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Autore: rosy823    28/01/2024    1 recensioni
Questo è il prequel di "Ginny Weasley e i DDM". Vedremo Ginny nei due anni precedenti la battaglia di Hogwarts,la morte di Sirius, quella di Silente e la nascita dell'amore con Harry.... tutto dal suo punto di vista. Spero che vi piaccia!!!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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La partita fu un successo.
Ginny segnò 11 goal e Harry prese il boccino.
Ma il migliore in campo fu Ron.
Parò praticamente tutto, e lo stadio esplose di cori festanti.
La squadra trascinò Ron al castello per festeggiare.
Harry e Ginny rimasero al campo a sistemare.
Raccolsero le pluffe e bolidi e li rimisero a posto.
Quando finirono, si resero conto di essere soli.
Tutti erano ritornati nella torre.
- Sei stata magnifica! –
- Anche tu! – rispose sorridendo la ragazza.
Harry si avvicinò e, mettendole le mani sotto le gambe, la sollevò.
Ginny rise divertita ed emozionata.
Appoggiò la fronte su quella del moro.
- Eri bellissima. Sei bellissima. –
Ginny annullò la distanza tra i loro volti e lo baciò intensamente.
Harry continuò a tenerla in braccio, ma con una mano le sciolse la treccia che le legava i capelli.
Adorava i suoi capelli rossi.
Adorava il loro profumo.
Iniziarono a baciarsi appassionatamente, come a recuperare il tempo perduto.
Dopo parecchi minuti, quando si staccarono, Harry le accarezzo il volto e con un dito, ripassò il contorno delle labbra della ragazza.
- Io ti amo, Ginevra Weasley. –
Continuava a tenerla sollevata.
Era più piccola di lui e non avvertiva la fatica.
Gli occhi di Ginny si riempirono di lacrime e lei poggiò la fronte su quella del ragazzo, chiudendoli.
- Ehi… - sussurrò Harry, sedendosi su una panca e portando la ragazza a cavalcioni su di lui.
- Gin, che succede? Ho fatto qualcosa di sbagliato? –
La ragazza emise un risolino, ma le lacrime non si fermarono.
Aprì gli occhi e incontrò lo sguardo preoccupato di Harry.
- Sai da quanto è che sogno di sentirti dire queste parole? –
Il ragazzo arrossì.
- Scusami Gin…. Io pensavo davvero che fosse meglio starti lontano. - le disse facendole una carezza
- Anche se dentro di me lottavo con i miei sentimenti, volevo davvero proteggerti. –
- Cosa ti ha fatto cambiare idea? –
- Semplicemente non sono riuscito più a nascondere quello che provo per te. -
Le diede un piccolo bacino.
-  Ti stavo facendo soffrire inutilmente. Io non posso dimenticarti. Tu sei mia. Ricordi? – disse con un sorrisino.
Ginny fece una risata.
- Sì, ricordo il tuo discorso strampalato sull’essere la tua non ragazza! –
- Ehi! Non era strampalato! Ero serissimo! E riconfermo tutto quello che ho detto, specialmente il fatto che tu sei decisamente mia! –
- Quindi sono la tua non ragazza? Di nuovo? –
- Oh no! Sei la mia ragazza. Mia e solo mia. Giusto per essere chiari. – 
Ginny sorrise e lo baciò.
- Ti amo Harry James Potter. –
Gli occhi di Harry brillano di gioia.
- Ma ti prego…. Non lasciarmi mai più. –
Un lampo passò negli occhi del ragazzo.
- Io…. Non posso promettertelo. –
Ginny si staccò da lui
- Che intendi dire? –
- Che devo raccontarti prima una cosa. Poi sarai tu a decidere. –
- Decidere cosa? –
- Se stare con me. Oppure lasciarmi, quando sarà il momento.– Le disse con un sussurro.
Ginny gli accarezzò il viso.
- Qualsiasi cosa mi dirai, io ti amerò lo stesso. Sempre. –
Harry la baciò intensamente.
- Vuoi parlare adesso? –
- Potremmo farlo dopo? Magari dopo la festa alla torre? Potremmo andare sulla torre di astronomia. Così ti racconterò tutto. –
- Ok.  – 
Insieme si avviarono dentro al castello.

