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Autore: Donatozilla    13/12/2023    1 recensioni
Dopo la battaglia di San Francisco nel 2014 tra Godzilla e i due MUTO, l'umanità ha finalmente compreso di non essere sola sul pianeta, che i mostri sono reali. In questa nuova era del pianeta nuovi mostri, nuovi Titani iniziano ad apparire man mano per il mondo... con un nuovo Kaiju legato a Godzilla che li combatte per difendere l'umanità. I membri della Monarch cercheranno di capire chi sia questo nuovo Kaiju, quale sia il suo legame con Godzilla e cosa voglia, mentre nuovi segreti del passato di Godzilla, che l'organizzazione non aveva mai saputo finora, finiranno a galla.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avamposto 54…

Nella sala riunioni vi era un gran bisbigliare tra i vari membri della Monarch.

Quella riunione era stata annunciata senza alcun preavviso ed in fretta e furia il che aveva causato la curiosità di alcuni, come Serizawa, e l’irritabilità di altri, come Stanton.

A quanto pare la riunione era stata richiesta da Chen la quale aveva detto che aveva trovato delle cose interessanti riguardo il Titano che stavano cercando e che si erano lasciati sfuggire settimane prima.

Ed ora eccolo tutti lì, seduti e ad attendere che suddetti nuovi dettagli venissero finalmente svelati.

“Molto bene, signori. Siamo qui riuniti perché la dottoressa Chen ci ha rivelato che, durante le sue ricerche, è finalmente riuscita a trovare nuovi dettagli riguardanti il Titano che affrontò Manda a Sado e che ci è sfuggito settimane fa.” Foster spiegò, Chen i piedi al suo fianco che attendeva pazientemente che le venisse data la parola. Foster puntò il suo sguardo verso di lei “Dottoressa?” Disse, dandole il segnale di poter finalmente iniziare a parlare.

Chen annuì osservando i vari presenti “Ci ho messo un po’ di tempo a trovare queste informazioni. Ho dovuto scavare attraverso miti e leggende di varie culture che parlavano di Godzilla prima di arrivare finalmente a qualcosa. Questo è ciò che ho trovato.” Con il ligiare di un buttone, Chen accese il monitor della sala riunioni, mostrando a tutti l’immagine della pittura rupestre e del manoscritto che aveva trovato.

Bisbìgli e mormorii si fecero nuovamente sentire quando i presenti video le figure rappresentate nella pittura ruote stare, le figure di Godzilla e altri due Titani appartenenti alla sua specie circondate da delle piccole figure umane.

Molti fecero due più due, riconoscendo nella pittura blu il Titano misterioso che stavano cercando da più di un anno oramai.

Serizawa osservò con occhi leggermente sbarrati da dietro gli occhiali quella pittura, la sua mente che iniziava già a pensare alla possibile identità del misterioso Titano e di una nuova scoperta riguardo la vita di Godzilla.

“Quello che vedete’ iniziò a spiegare Chen “È una pittura rupestre con un manoscritto che ho trovato dopo molte ricerche. Ci ho messo un po’ anche nel tradurre suddetto manoscritto. Questo manoscritto parla di Godzilla… e di come lui non sia mai stato sempre l’unico. Di come lui avesse… una famiglia. Come mostrato in questa pittura rupestre” indicò l’immagine “Di come lui avesse una compagna.”.

Altri bisbìgli, stavolta di sorpresa, si fecero sentire per la stanza.

“Oh, quindi il gigante aveva una relazione. Buon per lui.” Roteò gli occhi Stanton con tono sarcastico, anche si poteva notare una nota di sorpresa da questa rivelazione.

Chen lo ignorò per poter continuare la sua spiegazione, indicando la figura simile a Godzilla con la colorazione simil-rosa “Il manoscritto parlava della compagna di Godzilla come un membro della sua stessa specie. Era considerata come una dea dalla grande forza e potenza, fiera e potente quanto Godzilla. Il manoscritto la chiama… Gojirin.”.

“Gojirin…” Serizawa ripetè il nome, affascinato.

