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Autore: Milly_Sunshine    15/11/2023    1 recensioni
PARANORMAL ROMANCE - THRILLER /// Meredith è un'attrice teatrale di scarso successo, si è reinventata come cameriera in un locale malfamato e non può certo permettersi di sognare il principe azzurro: la sua esistenza è fatta di misteri torbidi e intrighi con cui le persone comuni non dovrebbero avere a che fare, non può permettersi di condividerla con qualcun altro. Brian è un detective privato e si occupa di smascherare sedicenti medium che truffano i loro clienti. Non ha mai avuto a che fare con il paranormale e nemmeno ci pensa. Quando incontra Meredith, è colpo di fulmine e sembra non esserci altro che lei. Non può sapere che proprio Meredith sta per trascinarlo in un mondo di cui ignora l'esistenza e che può rivelarsi molto pericoloso.
Genere: Erotico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Non-con, Violenza | Contesto: Sovrannaturale
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Da quando Patricia Connor aveva consegnato a Dominick una cassetta sulla quale era registrato un dialogo nel quale Brian ammetteva che c'era stato qualcosa, Dominick si era leggermente allentato nei confronti di Meredith. La sera, quando andava al lavoro, continuava a rinchiuderla nella stanza da letto, ma nel resto della giornata era più accomodante, forse perché temeva che qualcuno potesse insospettirsi, nel non vederla mai se non in sua compagnia.
Forse era talmente convinto che Brian fosse l'unica persona con cui Meredith cercasse di mettersi in contatto, da ritenere che non si sarebbe spinta a cercare altri. Si sbagliava, aveva deciso di osare, anche se avrebbe fatto credere al fratello di avere passato la mattinata a,fare acquisti.
Tenere tra le mani una busta colorata contenente un elegante abito da sera, comprato a prezzo scontato, non aveva il potere di rendere quel giorno di aprile migliore di tutti gli altri, ma presto non sarebbe più stata sola.
«Ehi, Mer.»
Nell’udire la voce di Derek, alle sue spalle, Meredith si girò.
«Alla fine mi sono decisa.» Alzò il braccio destro, mostrandogli l’acquisto. «Ogni volta che passavo di qua non facevo altro che ripetermi che questo vestito sembrava essere fatto per me.»
«Però nessuno dei tuoi amanti te l’ha comprato» ribatté Derek, «Quindi hai dovuto aspettare che il prezzo scendesse.»
Meredith scosse la testa.
«Non ho più amanti, ormai.»
Brian azzardò: «Nemmeno quello che lavora qui vicino?»
«Sono capitate tante cose, in questi ultimi tempi, te l'ho anticipato l'altro giorno, al telefono» gli ricordò Meredith, «Sto ancora aspettando che si faccia vivo e mi spieghi, in qualche modo, che cosa sia accaduto tra lui e Diane Evans.»
«In effetti sarà un’impresa ardua per lui» ribatté Derek. «Il problema, però, è un altro, forse. Brian sa che tu lo sai?»
Meredith confermò: «Su questo hai ragione, ma non vedo perché dovrebbe cambiare le cose.»
Aveva cercato di comprendere la ragione per cui Patricia Connor ci avesse tenuto a metterla al corrente della verità tramite la cassetta che le aveva fornito, ma non vi era alcun motivo logico per cui quella ragazza dovesse prendere una simile iniziativa. Doveva esserci dietro Rick, anche se Meredith non aveva idea di che cosa volesse da lei.
Derek la distolse da quella riflessione, affermando: «Hai ragione, questo non cambia le cose. Brian Connor non ti merita e non c’è motivo per cui tu dovresti continuare a corrergli dietro.»
Era una di quelle frasi fatte che più d’uno avevano pronunciato, di tanto in tanto. Se non altro, detta da Derek, non era fastidiosa quanto in altri casi.
«O magari» si limitò a obiettare, «Sono io che non merito lui.»
