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Autore: lmpaoli94    04/01/2024    2 recensioni
André viene accusato di un omicidio ai danni di una ricca nobile francese.
La sua vita viene spezzata improvvisamente e il suo amore non dichiarato vero Oscar lo spinge a sopravvivere sull'orlo della sua stessa distruzione.
I continui giorni che non passano mai nella prigione di Mount Saint – Michel.
La sua voglia di rivedere la luce.
La sua intenzione di scoprire una verità che lo farà rinascere dalle sue ceneri e come un rapace silenzioso, attaccherà nel suo momento opportuno.
E la sua vendetta non avrà limiti.
Ma tutto ciò spingerà Oscar ad amarlo dopo tutti gli anni passati? O il sentimento sarà dissipato per sempre senza alcuna possibilità di rinascere?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Bernard Chatelet, Generale Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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André aveva tutti gli occhi addosso dal momento che aveva varcato la proprietà dei Jarjares.
Prima gli occhi di quel vecchio che aveva salvato sua figlia, continuando a ripetergli che era in debito con lui a vita.
Poi c'era la gelosia nascosta negli occhi oscuri di Alain, ancora frustato per come era giunto André nella sua vita.
< Stasera ci sarà un ballo di riconciliazione > fece il padre di Oscar con tono fermo prendendo la mano della figlia < Io e Oscar abbiamo bisogno di sentirci vicino. Come una famiglia. >
Il padre e la figlia avevano finalmente appianato la loro voglia di rivalsa, ritrovando quella pace che in dieci anni era sempre rimasta assente.
Tutta colpa di un giovane uomo che era entrato nelle loro vite.
< Splendido > fece Armand esprimendo tale cordoglio < Io e il Conte dovremmo cercare l'abito adatto. Purtroppo non avevamo messo in conto di rimanere qui a lungo, né soprattutto che saremmo stati invitati alle vostre feste, Signore. >
< Sarete i miei ospiti d'onore, oltre che la luce di questa festa sarà la mia Oscar. Preparerò tutto a dovere, non vi preoccupate. >
< In un solo giorno, padre? >
< Ho voglia di rinascere, Oscar. E se tu vorrai, mi starai vicino come un padre ha bisogno di sua figlia. >
< Senz'altro, padre. Fidatevi di me. >
E mentre Oscar e suo padre si alzarono per dare ordini ai loro domestici, Alain volle sapere ancora di più sul conto dei due misteriosi ospiti.
> Dunque, siete tutti e due dei conti. >
< Come, scusate? Domandò André confuso.
> E' questo quello che il vostro amico Armand ha detto. O forse si è sbagliato. >
< Conti di Saint – Michel, mio caro > preciso Armand < Non conosco però tutta la vostra curiosità. Credete che possiamo essere altro? >
< Assolutamente no, buon uomo. Perchè pensate questo? >
< Perchè ho conosciuto molti uomini come voi... Uomini che non si fidano di niente e di nessuno, soprattutto delle persone giuste. >
< E voi vi definireste tale? >
Armand e Alain si fissavano a vicenda con sguardo truce, scatenando quasi un litigio inutile.
< Un giorno magari potreste venire con noi a visitare le nostre terre > replicò André prendendo in disparte Armand < Voi siete mai stato in Normandia? >
< No, mio caro. E credo che declinerò il vostro invito. La Normandia è una regione troppo fredda e ventosa, per non parlare di quella prigione dove i poveri cristi vengono abbandonati a loro stessi. >
< Già... Un crimine inaudito, non trovate? > gli fece Armand.
< Forse è quello che si meritano. Non trovate? >
Sentendo quelle parole, André capì che doveva andarsene in disparte per evitare che la sua pazienza e la sua identità potesse essere messo a dura prova.
< Uomini gettati in quell'inferno e affogati nell'alta marea per estirpare i crimini di cui si sono macchiati in questa vita... Mi sa tanto che ho cambiato idea, sapete? Dovrei fare un salto in Normandia. Per vedere davvero come trattano i prigioniera e congratularmi con loro. Sarebbe fantastico. >
Cercando di opprimere la sua voglia di prenderlo a pugni, André prese con sé Armand dicendogli che si sarebbe fatto tardi se non si fossero preparati, lasciando Alain immerso in quel suo sorriso beffardo e divertito.

