredith, ma so che adesso vorrei essere con lei.»
«Lo so, lo so...» Diane ridacchiò. «Anche Rick è convinto che tu abbia perso la testa per una certa attrice teatrale dalle modeste prospettive di carriera.»
Brian sussultò.
«Cosa ne sai delle sue prospettive di carriera? E soprattutto, che cosa ne sa di quello che provo per Meredith?»
«Ci vuole poco a capire che non farà carriera» rispose Diane, col massimo della calma. «Non per niente se vuole pagare le bollette deve lavorare in un discopub... o chissà, magari fare qualcosa di ancora meno edificante.»
Brian le lanciò un’occhiata gelida.
«Mi hai chiamato qui al freddo e al buio per fare allusioni poco piacevoli su di lei?»
«Non è così importante da meritare questo genere di considerazione, vero?» Diane riprese a ridere. «Sono d’accordo con te, e non puoi nemmeno immaginare quanto.»
Brian ignorò la sua provocazione.
«Non capisco perché dobbiamo parlare di lei, specie se non mi vuoi nemmeno spiegare come faccia Rick a sapere che la frequento.»
«Dobbiamo parlare di lei perché c’è molto da dire» replicò Diane. «Non ho ancora parlato, infatti, di tutti gli uomini che si è portata a letto prima di conoscere te.»
«Non ci sarebbe niente di strano» ribatté Brian. «Non mi interessa con chi sia stata in passato.»
«Allora» insisté Diane, «Forse dovrei parlare di quelli che si è scopata dopo avere conosciuto te. La questione cambia, vero?»
Brian obiettò: «Immagino che tu non ne sia informata.»
«E magari neanche tu.»
Brian sbuffò.
«Quello che succede tra me e Meredith non è affare tuo.»
«Invece lo è» insisté Diane, «Tenendo conto di quello che c’è stato tra me e te.»
«Ti ho già detto come la penso.»
«E io ti ho già detto come la penso io.»
Brian alzò gli occhi al cielo.
«Pensi davvero di potermi fare cambiare idea sull’enorme stronzata che abbiamo fatto, Diane? In tal caso sappi che non ci riuscirai.»
«Penso solo che non sia una stronzata. Potresti...» Diane parve esitare, ma Brian era sicuro che fosse tutto calcolato. «Potresti venire a casa mia. Che ne dici?»
«Neanche morto.»
Diane gli lanciò un’occhiata intensa.
«E se ti proponessi un accordo?»
Brian aggrottò la fronte.
«Che tipo di accordo?»
Diane sorrise.
«So cosa ti è successo qualche tempo fa.»
Brian rabbrividì. Quell’allusione non gli piaceva affatto, anche se non era certo di che cosa intendesse dire Diane.
«A cosa ti riferisci?»
Lo sguardo di Diane si fece più insistente, ma non replicò.
«Allora?» insisté Brian, «Vuoi dirmelo o no?»
«Mi riferivo soltanto» lo informò Diane, «A un incontro che hai fatto.»
«Sii più specifica» la pregò Brian. «Di cosa parli?»
«Parlo di qualcosa capitato un po' di tempo fa.»
«Non ho incontrato nessuno, "un po' di tempo fa", a parte Harley.»
Diane aggrottò le sopracciglia.
«Harley?»
«Un mio amico d’infanzia che non vedevo da tempo.»
«Harley» insisté Diane, «Hai detto?»
«Harley. Harley Parker.»
Diane abbassò lo sguardo.
«Harley Parker...»
All’improvviso sembrava avere perso parte della sua sicurezza.
Brian azzardò: «Per caso hai già sentito quel nome?»
Passò qualche istante prima che Diane tornasse ad alzare la testa.
«Certo che no. Che cosa te lo fa pensare?»
«La tua reazione.»
«Non ho avuto nessuna reazione particolare» obiettò Diane. «Comunque no, non mi riferivo al tuo incontro con il tuo amico. Non sapevo nemmeno della sua esistenza, come potevo ipotizzare che di recente fosse tornato ad Acid Corn?»
«Come lo sai?»
«Cosa?»
«Che è tornato ad Acid Corn di recente?»
«Mi hai appena detto che l’hai rivisto» puntualizzò Diane. «L’ho dedotto da questo.»
«Ci sono tanti motivi per cui due persone potrebbero non vedersi» ribatté Brian, «E il fatto che Harley abitasse in un'altra città è soltanto una possibilità.»
«Credi che queste tue teorie del complotto ti rendano più interessante e appetibile?»
«No.»
«Allora perché insisti?»
Brian la guardò dritto negli occhi.
«Perché la prospettiva di rendermi interessante e appetibile per te non è la mia massima aspirazione nella vita.»
«Okay» concluse Diane, «Ma ora smettiamola di parlare del tuo amico. Non me ne importa proprio niente di lui. Io mi riferivo a tutt’altro incontro, prima.»
Brian non aveva fatto altri incontri.
