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Autore: Yellow Canadair    13/12/2023    2 recensioni
Sora non è più Sora Vinsmoke da tanto tempo.
È scappata da quella vita tanto tempo fa, ha fatto naufragio, ha conosciuto un altro uomo.
Un pirata.
Un pirata che è diventato lo chef più importante del Mare Orientale e che ha addobbato tutto il salone del suo ristorante per le feste di Natale. Il pezzo forte sono le mille palline di vetro soffiato che vengono dalle Isole Sabaody...
Questa storia fa parte dell'Avvento 2023 di Fanwriter.it!
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sora Vinsmoke, Zeff
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Luci del Baratie

 

 

♥ Iniziativa Avvento 2023 di Fanwriter.it

♥ 13 dicembre

 

 

 

Sora entra nel patio del Baratie.

Ogni volta che i suoi piedi si posano sul parquet della monumentale sala da pranzo, i suoi occhi brillano di un milione di stelle, ma adesso non sono solo i suoi occhi a brillare: luci e luci e luci si riflettono negli specchi e nelle gocce di cristallo del lampadario, sulle posate messe in ordine e persino sui suoi orecchini a goccia: il Baratie è stato addobbato per le feste di Natale.

«Che ne pensi?» le chiede Zeff, al suo fianco.

Ha le mani dietro la schiena e guarda con orgoglio alla sala, tirata a lucido e decorata in maniera magistrale: il tappeto all'ingresso è rosso come al solito, ma i bordi luccicano di fili d'oro, le tovaglie sono bordate di rosso, i centrotavola sono un rigoglio di Stelle di Natale rosse e di aghi di pino spruzzati di brillantini d'oro.

Bravo Patty, alla fine è servito prenderlo a calci fino a lavoretti ultimati. Sanji aveva protestato che era meglio comprarli già fatti, ma Zeff l'aveva zittito e gli aveva impartito una sana lezione su quanto fosse meglio arrangiarsi e farsi le cose da sé.

E poi i festoni di abete sulle travi, le lucine che brillano tra le gambe dei carrelli da portata, il branco di renne (finte) bianche e azzurre in un angolo, il caminetto monumentale con le calze di tutti i camerieri appese alla mensola, tutte rosse e verdi e già piene di carbone…

Sora è senza parole, non sa dove guardare!

Ma la cosa che più cattura l'attenzione della ragazza è lui: l'albero di Natale alto sette metri proprio al centro del salone, decorato con sudore, sangue e calci da tutto lo staff del Baratie; è tutto bianco e oro, un sogno di fili d'angelo che scintillano tra le luci soffici e calde, lunghissime catene di festoni lucenti, fiori di stoffa con i brillantini sui petali di velluto, il puntale che era una stella polare bianca a puntini d'oro, e soprattutto le oltre mille palline in vetro soffiato, sottilissime ed eteree come bolle di sapone, che Zeff in persona ha ordinato da un laboratorio di vetro soffiato situato alle isole Sabaody; ogni pallina aveva impresso sul vetro un disegno diverso, ed era stata personalmente scelta dallo chef dopo lunghe notti di studio sul catalogo del laboratorio.

Tre dei cuochi sono arrampicati su alcune scale a pioli e stanno sistemando le ultime palline sui rami più alti, prendendole con estrema delicatezza da alcuni scatoloni per terra, con le mani avvolte nel velluto di guanti speciali.

«È… oh, Zeff, complimenti, è meraviglioso. È una poesia di luce! Mi avevi detto che volevi fare una decorazione diversa quest'anno, ma… ma non immaginavo qualcosa di così monumentale.»

«Stiamo facendo il possibile.» risponde lo chef, cercando di mascherare l'orgoglio. Guarda in alto: si trovano sotto l'arcata di ingresso, dove lui ha fatto strategicamente posizionare un vistoso mazzo di vischio. Sorride tra sé: no, non è davvero il caso. Sanji è in giro e lui e la madre che si baciano come due adolescenti non è spettacolo per lui.

«Vieni, avvicinati.» dice, prendendola per mano e facendole fare qualche passo nella sala addobbata.

Non è ancora l'ora di cena, clienti non ce ne sono: è l'ora in cui di solito Sora arriva al Baratie, per salutare Sanji che da poco non abita più con lei alla pensione sull'isola vicina, e per assicurare ai cuochi qualche minuto senza che Zeff li prenda a calci.

Solo due anni prima sarebbe stato assurdo anche solo sognare una scena del genere: lei libera e felice su un'isola del Mare Orientale, a scrivere le sceneggiature per un fumetto di successo, e suo figlio Sanji che si faceva le ossa nella cucina di un ristorante di lusso che lui stesso aveva contribuito a fondare. E l'amicizia del proprietario del ristorante, un ex pirata sanguinario che prima li aveva abbordati, e poi aveva salvato loro la vita. Se avesse dovuto pensare a una trama del genere per una storia, Sora l'avrebbe giudicata eccessiva.

