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Autore: stardust94    18/11/2023    1 recensioni
Nello spettro visivo ci sono sette colori fondamentali. Rosso, Arancione, Giallo, Verde, Blu, Indaco e Viola.
Questi colori rappresentano la nostra anima il nostro destino e sono una parte di noi della nostra personalità. Sono il nostro cuore.
cos'è il vero coraggio?
“Se lo chiedessero a me risponderei che il coraggio... il vero coraggio è quella forza che ci spinge ad andare avanti e lottare, anche quando tutto ci sembra insensato e inutile.”
questa è la storia di eroi che con il loro coraggio, affronteranno l'oscurità del silenzio e salveranno dalla distruzione non uno ma ben due mondi.
Si sa che i veri eroi, sono quelli che non sanno di esserlo.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
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Prologo: i Cavalieri Ritmici e la Cometa Millenium

Senri, si passa la mano tra i capelli bianchi come neve candida, mentre cammina nella distesa, riparandosi il volto dal vento con una semplice mantella che copre la casacca militare. aveva lo sguardo stanco visto che lui e il giovane Kaneki, non avevano fatto altro se non camminare ininterrottamente per mesi alla ricerca delle antiche rovine.

Il Reame Ritmico il luogo dove erano nati, cresciuti e si erano innamorati profondamente l'uno nel altro, combattendo numerose battaglie al fianco della famiglia imperiale come Cavalieri Ritmici, non era più un florido e magnifico regno dove la musica la faceva da padrone e dove tutto a partire dalla scienza fino alla cultura e la magia erano legati a essa. Ora era profondamente cambiato diventando quasi irriconoscibile.

A governarlo con onore e giustizia era sempre stato l'antico e nobile casato degli Harmonia. Ma purtroppo la famiglia in questione era stata decimata anni or sono a causa di una potente quanto misteriosa maledizione e da li a poco il regno era caduto nel caos. Non aiutava nemmeno che fosse rimasto vivo il principe, troppo giovane e inesperto secondo il consiglio per prendere il comando in vece dei genitori.

Per questa ragione, gli era stato affiancato il fratello del imperatore Lux, unico sopravvissuto alla maledizione insieme alla figlia Sonata. Ma purtroppo Negret a differenza del defunto imperatore, aveva intenti decisamente meno nobili e in poco tempo aveva ridotto in miseria il Reame Ritmico scatenando una guerra dietro l'altra e sfruttando il potere della musica per causare morte e distruzione.

Da tempo ormai, una coltre oscura aleggiava su l'intero mondo bloccandolo in un perpetuo silenzio. E così del regno di musica, armonia e pace che l'imperatore Lux e l'imperatrice Neleria avevano fondato, non era rimasto che una distesa arida.

Si fermò, osservò il cielo nero di nuvole che presagivano un temporale imminente.

Quando era stata l'ultima volta che aveva goduto della luce del sole? Non se lo ricordava più, ma una cosa non la dimenticava mai.

Dalle sue labbra sfuggì un sospiro nel vedere il compagno alle sue spalle, distratto e agitato. Sembrava un cucciolo scodinzolante e incuriosito da ogni cosa. Ed era questo il problema con lui. Kaneki aveva questa pessima abitudine di essere impulsivo e molto confusionario al punto che Senri suo autoproclamato secondo in comando si prendeva la briga costantemente di occuparsi di ogni sua necessità da quelle enormi come coprirgli le spalle in battaglia a quelle più piccole che a persone normali, potevano sembrare inezie. Più di un secondo in comando o un amante, questo suo atteggiamento lo faceva somigliare a una mamma chioccia preoccupata per il proprio pulcino.

Il pulcino in questione mosse la zazzera di capelli grigi nei quali sopravvivevano alcune ciocche nere verso il compagno e gli mostrò un luminoso e allegro sorriso. Kaneki, li aveva tinti per avvicinarsi al color bianco candido del amante, purtroppo con scarso risultato. Quel nero era tornato dopo nemmeno qualche settimana e alla fine per noia e pigrizia non li aveva più sistemati decidendo di lasciarli così.

“Su Senri! Non c'è bisogno di arrabbiarsi e poi la tempesta è ancora lontana. Riusciremo a trovare le rovine in un battito di ciglia!”

Disse Kaneki ridacchiando con le mani dietro la testa e l'aria spensierata di un ragazzino ingenuo tutt'altro che un cavaliere o un guerriero. Senri si scompigliò la chioma esasperato, avrebbe tanto voluto che il suo compagno facesse più attenzione a quello che lo circondava e sopratutto, al pericolo che li stava inseguendo.

