Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: occhiverdi1972    18/01/2024    3 recensioni
Sembra sia spuntato il sereno , una nuova vita lontani dalla Francia , un figlio, la felicità ma, ancora una volta il sogno dura poco.
Oscar davanti la scelta piu' difficile della sua vita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Victor Clemente Girodelle
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Anime belle buonasera, come promesso ecco a voi un nuovo capitolo di " Senza scelta" . Grazie sempre per la vostra fedeltà ad una ff che di sicuro...Non è per tutti!


Senza scelta 
capitolo 42



Oscar sorrise, le dita sfiorarono i petali vellutati della rosa che faceva bella mostra di se fra le altre nel grande cespuglio , un rumore ovattato di passi la fece volgere, bello come il sole vide avanzare Andrè,  gli sorrise garbatamente quando il giovane si fermò di fronte a lei:
- Le mie rose sono ancora piu' belle di allora - sussurro' quindi  indicandole.
- Già - convenne lui - Cristine ha continuato a curarle con amore.
- Ha tante virtu' questa donna! - ribatte' lei sincera.
- Si, ne ha davvero tante, ieri è anche passata per avere tue notizie .
- Che peccato tu non me l'abbia detto, mi avrebbe fatto piacere salutarla!
- Stavi riposando e non ho voluto disturbarti - mentì .
Entrambi pero' intuivano che fosse stato meglio così.
- Sta bene? - chiese Oscar
- Benissimo direi ! - sottolineo' lui 
- Non avevo alcun dubbio, Victor è un perfetto gentiluomo.
Vi fu un attimo di silenzio , Andrè titubo' qualche secondo , poi sospiro' prendendo coraggio :
- Oscar...io...Volevo chiederti scusa per il bacio di ieri, non avrei dovuto osare tanto
Lei sorrise dolcemente :
- Scusami anche tu per come ho reagito, sono stata fin troppo sgarbata!
- Beh...Avevi tutto il diritto di esserlo- convenne lui - in fondo ti ho baciata senza avere il tuo consenso.
Oscar abbasso' gli occhi :
- Io...io non so come finirà con Fersen, probabilmente non gli perdonero' mai di aver tenuto prigonieri Cris e Victor, probabilmente non staremo piu' insieme in futuro ma...E' una questione di correttezza, ero legata a  lui quando è successo tutto e non mi pare il caso di baciare nessuno al momento.
- Si...ti capisco!- sussurro' Andrè.
- Però...- continuo' Oscar - vorrei ringraziarti per esserti preso cura di me!
il giovane sbarro' gli occhi :
- Stai scherzando, vero ?
- Sono io che dovrei ringraziarti per esserti beccata una pallottola al posto mio!
- Beh...Allora ci ringrazieremo a vicenda !- rise -  Grazie Andrè!
- Grazie oscar! 
Esclamarono entrambi, poi...Poi si abbracciarono .
Non dissero nulla , rimasero stretti in silente comunicazione ma c'era tutto in quell'abbraccio  : Affetto, protezione, amore!
Oscar alzò lo sguardo ed incontro' i suoi occhi :
- Credo...Credo sia giunta ora di spiegarti ogni cosa Andrè!
Lui sospiro' :
- Si...Anch'io ho qualcosa da rivelarti ma...disgraziatamente oggi devo tornare al lavoro.Rimandiamo a stasera, vuoi?
- Si...- sorrise lei.
- A stasera Oscar! - sussurro  baciandola sulla guancia e congedandosi.
Lei sospiro', solo poche ore la dividevano dal confessare la verità , sapeva già che sarebbero sembrate un'eternità.
Entro' in cucina  e si verso' dell'acqua, il suo pemsiero corse a Fersen, chissà come stava in cella.
Sospiro'.
" Non devi pensarci "- esclamo' a voce alta-
Sempre piu' nervosa uscì fuori per prendere un pò d'aria , chissà cosa facevano i suoi bimbi, una voglia spasmodica di stringerli la investì , decise di andare a trovarli.
Salì in camra , si cambio' e si dirisse verso le scuderie, poi si blocco'.
Antoine ed Etienne avevano legato tantissimo ma come avrebbero reagito rivedendola?
Di sicuro le sarebbero corsi incontro gridando festosamente :
- Mamma...Mamma!
