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Autore: Bombay    15/11/2023    1 recensioni
Dal testo: Era ripartito dalla costante più grande della sua vita: la pallavolo. Ritrovando la base di quello sport: il divertimento.
Anche se era difficile, per un passo avanti che compiva, ne faceva quattro indietro, come quel giorno si sentiva terribilmente triste perché la sera prima Wakatoshi non lo aveva chiamato. -
Challenge: “May I write 2023” - organizzata dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Solo uno spettatore

Chellenge: “La ruota dell’anno - Sembain” indetto sul gruppo FaceBook “L’angolo di madama Rosmerta”

Prompt: - La morte è più potente dell’amore. È una sfida gettata all’esistenza. - (Emile Zola)

 

Genere: romantico, sovrannaturale

Tipo: one shot

Coppia: yaoi

Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima

Rating: PG, verde

Avvertimenti: angst, tematiche delicate

PoV: seconda persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Solo uno spettatore

 

All’inizio è stato strano, spaventoso, incredibile. Poi, come a tutto, ci si abitua.

A quello a cui però non riesci ad abituarti è il suo dolore, il suo spegnersi, la sua non vita.

Quel giorno tutti piangevano, tranne Tooru.

Aveva lo sguardo fisso davanti a sé, era pallido e tirato, immobile, assente, irriconoscibile.

Tooru che piangeva per qualunque cazzata da quando lo conosci, le emozioni traboccavano in forma liquida da quegli abissi castani, da quando eravate bambini per passare poi all’adolescenza e all’età adulta.

Non si è mai vergognato delle sue lacrime, non ha mai cercato di trattenerle, valvola di sfogo per i suoi sentimenti, per i suoi turbamenti e ne ha sempre avuti tanti, troppi.

Però quel giorno mentre gli altri versavano fiumi di lacrime e la disperazione e il cordoglio la faceva dal padrone, lui era immobile e assente… arido di qualunque emozione.

 

Questo ti spaventava e tutto era amplificato, nella tua condizione attuale, percepivi tutto in maniera violenta e senza filtri, se potessi ancora respirare saresti stato in apnea.

- Non lasciatelo solo - urlavi ma nessuno ti udiva, nessuno potevo e può più sentirti, sei su un piano diverso da tutti loro, ora.

 

- Devi passare oltre… se ti ostini a restare sparirai - questa voce ti desta dai tuoi ricordi, non sai da dove provenga, non sai a chi appartenga, ma ti ammonisce con insistenza, da quando sei… morto; in quell’incidente, dove hai smesso di esistere nel mondo fisico e sei in quello che sembra essere in un limbo.

Come puoi passare oltre sé lui ha ancora bisogno di te? Lo hai abbandonato fisicamente, ma non puoi ancora andartene, non è abbastanza forte, hai il terrore che non sopravviverà alla sofferenza della tua perdita, che si lascerà semplicemente andare, incapace di farce da solo, di superare il dolore.

 

Non sai come né perché, ma puoi seguirlo e osservarlo, senza poter mai interagire con lui e questo ti strazia, vorresti poterlo abbracciare e stringere, spronarlo ad andare avanti a crearsi una vita senza di te, non buttare alle ortiche la sua carriera, non ora che è arrivato così in alto, grazie al suo orgoglio, alla sua fatica, alle sue lacrime

Per fortuna c’è qualcun altro…

“Prenditi cura di lui…” sono state le ultime parole che hai pronunciato alla persona che sapevi che non avrebbe mai deluso le tue aspettative.

 

Dopo di te Wakatoshi è l’uomo migliore per lui. La devozione e l’amore che ha sempre provato per Tooru sono un ancora di salvezza per entrambi unita all’enorme forza di volontà che lo ha sempre contraddistinto, alla lealtà e sincerità che ha sempre dimostrato nei tuoi confronti.

Come uomo posato e tranquillo Wakatoshi è entrato in punta di piedi nella vita stravolta di Tooru, restandogli accanto un giorno dopo l’altro e incollando ad uno ad uno i pezzi dell’anima dell’alzatore.