«Non dire sciocchezze» ribatté Derek. «Tu sei molto migliore di lui. Tutti gli uomini dovrebbero strisciare ai tuoi piedi e non certo tradirti con la prima venuta non appena tu non ti fai vedere per pochi giorni.»
«Diane non era la prima venuta» gli ricordò Meredith, «Anzi, si conoscevano piuttosto bene, oserei dire. In più, mi ha dato l’impressione di essere una donna molto diretta. Se non lo fosse, non sarebbe riuscita a sedurre Brian.»
«O forse» suggerì Derek, «In realtà è Brian quello che non conosci. Rifletti, Meredith: con il lavoro che fa...»
Meredith lo interruppe: «Ti assicuro che Brian non sa niente. Non ha mai avuto il benché minimo sospetto che...»
Derek scosse la testa, interrompendo la sua osservazione sul nascere: «Questo lo dici tu! Magari Jonathan gli ha riferito qualcosa.»
Meredith lo contraddisse: «Non lo ritengo possibile.»
Derek rise.
«Dimenticavo. Conosci molto bene anche Jonathan.»
«No, non lo conosco bene» obiettò Meredith. «Ci siamo frequentati per pochissimo tempo.»
«Poi ha capito chi sei.»
«Non credo.»
Derek obiettò: «Mi sembri troppo ottimista, ultimamente. Non ti rendi conto che intorno a noi», indicò le strade oltre il parcheggio, «C’è fin troppa gente che potrebbe smascherarci. C’è chi sa che le vecchie leggende non sono solo vecchie leggende.»
Meredith sospirò.
«Sono la minoranza.»
«Visto il lavoro che fa» puntualizzò Derek, «Brian potrebbe essere benissimo uno di loro. Dovresti prendere in considerazione l’ipotesi che...»
Meredith non lo lasciò finire.
«Non prendo in considerazione ipotesi che non siano quella di andare a casa, se sarai così gentile da accompagnarmi. Lasciami vicina alla fermata della metropolitana, non voglio che Dominick mi veda con te.»
Senza attendere la risposta di Derek, si avviò verso la sua automobile.
«Ehi, aspetta, sei così sicura di volere raggiungere quello stronzo di tuo fratello?»
Meredith s’irrigidì.
«In realtà non c'è. Oggi è il giorno libero della sua fidanzata, è uscito con lei. La mia è solo una precauzione, nel caso remoto sia a casa.»
«Molto interessante» osservò Derek, raggiungendola. «Credi sia preso da questa donna?.»
Meredith scosse la testa.
«La sua ragazza è solo un passatempo. La sua ipotetica preda, a mio parere, è un’altra.»
«Ne abbiamo già parlato» confermò Derek, «E ti ho detto che, secondo me, Patricia Connor non corre alcun pericolo.»
«La fai facile, tu!»
«Per niente. Non abbiamo le prove che Dominick voglia davvero una nuova Anima Bianca al proprio seguito.»
Meredith spalancò gli occhi, voltandosi a guardarlo.
«Scusa, questa idea come ti è venuta in mente?»
«Mi chiedo piuttosto come mai siate tutti convinti del contrario» obiettò Derek. «Dominick è tornato ad Acid Corn. Eddie, che fino all’altro ieri lo voleva morto, all’improvviso è in combutta con lui.»
Meredith rispose: «Eddie fa presto a cambiare bandiera.»
Derek scosse la testa.
«No, Eddie odia le Anime Grigie più di ogni altra cosa. Eppure si è alleato con tuo fratello, li ho visti più volte andare insieme nel sotterraneo. Qui c’è qualcosa che non torna.» Rovistò in tasca, finché non trovò le chiavi della macchina. «Dobbiamo partire da qui, con le ipotesi.»
Aprì la portiera e salì a bordo, invitando Meredith a fare lo stesso.
«Avevo capito che c’era qualcosa che non tornava» gli confidò, mettendosi nel posto del passeggero e appoggiando sul cruscotto la busta con il vestito, «Ma non pensavo che Eddie e Dominick si frequentassero.»
«Eddie è il punto di partenza.»
