Anime & Manga > Captain Tsubasa
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Autore: aelfgifu    28/12/2023    3 recensioni
“The flow, colloquialmente the zone. In psicologia positiva, lo condizione mentale in cui la persona che svolge un'attività è completamente immersa in uno stato di concentrazione, pieno coinvolgimento e divertimento nello svolgimento dell'attività. In sostanza, la “zona” è caratterizzata dal completo assorbimento in ciò che si fa, e da una conseguente trasformazione nel proprio senso del tempo. La “zona” è la fusione di azione e coscienza, uno stato di equilibrio tra un'abilità e la difficoltà del compito”
Genere: Drammatico, Slice of life, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Brian Cruyfford, Karl Heinz Schneider, Nuovo personaggio, Stefan Levin
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Julia Gutenbrunner - Curare le ferite
 
Non lo ha fatto apposta, né con intenzioni cattive, quando, abbracciandola all’improvviso e cullandola teneramente, le ha sussurrato: “La mia ragazza cicciottella!” 
Julia si è subito irrigidita, lo ha allontanato mettendo le braccia in avanti, lo ha guardato con occhi diventati improvvisamente torbidi. 
“Che cosa hai detto?” gli ha domandato, freddissima. 
Lui l’ha guardata a sua volta, confuso, abbozzando un mezzo sorriso:
"Che cosa ho detto?” 
“La tua ragazza… come?”
“La mia ragazza cicciottella” ha riso Karl-Heinz, e ha fatto per abbracciarla di nuovo, ma lei si è sottratta. 
“Che vorresti dire?”
Schneider era sempre più confuso. 
“Va tutto bene?” 
“Dimmelo tu, va tutto bene?” 
“Julia, ma… non…” 
A quel punto Julia è scoppiata a piangere.
“No, non va tutto bene! Non va tutto bene!”
Lui ha dovuto afferrarla per le spalle, metterla a sedere sul divano, consolarla come si fa coi bambini piccoli, prenderle un bicchier d’acqua. Solo dopo cinque minuti Julia è tornata in sé. 
“Ma cosa è successo?” le ha chiesto Karl. 
“Hai assistito a un episodio di arousal da PTSD”.
"PTSD? Tu soffri di PTSD?”
“Non dovrei?” 
“Non lo so, dovresti?” 
“Oh, io per certi versi sono un bicchiere rotto, anzi tritato” e così dicendo Julia se lo è abbracciato forte “e chissà se quando mi conoscerai meglio scapperai via anche tu come tutti gli altri…” 
 
*** 
 
Come glielo racconti al capitano del Bayern Monaco che la tua infanzia e adolescenza è stata oscurata dal razzismo bipartisan della gente del quartiere che ti prendeva in giro chiamandoti “secchiona” e di quelli di scuola che ti prendevano in giro perché tuo padre era fornaio e tua mamma un’immigrata italiana? E dai ragazzi della tua età che ti definivano strana, inquietante, brutta, grassa, maleodorante, e dalle tue compagne che ridevano sotto i baffi dei tuoi maglioni e dei tuoi scarponcini, dei tuoi occhiali e del fatto che portavi le unghie delle mani tagliate cortissime? E che il solo sentir dire la parola “cicciottella” ti ha fatto reagire in quel modo, come se anche Karl volesse attaccarti, come se anche lui fosse una persona ostile, un pericolo, una minaccia? 
Raccontaglielo come sai fare tu, raccontaglielo con un racconto. 
 
*** 
 
Julia è rimasta sveglia tutta la notte, a scrivere. 
 
  
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