Poi probabilmente si sarebbero guardati a vicenda , magari qualcuno avrebbe sussurrato :
- E' mia madre!
- No...E' la mia !! - avrebbe di sicuro risposto l'altro e lei, come avrebbe spiegato che era la mamma di entrambi ?
Abbandono' l'idea, torno' indietro , entro' in casa e tolse la giacca, poi si reco' in biblioteca, afferro' un libro e sospiro' a fondo.
Si era avventurata in una strada senza ritorno.
La sua vita era il caos estremo ed il bacio con Andrè l'aveva destabilizzata.
Si erano piu' volte confessati che anche imboccando strade diverse il loro amore non sarebbe mai svanito ma ricostruire qualcosa era troppo complicato e su tutto gravava il peso della verità che suo marito non  conosceva ancora.
Sbuffo', spero' che suo marito tornasse presto.

Andrè quel giorno lavoro' controvoglia e male , non vedeva l'ora di tornare a casa e chiarire tutto con Oscar , aveva da confessarle la morte di Fersen e non era cosa da poco, inoltre doveva capire perchè lei gli avesse nascosto un figlio.
Spero' che quella mattinata passasse in fretta.



L'ora tanto attesa era finalmente arrivata, Andrè varco' il cancello della villa, lascio' il cavallo nella stalla e si appresto' ad entrare in casa .
Oscar lo attendeva in salotto,il giovane la osservo' a lungo,
, leggeva un libro ed era talmente concentrata che non lo senti' nemmeno entrare .
Lui si chiese come facesse ad essere così tranquilla , non sapeva pero' che Oscar fissava le righe di quel libro ma in realtà era persa fra i suoi pensieri.
Entrambi erano nervosi per l'imminente chiarimento.
Dopo la cena si trasferirono in salotto, fu lui il primo a parlare :
- Non possiamo piu' rimandare Oscar..
- Si...Hai ragione - sussurro' lei
Il giovane la fisso', era affranta e a disagio, le fiamme che crepitavano nel fuoco mandavano bagliori rossastri sulla sua pelle diafana.
- Parla Oscar! - sbotto' lui .
- Noi...Noi eravamo felici Andrè, felici dopo tanto tempo...- inizio'
- Già... ma tu hai mandato a monte quella felicità per...Per un farabutto! - sbotto'
Oscar lo fisso' :
- Se è così che pensi d'affrontare il discorso...Quasi quasi sto zitta! .
- Hai ragione, scusami. Continua pure ! 
Lei ricomincio' a raccontare :
- Ricordi quella volta in cui Fersen si paleso' nella villa accanto ?
- Certo che si - ricordo' lui - Etienne era passato facendosi largo fra la recinzione e tu...tu sei andato a riprenderlo.
- Già...- sussurro' lei - dal giorno successivo quella villa torno' ad essere disabitata . Pensavamo che Ferse non si sarebbe piu' fatto vivo , invece...Invece  l'ho ritrovato sulla via che mi conduceva al lavoro il giorno dopo - confesso'.
La cosa non sembro' stupire Andrè :
- Beh...intuivo che vi foste rivisti  dal...Dal momento che mi hai mollato per unirti a lui - sibilò rabbioso - sai Oscar... non mi capacitero' mai , non capiro' mai come tu abbia potuto compiere un'azione così ignobile !
Oscar abbassò lo sguardo, c'era rancore e dolore in quelle parole.
Lo sguardo di Andrè vagava su di lei e non era quello premuroso e gentile di sempre.
Lei si avvicino' , inaspettatamnete gli sfioro' na mano :
- Prima di giudicarmi....Ascolta!
- Continua...- sancì per nulla convinto.
- Quel giorno Hans non ha perso tempo a confessarmi il suo amore e...e che non mi avrebbe mai dimenticata, ha...ha detto che non eri l'uomo adatto a me e...e che io e lui insieme saremmo stati felici!
- Beh...a giudicare da come è finita...Gli hai creduto! - sbotto' sempre piu' contrariato.
- Smettila Andrè , fammi parlare ! - lo ammonì
Lui sbuffo' .
- Quel giorno Fersen mi ha proposto di passare del tempo insieme per dimostrare a me stessa quanto fossimo compatibili
Andrè sorrise ironicamente :
- Come no...