“Aspettate un secondo” disse Barne, già facendo due più due insieme al resto dei presenti “Se questa Gojirin era la compagna di Godzilla… allora significa che il Titano blu è…”.

Chen annuì “Esatto. Il manoscritto spiega di come Godzilla e Gojirin ebbero un cucciolo… un figlio. Il suo nome era Donumzilla.” Chen osservò tutti i presenti “È lui il Titano che ha combattuto Manda a Sado un anno fa.”.

Per vari, interminabili secondi cadde il silenzio nella sala riunioni, seguito poi da un roboare di voci con i vari membri lì presenti che iniziarono a parlare e a discutere riguardo la rivelazione appena avvenuta.

“Un figlio?”.

“Possibile?”.

“Com’è possibile che non sia mai apparso fino ad ora?” Chiese Sam a nessuno in particolare, la sua voce che esprimeva completa confusione “Cioè… sarebbe apparso prima, no? Oppure avremmo avuto informazioni su di lui ancor prima di oggi dato che Monarch sapeva di Godzilla sin da gli anni 50.”.

“Già. Com’è che solo ora scopriamo che il Gigante ha un figlio? Com’è che è apparso solo ora? Pare sia uscito nel nulla!” Disse Stanton esasperato. La cosa non aveva alcun senso, e lo stava facendo innervosire. Dio, aveva bisogno di più caffè.

“Un figlio…” Serizawa ripetè a bassa voce con una mano sul mento. Non si aspettava una tale rivelazione su Godzilla, la creatura che aveva studiato per così tanti anni e che rispettava così tanto. La rivelazione che avesse avuto un figlio per tutto questo tempo lo aveva preso di sorpresa, ma gli aveva fatto anche iniziare a chiedersi molte domande: dove si era nascosto per tutto quel tempo? Perché non era mai apparso prima? E l’ultima domanda fu chiesta da Graham stessa.

“Se lui è suo figlio… dov’è la madre? Gojirin? Il manoscritto ha parlato di lei, ma proprio come Donumzilla non l’abbiamo mai vista prima. E non è ancora apparsa, come ha fatto lui un anno fa.” Disse Graham attirando l’attenzione di tutti i presenti.

Chen annuì “Questo è vero. Ma non so dirvi molto. Questo è tutto ciò che sono riuscita a trovare al momento. Non ho ancora trovato nulla su dove Gojirin possa essere e dove Donumzilla si sia nascosto per tutto questo tempo.”.

Foster, che fino a quel momento aveva ascoltato il tutto in completo silenzio, tirò un sospiro “Quello che ci avete rivelato è abbastanza, dottoressa Chen. Almeno sappiamo qualcosa in più riguardo questo Titano e della sua natura. Bisognerà rivelare ciò a Stenz e organizzare la nostra prossima mossa. Com’è è riapparso nel nulla settimane fa, questo… Donumzilla potrebbe riapparire di nuovo. Dovremo stare allerta.”.


Iwaya.

“Quindiiii… è qui dove avete trovato la ‘cosa’, professor Sugimoto?” Chiese Denki. Il suo professore di biologia, Sugimoto, lo aveva portato al lago del loro villaggio dato che, a detta sua, aveva trovato qualcosa nelle profondità del lago. Un nuovo tipo di creatura, a detta sua.

Sugimoto gli aveva chiesto di venire con lui per fare delle fotografie dato che era il miglior fotografo che conoscesse e, inizialmente, non ci aveva creduto e neanche voleva andarci, ma voleva troppo bene al professore per dirgli di no.

Dunque ora eccolo lì, vicini al lago del loro villaggio per fare foto a suddetta creatura.

“Mi può rispiegare daccapo come ha fatto a trovare questa… ‘creatura’, professore?” chiese nuovamente Denki.