A meno che... “Deve riferirsi all’aggressione nel parcheggio.” Quella questione poteva essere importante, per cui le domandò, sforzandosi di essere il più gentile possibile: «Potresti essere più chiara?»
Diane gli strizzò un occhio.
«Perché dovrei? Sai già di cosa parlo.»
Brian sospirò.
«Va bene, lo so, ma non ho idea di che accordo tu voglia propormi. Sei stata tu a dirmi che avevi una proposta da farmi, vero?»
Diane annuì.
«Ancora non te ne ho parlato.»
«Allora fai pochi giri di parole» la pregò Brian, «E dimmi quello che mi devi dire.»
Diane gli rivelò, a bruciapelo: «So chi è quell’uomo e perché ce l’aveva con te. So anche che cosa vuole davvero.»
«Anch’io so chi è» mentì Brian. «Ho avuto l’occasione di avere a che fare con lui molto più da vicino.» Scrutò con attenzione il volto di Diane, la cui espressione permaneva impassibile. «Forse non lo sai.»
«Invece di fare congetture ascoltami» replicò Diane. «Quell’uomo è il fratello di Meredith e ha un conto in sospeso con lei. Pur di arrivare a lei è disposto a fare del male a tutti quelli che le stanno intorno.»
Brian sussultò. Non si aspettava che Diane gli sbattesse su un piatto d'argento ciò che in realtà ancora non sapeva.
Cercò di non mostrarsi turbato, mentre le domandava: «E l’accordo quale sarebbe?»
«Io ci tengo a te» rispose Diane, «E non voglio che ti accada qualcosa di male. Da adesso in poi ti lascerò stare, ma la mia condizione è che tu chiuda definitivamente con Meredith Storm.»
Brian spalancò gli occhi.
«Che cosa?!»
«Vedo che sei ancora accecato dal desiderio. Quell’attrice da quattro soldi deve proprio averti fatto il lavaggio del cervello.»
«Io non rinuncerò a Meredith solo perché tu me lo chiedi.»
«Fai come ti pare, allora» ribatté Diane, «Ma poi non venire a lamentarti con me che suo fratello è un tipo pericoloso.»
«Come puoi vedere sono ancora vivo e vegeto» replicò Brian. «Inoltre Meredith non mi ha mai detto di essere in cattivi rapporti con il fratello.»
Certo, aveva accennato a problemi familiari, ma non aveva voluto entrare nello specifico.
Diane sogghignò, mentre osservava: «Vedo che stai iniziando a fare due più due.»
Brian obiettò: «No, non capisco nemmeno dove vuoi arrivare, in realtà.»
«Voglio arrivare al fatto che non possiamo provare che quei due siano in realtà fratello e sorella» rispose Diane. «La mia opinione è che in realtà vadano a letto insieme.»
«Non dire assurdità!» sbottò Brian. «Non avrebbero motivo, se così fosse, per spacciarsi per fratello e sorella. Viviamo in una società libera. Nessuno si opporrebbe alla loro relazione, se ne avessero una.»
«A meno che non siano davvero fratello e sorella.» L’espressione divertita di Diane non mutò. «E se fosse proprio questa la realtà? I due, fratello e sorella, che vanno a letto insieme e che...»
Brian la interruppe: «Smettila! Hai già parlato abbastanza.»
«Va bene, io la smetto» concesse Diane, «Ma non mi farai cambiare idea.»
«Non ho intenzione di farti cambiare idea» le assicurò Brian, «Ma faresti meglio a lasciarmi in pace, Diane.»
«Tanto sarai proprio tu il primo a cambiare idea...»
Brian non si preoccupò di smentirla.
Le voltò le spalle e si allontanò, diretto verso il parcheggio, chiedendosi come si potessero pronunciare così tante assurdità tutte in una volta, come aveva fatto la fidanzata di Rick. Si girò indietro a controllare che Diane non lo stesse seguendo. Per fortuna gli parve che si stesse avviando proprio nella direzione opposta.
Diane era stata un errore, fin dal primo momento, questo lo sapeva. Il suo errore più grande, però, era stato non valutarne l’entità.
Salì in macchina, con il desiderio folle di rivedere Meredith. Non era certo che gradisse che si presentasse al Rifugio del Drago, ma doveva fare un tentativo.
Non si aspettava di vedere Amber che usciva dal locale. Anche la sua ex, da come strabuzzava gli occhi, doveva essere abbastanza stupita dalla sua presenza. Attraversò la strada e lo raggiunse.
«Cosa ci fai qui? Non...» Esitò, poi fu più chiara. «Voglio dire, è tardi e, per quanto ne so, domani devi andare al lavoro.»
«Perché, tu no?» obiettò Brian, senza perdere d’occhio l’ingresso del Rifugio del Drago. «Non sapevo che ti fossi messa a frequentare locali notturni.»
«Sì, domani devo andare al lavoro» confermò Amber, «Ma non è l’unica cosa che mi interessa nella vita. Non so se Jonathan ti ha detto che ci siamo visti, ieri.»
Il collega gliene aveva accennato, quindi Brian rispose: «Sì, a grandi linee.»
