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Autore: oops_logout    16/12/2023    1 recensioni
Yuri, obbligato da Sergej, si dovrà occupare per un’intera giornata della bambina della loro vicina di casa.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Boris, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
"La miglior compagnia di sempre"

Bighellonavano nel bosco in cerca di asparagi e con la bambina legata in modo piuttosto approssimativo a cavallo di un grosso cane che, percepita la gravità e la stupidità della faccenda, anziché correre e saltellare in giro come faceva sempre camminava adagio accanto a Yuri. Tanja era aggrappata al suo lungo pelo grigio e di tanto in tanto si allungava nel tentativo di afferrargli e tirargli le orecchie. Yuri dava ad entrambi rapide occhiate solo quando non sentiva più i versi giocosa di Tanja o udiva acuti gridolini. Kiwi era un cane affidabile, paziente, in quell’occasione sconfortato e anche un po’ depresso, il carico così importante aveva reso l’attività che amava più di tutte una vera e propria tortura tant’è che ad un certo punto cominciò a guaire lagnoso. «Lo so che la sua presenza rovina la nostra passeggiata, ma non posso farci nulla. Quegli stronzi se ne sono andati mollandomi la marmocchia e non potevo lasciarla a casa da sola» spiegava Yuri a Kiwi che lo guardava davvero infelice e turbato camminandogli incollato al fianco «per me è fastidioso tenerla in braccio, tu invece sei un cane, per te è diverso, e poi io devo raccogliere gli asparagi» mostrò al cane il mazzolino con circa una decina di asparagi, erano di più quelli che non aveva raccolto o aveva spezzato e buttato via piuttosto che quelli che teneva in mano. Ad un certo punto Kiwi stufo si sdraiò in terra e prese a lagnarsi e ululare cupo e triste guardando Yuri con i suoi grandi occhi ambra sfoggiando lo sguardo più triste del suo repertorio mentre la bambina si era quasi sciolta poiché aveva preso a giocare con i lacci che la tenevano legata alla pettorina del cane. Yuri sbuffò seccato e la prese in braccio liberando il cane dal pesante fardello. Kiwi si rianimò in un istante, si scrollò e cominciò a correre e saltellare allegro, annusando e orinando su tronchi e cespugli «Si si però adesso torniamo indietro e la porti tu» il cane abbaiò festoso scodinzolando e in posizione di invito al gioco correva verso di lui e poi si allontanava, lo fece un paio di volte poi la terza gli si avvicinò, leccò la faccia di Yuri e della bambina e corse più veloce che mai sulla strada per tornare a casa. Yuri lo chiamò più volte ma Kiwi anziché fermarsi accelerò la corsa e sparì rapidamente dalla vista. Abbandonato perfino dal suo cane Yuri era tutt’altro che entusiasta di dover portare Tanja in braccio fino a casa. Intanto la bambina si era addormentata aggrappata ben salda al suo collo.
 
 
«Non so se abbiamo fatto bene a lasciare Yuri da solo con Tanja» preoccupato Boris in autobus seduto accanto a Sergej «ti ricordi che fine hanno fatto i pesci rossi?» «Tanja non è un pesce rosso» rispose secco l’altro nascondendo la condivisa preoccupazione. «Si ma ti ricordi che fine hanno fatto? Yuri convinto che potessero morire per il freddo vicino la finestra spostò l’acquario sul davanzale del camino e il mattino dopo erano lì, bolliti. Poi il giorno dopo li ha ricomprati e gli ha dato da mangiare il pane e sono morti dopo pochi giorni. Capisci? Gli ha dato il pane, ai pesci rossi, e sono morti» «Boris sono sicuro che chiunque ha fatto morire dei pesci rossi almeno una volta, i pesci rossi sono soliti morire anche quando te ne occupi come si deve, e poi Tanja non è un pesce rosso. Per rassicurarti ulteriormente ti ricordo che è Yuri a prendersi cura di Kiwi, e se può occuparsi di un cane di sicurò può occuparsi di una bambina per qualche ora» la consapevolezza di ciò tranquillizzava un pochino anche lo stesso Sergej, Yuri era bravo e capace con i cani e Kiwi era venuto su bene.
 
