Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: loverrrr    25/01/2024    2 recensioni
Angela è una fan sfegatata di Twilight, una serie televisiva incentrata sui vampiri. Il caso vuole stanno girando un episodio a Forks e Angela chiede a Bella se l'accompagna a La Push, dove avrebbero girato una scena con Edward Cullen, l'attore protagonista.. Edward Masen è arrivato da poco in città, lavora alla centrale di polizia e gli viene affidato un compito per conto di Charlie... un compito che gli farà fare un tuffo nel passato, un passato che mai avrebbe pensato sarebbe tornato a bussare alla sua porta. *SONO TUTTI UMANI*
Genere: Romantico, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angela, Edward Cullen, Edward Senior Masen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buon giovedì sera/mattina se leggerete il capitolo di mattina. Non sono solita aggiornare di giovedì, ma essendo che questo sabato ho impegni, ho voluto aggiornare prima per non lasciarvi senza capitolo. Come avrete capito dal precedente capitolo, finalmente abbiamo scoperto che i due sono fratelli gemelli. Ora, però, dobbiamo scoprire anche la storia… e in questo capitolo ne vedremo delle belle, soprattutto il finaleeeeeee. E vedrete il prossimo capitolo. Un bacioooooo!!!!

 

 

Distesa sul letto con la testa poggiata sul cuscino, Bella pensava al suo agente. Non si erano più sentiti ed ella temeva che lui l’avrebbe lasciata, proprio come sua madre aveva fatto con lei quando era piccola.

Prima che egli partisse per Phoenix non le sarebbe mai venuto in mente un pensiero del genere. 

I suoi pensieri vennero distratti dalla vibrazione del cellulare e, sperando che fosse l’agente, balzò dal letto per prenderlo. Sul display vide un suo messaggio. 

Edward: «Volevo telefonarti ieri, ma si è fatto troppo tardi. Ti chiamo nel pomeriggio.» Un mega sorriso si dipinse sul volto di Bella. Forse sbagliava a pensare che egli volesse lasciarla.

Gli rispose subito. «Non devi affatto preoccuparti. Chiama quando vuoi, un bacio.» Dopodiché, si alzò dal letto e scese in cucina a preparare un caffè.

Più che un caffè, l’agente Masen desiderava prendere a sberle suo fratello Edward. Non riusciva a credere che lui e sua madre gli avessero tenuta nascosta la verità. Perché? 

«Posso?»

Edward alzò lo sguardo, Paul era davanti a lui.

«L’ha mandata mio fratello, non è così?»

Paul si sedette. Egli provava una profonda stima nei confronti di Edward Cullen. «Il signor Cullen è sinceramente rammaricato per la lite di ieri pomeriggio» disse in tono dispiaciuto.

«Dica al signor Cullen che potrebbe anche chiarire di persona, invece di mandare il suo bodyguard. Senza offesa per lei, sia chiaro» rispose Masen, bevendo un sorso di caffè.

«È stato sincero quando le ha detto che non sapeva nulla. Mi creda agente Masen, suo fratello non è cattivo come pensa. Quando vostra madre lo ha avvisato della malattia di vostro padre…» spiegò Paul «eravamo arrivati da poco a Forks e quel pomeriggio doveva girare due scene molto importanti. Poi, 

c’è stata la rapina dei gioielli che lo ha trattenuto altri giorni… ma non c’è stato un solo giorno in cui non abbia pensato a lei e come dirle di vostro padre. Mi creda, agente Masen, il signor Cullen non voleva che le cose andassero così» concluse Paul.

L’agente Masen tirò un lento sospiro e sorseggiò un po’ di caffè. Paul sembrava essere sincero, ma lo era davvero? Oppure, come egli pensava, era stato mandato da suo fratello?

«Dov’è adesso Edward?»

«Nella stanza di vostro padre.»

Masen sorrise all’agente in segno di gratitudine, si alzò e raggiunse il fratello. Carlisle dormiva, le sue condizioni erano le stesse dell’altro ieri. 

Cullen si stupì di vederlo.

«Come sta?» bisbigliò l’agente.

«Credevo che non saresti più tornato» bisbigliò Cullen. Lasciò con tatto la mano del padre e uscì dalla stanza insieme al fratello.

«Giurami che non ne sapevi niente, che la mamma ti ha tenuto nascosto che siamo fratelli gemelli fino a ieri.»

«Edward, tu lo sai, nella mia vita ne ho combinate tante. Ma non avrei mai immaginato di essere tuo fratello gemello. E scusami se non ti ho detto della malattia di papà.»

«Un passo alla volta, d'accordo?» 

Suo fratello annuì. Di lì a poco arrivò Esme e fu sorpresa di non vederli litigare. Sorrise davanti a quell’immagine, avvicinandosi a loro con uno sguardo amorevole.

«Volevo chiedervi scus…»

Masen si voltò verso Esme, e alzandosi disse: «Va bene così, mamma. Stai tranquilla. Ora la salute di Carlisle è ciò che conta.»