Certo, lei porta addosso i segni di una malattia cronica, dolori incurabili, e ha il cuore ferito da un uomo che l'ha usata come un mero utero e cavia da esperimenti, ma… ma tutto sembra sparire davanti a quell'albero maestoso, quel salone caldo mentre fuori c'era la sera e la neve, e Zeff che la prende per mano e la conduce vicino alla montagna di leziosi pacchetti che nascondono il vaso dell'albero.

«Sono stupende.» mormora estatica Sora osservando le meravigliose palline di vetro.

Si avvicina, Zeff le fa spazio tra i pacchi finti che impedirebbero ai clienti di appressarsi troppo alle generose e fragili fronde.

Le palline di vetro sembrano davvero delle bolle di sapone dipinte all'acquerello: alcune hanno motivi geometrici, altre di fiori, altre hanno angeli adulti e altre ancora angeli bambini… a Sora viene il desiderio di scalare l'albero per scoprire tutti i meravigliosi disegni. Lo sfavillio delle lucine le attraversa, e Sora scopre che in realtà non sono proprio trasparenti ma iridescenti, esattamente come le bolle… 

Avvicina un dito, un elegantissimo dito coronato da un'unghietta rosa vestita di smalto tenue… e si blocca, pentita. 

Judge. Sente la voce severa di Judge.

Judge una volta l'aveva sgridata, perché toccando le provette avrebbe lasciato la traccia di grasso delle sue dita sul vetro, sporcandole e rischiando di compromettere gli esperimenti… 

Sorride forzatamente al pensiero, e si ficca le mani nelle tasche della gonna di tartan. 

Zeff, ignaro dei suoi pensieri, le propone tranquillo: «Volete metterne una?»

«Co-come?» balbetta Sora.

Zeff prende tra le mani una pallina prendendola dalla confezione ai loro piedi. «Appendila, su! sarà la tua pallina!» la incoraggia il cuoco. «Ma fa' piano.» aggiunge, pensando a quanto ci abbia messo a scegliere le palline, compresa quella lì che tiene in mano e che porge a Sora, con due bellissimi putti che si tengono per mano su una nuvola.

Sora non vuole disobbedire o sembrare impacciata, e sforzandosi di sorridere tende le mani. Le sue dita sfiorano il freddo liscissimo del vetro. Avverte la delicatezza di quell'oggetto, il rilievo delle decorazioni a filo d'oro.

Rivede Judge, la mente le torna a una cena in cui lui, davanti a tutti gli invitati, scienziati come lui, aveva ritirato fuori l'episodio della provetta e delle dita, sottolineando quanto fosse ignorante a non sapere certe cose. Qualcuno aveva riso di lei, altri l'avevano guardata con disapprovazione, e Judge le aveva detto di non fare la pesante, era una battuta…

Le mani le tremano convulsamente per un secondo, la pallina cade.

Zeff sbianca.

Sora vede le sue mani che cercano di afferrare la pallina in una danza scomposta e tragica, gli angeli si crepano, le manine dipinte si separano.

E infine la pallina si schianta al suolo ed esplode in un minuscolo freddo fuoco d'artificio di frammenti di vetro.

Silenzio.

Sora non respira.

Zeff è il primo a riprendersi, impreca: «Maledizione! Sora, ti sei fatta…»

Sora lo guarda: ha lo sguardo terreo, abbassa di nuovo la testa «Mi dispiace… mi dispiace, non volevo, scusatemi» 

Arriva qualcuno dei cuochi, Zeff si volta e ordina scopa e paletta. «Accidenti, dobbiamo aspettare che ci entri una scheggia nei piedi??»

«Tanto con te il rischio è dimezzato, capo» risponde Carne portando il necessario.

«Non ti prendo a calci solo perché c'è un'ospite.» ringhia Zeff. Si volta finalmente verso Sora. «…Sora?»

Le mani di Sora tremano, ha la testa china e sente nelle orecchie il rombo del suo cuore; aspetta le botte, aspetta gli insulti che merita, certo che si merita, ha distrutto un'opera d'arte, e i due puttini sono distrutti ai suoi piedi. Non ha il coraggio di guardare Zeff.

«Sora, ti sei fatta male?» 

Qualcuno con la scopa raccoglie i cocci, li spazza via. Fanno un rumore come di cascatella di vetro mentre cadono dalla paletta a un sacco della spazzatura.

«Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace… non volevo ve lo giuro mi dispiace… la ricompro, la posso ricomprare, forse arriverà in tempo per Natale se…»

Zeff aggrotta le sopracciglia, soprassiede a quelle parole. «Sora? non è niente, tranquilla. Vieni in cucina, ti faccio sedere…»

Fanculo la pallina, pensa Zeff. 