“ Le Rovine di Luxem dovrebbero essere vicine. Dobbiamo muoverci e recuperare la cometa”

Senri indirizzò il compagno verso delle formazioni di pietra che tagliavano l'orizzonte sollevandosi in torri altissime circondando un edificio simile a un enorme cupola. Kaneki annuì e trotterellando, seguì il compagno ha rotta di collo camminando nella sabbia che ricopriva ormai tutta la zona orientale del Reame Ritmico.

“Mi domando...sarà davvero una cometa? Quelle non dovrebbero essere lassù nello spazio Senri? “ Domandò Kaneki con aria decisamente curiosa.

“Secondo le leggende, il fulcro del potere della famiglia reale Harmonia, era l'antica luce di una cometa caduta dai cieli di Exian. Un frammento del isola celestiale che secondo altre leggende diede origine al potere stesso che permane questo mondo”

Ascoltare Senri metteva sempre Kaneki di buon umore. L'amico aveva un tono così calmo da riuscire a suscitare calma anche in chi lo ascoltava. Lui era freddo non a caso si era guadagnato il titolo di Lupo dei Ghiacci, eppure nonostante questo era capace di spiegare molti concetti che per Kaneki erano difficili con una semplicità devastante. Non era un professore non era acculturato, era cresciuto tra militari e guerrieri eppure non solo aveva un aspetto delicato e affascinante anche il suo tono era caldo, gentile e comprensivo, come se spiegare continuamente le stesse cose a un Kaneki chiaramente distratto non era chissà che problema. Kaneki si era sempre sentito stupido, in ritardo rispetto alla maggior parte delle persone. Non comprendeva cose che agli altri sembravano naturali come respirare.
Quando stava al villaggio e viveva in quel piccolo orfanotrofio circondato da bambini che giocavano e scherzavano, si era sempre sentito un pesciolino rosso in mezzo a squali affamati.

A salvarlo da quella sensazione di soffocamento e a quel disagio nel rendersi conto di vedere il mondo in modo diverso forse più lento, era stato un bambino silenzioso e cordiale dallo sguardo freddo e calmo. Erano bastate quelle poche parole che gli aveva rivolto seduto su l'altalena in un giorno di pioggia a ribaltare per sempre il suo mondo, nel più magnifico dei modi.

“Se il mondo per te va troppo veloce e vuoi rallentare, allora io resterò indietro con te, sarò la tua ombra.”

Da quel giorno Kaneki aveva ricominciato a respirare. Lui e Senri erano stati inseparabili, avevano finito le scuole insieme ed erano entrati in accademia insieme, alla fine con il passare degli anni si erano dati l'uno al altro. E infine avevano deciso di cambiare le sorti di quel mondo in rovina, da soli erano fuggiti ribellandosi al nuovo regnante e sempre insieme stavano cercando la Cometa Millenium.

“Senri ti voglio bene!”

Il pensiero di tutti quegli anni passati l'uno accanto al altro, fece sorridere Kaneki che con uno scatto per il compagno inaspettato, lo abbracciò sorridendo sfregandogli la testa contro la spalla con la dolcezza di un gattino.

“Mi sembra logico. Su ora fai il bravo siamo quasi arrivati. Da qui le cose si faranno complicate. Cerca di starmi vicino”

Lo rimproverò bonariamente il bianco, mentre entravano nel edificio a cupola sfondandone la porta con un calcio ben assestato. Stando attento ai vari calcinacci e macerie della cupola stessa che in un punto era parzialmente crollata, l'uomo entrò nel fatiscente edificio e tenendo tra i denti un pugnale, accese una torcia improvvisata con un ramo bruciandone la sommità con l'ausilio di un accendino.

“Prendila tu e vai avanti. Io resterò nelle retrovie. Questo ci darà modo di reagire meglio a un eventuale pericolo”

Aggiunse Senri porgendo la torcia a Kaneki che subito cominciò a destreggiarsi attraverso i corridoi alla ricerca della stanza principale. Era molto buio in quel luogo non si riusciva a vedere molto nemmeno con le torce accese, l'umidità che i due sentivano si appiccicava alle loro ossa sotto i vestiti e il forte e nauseante odore di muffa che impregnava l'aria infastidiva le loro narici. Camminarono per ore fino a raggiungere un tunnel che li portò in una grotta collegata alla cupola da un tunnel che li condusse successivamente in una gigantesca stanza sotterranea.

Rettangolare e ampia era ricoperta sia sulle pareti che dal soffitto da gemme colorante delle più preziose, intorno a loro scrigni con oggetti e tesori preziosi la facevano da padrone e al centro di fronte alla statua della Sacra Musa la divinità della musica con le mani giunte in preghiera, un altare sul quale troneggiava illuminando con bagliori di luce, una grossa pietra di materiale simile a cristallo trasparente.