«Non Dominick?»
«Mi dispiace deluderti, ma quel bastardo può passare in secondo piano, almeno per un istante.» Derek richiuse la portiera e anche Meredith fece lo stesso. «Mi sono chiesto perché Eddie, che a suo dire che l’ha a morte con le Anime Grigie, non facesse niente per fermare Dominick e ho capito che non lo voleva fare.»
«A questo, però, ci sono arrivata anch’io» obiettò Meredith. «Lo stesso Eddie me l’ha confermato, l’ultima volta in cui ci siamo visti.»
Derek riprese: «Adesso tralasciamo un attimo Eddie...»
«Aspetta» lo pregò Meredith. «Quello di Eddie non è un discorso che si possa sottovalutare. Perché mai dovrebbe voler aiutare Dom?»
«Su questo ci torneremo in un altro momento» replicò Derek. «Un sospetto ce l’ho, ma non sono così sicuro che sia fondato. È da un po’ di tempo, infatti, che cerco di capire che fine abbia fatto la sua Anima Grigia.»
«È morta» gli ricordò Meredith. «L’ha eliminata lui.»
Derek scosse la testa.
«Non è possibile.»
«È possibile» insisté Meredith. «So che può succedere. Dopotutto bastano un po’ di fiamme per sbarazzarsene.»
«Certo, su questo sono d’accordo» convenne Derek, «Ma ti pare possibile che nessuno abbia mai sentito parlare di lei?»
«Potrebbe essere accaduto molto tempo fa.»
«Pare che Eddie non sia in giro da così tanto tempo.»
Meredith sospirò.
«Questo ha davvero così tanta importanza?»
«Potrebbe averne» confermò Derek, «Anche se ritengo più opportuno rimandare questo argomento di conversazione a quando avrò qualche prova concreta. Direi piuttosto di occuparci di tuo fratello e della sua presunta volontà di sbarazzarsi di Alicia, non appena si sarà procurato un’altra preda. Che prove abbiamo?»
«Non mi è difficile capire quali possano essere le sue intenzioni» gli ricordò Meredith. «Non dovremmo avere molti dubbi, ormai.»
«Invece i miei dubbi non fanno che aumentare giorno dopo giorno» obiettò Derek. «Da una parte abbiamo Dominick che, in linea teorica, viene qui ad Acid Corn per spargere devastazione, ma che in realtà non fa nient’altro che controllarti, minacciarti di fare del male ai tuoi cari e verosimilmente sedurre ragazze dai diciotto ai trent’anni. Dall’altro abbiamo Alicia che, pur essendo perfettamente consapevole della minaccia che Dominick rappresenta, viene qui in città, trova lavoro in un negozio di biancheria intima di lusso e passa le proprie giornate a convincere donne piene di soldi a comprare la merce esposta. Dominick potrebbe raggiungerla in qualsiasi momento. Ti pare una cosa normale?»
Meredith sbuffò, appoggiandosi al sedile.
«Non c’è niente di normale, da quando è tornato Dom. Perché dovrei stupirmi proprio del comportamento di Alicia?»
«Perché si comporta come se non le importasse nulla di essere ammazzata.»
«Magari è davvero così. Molte Anime Bianche detestano la loro vita.»
«Non al punto tale da mettersi tra le mani dei loro carnefici. Sembra quasi che Alicia sia convinta che Dominick non le farà del male.»
Meredith aggrottò le sopracciglia.
«Perché dovrebbe pensarlo?»
«Non lo so ancora» ammise Derek, allacciandosi la cintura di sicurezza, «Ma dentro di me sta iniziando a sorgere un certo sospetto.» Avviò il motore. «Dì un po’, Meredith, tu c'eri quando è diventata un'Anima Bianca?»
«C'ero prima, quando era incatenata nel fienile del vecchio casolare e cercava di tenerglo testa.»
«Però non hai visto cosa sia successo dopo.»
Meredith non amava rievocare quei momenti, ma si sforzò di rispondergli: «No, ma era intuitivo.»