- Io...Io l'ho mandato a quel paese, sono risalita a cavallo e mentre stavo allontanandomi l'ho sentito gridare che me ne sarei pentita , che mi avrebbe reso la vita un inferno e...e che ti avrebbe fatto del male !- sbotto'
Il giovane sbarro' gli occhi :
- Che cosa??
- Già quel pomeriggio stesso i Taylor ti hanno licenziato, ricordi ? Tu...Tu sei entrato in crisi , eri triste, sconsolato e ti sentivi inutile per non poter contribuire alle spese familiari
Andrè adesso era sconvolto :
- Non dirmi che Fersen c'entrava con il mio licenziamento
Lei abbasso' la testa :
- si...
- Bastardo farabutto, avrei dovuto immaginarlo, I Taylor mi adoravano, non mi avrebbero mai licenziato arbitrariamente.
- Io...io non potevo vederti così.
- Ero a pezzi..
- Lo so Andrè...So quanto tenevi a provveder a noi
- Perchè non me ne hai parlato Oscar? Perchè ti sei tenuta tutto dentro ?
- Perchè ero terrorizzata !
- hai permesso a quell'uomo di manipolarti, ti rendi conto!!- sbotto' inviperito e rosso in viso
Oscar si porto' le mani alla testa disperata :
- Volevo proteggerti Andrè, avrei solo dovuto passare quindici giorni con lui, solo quindici giorni e poi...poi sarei stata libera per sempre! Avevo paura che ti uccidesse, non dormivo piu', non avevo pace. Mi alzavo di notte per controllare nostro figlio...E' stato orribile. Sono anche venuta a trovarti quando ancora lavoravi per assicurarmi tu stessi bene, ricordi anche questo ?
- Si...Ricordo benissimo!
- Io...Io ho rincontrato Fersen , ho desistito dall'accettare poi...Poi è morto Alexander.
Andrè strinse i pugni :
- Alexander ...?E' stato lui a....
- Si!
Andrè si porto' le mani fra i capelli sconvolto :
- Non è possibile! Non ci credo!!Il mio Alexander , adesso, adesso sarebbe ancora vivo...
- Probabilmente si...
Andrè si avvicino' al tavolo, con rabbia battè i pugni contro facendo tintinnare i bicchieri che vi stavano su.
- Maledetto! Maledetto!
urlava irato , Oscar si avvicino' a lui :
- Avrei fatto di tutto per proteggerti Andrè! - sussurro' abbracciandolo.
Lui alzò lo sguardo fulminandola :
- Che diavolo di protezione mi hai dato ...Eh ? Hai pensato bene di frantumarmi il cuore gettandolo in pasto ai lupi e fiondarti fra le braccia di un farabutto! Hai idea del dolore che ho provato ? Ho anche pensato di farla finita , lo sai Oscar ? - sbotto' - Ti amavo piu' della mia stessa vita e tu.., tu mi hai lasciato gettandoti sul letto di un mostro!
Oscar sbarro' gli occhi, sentì la rabbia scorrere incontrollata, lo afferro' per il bavero della camicia spingendolo verso il muro e fissandolo con occhi spiritati :
 - E invece tu...Tu cos'hai fatto con la tua Cristine ? Eh...?
- SEi tu che te ne sei andata!
- ma tu non mi hai aspettata! Sarei tornata a casa e ti avrei spiegato tutto
- Si...Mi avresti spiegato di aver ceduto ad un ricatto ed io...Io credi che ci avrei riso su alzando le spalle ?Ti avrei appellato a pazza incosciente quale sei stata! - urlò 
Oscar lo fisso' duramente continuando a bloccarlo contro il muro :
- Io saro' stata una pazza incosciente ma solo per il terrore di perderti tu...Tu invece mi hai cancellato con un colpo di spugna.
Andrè le blocco' fulmineamente i polsi con le mani, si avvicino' ulteriormente :
- Beh...lo hai fatto anche tu , mi pare!
Lei si sciolse facilmente da quella stretta , si allontano' raggiungendo nervosamente l'altro capo della stanza :
- Si...E' vero, anch'io ho cercato di voltar pagina, ero delusa dal tuo comportamento, mi sentivo tradita ed abbandonata poi...Poi ho imparato a conoscere  il vero Fersen, ho imparato ad amare il suo lato migliore, lui viveva per me. Mi faceva sentire amata e desiderata e...e ho imparato ad amarlo anch'io!