“ L'abbiamo trovata! Senri, Senri è la Cometa Millenium!”

Del pulviscolo scivolò giù dal soffitto della stanza che tremò leggermente quando Kaneki alzò la voce. Senri rimase in ascolto, si udiva unicamente l'acqua che filtrando dalle pareti e dal soffitto picchiettava a terra. Nonostante questo era palese quanto a causa del passare del tempo quelle pareti erano diventate deboli e pronte a cedere in qualsiasi momento.

L'uomo si avvicinò alla pietra lentamente sentendo un crepitio sotto i suoi stessi piedi. Quando abbassò lo sguardo si rese conto che l'intero pavimento della stanza era in realtà una lastra nera con delle increspature bianche. L'aveva già vista in alcuni libri e la sola presenza di quel tipo di minerale, l'aveva mandato in panico. Cercò di mantenere la calma rivolgendosi al compagno sollevando le mani per intimarlo di non muoversi

“Kaneki resta lì. Non fare movimenti bruschi. A terra c'è un tappeto di Muscovite”
“Musco-che?” Domandò confuso l'altro inclinando la testa
“ è una lastra molto, molto, molto fragile di una formazione rocciosa che si forma solitamente vicino a grosse cavità vulcaniche. Ripeto è molto fragile può infrangersi al minimo cambiamento di pressione”

Lentamente molto lentamente il bianco si abbassò, sentendo i crepitii nelle sue orecchie cercò di mantenersi il più calmo possibile. Con la mano andò a tastare delicatamente il pavimento per avere la certezza che fosse abbastanza resistente per passarci comunque sopra. Osservò la formazione rocciosa facendo mente locale sul sistema utilizzato dagli speleologi del regno per arginarne la pericolosità.

“Adesso ascoltami e fai esattamente quello che ti dico. Vieni lentamente verso di me cerca di fare piano, un passo alla volta senza correre”

Kaneki deglutì al solo pensiero di vedere quel pavimento crepitante infrangersi condannandolo a finire in un abisso senza fondo. Strinse gli occhi e serrò i pugni cercando con un profondo respiro di fare qualche passo ma le gambe erano bloccate come fossero fatte di piombo.

Un passo alla volta, Kaneki mise i piedi uno davanti al altro ma fu costretto a fermarsi più volte a causa dell'adrenalina che provava e della paura che lo assaliva al pensiero di precipitare in un baratro senza fondo e possibilità di salvezza. Ma ogni volta incoraggiato dalla voce calma di Senri, riprendeva a camminare e si avvicinava al altare sempre di più.

“Ci sei quasi...ancora qualche passo e ci sei. Avanti Kaneki”

Stava per raggiungerlo, quando un crepitio molto più forte scosse la stanza che cominciò a tremare e il terreno sotto i piedi del ragazzo iniziò a frantumarsi come fosse polistirolo. Preso dal panico Kaneki cominciò a correre disperatamente verso Senri che protese avanti le braccia gli gridò di saltare. Kaneki spiccò allora il balzo più lungo che poteva e riuscì per il rotto della cuffia ad aggrapparsi alle mani del compagno tenendole strette. Sentiva i piedi sospesi su un abisso oscuro e senza fondo, fece l'errore di abbassare lo sguardo sbiancando di conseguenza cominciando a urlare terrorizzato.

“ Calmati! Ci sono io stai tranquillo non ti lascerò cadere! “

Urlò di rimando Senri e con uno sforzo non indifferente, sollevò l'amico per le braccia e lo strinse forte sentendolo tremare come una foglia scosso da singhiozzi. Appoggiò le labbra sul collo del altro e vi lasciò un bacio per tranquillizzarlo, gli spostò i capelli sudato con una mano e con la dolcezza che solo Senri era capace di riservargli, lo baciò dolcemente.

“ Sei stato bravissimo. È passato, adesso sei al sicuro tra le mie braccia. Va meglio Kaneki? “ Domandò

L'altro deglutì forzandosi a calmarsi e annuendo si passò il braccio su gli occhi. Una risata per smorzare la tensione e Kaneki si riprese guardando finalmente l'oggetto della loro estenuante ricerca durata ben sette lunghi anni. La Cometa Millenium che altri non era, se non una gigantesca pietra scintillante, ora era lì sotto i loro occhi.