«Molto bene» osservò Derek, mentre uscivano dal parcheggio. «Questa conferma era proprio quello che cercavo.»
Anziché immettersi sulla via che li avrebbe condotti a casa di Meredith, ne scelse un’altra.
«Dove stiamo andando?»
«Aspetta e vedrai.»
Meredith sbuffò.
«Come ti pare...»
Derek esclamò: «Parole sante! Perché non provi a pronunciarle più spesso?»
«Perché di solito non sono così arrendevole» rispose Meredith. Rifletté su quello che succedeva tra lei e Dominick, quindi si corresse: «Con te, almeno.»
Derek non fece commenti. Guidò in silenzio, per più di dieci minuti. Si fermò in un quartiere popolare e finalmente Meredith poté domandargli: «Dove siamo?»
Derek le indicò un palazzo vecchio, ma ben tenuto.
«Ho sentito Alek, l’altro giorno. Mi ha chiesto perché non siamo ancora venuti a trovarlo.»
Meredith rabbrividì.
«Oh, Alek...»
Derek si girò a guardarla.
«Non te la senti?»
Meredith si sforzò di rimanere impassibile, apprestandosi a scendere dalla macchina.
«Perché dovrei?»
«Perché tuo fratello...» Derek esitò. «Sei sempre dello stesso parere?»
Meredith abbassò lo sguardo. Era dello stesso parere. L’incidente di Alek doveva essere stato provocato da un intervento esterno e, con tutta probabilità, l’intervento esterno era stato attuato proprio da Dominick.
«Non ha importanza come la penso» concluse. «Alek voleva vederci e adesso siamo qui. Non dobbiamo preoccuparci né di Dominick, né di Alicia, né di quello che potrebbe accadere stasera o stanotte.»
Guardò Derek, che sorrise, esclamando: «Brava, Mer. Finalmente inizi a ragionare.»
Scesero dall’automobile e si avviarono verso il palazzo. Fu Derek a suonare il campanello.
Attesero e Meredith tornò a perdersi nei propri pensieri. Davvero non importava nulla di Dominick? Davvero non importava nulla di Alicia? Davvero non importava quello che sarebbe accaduto quella sera o quella notte?
Non c'era il citofono, ma qualcuno dall'interno aprì il portone.
Prima di salire, Derek chiese: «C’è qualcos’altro che ti turba?»
Meredith si abbandonò a un lieve sorriso.
«Non ti sfugge mai niente, vero?»
«Non quando si tratta di te. Cosa c’è che non va?»
Meredith abbassò lo sguardo.
«Non sono convinta che quello che accadrà nelle prossime ore non abbia importanza. Credo che non dovremmo sottovalutare nulla.»
«Infatti non sottovaluteremo nulla» le assicurò Derek, «Ma ci penseremo al momento più opportuno. Adesso Alek ci aspetta. Non lasciamolo attendere troppo a lungo. Altrimenti impazzirà nell’attesa!»
Salirono le scale. Alek li accolse scherzando sul fatto che non gli era servito rischiare di farsi uccidere, affinché lo andassero a trovare.
Meredith si limitò a borbottare, entrando: «Devi ringraziare Derek, se sono qui.»
«Infatti, come ti dicevo» ribadì Alek, «Sei un'insensibile. Per fortuna ogni tanto c’è qualcuno che ti costringe a ravvederti.» Richiuse la porta alle spalle di Derek e li invitò a seguirlo. «Devo assolutamente mostrarvi il mio splendido balcone con vista su una distesa di cemento. È la ragione principale per cui ho scelto proprio di trasferirmi qui.»
«Si vede, allora» ribatté Derek, «Che non hai molto buon gusto.»
«O forse» replicò Alek, «Se ci fosse stata una vista migliore l’affitto sarebbe stato troppo costoso per i miei gusti.»
«Potresti trovarti una donna» gli suggerì Meredith. «Con due stipendi, potreste pagare un affitto più alto.»
Alek scosse la testa.