Andrè si avvicino' rosso in viso :
- Come hai fatto ad innamorarti di lui ? Di un uomo che ti ha avuta con l'inganno ? Come ??
- E' stato facile sapendoti con l'inglesina!
Andrè la fisso':
- Io..Io non posso crederci, piu' ascolto quel che dici piu' credo tu non sia la Oscar di sempre! La verità è che sei sempre stata attratta da lui.
- Si...Forse è vero ma tu...tu mi hai facilitato la scelta, abbiamo sbagliato entrambi Andrè.
- Tu hai sbagliato piu' di tutti , mi hai persino negato di poter crescere mio figlio
Si fissarono sconvolti entrambi 
- Perchè...Perchè mi hai fatto questo Oscar?
Lei abbasso' lo sguardo .
- Sei venuta a dirmi che aspettavi un figlio, sei venuta a dirmelo perchè non lo sapessi da altri ma...ma non mi hai detto che era mio!
- Quando l'ho scoperto non stavo ancora con Fersen, io non...Non mi ero ancora concessa a lui
Andrè sgranò gli occhi :
- Che cosa...?
- Si...è così , abitavo con lui e i quindici giorni non erano ancora scaduti
- Perchè non sei venuta a dirmelo ? Perchè ?? - sbotto' lui sconvolto
- Perchè tu stavi già con Cristine, eri felice, sereno...Non volevo sconvolgerti nuovamente la vita
Lui si passo' una mano alla fronte disperato, pianse silenziosamente :
- Un disastro...Hai combinato un disastro! ho sofferto come un cane sapendo che aspettavi un figlio da un'altro ed invece... Avrei dovuto ascoltre Cris , aveva ragione su tutto !
Oscar rise amaramente :
- Già...ma evidentemente invece che ascoltarla hai preferito tenerla nel tuo letto!
Lui alzò il viso :
- Almeno io ho scelto una persona altruista , tu ti sei affiancata ad un farabutto! - sbotto' - non ti perdonero' mai Oscar - urlò - non ti perdonero' mai per aver distrutto tutto quel che di buono avevamo!
Oscar vide i suoi occhi riempirsi di lacrime, il viso disperato essere attraversato dalla rabbia e dal rancore :
- Andrè...io..- sussurro' avvicinandosi
Lui la ignoro' , si congedo' in malo modo chiudendosi la porta alle spalle con un tonfo.
Oscar rimase sola, la verità aveva trionfato ma aveva allontanato i due ancora una volta.



Andrè si chiuse nella sua stanza, si porto' le mani alla testa sconvolto, ancora stentava a crederci.
Oscar lo aveva abbandonato cedendo ad uno stupido ed insensato ricatto e cosa ben piu' grave aveva passato quattro anni con colui che l'aveva ardito, innamorandosene addirittura.
Era tutto così incredibile...Incredibile e palesemente inaccettabile.
Si getto' malamente sul letto , prese a pugni il cuscino, era un incubo.
Un insano ed inaccettabile incubo.



"Non ti perdonero' mai...Mai! ".
Le parole di Andrè risuonarono alle orecchie di Oscar tutta la notte, aveva sperato che confessare tutta la verità la facesse sentire meglio ed invece adesso stava peggio di prima, per di piu' suo marito la odiava e come avrebbe potuto fare altrimenti dal momento che lei gli aveva sconvolto la vita ?
Sospiro', adesso c'era ben poco da poter fare .
Sarebbe riuscita a farsi perdonare  ed avrebbe ripreso in mano le redini della sua vita senza Andrè e senza Fersen.
Fersen...Urgeva un chiarimento anche con lui, doveva assolutamente farsi dire da Andrè  dove si trovava ma sarebbe stato molto difficile visto che adesso era abbastanza irato.
Sospiro' amaramente, spero' che il sonno arrivasse portandole via ogni pensiero.
Si addormento' tardissimo e dormì poco e male , si sveglio' presto e scese.
Andrè stava già facendo colazione, stava già al tavolo con una tazza colma di the fra le mani.
Non rispose nemmeno al suo saluto, lei gli si sedette accanto e lo fisso' di sottecchi , mentre lui fissava davanti a se ignorandola.