 

~

 

«Più tranquilla ora?» tuona lo chef.

Sora sospira e si scioglie fra le sue braccia. Si rilassa con la schiena contro l'uomo e si lascia avvolgere di più dalla coperta morbida e calda che li copre entrambi.

È sera e i clienti se ne sono andati. Tutto il Baratie dorme beato, cuochi e camerieri sono nei loro letti a riposare dopo un'intensa serata di servizio con clienti che ordinavano, richiedevano, qui il bis, lì il conto, laggiù l'orata è troppo cotta… la notte era un riposo meritato e atteso per tutti.

Anche per Zeff e Sora che, finalmente, lontano dagli occhi dell'ignaro Sanji, possono ritagliarsi qualche momento insieme.

Zeff ha spento tutte le luci, tranne l'albero: le lucine bianche illuminano la sala con il loro bagliore ora tenue, ora dolce, ora frenetico, e si riflettono nelle meravigliose palline di vetro soffiato. Poi ha srotolato un soffice tappeto bordeaux per terra e aveva preparato una cioccolata calda speciale, solo per lui e Sora.

Si sono seduti insieme, sul tappeto, e lui aveva abbracciato la ragazza da dietro, per godersi insieme lo spettacolo dell'albero illuminato nel Baratie silenzioso. 

Il pirata conosce bene quel maledetto passato dal quale la donna ancora scappa, e che nei momenti più impensabili arriva tra i suoi pensieri e la inquieta… ha visto tante volte lo sguardo che ha Sora quando, all'improvviso, si ricorda di qualche frase del cazzo di quel pezzo di merda che l'ha ridotta in quello stato.

Sanji, invece, con gli anni si è chiuso: è cresciuto in fretta, e ora ha tirato fuori un carattere del cazzo e al ristorante è un continuo litigare. Non sa che Zeff conosce il suo passato, non sa che Sora gli ha confidato tutto, e Zeff ha rispettato il riserbo del moccioso.

Lo sa che entrambi hanno una paura viscerale: che Judge torni a prenderli.

E sa che torna davvero, a volte, nei pensieri di Sora, e si impossessa del suo cervello.

Sa che è per quello che si è spaventata.

Ecco perché ha deciso di dedicarsi alla sua signora quella sera, con una cioccolata calda aromatizzata con le zucche della sua isola d'origine e un momento tranquillo solo per loro, prima di essere di nuovo risucchiati dalla confusione delle feste.

Per quella notte avrebbe dormito al Baratie con lui, e il mattino dopo si sarebbero inventati una balla con Sanji… no, pensa Zeff: non era ancora il momento di dirgli che lui e sua madre… insomma, che si volevano bene.

Sora prende un sorso dalla sua tazza di cioccolata e mormora: «Sì, molto meglio… mi dispiace per… per la pallina…» ripete ancora.

Zeff le bacia i capelli biondi e ridacchia. «Perché? vedi la differenza tra mille e novecentonovantanove?»

No, pensa felice Sora.

L'albero davanti a lei è un sogno di bolle e di luci che si confondono nei suoi occhi assonnati. Posa la tazza di lato e affonda nell'abbraccio dell'uomo, scaldata da quell'amore sconfinato. Le feste invernali al ristorante sono faticose e Zeff e Sanji sono sempre impegnatissimi, nervosi e stanchi… ma giorno dopo giorno sta faticosamente capendo che sono sempre lì per lei quando ne ha bisogno, e che lei è la benvenuta al Baratie in qualsiasi momento. 

E che nel bel mezzo di una serata delle feste di natale, dopo aver distrutto una preziosa pallina di vetro, un pirata può spegnere tutte le luci della sala da pranzo più famosa del Mare Orientale e abbracciarla dolcemente dopo averle preparato la cioccolata calda.

Sora si volta, trova gli occhi grigi come il mare dell'uomo che ama.

Non sono sotto il vischio, ma…

ma finalmente Sanji è andato a dormire.


 

 

 

 

 

 

 

Dietro le quinte...

Potevo smetterla di scrivere di loro? della coppia più non canonica di One Piece? Eccomi dunque!
Grazie a chi ha letto, e grazie per essere arrivati fin qui! spero che la storia vi sia piaciuta, è indipendente ma se siete curiosi (come si sono conosciuti Sora e Zeff? com'è scappata di casa Sora? perché è viva? dove sono gli altri Vinsmoke?) potete leggere la raccolta dedicata: 
Lo chef presenta: tourbillon di gambero e zucca con fili d'oro e crema di mare


Buone feste a tutti!! ♥♥♥

Grazie ancora a tutti, un grazie speciale a fanwriter.it che ha organizzato l'evento!

Un abbraccione e a presto!

Yellow Canadair



 








 

  
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