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Autore: lmpaoli94    08/01/2024    3 recensioni
André viene accusato di un omicidio ai danni di una ricca nobile francese.
La sua vita viene spezzata improvvisamente e il suo amore non dichiarato vero Oscar lo spinge a sopravvivere sull'orlo della sua stessa distruzione.
I continui giorni che non passano mai nella prigione di Mount Saint – Michel.
La sua voglia di rivedere la luce.
La sua intenzione di scoprire una verità che lo farà rinascere dalle sue ceneri e come un rapace silenzioso, attaccherà nel suo momento opportuno.
E la sua vendetta non avrà limiti.
Ma tutto ciò spingerà Oscar ad amarlo dopo tutti gli anni passati? O il sentimento sarà dissipato per sempre senza alcuna possibilità di rinascere?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Bernard Chatelet, Generale Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Alain ribolliva nella sua rabbia più feroce nel vedere il Rapace di Saint – Michel danzare con la sua amata.
Sentire quell'astio di Oscar nei suoi confronti e l'unica sua ragione di vita portata via con indignazione sotto i suoi occhi, aveva spinto l'ex soldato a fare tutto da solo.
Una furia prolungata nella sua mente che avrebbe rovinato quel momento romantico sotto gli occhi di tutti gli invitati.
Le danze soventi in quel vento di festa furono interrotte da quell'ira così funesta in cui lo sguardo di Alain andò a posarsi sotto gli occhi fuorvianti prima di Oscar e poi di André.
< Alain, che cos'hai in mente? >
< Fai silenzio, Oscar. È una questione tra me e questo dannato Rapce. >
< Rapace? Ma a chi ti riferisci? >
< Non posso permettergli di portarti via da me. Non lo posso consentire. >
< Ma che diavolo stai dicendo, Alain? Ti stai rendendo ridicolo davanti a tutti. >
ma mentre André aveva capito tutto quello che balenava nella testa del suo rivale, André lo fissava con quel disprezzo velato e quella rivincita che da tutta una vita aveva atteso.
< Alain, non sarete geloso per un ballo di poco conto, spero. >
< Smettetela di prendermi in giro e parlate chiaro una volta per tutte. Dite chi siete veramente e basta con questi sotterfugi. >
André lo fissava ancora divertito sotto gli occhi degli altri invitati senza proferir parola.
< Ma lo sapete bene chi sono: un umile ospite che è venuto a ritrovare una vecchia conoscenza del Conte Armand. >
< Voi mentite! > gridò Alain con tutto il fiato che aveva in gola < Voi mentite a me e a tutta questa gente. Soprattutto ad Oscar. >
< Lei non centra niente. E lo sapete bene. Se il vostro amore che provate per lei non viene minimamente ricambiato, io non posso farci nulla. >
Alain continuava a venire deriso constantemente.
La rabbia che provava verso quell'uomo era così ripugnante che se fosse stato per lui, l'avrebbe ucciso davanti a tutti quegli invitati.
Ma mentre Oscar era sconvolta nel vedere quello che stava succedendo, fu il Generale Jarjares a prendere il sopravvento trascinandolo fuori dal salone.
E mentre le danze e la festa si erano interrotte, toccò improvvisamente ad Armand richiamare tutti all'attenzione in modo che tutto ciò potesse andare avanti.
< Avanti, gente! Siamo qui per festeggiare. Allora festeggiamo! >
La musica riprese il suo ritmo come se fosse lui il vero padrone di quella villa.
E mentre André si sentiva come se avesse vinto il suo primo round di una battaglia andata avanti per troppi anni, ci pensò Armand a riportarlo con i piedi per terra.
< Io non riderei se fossi in te, André. >
Guardandolo storto come faceva di consueto, André non aveva nessuna intenzione di discutere.
< Devo tornare da Oscar. Siamo stati interrotti e questo non lo permetto. >
< Tu non eliminerai Alain così facilmente... E ciò mi fa' capire che quel soldato abbia capito realmente chi sei. >
< E anche se fosse? Non ha nessuna prova. >
< Devi stare molto attento, André. Non so più come dirtelo. >
inorridito dai consigli di Armand, André lo avvertì dicendogli che avrebbe fatto tutto da solo piuttosto che avere un continuo bastone in mezzo, capace di ritardare quella rinascita e quella confessione che aspettava da tempo.
< Chissà quale colpo al cuore avrebbe la tua Oscar se sapesse chi sei in realtà... >
< Che cosa vuoi dire, adesso? >
< La farai ancora soffrire di più, mentre i tuoi nemici non aspettano altro che tu salti fuori allo scoperto. Se sto facendo tutto questo per te, è perchè non voglio vedere navigare il tuo corpo nella Senna, o peggio ancora, ghigliottinato. Sarebbe una fine alquanto perversa, non trovi. >
< E tu non vuoi capire che io ho la situazione tutta sotto controllo. Oscar mi amerà come faceva in passato. Sono assolutamente certo che non mi ha dimenticato e... >
< Continuerai a prenderla in giro. È questo quello che vuoi? >
< No. Ed è per questo che ho un assoluto bisogno di dirgli chi sono veramente. Non posso più aspettare. >
E mentre il cuore di André continuava a parlare per sé senza che Armand potesse dire nulla, ritornò verso Oscar cercando di fargli capire tutto, ancora ammaliata per la brutta figura che aveva dovuto assorbire per colpa di Alain.
< Oscar, che cosa state facendo? >
< Scusate, ma non mi sento tanto bene. >
< Vi porto qualcosa? Avete bisogno di qualcosa? >
< NO. Ho bisogno di rimanere da sola. Scusatemi. >
E mentre quel momento di felicità se n'era andato via per sempre, André aveva capito che si era fatto sfuggire una situazione in cui l'amore l'avrebbe potuto far rinascere una volta per tutte.

