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Autore: Star_Rover    05/01/2024    4 recensioni
Ovvero: come un anti-eroe americano tentò di sopravvivere alla sua apocalisse personale nel mezzo di una guerra mondiale.
***
Per raggiungere il suo obiettivo doveva dimostrare di non essere quel che era realmente. O’ Hagan poteva vantare una consolidata esperienza nel campo. Da buon impostore aveva finto in ogni genere di situazione, poteva fingere di essere anche un valoroso soldato. O almeno così credeva...
Genere: Avventura, Commedia, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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21. Orizzonti di vanagloria
 

Billy era certo che prima o poi sarebbe finito nei guai, solo che non pensava che sarebbe accaduto nel peggiore dei modi, ovvero davanti a una corte marziale.
Aveva già sfidato la sorte una volta, non poteva sperare di riuscire a cavarsela indenne anche la seconda. Ma in quell’occasione, per quanto potesse sembrare strano, Billy non aveva fatto nulla per sottrarsi al suo dovere.
Era stato un assurdo malinteso, in molti avrebbero potuto testimoniare a suo favore, dal tenente Miller al soldato Bailey…o chiunque altro della sua squadra.
Il problema era che nessuno di loro era lì per dimostrare la sua innocenza. 
Dunque, la questione era la seguente: una squadra di dieci uomini si era avventurata oltre alle linee nemiche e un solo soldato era tornato vivo, del tutto incolume.  
Il fatto era alquanto sospetto, doveva ammetterlo, ma che fosse stato lui l’unico a salvarsi era solo un caso. Sarebbe stato però difficile convincere i suoi superiori che le cose fossero andate in quel modo. Le accuse contro di lui non erano infondate, considerando i ragionevoli dubbi.
Billy camminava avanti e indietro nella sua stanza, che solo per formalità non era stata definita una cella.
Il capitano Dunkel durante la sua visita tentò di rassicurarlo.
«Non preoccuparti, O’ Hagan. Avrai un processo equo, un ufficiale si è anche offerto di difenderti!»
Egli sollevò lo sguardo.
«Davvero? E di chi si tratta?»
«Un avvocato appena arrivato da Londra. Il suo nome è Lawrence Carter»
Lawrence Carter? Il suo Larry Carter?
O’ Hagan ebbe un lieve sussulto, quell’uomo l’aveva salvato già altre volte in passato. Certo, essere accusato di codardia dall’Esercito americano era tutta un’altra faccenda, ma si fidava di Carter. Egli era la sua unica speranza.
 
Larry Carter si presentò da lui quella sera stessa. Il suo fisico alto e slanciato si prestava bene all’uniforme, d’altra parte, egli indossava Kuppenheimer ancor prima di entrare nell’esercito. Il suo viso sbarbato e i capelli biondi pettinati all’indietro lo facevano sembrare ancora un ragazzo del college, anche se per lui i tempi di Harvard erano ormai un vago ricordo.
In quel momento Billy non ebbe tempo per pensare al fatto che Larry continuasse a curare al meglio la propria immagine, aveva ben altro per la testa.
L’avvocato si presentò all’amico con un affabile sorriso e una gioviale stretta di mano.
«Non preoccuparti Billy, ho già avuto modo di esaminare il caso e penso di poterti aiutare senza troppe difficoltà»
«Ne sei davvero sicuro?» chiese O’ Hagan con perplessità.
«Ma sì, certo! Non dirmi che non ti fidi più di me»
«Non si tratta di questo. È che le altre volte nel peggiore dei casi mi sarei fatto qualche anno di galera, mentre adesso…be’, se tu dovessi perdere io finirò davanti a un plotone d’esecuzione!»
«Oh, non dire sciocchezze! Gli inglesi e i francesi fucilano i loro soldati con fin troppa facilità, ma noi non siamo così! L’Esercito americano non giustizierà un innocente, e io dimostrerò che tu sei l’uomo più onesto di questo mondo!»
Billy fu infastidito dall’atteggiamento saccente di Carter.
«È la verità, Larry! Questa volta non ho davvero fatto niente!»
«Oh, coraggio. Io sono il tuo avvocato, devi essere sincero con me. Allora, hai davvero abbandonato i tuoi compagni in pericolo per salvarti la pelle? È qualcosa che uno come te potrebbe fare senza troppi rimpianti, non avrei nulla di cui sorprendermi»
«Te l’ho già detto! Io non sono fuggito come un codardo!»
«D’accordo. Allora dimmi com’è andata veramente»
Billy prese un profondo respiro prima di iniziare il suo racconto.
 