Harry era in ansia.
Voleva dire tutto a Ginny, voleva che lei sapesse i suoi segreti, ma aveva paura.
Aveva paura che lei non riuscisse ad aspettarlo, quando sarebbe stato il momento di separarsi.
Perché Harry sapeva, dentro di lui, che prima o poi avrebbe dovuto lasciarla andare per poter sconfiggere Voldemort.
Però aveva deciso di godersi ogni istante della loro storia.
Così, quando sarebbe stato lontano da lei, avrebbe avuto tanti momenti felici da ricordare.
 
Arrivati in sala comune, la trovarono nel pieno dei festeggiamenti.
Furono accolti da grida di gioia e pacche sulle spalle.
Ron era al centro della sala che sorrideva ad un gruppo di ragazzine che lo guardavano adoranti.
Hermione si avvicinò ad Harry e Ginny
- Non avresti dovuto farlo, Harry!-
- Non so di cosa stai parlando, Hermione –
- Della Felix! Non avresti dovuto metterla nel suo bicchiere! –
Harry tirò fuori dalla tasca la bottiglietta con la pozione.
Era ancora sigillata.
- Ma allora non l’hai fatto! – esclamò Ginny.
Harry sorrise facendole l’occhiolino.
- Ron lo ha solo creduto…. – disse Hermione.
In quel momento la sala esplose in urla festanti.
I tre si girarono e si trovarono una scena allucinante: Ron che mangiava la faccia di Lavanda Brown.
Hermione fece un passo indietro come se qualcuno le avesse dato uno schiaffo in faccia.
- Scusate…. Devo andare a vomitare… - disse agli amici allontanandosi.
- Oh..no… - disse Ginny – vado da lei. Non è il caso di lasciarla sola. –
- Vengo con te – disse Harry e insieme seguirono l’amica. 
 
- Hermione era veramente giù. – disse Ginny, qualche ora dopo.
- Sì. Invece Ron era su di giri. Ma ha raccontato i dettagli del suo pomeriggio con Lavanda. Ha smesso solo quando ho minacciato di raccontargli i dettagli di quello che facevamo noi due! –
Ginny gli lanciò un’occhiataccia.
- Tranquilla, non lo farei mai! Ma era l’unico modo che avevo per farlo smettere di parlare! – disse con le mani alzate come a volersi difendere.
- Ginny incrociò le braccia. – facciamo finta di crederti… -
- Te lo giuro! – disse lui sorridendo e attirandola a sé per un bacio.
Quando si staccarono, continuarono a camminare mano nella mano, stando attenti a non farsi scoprire da nessuno.
Harry consultava la mappa del malandrino, per evitare di incappare in professori o caposcuola che facevano le ronde.
Arrivarono finalmente alla torre di astronomia.
Si sedettero e contemplarono per qualche minuto le stelle.
Harry era nervoso.
Aveva paura di come avrebbe reagito Ginny a quello che stava per rivelarle.
Come sarebbe cambiato il loro rapporto?
Forse non avrebbe più voluto stare con lui?
In realtà non lo credeva possibile.
La amava talmente tanto che non sarebbe mai riuscito a starle lontano.
E sapeva che lei loamava allo stesso modo.
Anche se non riusciva a capire come mai.
Ma non se ne lamentava.
Così’ prese coraggio e le prese le mani, iniziando a parlare.
 
- Ti ricordi, quando siamo stati all’ufficio misteri, Voldemort voleva che prendessi una profezia. –
La ragazza annuì.
- La profezia quella sera andò distrutta, ma quando ritornammo a Hogwarts, Silente me la fece ascoltare. –
Il ragazzo sospirò
- Lui era presente quando venne fatta la profezia. E’ stata la professoressa Cooman a farla.-la ragazza stava per parlare ma lui la fermò
- So già quello che vuoi dirmi. Che le sue visioni sono tutte strampalate. E la maggior parte delle volte è vero. - 
sospirò tristemente.
 - Ma non questa volta. –
Ginny trattenne il fiato e aspettò che Harry continuasse.
 