Si verso' del thè , lo sorseggio', poi posò la tazza, si fece coraggio con un profondo respiro  quindi gli sfioro' il palmo :
- Andrè...io...
Lui ritrasse la mano:
- Non dire nulla...ti prego!
- Lo so che probabilmente ai tuoi occhi avro' sbagliato ma...
Lui scatto' in piedi inviperito:
- Ti assicuro che HAI sbagliato e non solo ai miei occhi, qualsiasi persona dotata anche solo di un briciolo di buonsenso ti direbbe che hai fatto un'azione ignobile.
Lei si alzò a sua volta , strinse i pugni e lo fisso':
- Beh...Quella persona avrebbe dovuto trovarsi nei miei panni prima di asserirlo.
- Avresti dovuto solamente dirmi la verità, avrei affrontato quel farabutto e sarebbe finita li!
- Era appunto quello che mi spaventava , il fatto che lo avresti affrontato. Diamine Andrè, ho cercato di proteggerti, è così difficile da capire! - urlò
- Si...è difficile ! la verità è che tu sei cambiata Oscar !
- Che diamin...
Si avvicino', la guardo' con quegli intensi occhi verdi che le procuravano sempre la pelle d'oca :
- La Oscar che conoscevo era temeraria , fiera, non si lasciava spaventare da nessuno. Combatteva per i suoi ideali, lottava per fare prevalere le sue idee e soprattutto non avrebbe mai giaciuto con lo svedese.
Oscar aprì la bocca per replicare ma lui la blocco' alzando la mano :
- La oscar che conoscevo non mi avrebbe mai lasciato e tu lo hai fatto! Non tentare di giustificarti e non dire altro, sarebbe tempo perso. Ti auguro una buona giornata - sussurro' volgendole le spalle e lasciandola sola.
Oscar abbasso' le spalle e fisso' la sua figura allontarsi fino a sparire oltre la porta.


Altri due lunghi giorni trascorsero lenti , Andrè era sempre al lavoro e quando rientrava la salutava appena, Oscar cercava di rivolgergli la parola ma anche a tavola lui era taciturno e scostante, la ignorava volutamente ma quel silenzio ad Oscar faceva troppo male.
Quella sera  stava seduto di fronte al fuoco con un bicchiere di alcool fra le mani, lei si avvicino':
- Andrè...- sussurro'
Lui non alzò nemmeno lo sguardo.
Esasperata lei gli strappò il bicchiere dalle mani e lo getto' fra le fiamme del camino.
L'alcool si incendio' immediatamente formando una momentanea fiammella che si spense in qualche secondo.
il giovane  la fisso' irato :
- Che caspita fai ...Era il mio bicchiere!- sbotto'
- Ne rompero' un altro se occorra'! - sancì lei.
Ci fu qualche secondo di silenzio in cui si sfidarono con lo sguardo, poi Andrè si alzo' :
- Buonanotte! - sussurro' facendo qualche passo ma lei lo blocco' in malo modo strattonandonlo per la manica della camicia :
- Aspetta maledizione! -  gli urlò.
Lui si giro' fissandola duro:
- Cosa vuoi ?
- Voglio che mi parli!non sopporto questo tuo ignorarmi, non sopporto questo silenzio fra noi!
- E' quello che ti meriti- sbotto' lui - cosa ti aspetti, che faccia conversazione ? Magari che ti chieda com'è andata la tua giornata o cos'hai fatto?
- Si, mi aspetto questo, ma andrà bene qulsiasi cosa  - urlò -  sputami in faccia la tua rabbia, insultami pure, prendimi a pugni, litighiamo  come facevamo da ragazzi ma non ignorarmi Andrè, ti prego, non farlo! - esclamo' con voce rotta dal pianto.
Lui le volse nuovamente le spalle allontanandosi
Oscar cadde in ginocchio .
Andrè compìì alcuni passi , poi si giro' a guardarla, la sua Oscar stava li, in terra di fronte al fuoco, le mani sul viso e piangeva, piangeva a dirotto e lui...Lui non poteva sentirla piangere.
Si avvicino', rimase fermo ad osservarla finchè lei alzò lo sguardo rivelando gli occhi umidi ed arrossati.
Il giovane aprì le braccia :
- Vieni qui testona! - sussurro' .