Quella notte il tenente Miller si era addentrato nella foresta con la sua squadra. Billy aveva seguito i suoi compagni, ovviamente il suo unico pensiero era sempre quello di restare vivo, ma in alcun modo si era rifiutato di compiere il suo dovere. Il suo piano per quella pattuglia era restare a fianco del buon soldato Bailey, il quale era il più affidabile tra i suoi commilitoni. 
Quando Miller si era accorto della presenza del nemico aveva ordinato ai suoi uomini di separarsi per preparare un’imboscata. Qualcosa però era andato storto.
Billy aveva avvertito gli spari, si era sporto dal suo riparo, ma Bailey l’aveva trattenuto.
«Resta qui a sorvegliare il sentiero, vado a controllare la situazione! Qualunque cosa accada, non muoverti da qui!»
O’ Hagan aveva obbedito, restando a lungo immobile nella boscaglia.
Aveva deciso di lasciare la sua postazione soltanto quando aveva avuto la certezza che la strada fosse sicura. Aveva vagato nella foresta in cerca dei suoi compagni, ma non aveva trovato più nessuno, né americani né tedeschi.
Aveva continuato la sua ricerca per tutta la notte, perdendosi nel bosco.
Era riuscito a orientarsi soltanto alla luce dell’alba, per puro caso aveva ritrovato il sentiero per tornare all’accampamento.
 

Al termine del racconto Larry rimase in silenzio per qualche istante, osservando Billy con estrema serietà. Poi l’espressione sul suo viso si rilassò ed egli scoppiò in una sonora risata.
«Dannazione! Sei sempre il migliore a inventare storie! Va bene, visto che ti sei impegnato così tanto, sarà questa la versione che esporremo al processo!»
«Oh, maledizione! Come devo dirtelo che questa è la verità?»
«Ottimo, vedo che ricordi i miei consigli. L’importante è essere convinti della propria versione dei fatti, tutto sta nel far credere di star sempre dicendo la verità. Adesso però devo proprio andare, ho bisogno di preparare per bene il mio discorso»
O’ Hagan si rassegnò.
«Dormi tranquillo questa notte, domani sarai un uomo libero!» concluse Larry prima di sparire in fondo al corridoio.
 