Amber azzardò: «Quindi ti ha riferito tutto? Gli hai fatto domande?»
«No, non gli ho fatto domande» ammise Brian. «E poi, lo ammetto, l'ho sempre sospettato, anche se cercavi di nasconderlo. Per quanto possa sembrarti strano, il mio interesse per la tua vita privata è inferiore a quanto tu possa credere.»
«Quindi il fatto che io abbia trovato una persona con cui sto bene non ti turba? Non so se sentirmi sollevata o spaventata da questa prospettiva.»
«Perché? Temi che non mi importi più niente di te?»
Amber scosse la testa.
«So che, in fondo al cuore, ti importa ancora qualcosa di me. Mi dispiace per com’è andata, ma non posso farci niente. Non posso cambiare quella che sono.»
«Avresti potuto parlarmene» replicò Brian. «Avresti potuto dirmelo chiaro e tondo che gli uomini non ti attraggono, invece di sparire dalla mia vita da un giorno all’altro senza darmi nemmeno una spiegazione. Ho passato settimane a chiedermi dove avessi sbagliato.»
«Poi, però, deve essere cambiato qualcosa» ribatté Amber. «Mi è giunta voce che tu abbia una nuova ragazza.»
«Sì.»
Amber sorrise.
«Ottima scelta. È molto carina.»
«La conosci?»
«Diciamo che le ho parlato.»
«Stasera?»
«No, stasera non l’ho vista. E poi mi sono fidanzata anch'io. So che Alicia conosce Meredith, ma che non sono in buoni rapporti.»
«Oh...» Quella rischiava di diventare una grossa delusione. «Vuoi dire che stasera non c’è?» volle sapere Brian. «Sono venuto qui proprio nella speranza di incontrarla.»
«Non ho detto che non c’è» puntualizzò Amber, «Ma solo che non l’ho vista. Non ci ho proprio fatto caso. Sono venuta perché mi interessava scoprirne di più a proposito di qualcun altro. Forse dovresti sapere di chi si tratta.»
Brian azzardò: «No, non ne ho idea, e non ti sto seguendo affatto. Dovrei sapere perché sei qui perché Jonathan mi ha parlato di te, sei fidanzata con una certa Alicia con cui Jonathan ha avuto a che fare... immagino si tratti del caso speciale di Jonathan. Mi dispiace doverti dire che ne so poco e niente.»
«Cerco Dominick Storm, il fratello della tua ragazza» lo informò Amber. «Una deliziosa brunetta che di giorno frequenta la facoltà di lettere classiche mi ha spiegato che, da qualche tempo, lavora qui come membro della security, al posto di...»
Brian la interruppe: «Dominick Storm lavora qui?»
«Sì» confermò Amber. «L’ho visto. È un bell’uomo, tutto sommato.»
Brian volle sapere: «E i suoi rapporti con la sorella come sono?»
«La sorella è la tua fidanzata» gli ricordò Amber. «Perché non chiedi a lei?»
«Perché non è un argomento di cui le piaccia parlare.»
«Non mi sorprende.»
«La cameriera ti ha detto qualcosa su di loro?» insisté Brian. «Dentro al locale come si comportano l’uno nei confronti dell’altra?»
«Secondo Kay, Dominick è molto invadente nei confronti di Meredith, quasi ossessivo» gli spiegò Amber. «Kay è convinta che in realtà non siano fratello e sorella.»
Brian spalancò gli occhi.
«Come sarebbe a dire?»
«Secondo Kay, Dominick si comporta nei confronti di Meredith esattamente come un compagno possessivo e paranoico. È convinta che portino lo stesso cognome non perché sono fratello e sorella, ma perché sono marito e moglie.»
Brian spalancò gli occhi.
«Non ha senso!»
«Lo immagino anch'io, che non ne abbia.» Amber guardò l'orologio. «Meglio che vada, si sta facendo tardi.»
Più confuso di prima, Brian tornò a salire in macchina. Era tentato di andare a casa, ma andò a zonzo per le strade di Acid Corn per un paio d'ore. Tornò al Rifugio del Drago più tardi, nella speranza di incontrare Meredith quando era pronta per andare a casa.
Non c'era più nessuno. La porta d’ingresso era stata lasciata spalancata, ma dentro la musica era spenta, nonostante la luce ancora fioca.
C’erano un uomo e una donna abbracciati.
La donna gli voltava le spalle.
«Non qui, per favore» disse una voce maschile, mentre la donna scioglieva l’abbraccio, che Brian riconobbe come quella di Derek. «Non con la porta aperta, almeno.»
Gli occhi di Brian si soffermarono su di lei.
La vedeva da dietro, ma i capelli neri e l’uniforme non lasciavano spazio a molti dubbi.
In quel momento stava sbottonando i pantaloni di Derek. Brian voltò le spalle al locale. Dall’altra parte della strada la sua macchina lo attendeva. Forse Dominick Storm era davvero il fratello di Meredith, ma era chiaro che quest'ultima avesse ben altro da nascondere.

   
 
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