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Autore: Star_Rover    08/12/2023    5 recensioni
Ovvero: come un anti-eroe americano tentò di sopravvivere alla sua apocalisse personale nel mezzo di una guerra mondiale.
***
Per raggiungere il suo obiettivo doveva dimostrare di non essere quel che era realmente. O’ Hagan poteva vantare una consolidata esperienza nel campo. Da buon impostore aveva finto in ogni genere di situazione, poteva fingere di essere anche un valoroso soldato. O almeno così credeva...
Genere: Avventura, Commedia, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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17. Il milite ferito
 

O’ Hagan non avrebbe potuto sperare in nulla di meglio, probabilmente avrebbe trascorso gli ultimi mesi di guerra in ospedale. Un vero ospedale, non la gabbia di matti del dottor West.
I soldati venivano trattati con estrema premura, nelle retrovie tutti avevano gran rispetto per chi rischiava la vita al fronte. E Billy, in un modo o nell’altro, era stato esposto a tutti i pericoli della prima linea. Riteneva che fosse giunto il suo momento di usufruire del meritato riposo.
Doveva però ammettere che la parte migliore della sua convalescenza era la presenza di Evelyn.
Stava pensando a lei quando il suo vicino di letto lo riportò alla realtà.
«Maledizione! Hai letto il giornale? Le truppe alleate stanno avanzando, abbiamo conquistato terreno sia sulla Somme sia a Cambrai…»
Billy si distese comodamente con la testa sul cuscino.
«Sono buone notizie, significa che la guerra finirà presto»
Il giovane, al quale avevano estratto un proiettile dal polpaccio, parve particolarmente turbato.
«Spero di riuscire a guarire prima che i nostri raggiungano Berlino!»
«Hai davvero così tanta fretta di tornare sul campo di battaglia?»
L’altro annuì: «non voglio perdermi la vittoria, è la parte migliore della guerra!»
O’ Hagan scoppiò a ridere.
«Diamine, tu sì che sei un tipo strano!»
Il ragazzo lo guardò stranito.
«Hai un letto comodo e un pasto caldo. Tutto quel che devi fare è riposare e lasciarti accudire dalle infermiere. Credimi, è questa la parte migliore della guerra!»
Il suo interlocutore non era della stessa idea.
«Per me tutto questo è una tortura. Non ne posso più di restare qui immobile, costretto a guardare il fronte da lontano mentre i miei compagni stanno combattendo in prima linea»
«Loro penseranno solo che tu sei stato fortunato. Sei vivo e lontano dal pericolo, goditi questa tregua, chissà quanto durerà…»
Il soldato svelò la ragione del suo turbamento: «mi hanno colpito il primo giorno, non ho mai assistito a una vera battaglia»
«Non ti sei perso molto. Alla fine, l’unica cosa che conta è uscirne vivi»
«Io non ho paura» affermò il giovane con determinazione.
Billy prese in mano le carte ed iniziò a mischiare il mazzo.
«Be’, l’unico rischio che dovrai prendere oggi è al gioco. Allora, qual è la posta?»
Il giovane, sicuro di vincere, estrasse dalla tasca della sua giubba una spilla dorata.
«Che cos’è?» domandò O’ Hagan con curiosità.
«Il mio distintivo, sono un tiratore esperto» dichiarò con orgoglio.
Mentre distribuiva le carte, Billy pensò che il tedesco che aveva sparato al suo compagno non aveva avuto bisogno di un premio appuntato al petto per dimostrare di essere un tiratore migliore.
 
***

Harry Saunders era in cerca della grande svolta, quell’occasione che può capitare solo una volta nella vita. Corrispondente di guerra, era stato tra i primi a far conoscere al mondo l’orrore delle trincee, intervistando e ritraendo soldati mutilati dalle esplosioni, sfigurati dalle schegge e accecati dai gas.
Il suo capo però non era affatto contento del suo lavoro. Il popolo non voleva conoscere la crudeltà della guerra, ma aveva bisogno di speranza e rassicurazione per il futuro.
Saunders, seppur contrariato, non aveva potuto far altro che promettere alla redazione una raffigurazione di propaganda.
Il problema era che non aveva ancora trovato il suo soggetto. Non voleva abbassarsi al livello dei suoi colleghi, i quali falsificavano gli scatti di valorosi soldati al fronte. In realtà avevano solo messo in posa un gruppo di reclute oltre il filo spinato della caserma. Oppure avevano ricreato a tavolino perfette scene di guerra. No, Harry Saunders non avrebbe mai fatto nulla del genere.
Era disposto a cedere a compromessi, ma non a macchiare in modo indelebile la sua carriera.
Così Saunders vagava nel vecchio ospedale, scrutando i feriti con il suo occhio indagatore. Nelle retrovie la situazione era molto diversa rispetto a ciò che aveva visto al fronte.  
Senza l’aspetto più violento del conflitto voleva mostrare il lato umano di quella tragedia.
L’ispirazione giunse all’improvviso, quando nel giardino notò un soldato che conversava amabilmente con una giovane infermiera. 
 