Harry la fissò negli occhi e continuò:
- Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l’Oscuro Signore… nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull’estinguersi del settimo mese… l’Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto… e l’uno dovrà morire per mano dell’altro, perché nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive… il solo col potere di sconfiggere l’Oscuro Signore nascerà all’estinguersi del settimo mese…- 

Si fermò e osservò la reazione della ragazza.
Ginny aveva gli occhi sbarrati e pareva ripetere sottovoce delle frasi.
 
- Gin? – la chiamò lui.
- Nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive…. – sussurrò la ragazza.
Harry le accarezzò una guancia.
- Vuole dire che … -
- Ho capito. – disse la ragazza, interrompendolo. 
Rimasero in silenzio per qualche minuto.
 
Poi Ginny lo fissò negli occhi e gli prese il volto tra le mani.
- Tu come stai? –Harry sorrise
- Solo tu potevi chiedermi una cosa come questa –
- Perché? – fece lei confusa
- Ron ed Hermione sono rimasti scioccati dalla notizia. Quasi non avevano il coraggio di guardarmi in faccia. Figuriamoci chiedermi come sto alla notizia di dover uccidere Voldemort oppure morire per mano sua! –
- Probabilmente sono rimasti troppo sorpresi dalla cosa. Ma io no. Mi aspettavo che dovessi fare qualcosa di importante.-
- Perché dici così? – chiese il ragazzo
- Ma non è ovvio? Ha tentato di ucciderti quando eri solo un bambino! Ha cercato di ucciderti quando gli hai impedito di prendere la Pietra Filosofale! Ti ha preso alla fine del torneo tre maghi perché gli serviva il tuo sangue per rinascere! – disse con enfasi – mi sembra logico supporre che tu abbia un ruolo molto importante nella sua sconfitta!-
- Giusto – fece il ragazzo grattandosi una guancia – quindi non è così sconvolgente….. non sembri turbata… -
disse divertito, ma sotto sotto con un po’ di delusione.
- Turbata? Turbata?! Sono sconvolta! - disse la ragazza alzandosi e cominciando a camminare avanti e indietro.
- tu….tu dovrai affrontarlo! Oh Merlino… -
- Ma…. Dicevi di aspettarti un mio ruolo importante nella sua sconfitta! – disse il ragazzo confuso.
Ginny si fermò e lo guardò – mi aspettavo un tuo ruolo, non che fosse uno scontro all’ultimo sangue! – quasi urlò.
- Beh, in effetti… - disse il ragazzo grattandosi la testa.
- Ed io già lo so come funziona quella tua testa dura!  - continuò la ragazza, che ormai era partita per la tangente – mi lascerai di nuovo! Perché quando arriveremo al momento di combattere, il tuo istinto di protezione prevarrà su tutto il resto e mi lascerai pur di non mettermi in pericolo! –
Il ragazzo la guardava addolorato, ma non rispose.
Sapeva che lei stava dicendo la verità.
- Ed io….. – continuò lei – io ti perderò  di nuovo! E….e tu potresti non tornare!  oh Morgana! – disse con le mani nei capelli.
A quel punto il ragazzo si avvicinò e le prese le mani tra le sue.
- Ehi….ehi, calmati ora. È una possibilità. Dobbiamo metterla in conto. –
- Scordati di lasciarmi indietro Harry James Potter! Io combatterò con te fino alla fine! Mi hai capito bene?!- disse lei con fierezza.
A quel punto il ragazzo non resistette più e la baciò.
Lei ricambiò il bacio e gli mise la mani tra i capelli, avvicinandolo di più.
Finirono sul pavimento stretti l’uno all’altro.
Harry era su di lei e la stava baciando come mai prima.