 

 

< Non lo sopporto! Quell'uomo non lo sopporto! > gridò André in mezzo al giardino dei Jarjares in modo che nessuno potesse sentirlo.
< Calmati adesso. È inutile agitarsi. >
< Mi sono trattenuto a stento nel strangolarlo. Non posso soffrire quell'uomo. Deve pagarla alla svelta. >
< E come pensi di farlo? >
< Ucciderlo. Ucciderlo il prima possibile, >
< Prioma devi cercare di farlo soffrire, André. Solo così puoi servire la tua vendetta e appianare i tuoi animi. Sei rimasto rinchiuso in quella cella per dieci anni a soffrire dei tuoi ricordi. Davvero vuoi condurre quell'uomo verso una morte rapida e indolore. >
Sentendo le parole di Armand, André cercò di placare la sua furia pensando a come avrebbe potuto togliere di mezzo il suo acerrimo nemico.
< Hai ragione Armand. Ma ogni volta che vedo quell'insulso individuo, mi viene voglia di impazzire. Devo placare la mia collera. >
< Al momento opportuno, André. Non farti fregare dai tuoi sentimenti. Hai mantenuto il tuo sangue freddo fino ad ora e dovrai continuare a farlo. >

< Non sarà facile. >
< Per questo io sono qui. Per aiutarti > cercò ancora di rassicurarlo Armand < Adesso pensiamo al vestito di questa sera. Dovremmo essere impeccabili. >

 

 

Una volta che le luci del giorno fecero spazio all'oscurità della notte illuminata anch'essa da un cielo limpido e pieno di stelle, il suono della musica in casa Jarjares era lo specchio di una serata tranquilla che avrebbe potuto far riallacciare i rapporti tra André e la sua amata.
Una volta rientrato nella sua dimora, André vide come quelle persone invecchiate con il tempo erano dei suoi vecchi amici.
“Non riesco a ricordare i loro nomi, ma sapendo che per me non hanno fatto niente per liberarmi, li dipingono come miei nemici. E come uomini maledetti.”
Ancora una volta la rabbia stava prendendo il sopravvento, fino a quando Armand non lo prese con sé sotto braccio.
< A cosa stai pensando, André? >
< Che non sarei sicuramente bene accetto qui se qualcuno mi riconoscesse. >
< Ma tutto ciò non accadrà se tu mantieni il tuo segreto. >
< Credi davvero di essere riuscito a trasformarmi in una persona diversa? >
< Come adesso, non ti vedi allo specchio? Sembri un damerino elegante e raffinato. E sono sicuro che le tue parole non ti indurranno in un covo di serpi. >
< Covo di serpi dici? Ci sono già, caro il mio Armand. >
< Hai forse riconosciuto qualcuno del tuo vecchio passato? >
< Tutta questa gente... Una volta era fedele alla mia famiglia, ma dopo che sono stato arrestato, incredibilmente mi hanno voltato tutti le spalle. E' uno schifo questa dannata società. >
< Forse perchè non volevano macchiarsi del loro onore. >
< Al diavolo il loro onore, Armand. Per tutti loro la famiglia Garnier è morta. E adesso, la fenice rapace di Saint – Michel sta per scoprire una nuova luce che accecherà tutti loro. >
< Vedi di mantenere la calma, André. Non so quante volte devo ancora ripetertelo. >
< Non abbastanza. >
Cominciando la serata bevendo alcuni calici di champagne, André si mise sempre in disparte per non venire scoperto, attendendo l'arrivo di Oscar.
< Non è ancora arrivata. >
Sentendo una voce dietro alle sue spalle, André si girò di scatto.
< Di chi parlate, Alain? >
< Ma di Oscar. È lei il diamante di questa sera. Un diamante grezzo che ha bisogno di brillare dopo tutti questi anni. >
< E' una donna piena di orgoglio e di tristezza. Ha bisogno di ritrovarsi. >
< Già... E credo che voi ce l'abbiate fatta incredibilmente. Ogni volta che vi vede, sorride. Sembra che sia rinata da un momento buio e interminabile.
“E non è forse così, dannato bastardo?”
< Mi gratifica sentire ciò > replicò André con sorriso tirato.
< Ciò nonostante, vorrei avvertirvi che io e Oscar siamo promessi sposi e dobbiamo solo sistemare alcuni cavilli per fare in modo che il nostro rapporto sia unito grazie alla volontà di Dio. >
< Mi compiaccio nel sentire tutto ciò. Le mie più sentite congratulazioni. >
< Vedete di evitare di fingere, caro Conte. Ho visto il modo in cui guardate la mia promessa sposa. Ma non posso darvene una colpa vedendo la sua bellezza sconfinata. Ma cercate di rimanere al vostro posto. >
Nel sentire quelle parole di avvertimento, André fece tutto il possibile per rimanere in silenzio e fare in modo che Alain potesse sentire l'unica risposta certa di cui poteva godere.
< Sono solo un ospite di passaggio. Tra qualche giorno tornerò in Normandia e magari non sentirete più parlare di me. >
< Al contrario! Vorrei tanto visitarla. >
< Magari con il mio amico Armand. Lui conosce molto meglio la zona di me. E poi è un'ottima guida nel spiegarvi tutto. >
< Ne sono convinto. >
Facendo di tutto per attirare la sua attenzione, Armand prese ancora con sé André, dicendogli che lo aveva cercato dappertutto.
< Buonasera, Signor Alain. Lieto di rivedervi. >
< Il piacere è tutto mio, Armand. Il vostro amico, di cui ignoro ancora il suo nome, mi ha detto che non rimarrete ancora per molto qui a casa Jarjares. Magari fino al momento del mio matrimonio che spero tanto, non sarà una notizia ritardata. >
< Matrimonio? E con chi? >
< Ma con madamigella Oscar, caro il mio Armand. >
< Ah, giusto... Spero che realizzate il vostro sogno > rispose frettolosamente Armand < Vieni. Voglio presentarti uan persona. >
Ma prima che André si allontanasse, sfidò ancora con i suoi occhi l'onnipotenza di Alain che se fosse stato per lui, si sarebbe sgretolata all'istante.
> Potrete chiamarmi Rapace di Saint – Michel. Perchè io vivo nell'ombra e agguanto tutto quello che voglio con le mie unghie, ferendo tutti coloro che osano mettersi contro di me. >
Tale parole lasciarono di stucco Armand e Alain.
Quest'ultimo non ebbe nemmeno il tempo di rispondere, vedendo l'ospite allontanarsi sotto i suoi occhi.
< Ma che diavolo ti è preso, André?! Sei impazzito?! >
< Se l'è meritato. Vuole portarmi via Oscar per sempre. Ed io questo non posso permetterlo. >
< Sapevi benissimo che prima o poi avrebbero legato quei due. Anzi, dovresti essere sorpreso nel sapere che dopo tutti questi anni non si sono ancora sposati. >
< Per questo devo agire. Al più presto. >
< Non stasera, André. Non vorrai scatenare una diatriba nel nostro primo giorno qui a casa Jarjares. >