«Siediti. Io vi devo dire cosa» disse.

«Cosa c’è mamma?» Masen si preoccupò. Si sedette.

Prese la parola Paul, arrivando con il caffè che Cullen aveva chiesto per sua madre. Esme lo ringraziò con un timido sorriso e si sedette accanto ai figli. Non sapeva da dove cominciare, era una questione molto delicata. Ma sapeva che doveva farlo. 

«Volevamo dirvelo io e vostro padre.» Guardò entrambi i suoi figli negli occhi, poi continuò. «La verità è che Carlisle è anche tuo padre, Edward.»

L’agente Masen sbiancò. «Co-sa?» esclamò scioccato.

«Mamma, cosa stai dicendo?» s’intromise Cullen, altrettanto scioccato dalla rivelazione della madre.

«Sì Edward» confermò Esme con un forte peso nel petto che piano piano stava diventando più leggero. «Finora non vi abbiamo detto nulla perché quel bastardo di Antony ci ha ricattato.»

«Antony? Antony, mio padre?» L’agente Masen era confuso, sconvolto.

Esme annuì e abbassò lo sguardo. Il ricordo di quel bastardo di Antony era ancora vivido nella sua mente. «Lui mi voleva, era pazzo di me e una sera…» Esme sorrise pensando al ricordo di lei incinta. «Ero al terzo mese di gravidanza e quella sera io e vostro padre eravamo andati a una festa in maschera organizzata da alcuni compagni di corso.» Alzò lo sguardo e lo rivolse ai suoi figli e prese un lungo respiro. «Antony mi ricattò davanti a vostro padre.»

«Ricattata? Come? Di cosa stai parlando?» Masen voleva sapere la verità.

«Quel bastardo disse davanti a vostro padre che se io non fossi andata a letto con lui avrebbe fatto fallire l’azienda di vostro nonno e che avrebbe spianato la carriera di vostro padre. La famiglia di Antony era molto ricca, avrebbe potuto farlo in qualsiasi momento.»

Masen strinse le mani a pugno. «Dov’è? Dimmi dov’è, mamma?» chiese con il fuoco negli occhi.

Esme sospirò. «Vostro padre gli disse di starmi lontano, di lasciar stare la nostra famiglia. Ma Antony…»

Esme fu interrotta dall’agente. «Non mi interessa, voglio sapere dov’è!»

«Edward, calmati» disse Cullen.

«Una mattina andai nel suo ufficio e…»

INIZIO FLASHBACK

Esme doveva salvare la sua famiglia e l’unico modo era concedersi ad Antony. Prima di allora non aveva mai mentito al compagno; gli disse che sarebbe andata in biblioteca con un’amica. 

Antony fu sorpreso di vederla sotto l’ufficio di suo padre. I due, lei e Antony, si erano dati appuntamento lì.

Il giovane studente di economia non era stato affatto sorpreso quando lei le aveva chiesto di vedersi; era sicuro che centrava la lite avvenuta tra lui e Carlisle. Esme era bellissima, ti toglieva il fiato. 

«Guarda un po’ chi si vede, Esme in dolce attesa.» Masan disse quella frase radiografando la giovane. Era seduto dietro la scrivania del piccolo ufficio che suo padre aveva fatto ricavare per lui.

«Hai vinto, Antony. Passerò una notte con te.»

«Mi dispiace, ma sei arrivata troppo tardi, Esme.»

«Sarò tua e Carlisle non ne saprà niente.»

«È un vero peccato. Sai, qualche mese fa avrei fatto qualsiasi cosa pur di sentirtelo dire.»

«Te lo ripeto, sarò tua per una notte.»

«E io, ti ripeto che sei arrivata troppo tardi.»

«Allora, cosa vuoi?»

«Voglio uno dei tuoi figli.»

«Cosa?»

«Hai capito bene, Esme. Voglio uno dei tuoi figli» ripetette Antony.

«Chiedimi tutto ciò che vuoi, ma i miei figli no.»

«Ma io voglio quello, Esme. Oppure… preferisci che faccia del male alla tua famiglia e mandi in rovina l’azienda di tuo marito?»

FINE FLASHBACK

«Mamma, dimmi dov’è. Ho detto: dimmi, dove diavolo è quel bastardo!» Masen voleva prenderlo a pugni fino a… 

«È morto in un incidente stradale, due anni fa» rivelò Esme. 

L’agente Masen alzò gli occhi al soffitto, una lacrima gli rigò il volto. Colui che aveva sempre creduto fosse suo padre biologico era morto ed era un bastardo. Improvvisamente, gli squillò il telefono.

Bella non riusciva a sopportare che Edward la volesse lasciare e si sentiva sbagliata; prima sua madre, ora lui. Lasciò il telefono squillare finché non partì la segreteria telefonica, dopodiché pigiò sul pulsante rosso. Si alzò dal letto e andò a prendere lo zaino che Charlie le aveva regalato un anno fa per Natale. Edward voleva lasciarla? Doveva dirglielo in faccia…

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: loverrrr