***

Billy ripeté il resoconto di quella notte davanti alla corte marziale, avvertendo gli sguardi cupi e severi degli ufficiali su di sé. Nonostante ciò, non esitò a parlare senza mai abbassare gli occhi, come se non avesse nulla da nascondere.
Larry fu soddisfatto dalla performance del suo assistito, tanto che iniziò a insospettirsi. Conosceva Billy da molto tempo e sapeva che le sue abilità come truffatore e imbroglione erano sopraffine, ma lui era sempre stato in grado di distinguere le sue menzogne, per quanto ben camuffate.
Quella volta non avrebbe potuto affermare con certezza che O’ Hagan stesse fingendo.
Carter attese pazientemente il suo turno, assistendo con aria annoiata al subdolo interrogatorio dell’accusa.
«Per quale motivo non è rimasto con i suoi compagni?»
«Perché il tenente Miller mi aveva ordinato di appostarmi sul sentiero per segnalare la presenza del nemico»
«E quando si è accorto degli spari, perché non è intervenuto immediatamente?»
«Perché il mio dovere era restare nella retroguardia»
Billy rispondeva come un soldato, breve e coinciso. Le domande a lui rivolte si rivelarono alquanto superflue.
Quando giunse il suo momento, Larry si rialzò in piedi e lentamente raggiunse il centro della stanza.
«Per prima cosa, ritengo di dover chiedere scusa a tutti voi, perché è ovvio che questo processo sia soltanto un’inutile perdita di tempo. L’imputato, ovvero William O’ Hagan, è un uomo onesto e leale, nonché un valoroso soldato. In questa guerra si è distinto più volte per i suoi atti di eroismo, ciò dimostra che quest’uomo non è mai stato un codardo. Già il fatto che si sia arruolato come volontario pochi giorni dopo la dichiarazione del presidente Wilson è un’evidente prova del patriottismo e della devozione alla Patria di questo giovane americano. Se ciò non bastasse, ho altri eventi degni di nota da rammentare alla corte. Il soldato O’ Hagan ha salvato la vita di un suo commilitone, il soldato George Evans, rimasto ferito in un terribile incidente. Quella notte O’ Hagan uscì allo scoperto, incurante delle pallottole nemiche, per prestare soccorso al suo compagno. Ma questa non è l’unica occasione in cui l’imputato ha dato prova del suo valore. Durante l’attacco a Cambrai, quando le truppe americane erano rimaste isolate, O’ Hagan si è avventurato solo nella foresta occupata dai tedeschi per raggiungere le linee britanniche. Il suo intervento fu fondamentale per il successo dell’operazione. Il capitano Dunkel ha riportato tutto questo nei suoi rapporti. Inoltre, O’ Hagan ha dovuto affrontare una lunga agonia durante la sua prigionia. Ma egli non ha mai perso la speranza. La sua determinazione lo ha spronato a fuggire dal nemico per tornare a combattere. O’ Hagan ha anche partecipato a una pericolosa missione di salvataggio, per riportare il tenente Miller, disperso a Quota 113, al sicuro dietro alle linee alleate. È stato ferito gravemente durante una pericolosa azione in territorio nemico, è stato colpito alla gamba destra e ancora porta i segni di quell’orribile esperienza. Ha sofferto per mesi in ospedale, ma anche nelle retrovie, il suo coraggio è stato riconosciuto, poiché un noto fotografo ha voluto immortalare il suo spirito combattivo come simbolo di tutti i nostri soldati impegnati al fronte. Ed ora, volete davvero credere che un uomo che l’intera America considera come un eroe, sia in realtà un codardo? Guardate, non riconoscete questo distintivo? O’ Hagan è un tiratore scelto! Di certo un combattente con le sue abilità e la sua esperienza non ha paura di affrontare il nemico. Le accuse a lui rivolte sono vergognose! È un crimine il fatto che il soldato William O’ Hagan non abbia ancora una medaglia al valore appuntata al petto!»
L’intera sala mantenne un rispettoso silenzio.
Billy rimase impressionato dal discorso di Carter. Tutto ciò che aveva citato era accaduto veramente, anche se in modo ben differente da come era stato narrato.
In quel momento si ricordò perché Larry Carter fosse il miglior avvocato in circolazione, era dannatamente bravo nel suo mestiere.
Restava però da verificare se le sue doti oratorie potessero avere lo stesso effetto anche in un tribunale militare. 
Al termine dell’udienza, Larry si avvicinò con discrezione al suo assistito.
«È la prima volta che difendo un uomo davvero innocente. In fondo, devo dire che è una bella sensazione»
Billy guardò l’amico negli occhi.
«Come sai che non sono colpevole?»
«Sei diverso da come ricordavo. Non credevo che fosse possibile, ma questa guerra ti ha davvero cambiato»
O’ Hagan rifletté su quelle parole, chiedendosi se ciò fosse un segnale positivo o negativo.
 
***

Il mattino seguente il capitano Dunkel liberò Billy dal suo isolamento.
O’ Hagan, in preda all’agitazione, volle subito chiedere spiegazioni.
«Che succede? La corte ha ascoltato il discorso di Carter? Sono stato dichiarato innocente?»
L’ufficiale sembrò a disagio nel rispondere.
«A dire il vero, non sei più sotto processo»
Billy sgranò gli occhi: «che cosa?»
«Il tenente Miller è tornato all’accampamento questa notte. A quanto pare, la sua squadra era smarrita sulla collina per tutto questo tempo, credevano che tu fossi morto. In ogni caso, l’equivoco è stato chiarito. Il tenente Miller e il soldato Bailey hanno testimoniato a tuo favore, non sei più accusato di codardia»
Billy era ancora frastornato da tutte quelle notizie. Non poteva credere che quell’incubo fosse finalmente giunto al termine. I suoi compagni non erano morti e lui non sarebbe stato giustiziato.
Dunkel però aveva dell’altro da aggiungere.
«Quell’avvocato sa fare bene il suo lavoro, la sua arringa ha convinto il colonnello Peterson a nominarti per una promozione»
«Una promozione? Sta dicendo sul serio?»
Il capitano era rimasto sorpreso quanto lui, ma la situazione era vantaggiosa per tutti, dunque non aveva trovato nulla da ribattere.
«Bentornato tra noi, sergente O’ Hagan!»
   
 
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