Yuri allungò la strada per tornare a casa con la speranza di non incontrare nessuno, ma per sua sfortuna incontrò Rafael’ Koziy, un anziano impiccione e invadente che abitava poco distante da loro, un vecchio rugoso, gobbo e barbuto che avevano soprannominato “il Becco” anche per via del suo parlato strascinante simile ad un belato e il forte odore di capre che aveva sempre addosso. Yuri deviò appena lo vide ma il vecchio lo aveva visto.
«Ah rossolino, era un po’ che non ti vedevo in giro»
“Mi ha visto, eppure lamenta sempre di non vedere bene” pensò acido Yuri infastidito anche dal soprannome «Buon pomeriggio signor Koziy» l’assoluta freddezza nei suoi confronti, continuò per la sua strada, ma l’altro gli si avvicinò a passo piuttosto svelto per essere un anziano pieno di acciacchi, curvo e che camminava aiutandosi con un bastone. «Che cos’hai lì ragazzo?» gli si piantò davanti e con i piccoli occhi scuri scrutava la bambina che Yuri aveva in braccio «Oooh un frugoletto»
«Non è mia» rispose secco evitando di mostrare la sua irritazione. Tanja si svegliò e si girò verso l’anziano, lo guardava tra l’assonnata e l’incuriosita.
«Ma che carina. Ha proprio i tuoi occhi, grandi di un azzurro intenso e limpido»
«Non è mia» ribadì. L’anziano li osservò per bene e Yuri oltre a l’odore di capra riuscì a sentirne anche il sapore talmente era vicino e forte l’olezzo. Riprese il cammino e l’anziano prese a camminargli accanto. «Anche io ho avuto il mio primo figlio che avevo da poco compiuto diciotto anni, certo, erano altri tempi, però io penso che è sempre meglio farli da giovane che troppo più in là, e credo proprio che tu mi troverai d’accordo. Fammella un po’ vedere» allungò le braccia per prenderla ma Yuri la strinse e si girò e guardandolo male si allontanò di qualche passo, se l’avesse presa in braccio l’avrebbe sicuramente impuzzolentita e Sergej si sarebbe lamentato con lui. Il vecchio si mise a ridere «E così non è tua?» «Non è mia» «Eppure te la tieni gelosamente» Yuri allungò il passo ma l’anziano invadente e fastidioso che puzzava di capre continuava a stargli dietro. Yuri si fermò di botto e gli lanciò la peggior occhiataccia di sempre ma a l’anziano non fece alcun effetto. «Non è mia, è della mia vicina di casa che è anche più grande di me di sei anni. E no, non l’ho fatta con la mia vicina quindi non è la mia bambina.» L’anziano lo guardò pensieroso masticando lentamente qualcosa proprio come fanno le capre quando ruminano, sputò per terra e fece spallucce «Beh pensaci alla tua vicina di casa, è più grande di te, non sai cosa ti perdi» disse in tono risoluto. L’irritazione peggiorò, voleva dirgli tantissime cose e poco carine ma si limitò a guardarlo torvo e riprendere la via verso casa. «Sempre più permaloso» commentò il vecchio «questi ragazzi di oggi, non puoi dire mezza cosa che subito si offendono, benvenuti nel duemilacinque, l’anno dei permalosi. Prospetto un peggioramento per gli anni a venire» «Buon proseguimento signor Becco» salutò acido Yuri allontanandosi a passo sempre più svelto.
Arrivò a casa, Kiwi accucciato a terra lo guardava con grandi occhioni e scodinzolando. Yuri poggiò Tanja sul prato che gattonò verso il cane che appena la vide avvicinarsi smise di scodinzolare e si rattristì.
«Ho incontrato Il Becco» lo rimproverò «perché tu hai deciso di scappare. Cattivo Kiwi. Sai cosa pensava? Che Cosa fosse mia. Ma scherziamo? Io nemmeno li sopporto i bambini, stupidi tutti a lasciarla a me» mentre si lamentava senza guardare la bambina, Tanja era andata a giocare nella ciotola dell’acqua del cane bagnandosi da capo a piedi.
 
L’autobus era fermo in mezzo la strada. Boris e Sergej bloccati nel traffico, lontano da casa, in un autobus guasto al quale non si riuscivano più ad aprire le porte. 


Fine capitolo 2

I personaggi del manga/anime Beyblade di Takao Aoki sono stati utilizzati in questa fanfic.
   
 
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