La mattina mi  alzai stordita, mi sentivo ubriaca e non avevo bevuto  nulla, ero stanca e a pezzi, per tutta la notte  avevo cercato una posizione che mi conciliasse il sonno, ma ero troppo nervosa e troppo arrabbiata per riuscire a dormire..
Lui se n’era andato e il mio amico, il mio migliore amico.. si stava allontanano da me senza dirmi una parola.. anzi aveva detto motivi personali.. e se i motivi personali erano una ragazza.. e sentii salire la rabbia ancora di più.. mi posai una mano sullo stomaco.. era contratto..andai in bagno e allo specchio vidi una me che non mi piacque per niente.. mi lavai il viso e mi spazzolai i capelli..
Poi mio padre bussò alla porta del bagno.. era ancora a casa??
“Bells ma che ci fai in piedi a quest’ora?”
Non capii subito, ma poi controllai l’orologio che avevo lasciato lì la sera prima .. oddio le 5.25 del mattino..
“Non riesco a dormire e sono stufa di rigirarmi nel letto” dissi. Lui mi guardò per un attimo  e poi uscì dal bagno..
Non ci potevo credere, una notte infinta.. e non era ancora finita…
E la sentii montare ancora…
Gli amici si vedono nel momento del bisogno.. non so perché mi venne in mente quella frase, ma ebbe il suo effetto.
Presa dal nervoso mi fiondai in camera e mi vestii, un bel paio di Jeans e un maglione, scesi le scale di corsa e al penultimo gradino inciampai nei miei piedi e mi ritrovai a terra con le ginocchia e i palmi delle mani.. per fortuna me la cavavo sempre..
“Bells!! Ma dove stai andando e poi così di corsa.. è prestissimo” disse mio padre mentre mi stavo già rialzando..
Mi guardai le mani.. erano rosse e mi bruciavano un po’.. poi guardai mio padre che era lì che aspettava una risposta.. e l’unica cosa che mi venne in mente fu “Cose personali!” e presa la giacca e le chiavi del Pick-up me ne andai.
Per strada rimuginavo su quale poteva essere la scusa che Jacob mi avrebbe palesato per spiegarmi tutto quel segreto sulla fantomatica ragazza che aveva preso il mio posto.. mi sentivo ribollire lo stomaco.. non avevo mangiato niente eppure avevo la nausea..
Per mandare a quel paese Jacob Black tirai una manata al volante, tanto forte che il bruciore alle mani di prima ritornò ad ardere..
Arrivata alla casa di Billy mi resi conto che effettivamente era troppo presto, fuori era ancora buio e la riserva dormiva ancora e con lei anche la loro casa..
Parcheggia comunque e rimasi lì un po’ indecisa sul da farsi.. mi guardai un po’ intorno e il silenzio che regnava era quasi palpabile, mi girai e cominciai ad incamminarmi verso la spiaggia.. una volta lì raggiunsi il nostro tronco.. ma quello che vidi mi raggelò.. su un lato c’era inciso J+I… era il mio tronco, mio e di Jacob, e quella “J” parlava chiaro.. ma chi era quella “I”?
Le lacrime presero a scendermi copiose sulle guance.. ma perché.. perché piango..  mi chiesi, cosa mi faceva più male.. che lui si fosse innamorato o che non me lo avesse detto?  
Pensavo ci tenesse alla nostra amicizia, pensavo mi volesse bene.. e con questo dolore tornai sui miei passi.