Oscar si alzò gettandosi fra quelle braccia e stretta a lui pianse ancora ed ancora.
Si strinse a lungo contro il torace di Andrè,mentre lui la cingeva con le braccia e con le dita le sfiorava i capelli.
- Non piangere ...Ti prego Oscar...Non piangere! - le sussurro', poi si stacco' da lei e prendendole una mano la guido' sul divano di fronte al camino, si accomodarono vicini , lei continuo' a crogiolarsi in quella stretta. Poteva sentire il battito del suo cuore, il profumo che tanto amava , il calore della sua pelle che l'esile seta della camicia non riusciva a celare.
- Andrè...- sussurro' ammaliata alzando lo sguardo ed incontrando i suoi occhi verdi.
Per un breve, fuggevole attimo si sentì perduta, come era riuscita a stare lontano da lui tutti quegli anni ? Se lo chiese mentre gli occhi dolci di Andrè la scrutavano, mentre le sue dita le carezzavano il viso asciugando le lacrime.
- Perdonami! - gli sussurro' .
- Non dovrei farlo Oscar...Mi hai fatto troppo male - confesso' lui - ma lo sai che non sopporto il vederti piangere.
lei sorrise debolmente:
- Non posso piu' tornare indietro ma ti giuro che l'ho fatto a fin di bene!
Lui scosse la testa .
Oscar non riuscì a ribattere, posò il capo sulla sua spalla, rimasero immobili e silenziosi a fissare il fuoco per un tempo che sembro' infinito, fu Andrè il primo a parlare :
- Non so come tu faccia ma riesci sempre a farmi capitolare , hai la facoltà di farmi imbestialire e  mettermi a tacere mezz'ora dopo!
 oscar sorrise :
- Non sono io di certo a farti cambiare umore, è la tua natura. Sei troppo buono Andrè Grandier...Sei l'uomo piu' buono che io conosca!
- Eh...Soprattutto se mi metti a paragone con Fersen! - sbotto' acidamente 
Oscar alzò lo sguardo prendendo la palla al balzo :
- A proposito di Hans...Vorrei sapere dov'è!
- Onestamente non capisco a  cosa ti sarebbe utile saperlo! - sbotto' il giovane preso alla sprovvista.
La giovane lo fisso' in malo modo :
- Ho il diritto di sapere dove si trova, devo parlargli e mettere in chiaro alcune cose. Si è comportato male ma è pur sempre il mio compagno se per lui c'è una possibilità di redenzione è mio dovere aiutarlo!
La frase fece ripiombare Andrè nell'astio, si alzo' in piedi sconvolto :
- Aiutarlo? Quell'uomo merita di marcire in prigione , non ha scusanti per quello che ha fatto!
- Comunque sia...Voglio incontrarlo!
Andrè scosse la testa contrariato :
- E' sempre la solita storia , è inutile! Sei ossessionata da quell'essere immondo!
- No, ti sbagli, non è affatto così !
- E' così invece e la cosa assurda è che sembri non rendertene conto!
Oscar si alzò dal divano e si avvicino' a lui contrariata :
- Secondo te anche se ha sbagliato dovrei abbandonarlo così ? Devo incontrarlo parlargli e perchè no...Manifestargli il disgusto per quello che ha fatto e fargli capire che non staro' con un uomo del genere.
Andrè la fisso' serio, Oscar era ancora convinta che Fersen fosse vivo e voleva aiutarlo...Aiutare l'uomo che aveva rovinato tutto.
- Non ti portero' mai da lui.
- Non mi serve compagnia, voglio solo sapere dov'è ,  conoscendo dove si trova potro' benissimo andarci da sola! - sbotto' fiera.
- Io ne dubito...- esclamò acidamente
- Io invece sono fiduciosa, riusciro' a parlarci
Andrè incurvo' il labbro in un'espressione diabolica :
- Dovrai prima trovarlo! - sentenzio' quindi ambiguamente , poi le volse le spalle allontanandosi.



Oscar passo' tutta la notte a scervellarsi su come trovare Fersen, alla fine arrivo' l'illuminazione.
Il giorno dopo attese che Andrè si recasse al lavoro poi prese il cavallo e cavalco' fino alla villa di Girodelle, l' Inglesina di sicuro sapeva e lei... lei l'avrebbe convinta a parlare!
   
 
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