«Nemmeno per sogno. Le donne non sanno fare altro che lamentarsi perché fumo troppo o perché rimango coinvolto in strani incidenti stradali. Le uniche che non fanno domande sono quelle come te!»
Meredith s’irrigidì.
«Può succedere a tutti di avere un incidente.»
Alek non disse nulla finché non li ebbe condotti sul balcone, che era piuttosto ampio.
C’era un tavolino quadrato, sul quale era appoggiato un posacenere pieno di mozziconi di sigaretta, e attorno al quale erano posizionate quattro sedie di plastica.
Meredith ne scostò una e si sedette, mentre Alek osservava: «Può capitare a tutti, ma quello che mi è successo è molto strano.»
Derek finse di non capire.
«Cosa vuoi dire?»
Alek lo invitò: «Siediti.» Aspettò che Derek si accomodasse, poi riprese a parlare. «Quando sono salito in macchina per andare a casa, mi sono accorto che c’era qualcosa che non andava.» Si piazzò di fronte a Meredith e la guardò. «Non ho capito che cosa. Se ci avessi mai capito qualcosa di macchine, probabilmente sarei diventato un meccanico, invece che il buttafuori del Rifugio del Drago - che possa un giorno essere raso al suolo, quel locale di merda! Quella sera, mentre venivo al lavoro, era tutto a posto. Quando invece me ne sono andato, come vi dicevo, mi sono accorto subito che c’era qualcosa che non quadrava. Infatti, a un certo punto, i freni mi hanno abbandonato.»
«Potrebbe trattarsi di un guasto» propose Derek. «Dopotutto sarebbe la cosa più probabile.»
«Sarebbe la cosa più probabile» ammise Alek, prendendo fuori un pacchetto di sigarette dalla tasca dei pantaloni, «Ma le cose troppo probabili mi sono sempre sembrate una discreta presa per il culo.»
«Quindi preferisci le soluzioni improbabili.»
Alek annuì.
«Sì, specie quando fanno comodo a qualcuno.»
Meredith trasalì.
«Cosa vuoi dire?»
«È un discorso che preferirei fare in un altro momento» obiettò Alek. «Potresti non gradirlo.»
«Se vuoi parlare di quello stronzo di suo fratello» chiarì Derek, «Puoi farlo senza problemi. I rapporti tra di loro non sono esattamente idilliaci.»
Alek spalancò gli occhi.
«Come sai che voglio parlare proprio di lui?»
Derek abbassò lo sguardo e non rispose.
«Non fa niente» proseguì Alek, accendendosi una sigaretta. «Ho avuto l’impressione che Dominick Storm c’entri qualcosa, in quello che mi è successo.» Si rivolse a Meredith. «Come si trova tuo fratello al mio posto?»
Meredith avvampò.
«Mhm... bene, credo.»
«Ne sono lieto» ribatté Alek, «Specie dopo avere sentito dire - la fonte è una meravigliosa brunetta che sfida il gelo dell’inverno indossando soltanto indumenti che le lasciano le gambe scoperte - che quel coglione si aggirava dalle parti del parcheggio del locale, nelle serate immediatamente precedenti al mio incidente. Kay non ha saputo dirmi se l’aveva visto la sera stessa. Quel giorno, a suo dire, era particolarmente incazzata perché l’uomo dei suoi sogni - così l’ha definito - stava sempre attaccato a un’altra donna che, a suo dire, è troppo seria ed elegante per essere considerata una strafiga, quindi non ci ha fatto caso.»
Derek finse di non capire che Kay, in quei termini, aveva definito proprio lui e Meredith - non poteva non avere compreso l'allusione - e osservò: «Le tue accuse sono piuttosto gravi.»
Alek aspirò una boccata di fumo, puntualizzando: «Non sono accuse mie, ma di Kay.»
«E quindi» volle sapere Derek, «Che intenzioni hai?»
«Per ora nessuna» ammise Alek. «Purtroppo servono delle prove, prima di accusare qualcuno, e non ne ho. A meno che...» Si girò a guardare Meredith. «Tuo fratello ti ha detto niente?»