***

Billy mostrò con orgoglio il suo nuovo distintivo appeso al taschino della divisa.
«Hai visto? Sono il miglior tiratore dell’esercito americano, ho vinto senza sparare nemmeno un colpo!»
Evelyn non rise alla sua battuta.
«Dovresti trovarti un passatempo diverso dal derubare gli altri pazienti» lo ammonì con severità.
«Non ho mai derubato nessuno, chi gioca sa di poter perdere» replicò O’ Hagan in sua difesa.
L’infermiera sospirò: «devi sperare di essere completamente guarito quando scopriranno i tuoi imbrogli, se no non potrai scappare molto lontano»
Billy sorrise: «sei gentile a preoccuparti, ma ti assicuro che nessuno ha mai scoperto i miei imbrogli!»
Lei si limitò ad esprimere il suo dissenso con uno sguardo di rimprovero.
O’ Hagan zoppicava ancora con le stampelle, Evelyn l’aiutava a sorreggersi per non perdere l’equilibrio.
«Il dottor Landon dice che ci vorrà un po’ di tempo, ma tornerai a camminare come prima, senza bisogno di alcun sostegno»
Billy fu sollevato dalla notizia: «sono felice di potermi reggere su due gambe. Non ho ancora avuto modo di ringraziarti per avermi salvato dai ferri del dottor West»
Evelyn rispose con umiltà: «ho solo fatto quel che ritenevo giusto. Le cure del dottor Landon stanno funzionando, quindi credo di aver agito bene»
O’ Hagan guardò la giovane negli occhi, quasi si commosse nel riconoscere la sua purezza.
«Dunque hai dato ascolto a quel che ti ho detto»
Lei non poté negare.
«Nessuno mi aveva mai parlato in quel modo prima. Sei stato molto irrispettoso, ma hai detto la verità»
Billy ripensò al loro primo incontro.
«Allora, hai accettato l’invito a cena di quel bel tenente?»
Evelyn scosse la testa: «no, non l’ho fatto»
«Hai perso un’occasione. Un ufficiale è sicuramente benestante e di buona famiglia. E di certo sarebbe stato un gentiluomo. Avresti avuto un appuntamento romantico e conveniente, ma scommetto che lui non sia l’unico tuo pretendente»
«Sono al fronte per compiere il mio dovere, non per cercare marito»
O’ Hagan notò un leggero rossore sulle sue guance.
«Hai ragione, questi non sono affari miei. Cercavo solo di darti qualche consiglio»
La conversazione fu interrotta bruscamente da uno sconosciuto, un uomo in impermeabile attraversò il campo di corsa per raggiungerli. Sembrava aver gran urgenza di parlare con loro.
«Scusate il disturbo, ma…non credo ai miei occhi…voi due insieme siete perfetti!»
Billy, inizialmente sconcertato, suppose di aver frainteso le sue parole.
«Di che sta parlando?»
«Oh, che maleducato, non mi sono nemmeno presentato! Harry Saunders, reporter»
O’ Hagan strinse la sua mano, rimanendo in attesa di ulteriori spiegazioni.
«Non ho potuto fare a meno di notarvi. Mi piacerebbe scattarvi una fotografia, ho già in mente la narrazione dietro al ritratto. Un valoroso soldato reduce di una grande battaglia, nella quale è stato gravemente ferito, e la bella infermiera che si prende cura di lui. Rappresentate tutti gli uomini e le donne che stanno compiendo il loro dovere al fronte, affrontando con coraggio e determinazione le avversità di questa guerra. Sareste un messaggio di speranza e solidarietà, inoltre dimostrereste che non si potrà ottenere la vittoria senza sacrificio»
Mentre ascoltava Billy riuscì a stento a trattenere le risate, era davvero divertito da tutta quella situazione. 
Evelyn invece rimase seria ed estremamente critica nei suoi confronti.
«Lei è bravo a inventare storie, nel suo lavoro però dovrebbe attenersi alla realtà»
«Le storie non devono essere vere, devono essere credibili e abbastanza interessanti per il pubblico»
O’ Hagan non trovò nulla in contrario.
«Mi piace il suo modo di ragionare signor Saunders»
«Oh, chiamatemi Harry. Ovviamente dovremo discutere del compenso…»
Se Billy prima era incuriosito, dopo quella frase fu del tutto interessato all’affare.
«Seguitemi! Ho portato con me l’attrezzatura, non ci vorrà molto!»
 
***

Mentre riaccompagnava Billy nella sua stanza Evelyn commentò ciò che era appena accaduto.
«Non avrei dovuto assecondarti anche questa volta. Non posso credere di aver posato per una stupida rivista di propaganda!»
«In fondo è stato per una buona ragione. Pensaci, potresti aiutare molte persone mostrando l’impegno delle donne in questa guerra»
Lei non era convinta.
«Non hai sentito quello che ha detto? Tu sei il valoroso soldato ed io la bella infermiera»
«Scommetto che tanti valorosi soldati non sarebbero vivi senza il lavoro delle belle infermiere»
Evelyn rifletté su quelle parole, forse era stata troppo intransigente nel giudicare.
«E poi ammettilo, è stato divertente!» continuò Billy.
La ragazza non poté contraddirlo, di certo quella era un’esperienza da ricordare. Restava però dell’idea che quel reporter non fosse una persona onesta, nonostante i presunti buoni intenti.
O’ Hagan si soffermò davanti alla porta, esitò qualche istante prima di esprimere i suoi pensieri.
«Sai, per un momento, quando Saunders ha parlato di noi due…ecco, ho creduto che…»
Evelyn lo guardò con la sua solita aria innocente.
«Che cosa hai creduto?»
Billy sospirò: «niente, era solo una sciocchezza»
 
***

Qualche giorno dopo Harry Saunders tornò a far visita a O’ Hagan per mostrargli il risultato del suo lavoro.
Il reporter esibì la fotografia con estremo orgoglio. Billy faticò a riconoscere se stesso in quello scatto.
Sembrava davvero un soldato esausto dalla guerra, ferito nella carne, ma non nello spirito. Al suo fianco Evelyn lo assisteva con premura e dolcezza, almeno lei rappresentava la realtà.   
«Diamine…allora non mentivi, sei davvero bravo!»
Harry accolse i complimenti senza modestia.  
«Sono sicuro che sarà un successo. Ho anche trovato il titolo: Ritratto del milite ferito»

 
   
 
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