“ Con questa possiamo salvare il Reame?” Domandò quasi esitante

Senri annuì ma proprio in quel momento, una serie di fili sottili saettò verso di loro bloccando i suoi polsi e caviglie, un filo era attorcigliato al suo collo e sfregando lo aveva leggermente tagliato, facendo scorrere qualche goccia di sangue su di esso e tingendolo di un rosso scarlatto inquietante. Kaneki nel vedere l'amico in difficoltà, cercò subito di liberarsi dei fili tirandoli finendo con il lacerarsi la pelle delle mani soffocando il dolore e strizzando gli occhi lucidi per guardare i responsabili.

“Pensavate di potervi ritirare così? Voi mi appartenete! Come del resto, mi appartiene questo regno e tutti i suoi abitanti”

La voce delicata ma derisoria, appartiene a una fanciulla che porta subito la mano indietro e stringe di più i fili sul corpo di Senri facendogli sfuggire un gemito dalle labbra. I capelli della ragazza sono per metà rosa e per metà scuri si agitano al suo muoversi e tirare i fili che sembrano uscire da dei manicotti posti sulle sue braccia.

“ Siete caduti nella mia tela, non vi lascerò scappare! A costo di staccarvi la testa vi riporterò a palazzo con le mie mani! “ Grida la ragazza con gli occhi azzurri dallo sguardo tagliente e pieno di un odio raggelante.

Kaneki preso dal panico portò una mano al fianco e strinse il cubo che portava attaccato alla cintura con una catenella. Sganciò l'anello di metallo e portò l'oggetto di fronte a se stringendolo con la mano.

“Lascialo andare, Sonata!”

Gridò alla ragazza mentre una luce immensa di colore argento vivo lo avvolse completamente. Ora teneva uno spadone con il manico dorato con entrambe le mani ed era pronto a scaraventarlo addosso alla ragazza.


“Allora è vero che le avete rubate! La pagherete per esservi ribellati alla giustizia del nostro sovrano! “Lo minacciò Sonata

“Una giustizia incapace di proteggere gli altri, non è ne sarà mai vera giustizia! Fatti sotto!”

Le risponde subito Kaneki per le rime sferrando un fendente che fa vibrare l'aria intorno a loro e taglia i fili che tengono Senri prigioniero. Poi scattando avanti, compie un fendente orizzontale lento ma abbastanza potente da costringere Sonata a indietreggiare con un ringhio.
La ragazza avvolge il braccio nei fili che si tramutano in un letale e gigantesco artiglio con il quale sferra un pugno verso Kaneki, ma quest'ultimo non si lascia prendere di sorpresa e sollevando la lama dello spadone, respinge l'attacco. Scintille vengono emesse dal metallo e il ferro che cozzano l'uno su l'altro mentre Sonata colpisce la lama dello spadone a gambe unite e sferra una capriola rialzandosi pronta a sferrare un secondo colpo modellando i fili perché prendano l'aspetto a loro volta di una spada.
Le due lame si colpiscono ripetutamente e mentre Kaneki protegge il compagno attutendo i colpi della spada di Sonata, Senri prende il suo bastone lo stringe e avvolto da una luce dorata, impugna un arco elegante e decorato con rifiniture d'argento.
L'uomo con calma si scosta i capelli dal volo legandoli con un elastico, si tocca il collo ferito e sporco di sangue e poi con un movimento fluido ed elegante Incocca subito una freccia di luce e la spara scoccandola generando un colpo dorato che prende in pieno la spalla della ragazza.

Dalle labbra delicate della ragazza sfugge un gemito, si tocca la freccia nella spalla cercando di estrarla ma Senri compiendo un elegante passo avanti la fissa con i suoi occhi di ghiaccio.

“Non la estrarrei fossi in te. Le mie frecce di luce distruggono la materia una volta che vengono estratte” le ricorda

Sonata è costretta a battere in ritirata ma decide di rischiare il tutto e per tutto. Non può tornare a casa a mani vuote. Solleva la spada verso il soffitto e i fili si districano di nuovo in una gigantesca trivella con la quale colpisce con forza il soffitto per scatenare una frana e seppellire i due.