Prima che Meredith potesse rispondere, Derek gli ricordò: «Ti ho già detto che i rapporti tra loro sono pessimi. Ovviamente Dominick non si confida con Meredith, specie su argomenti di una certa entità.»
Alek gli lanciò un’occhiataccia, obiettando: «Se permetti, preferirei sentirmelo dire da Meredith.»
«È così» confermò Meredith. «Io e Dom parliamo molto poco, ma...» Esitò, chiedendosi se dovesse difenderlo. «.Non credo che possa aver fatto una cosa del genere. Ammetto che non è esattamente un santo, ma...» Derek le allungò un calcio sotto al tavolo e Meredith lo fulminò con lo sguardo. «Il problema di Kay è che ce l’ha con me perché, a suo dire, Derek mi preferisce a lei, il che non è vero, dato che vanno a letto insieme un giorno sì e un giorno no.»
Derek s’intromise: «Non lo facciamo così spesso come dici tu.»
Meredith lo ignorò.
«Finché non conosceva Dominick, Kay si limitava a screditare me» proseguì. «Adesso che c’è anche mio fratello, al Drago d'Argento, crede che screditare Dom sia un buon modo per colpire me. Naturalmente non me ne frega un accidente della sua reputazione, ma mi dà un po’ fastidio che arrivi a inventarsi tali assurdità.»
«Molto interessante» borbottò Alek. «Kay dice una cosa, tu ne dici un'altra...»
«Kay, però, dice quello che ha visto» gli ricordò Derek. «Meredith, invece, si basa soltanto sulle proprie convinzioni. Le piacerebbe, se suo fratello fosse un bravo ragazzo, e vive di illusioni. Non è vero, Mer?»
Meredith non cambiò la propria posizione. Temeva che Derek insistesse, almeno finché non scesero le scale. Si fermarono nell'atrio e Meredith comprese, da come la fissava con insistenza, che Derek si aspettava una spiegazione.
«Perché l'hai difeso?»
Meredith non rispose.
«Voglio sapere perché» insisté Derek. «Devi dirmelo.»
Meredith si sforzò di mantenere la calma, mentre affermava: «Non ci sono prove. Sai anche tu che Kay è un po' troppo fantasiosa, a volte. Inoltre, se succede qualche casino per colpa dei suoi pettegolezzi, rischio di andarci di mezzo anch'io.»
«Mandalo via. Digli di andarsene.»
«Non posso.»
«Perché non puoi? È la tua vita! Sei sempre stata capace di farti rispettare.» Derek la guardò dritto negli occhi. «Deciditi, Meredith: o glielo spieghi tu, o glielo spiego io.»
«Non essere ridicolo» replicò Meredith, «Dominick non è una persona con cui si possa ragionare. Sai benissimo che...»
Derek la interruppe: «So che se andassi da Dominick, di lì a poco uno di noi sarebbe morto? Lo so, ma almeno qualche speranza di sopravvivenza ce l'ho.» 
Meredith lo guardò negli occhi, supplichevole.
«Ti prego, non fare niente di tutto ciò.»
Derek sorrise.
«Hai paura che di me non rimanga che un cadavere? Che donna di poca fede!»
«Non ho paura» replicò Meredith. «Vorrei solo che non t’immischiassi e che non ti mettessi nei casini per causa mia.»
«Sarei molto felice di rischiare la vita per una giusta causa» ribatté Derek. «Dopotutto lo sai che, anche se una parte di me sa che sarebbe meglio scappare a gambe levate, l’altra ti ama ancora follemente.»
Scattò verso di lei. Le loro labbra si sfiorarono. Per un attimo Meredith pensò di tirarsi indietro, poi realizzò che non ce n’era motivo. Ormai cos’aveva da perdere? Permise a Derek di baciarla. Gli permise di stringerla tra le braccia. Gli permise, ancora una volta, di farsi illusioni.

   
 
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