André si rese conto che non avere con sé la sua amata, lo rendeva pazzo e senza lucidità.
Ma appena la vide scendere quegli scalini per dirigersi verso il salone, Oscar aveva tutti gli occhi addosso.
Il suo vestito ricoperto da diamante e di un azzurro celestiale, illuminava quel salone che fino a quel momento sembrava rimasto al buoi.
Aveva assoluto bisogno della sua luce e André aveva assolutamente bisogno della sua amata.
< Davvero bellissima > fece Armand cercando di riscuotere André dai suoi pensieri.
La giovane donna stava danzando con suo padre, e nel mentre attendeva la fine di quella musica soave, André avrebbe voluto ricercare quel ballo con lei che per troppo tempo gli era mancato.
Sguizzando via dalla prese di Armand, André si diresse verso di lei e verso suo padre.
< Buonasera, Conte. Sono lieta di vedervi qui questa sera. >
Il suo sorriso era splendente e i suoi occhi avrebbero ipnotizzato chiunque.
< Buonasera a voi, Oscar. Siete bellissima. Non ho parole per descrivere altro. >
< Vi ringrazio. >
< Mi chiedevo se potessi avere l'onore di ballare con voi questa sera. Ne sarei estasiato. >
Prima che Oscar potesse rispondere, suo padre non aveva mai smesso di guardare quella coppia che a pensiero suo, poteva essere quella coppia ricercata che il vecchio agognava da tanto tempo.
E mentre Alain si avvicinava, Oscar acconsentì a quella richiesta senza capire che una simile richiesta, avrebbe avuto delle ripercussioni irreversibili.

   
 
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