Li osservi fare tanti piccoli passi, ma Tooru ancora non cede, non è ancora pronto a lasciarti andare e più il tempo passa più ti chiedi se ci riuscirà mai, non lo hai mai visto così annientato, dalle sconfitte che ha subito si è sempre rialzato, più forte e caparbio di prima, ma la tua perdita lo spezzato nel profondo.

 

Accade una mattina, mentre Tooru si sta facendo la barba, con la precisione dettata dall’abitudine, di ferma e fissa la lama lucente del rasoio a mando libera, sporco di schiuma, lo sciacqua sotto il filo d’acqua che pigro esce dal rubinetto.

Invece di portarlo al volto per finire il lavoro di rasatura, lo posa sul polso, incidendosi la pelle pallida.

- Non farlo - gridi, ma non può sentirti lo sai - Sono qui, Tooru, sono qui… - continui e lui si ferma, ma non sai sei ti ha sentito o meno, ma per fortuna non fa più nulla di avventato. Quell’episodio ti fa capire che sei solo uno spettatore, che non puoi in alcun modo aiutarlo.

 

Il tempo scorre in modo diverso in quel luogo, a volte è velocissimo e i giorni sembrano secondi, mentre altre volte si trascina piano denso e lento come melassa che scende da un barattolo dimenticato aperto.

Hai sempre ammirato Ushijima, per la sua costanza e la sua perseveranza in tutto quello che fa, ma quella situazione sta mettendo a dura prova anche il suo stoico essere, parla a Tooru con il cuore in mano, travolto da tutta la disperazione accumulata in questi anni… si sono passati anni da quel maledetto incidente, da quanto sei stato separato dall’uomo che amavi.

Anche Wakatoshi è logorato e provato dal dolore e dalla disperazione, si è fatto carico di un peso enorme e le sue spalle larghe ora non lo sostengono più.

Ma forse è proprio questo che smuove Tooru dalla sua immobilità e apatia, vedere un uomo come Wakatoshi sgretolarsi davanti ai suoi occhi e finalmente, dopo tanto tempo lo lascia entrare nel suo cuore.

Se potessi piangere per la commozione lo faresti, insieme a loro che piangono abbracciati sul pavimento di quella piccola stanza. Da un lato vederli insieme ti fa male, dall’altro sei felice che abbiamo trovato l’uno nell’altro qualcuno per cui guarire, con cui andare avanti.

 

Nuovamente il tempo si dilata e si restringe intorno a te, è una sera qualunque, una di quelle che non ha nulla di speciale, ma tu sai che non è così, sai cosa vuole fare Wakatoshi e per quanto vorresti essere al suo posto, provi davvero una gioia immensa.

Puoi percepire da Ushijima tutto l’aspettativa che messo in quella serata, la cura che ha prestato a tutti i dettagli, come quella serata voglia sembra anonima, ma quanto invece segnerà il loro futuro e il loro destino, l’ansia della risposta che riceverà da Tooru che non si aspetta tutto questo e ne sarà semplicemente entusiasta.

E il loro destino cambierà ma non come aveva programmato Wakatoshi e nemmeno tu, ti aspettavi una svolta del genere.

 

Cosa succede non sai realmente dirlo, li vedi salire in macchina e poi fermarsi al semaforo, ti muovi ancora prima di realizzare cosa stia accadendo, con l’amara consapevolezza che non puoi fare assolutamente nulla per evitare l’impatto. Percepisci solo il rumore di un clacson e la luce abbagliante dei fari, poi tutto diventa buio.

 

- Non puoi interferire con il loro mondo - sempre quella voce questa volta è fredda e severa.

L’oscurità intorno a te si fa più chiara, c’è un grande caos, sirene e lampeggianti, ma la mia attenzione è tutta sulla macchina rossa al centro dell’incrocio, distrutta e piegata su sé stessa, un uomo al suo interno grida disperato un nome.

- La Morte è più potente dell’Amore - sentenzia la voce con freddezza sembra quasi infastidita che dalle lamiere i pompieri estraggano Wakatoshi e Tooru, sono feriti, ma ancora vivi.

- No, è una sfida gettata all’esistenza - rispondi vorresti poter fare qualcosa, ma sei solo uno spettatore.

- Se non ti fossi intromesso, ora sareste insieme - asserisce, giri su te stesso, ma non c’è niente con cui tu possa interagire.