Si staccò dalle sue labbra e continuò a baciarla sul collo e sulla porzione di pelle a cui poteva accedere dalla scollatura della camicia e dallo scollo del maglioncino.
Ginny continuava a passargli le mani tra i capelli, invitandolo a continuare la sua esplorazione.
Afferrò l’orlo del maglione del ragazzo e lo tirò fino a sfilarglielo dalla testa.
Harry alzò la testa e la guardò negli occhi.
- Toglimi il maglione. – disse la ragazza.
- Sei… sei sicura?-
La ragazza annuì e Harry le sfilò la maglia.
La camicia che indossava non impediva a Ginny di sentire il calore del corpo del ragazzo.
Iniziò a sbottonargliela e finalmente posò le mani sul torace del ragazzo.
Harry si bloccò con un gemito.
La sensazione delle mani della sua ragazza su di lui era la cosa più bella che gli fosse mai capitata.
Poggiò la testa sul cuore della ragazza, cercando di riprendersi dall’ondata di sensazioni ed emozioni che stava provando.
Poi ricominciò a baciarle il collo arrivando fino alla scollatura, che ampliò sbottonando un paio di bottoni della camicia.
Quando intravide il reggiseno della ragazza si bloccò per non perdere il controllo.
Le baciò la parte alta del seno, senza osare di più, venerandola come la cosa più preziosa del mondo.
Osservò da vicino la suo pelle chiara e si accorse delle piccole lentiggini che la ricoprivano.
- Hai le lentiggini anche qui.. – disse con un sospiro strozzato – oh Merlino…. Quanto le amo… - disse iniziando a baciarle tutte una per una .
- Non le ho solo lì.. – disse la ragazza maliziosamente.
- Harry si bloccò e la guardò con uno sguardo pieno di desiderio
- Non oggi…. Ma ti giuro che un giorno le conterò e le bacerò tutte, una ad una. –
- Me lo prometti? – sussurrò lei.
- Te lo giuro. – rispose il ragazzo baciandola dolcemente.
Le richiuse i bottoni della camicia e si risistemò la sua.
L’aiutò ad alzarsi e poi la prese tra le braccia.
- Sei sicura di voler rimanere con me? Anche se il mio destino è incerto? – le chiese
- tu hai tutta la vita davanti. Io… io non lo so.  –
- Harry…. Io ti amo.–
lo guardò in quegli stupendi occhi verdi.
- Non ti sto dicendo che non posso vivere senza di te.-
Gli prese il volto tra le mani.
-  Ti sto dicendo che non voglio. Io scelgo te. Sempre sceglierò di stare con te. –
Harry la strinse fortissimo, non riuscendo a parlare per il nodo che aveva in gola.
Ginny lo amava incondizionatamente, nonostante tutto.
E lui la amava così tanto ed era talmente grato da non riuscire a parlare.
 
Qualche tempo dopo, mano nella mano si avviarono alla Torre di Grifondoro.
Prima di arrivare al ritratto della Signora Grassa, a Ginny venne in mente una cosa.
- E’ questo che fate tu e Silente? State cercando un modo per sconfiggerlo? –
- Si. – rispose semplicemente Harry – ma è un po’ più complicato di così. –
- Ok.- lo fermò lei – potrai spiegarmelo con calma. Ma non stasera. Mi sembri già abbastanza sconvolto. In fondo, hai visto le mie stupende lentiggini, mica poco! – disse lei per sdrammatizzare.
Harry rise
– Hai delle reazioni davvero strane! –
Poi la attirò tra le sue braccia e la baciò.
- E le tue lentiggini sono sicuramente le più belle che io abbia mai visto. E anche le uniche che vedrò. – disse con sorrisino.
- Lo spero tanto per te... anche perchè sei l'unico che le ha viste  - disse Ginny baciandolo a sua volta.
Ad Harry brillarono gli occhi.
- E non le vedrà mai nessun altro. Se tutto va come deve. -
  
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