 

 

Scaraventato fuori dalla villa sotto lo sguardo inquisitorio di Reyner Jarjares, Alain era pronto a confessare il tutto al padre di Oscar sulla reale identità di quei due conti.
< Alain Soisson, non avreste mai dovuto... >
< Vi stanno prendendo in giro, Signore. Perchè non vi rendete conto come me di quello che vi stanno facendo? Perchè non riuscite ad aprire gli occhi? >
< Aprire gli occhi? Su chi? >
< Dsu quei due Conti che da quando sono arrivati vi stanno prendendo in giro. E quel dannato Rapace, come lui vuole farsi chiamare, vuole portarmi via Oscar. >
Inviperito da quelle parole, Reyner ci tenne a sottolineare ancora una volta che sua figlia non era proprietà di nessuno.
< Ascoltatemi bene una volta per tutte: se oserete fare una simile scenata così in casa mia, vi giuro che finirete nel posto più remoto che questa nazione ha da offrire. Mi sono spiegato. >
> Quel Rapace! È André Garnier! >
< André Garnier è morto! Mettitelo bene in testa. >
< No, Signore. I suoi occhi... il suo portamento... quel legame che ha lui con vostra figlia... Si guardano come due innamorati... >
< Magari quel ragazzo può provare dei sentimenti reali verso mia figlia, ma non può essere davvero André. Sono passati troppi anni... >
< Non abbastanza, Signore. E se solo voi mi potreste aiutare, lo smaschereremo insieme... >
Ma il padre di Oscar non aveva nessuna intenzione di mettersi in gioco sotto aspetti astratti dove le prove vacillavano sempre di più.
< Cercate di placare la vostra sete di gelosia e pensate lucidamente. Solo così potreste avere una possibilità con mia figlia. >
Rimasto visibilmente senza alleati mentre la voglia di ricercare la verità verso il rapace di Saint – Michel andava ben oltre la sua stessa vita, Alain prese una decisione tanto agognata quanto l'unica possibilità per tornare ad avere la sua Oscar tutta per sé.
< Signor Jarjares, non mi resta altro che sfidare il Rapace di Saint – Michel ad un duello. Solo così potrò riconquistare il mio onore oscurato da quel dannato damerino. >
< Che cosa fareste? >
< Ed io accetto la vostra richiesta, Alain Soisson. >
la voce roboante di André andava a mischiarsi verso l'incredulità che Armand provava per questa decisione.
< André, tu sei completamente impazzito > gli fece sottovoce Armand.
< Non chiamarmi così, Conte Armand... Da questo momento il mio onore e la mia voglia di rivincita prenderà il sopravvento. Una volta per tutte. >
E mentre quegli sguardi concitati andavano a squarciare quella notte di musica e di festa, Alain e André avrebbero ricevuto la loro gloria e il loro onore eterno, mentre il vincitore avrebbe continuato a vivere nell'esistenza di quell'amore ricercato che solo Oscar poteva consegnargli.

   
 
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