Il professore, che aveva capelli e baffi bianchi e oramai nella sessantina, iniziò a spiegare “Sai, ero qui a pescare. Niente di che, giusto per rilassarmi. Quando d’un tratto” puntò verso il lago, quasi come se volesse indicare qualcosa in profondità “Quando poi d’un tratto… l’ho visto. Qualcosa di grosso muoversi nelle profondità, veloce, incredibilmente veloce. Poi un attimo dopo… era scomparso. Era poco visibile, ma non assomigliava a nulla di conosciuto.”.

“Uh-uh…” fece Denki poco convinto.

Sugimoto roteò gli occhi “Se non ci credi puoi pure dirlo, Denki.”.

“Non è che non ci credo.” Disse il giovane dai capelli neri “È solo che… beh, mi pare un po’ difficile da credere.”.

“Dopo il 2014 certe cose non dovrebbero essere fin troppo impossibile, sai?”.

“Parla dei Titani che hanno attaccato San Francisco?”.

“Anche di quelli che hanno combattuto nei pressi dell’isola di Sado.”.

“Cavoli, quello era proprio vicino a noi…”.

“Per questo non dovresti essere scettico ad una possibile scoperta.” Continuò il professore “Se un avvistamento di Titani è avvenuto neanche troppo chilometri da qua, non dovresti sorprenderti di un altro che possa avvenire qui.”.

Denki deglutì “State dicendo che… un Titano possa vivere nel lago?”.

“Mai dire mai. Forza, iniziamo a fare qualche foto.”.

Denki si sporse sul lago, ancora incerto, ma inizio comunque a fare delle fotografie, con Sugimoto che sperava che riuscisse a fotografare cose ci fosse la in fondo. Con la macchina fotografica che aveva forse ci sarebbe riuscito, dato che poteva fare dei flash che avrebbero accecato chiunque.

Passarono vari minuti, che parvero ore, finché Sugimoto ricominciò a parlare “Sai delle leggende del nostro villaggio, ragazzo?”.

“No?” Chiese Denki confuso “Perché?”.

“Perché vi è una leggenda che parla proprio di questo lago. E forse ha a che fare con la stessa cosa che ho visto. Si diceva che un essere riposava nelle profondità di questo lago. Un essere di cui, sempre secondo la leggenda, si sapeva poco e niente.”.

Denki ascoltava rapito il racconto. Troppo distratto da notar qualcosa che si stava dirigendo verso la superficie del lago.

“Questa cosa… aveva un nome, prof?”.

Sugimoto si mise una mano sul mento “A quanto io ricordi, sì. Il suo nome era…”.

Il rumore di qualcosa di enorme che saltò fuori dal lago fece sobbalzare i due, che con urla sorprese, si voltarono verso il lago. I loro occhi si spalancarono a ciò che videro.

Una creatura rettiliana, dalle scaglie che erano un misto tra il marrone chiaro e scuro e grossa ben 50 metri, stava volteggiando in aria con delle membrane tra le braccia e gambe. Aveva un muso corto e la testa rotonda con delle strutture appuntite a forma di pinna ai lati di essa, la bocca ornata da denti che variavano di dimensioni ma abbastanza appuntiti, le mani e i piedi che possedevano cinque dita ciascuna che terminavano in artigli, e delle spine che partivano dalla testa e finivano sull’estremità della coda.

La bocca di Denki si apriva e si chiudeva senza emettere alcun suono per via del terrore, mentre Sugimoto osservava la creatura con meraviglia ma egual terrore mentre il nome della creatura della leggenda usciva dalla sua bocca “Varan…”.

Dunque le leggende erano vere. E lui non si era immaginato tutto. Ma perché era uscito allo scoperto ora invece di quando stava pescando?

I suoi occhi caddero sulla macchina fotografica di Denki.

Ah.

I flash di essa doveva aver disturbato la creatura che doveva averlo preso come una specie di minaccia.

La creatura, Varan, restò in aria ad osservare i due uomini studiandoli. E, dopo averli identificati come quelli che avevano disturbato il suo sonno, lanciò un ruggito mentre iniziò a planare verso di loro.

Denki riuscì finalmente a trovare la voce quando urlò, mentre Sugimoto lanciò un semplice e chiaro comando “SCAPPIAMO!”.

   
 
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