Ma improvvisamente, la Cometa Millenium inizia a pulsare e la luce a propagarsi, un portale risucchia Kaneki e Senri e la cometa ormai diventata luminosa come una stella si frantuma in mille pezzi. Da essa fasci di luce escono zampillando come da una fontana luminosa e attraversano il portale prima che esso si chiuda. Sonata è costretta a darsi alla fuga per evitare di finire schiacciata, può solo ringhiare la sua insoddisfazione mentre le antiche rovine che hanno vegliato sulla luce della cometa, vanno in pezzi crollando.
- - - -

Il Tokyo Dome è strapieno, la calca di persone è incredibile. Per quel concerto è già andato tutto sold out. Un puntino in mezzo alla folla corre avanti entusiasta dal alto degli spalti si vede solo una zazzera di capelli neri sfumati di blu. La ragazzina si aggrappa alla ringhiera, gli occhi pieni di stupore mentre i due idol si esibiscono cantando con le loro voci decise e limpide. Il ballo dinamico e lo stile impareggiabile che li contraddistingue, le luci che si sovrappongono creando effetti colorati e l'atmosfera spettacolare sono una visione per lei indimenticabile.
La mano del padre, calda e grande le si poggia sul capo mentre comincia l'ultima canzone. Lei sorride e proprio in quel momento nel cielo privo di stelle di quella notte indimenticabile, passano dei fasci dei colori del arcobaleno.

 
- - - -
 
Dentro un ufficio molto elegante, un giovane ragazzo dai capelli argento con qualche ciocca nera sopravvissuta alla tinta e intensi occhi viola, stava osservando alcune schede sulla sua scrivania. Con il dito tamburellava una penna a sfera sul legno mentre nelle cuffiette che aveva alle orecchie, partiva una canzone.

“Kinō no jibun wa tōrisugita Dis one.
Fumikoete tsukuridase mata atarashī This one.
Mirai kara nagametemitara , sou "ima" wa kibou da
Are you alright? mada akiramenai
Over! Over! sā ... kowase Dis one! “


Canticchiò il ragazzo con una bella voce decisa ma parecchio allegra. E in effetti era particolarmente di buon umore. Finalmente cominciava il nuovo anno il terzo da quando era in carica come preside della Millenium Star la scuola nota praticamente in tutto il mondo perché unica nel suo genere, era in grado di formare ottimi idol capaci nella danza, nel canto e nella recitazione.

Ma nessuno oltre a lui e il suo assistente conoscevano il vero segreto dietro quel progetto e dietro perfino alla creazione della scuola. Proprio quest'ultimo fece il suo ingresso nell'ufficio del compagno. Senri aveva la stanchezza dipinta sul volto affilato e dallo sguardo severo ma calmo. Era incorniciato da lunghi capelli color del angora che Kaneki non esitò ad arrotolare con fare divertito su un dito.

“Buongiorno Senri! Non sei entusiasta? Stanno per arrivare gli studenti del corso speciale!”
“Buongiorno Kaneki. Lo so, finalmente è giunto il tempo. Spero solo che siano al altezza delle nostre aspettative. Sono passati cinque anni...finalmente possiamo fare qualcosa di concreto per tutti quanti” disse l'uomo osservando una gigantesca scatola e quando la aprì al suo interno, furono ben visibili alcuni prismi colorati divisi a coppie di due.

“Stavolta ci riusciremo, vero? Li salveremo tutti Senri?” Domandò la voce di Kaneki seduto ancora alla scrivania.

Senri si soffermò qualche secondo ad ammirare l'amato poi deciso gli prese il viso accarezzandogli le guance e lo baciò con dolcezza. Sentendo le loro labbra a contatto e il calore dei loro corpi, tutta la paura e la tensione scomparirono.


“ Si. Non vi è dubbio. Stavolta salveremo tutti Kaneki.”

Disse rispondendo al amato che con un sorriso ricambiò nuovamente il suo bacio abbracciandolo. Nella scatola i prismi rilucevano di luce, la luce di un nuovo inizio, una magnifica avventura e una nuova speranza per i due mondi.



Angolo della melodia

Finito! Benvenuti in Next Melody. Questo capitolo è il prologo di una storia che nei prossimi giorni e mesi andrà a delinearsi. Vorrei innanzitutto ringraziare due speciali persone che mi hanno aiutata e che hanno prestato alcuni dei loro pg a questa invenzione. Parlo di Diaspro e dragun95 miei cari amici, autori eccezionali e persone alle quali voglio dedicare questa storia.
Non ho intenzione di dilungarmi ulteriormente visto che i ringraziamenti sono stati fatti. Ma vorrei solo dire che questa storia unisce tre delle cose che amo di più. E spero che vi piacerà. Non ho molto altro da dire se non...alla prossima melodia!

piccolo Extra: la canzone cantata da Kaneki è quella del suo pv vi lascio inoltre i pv di tutti i pg apparsi in questo capitolo e la canzone stessa a chi interessa. è cantata dai pv di Kaneki e Senri. se qualcuno volesse cimentarsi nel impresa di disegnarli è ben accetto XD

la canzone di Kaneki: https://youtu.be/B58R-K_4KUs?si=ljsxagU9XxMNwhVK
  
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