Intromesso, tu non hai fatto niente, ti sei frapposto tra la macchina e il camioncino, consapevole che non sarebbe servito a niente.

- Che cosa intendi? Chi sei? Che cosa sei? -

Il silenzio è l’unico cosa che ti risponde.

 

Il tempo si ripiega su sé stesso, sei in quella stanza di ospedale da tanto, così come Wakatoshi appollaiato sulla poltrona, che oramai è diventata la sua casa.

Ti avvicini al letto, allunghi una mano, altre volte hai compiuto quel gesto, ma non è mai successo nulla.

- È giunto il suo tempo - la voce aleggia spettrale, sopra e intorno a te.

- No! - protesti - No! -  

Ti giri freneticamente intorno, ma è tutto immobile - No… non puoi portarlo via, non è ancora giunto il momento… - sussurri all’entità che sai essere ancora nella stanza.

- Prendi me al suo posto… trascinami dove ti pare… non mi importa, ma lascialo vivere insieme all’uomo che ama… -

Quanto ti costano quelle parole, ma è giusto così, Tooru si è innamorato a poco a poco di Wakatoshi che invece provava quel sentimento da sempre. Tu non esisti più sai che non ti dimenticheranno mai, ma per guarire devono lasciarti andare e tu… devi fare lo stesso.

- Sei disposto a sparire nell’oblio per lui… per loro… -

- Sì, perché l’Amore è più potente della Morte - asserisci accarezzando la guancia di Tooru, i macchinari prendono a pigolare impazziti, non era mai successo prima.

In quel momento Wakatoshi si sveglia e ti guarda, inspiegabilmente ti vede, non sai perché ma i vostri piani si sono fusi.

Ti supplica con le lacrime agli occhi di non portarlo via, ti chiede perdono per non averlo protetto abbastanza, ma non dipende da te, allunghi la mano e la posi sulla sua guancia e la senti calda e bagnata di lacrime, la percepisci chiaramente come se avessi ancora un corpo.

- Voi umani siete strane creature, siete in grado di compiere le azioni più efferate e i sacrifici più grandi, non smetterò mai di stupirmi -

La presenza scompare e posi la mano sui petti di Tooru e Wakatoshi, sorridendo appena, voi tre non siete mai stati così vicini come in quel momento.

 

Di una cosa sei sempre stato certo dal primo giorno in cui lo hai conosciuto, anche se eravate ancora solo dei bambini: della testardaggine e della caparbietà di Tooru.

Lo hai osservato riprendersi a fatica e nei momenti di sconforto, perché ne ha avuti tanti, essere sostenuto da Ushijima e insieme hanno affrontato tutte le prove che la vita ha messo davanti a loro e ne sono usciti più forti e più uniti di prima. 

***

I ciliegi sono in fiore, la primavera sta sbocciando dopo un lungo e rigido inverno.

Tooru si fissa alla grande specchiera del bagno, ha appena finito di sbarbarsi riponendo il rasoio, sull’anulare della sua mano sinistra brilla una vera in oro bianco, sorride al proprio riflesso e piega il capo.

“Sei qui, non è vero, Hajime?” la voce di Tooru è calda e salda, ti affianchi a lui, ma nel riflesso dello specchio c’è sempre e solo un uomo. Posi una mano sulla spalla e lui si volta in quella direzione, tutto si è sistemato un passo alla volta, con costanza e perseveranza.

“Vorrei che stessi al mio fianco per sempre… ma so che sarebbe solo una richiesta egoista, che ovunque tu sei, veglierai su me e Wakatoshi… come hai fatto fino ad ora”

Sorridi a quelle parole e come richiamato dalla voce del compagno, Ushijima entra nella stanza.

“Con chi stai parlando?” mormora abbracciandolo da dietro, ma Tooru non risponde piega le labbra in un sorriso malinconico “È tempo che io lo lasci andare” bisbiglia e Wakatoshi sa perfettamente a chi si sta riferendo.

Nonostante quelle siano parole di commiato, avverti una profonda felicità pervaderti e una luce intensa ed accecante ti avvolge: ora puoi davvero andare oltre.

   
 
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