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Autore: keli    18/09/2009    3 recensioni
Introduzione modificata. E’ vietato usare puntini, simboli e simili che ricreino l’effetto del doppio tag br.Rinoa81, assistente amministratrice.
Un sorriso mi si dipinge sul volto, verdo la perplessità nel suo sguardo d'onice
Vedo qualcosa che non è apatia, nei suoi occhi neri, così simili a quelli del fratello minore, eppure così diversi. Si avvicina a me, chinandosi, con l'eleganza che lo contraddistingue, e sento il suo fiato caldo sul viso
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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oOoO Siamo solo Maschere OoOo



”Credevo che tra odio e amore vi fosse un confine molto sottile. E lo credo tutt’ora. Ma ora che l’ho superato, non so più da che parte mi trovi. In quella della Ragione, o in quella del Caos”
[Sakura Haruno Docet]



La sera è scesa su villa Uchiha, forse troppo velocemente a pensarci bene. Di solito sono una di quelle che preferiscono il buio alla luce di un giorno che ti sveglia, codardo, facendoti rivivere solo pene dell’inferno. Da quando papà è… è scomparso (proprio non c’è la faccio a pensarlo morto) ho vissuto questi giorni aspettando con ansia che la notte venisse a coprire le mie preoccupazioni, allontanandomi dal dolore e dai visi di sconosciuti. Invece ora trovo che il buio fuori dalla finestra sia un cattivo presagio. Forse ho semplicemente paura di questa festa. Si, sarà così. Per mia norma non ho mai amato molto i balli e tutto quello che ne comporta, anche se non li disdegno quando essi vengono indetti. Ma sapere che sono io l’ospite speciale di questa sera mi mette… ansia, si ansia. Sono incredibilmente agitata, tanto che la povera Hinata ha dovuto rifarmi l’acconciatura tre volte prima che la smettessi di tremare e rovinarla facendola venire storta. Ovviamente non ho visto in giro i due Uchiha, sembrano essersi volatilizzati o forse non vogliono creare un pretesto perché io mi lamenti del ballo che hanno dato. No, il plurale è sbagliato. E’ stato sir Itachi a volere che fosse tutto in mio onore, e dovrei ringraziarlo invece che maledirlo con le mie insulse preoccupazioni. E’ solo che… Sospiro, accarezzando la stoffa preziosa che mi riveste, allisciando le pieghe del corpetto con la mano. Vorrei tanto fare lo stesso con le pieghe della mia preoccupazione, ma non è altrettanto facile purtroppo. Un ennesimo sospiro e guardo di sottecchi il grande specchio dalla cornice di ciliegio e intarsi dorati a figura intera vicino all’armadio. Da quando Hinata ha finito di aiutarmi nella preparazione non ho ancora visto che abito indosso. Strano vero? Non l’ho voluto vedere, credo di aver tenuto tutto il tempo gli occhi chiusi e aver evitato abilmente la mia immagine riflessa. Paura? E di cosa? So di non essere brutta, eppure… eppure sento di non essere all’altezza. Prendo un respiro profondo dandomi mentalmente dell’idiota (“Per cosa non dovrei essere all’altezza, poi?”) e apro di scatto gli occhi, rimanendo immobile davanti al vetro. Lo specchio mi ritorna l’immagine di una creatura stupenda, che sembra non essere di questa terra. Ha capelli lisci, legati in una crocchia sparata che li rendono corti al collo, rossicci e cosparsi di quelli che sembrano brillantini dorati. Gli occhi di un verde senza tempo fissano gentili qualcosa che non si capisce, resi più accentuati da contorni neri che spiccano sulla pelle di luna, pallida quasi evanescente, anche questa cosparsi di brillantini. E il vestito, poi! Il vestito è qualcosa di incredibile… è alla cavallerizza, quindi senza ingombrante gonna, ha un corpetto stretto, rossiccio con intarsi dorati, e le maniche ampie bianche che si chiudono sulla mano con uno sbuffo a palloncino pieghettato, i pantaloni sono avani, di tela sottile, una stoffa preziosa, lambiti alle caviglie da stivali lunghi, lucidi, neri. Mi volto, cercando alle mie spalle questa visione, ma non c’è nulla oltre il mio letto. Mi rigiro, sorpresa e capisco: sono io. Trattengo il respiro passando una mano sul viso attenta a non rovinare il trucco. Sono io… ma è come se non lo fossi, ed è strano affascinante e… e inquietante, al tempo stesso. Mi mordicchio le labbra rendendole più rosse, e afferrando la semplice maschera rossa sul letto, adagiandola sul viso come mi ha mostrato Hinata poco prima. Prendo un respiro profondo, aprendo la porta della mia stanza e tremando. Dannazione perché tremo?! Non devo rendere conto a nessuno… non…
<< Miss Sakura è-è un inc-incanto… sc-scendiamo? >>
Chiede timidamente la piccola cameriera che non indossa niente di diverso tranne per la mascherina bianca sul viso, porgendomi la mano con affetto e riportandomi lontana dai miei nefasti pensieri. La stringo, grata, cercando di dimostrarle quanto bene le voglio con uno sguardo. Credo che capisca, perché sorride, abbassando timidamente lo sguardo e conducendomi verso la sala dove si terrà la festa. Sento di nuovo l’ansia per colpa della musica e degli schiamazzi che odo arrivare fin qui. Ma non posso tirarmi indietro, è il mio momento, questo.

POV. Itachi

”Il richiamo del sangue è qualcosa di imprescindibile. Ma oltre questo c’è qualcosa di più. Qualcosa che nemmeno la fratellanza può superare. Ma si può scegliere tra queste due cose?”
[Itachi Uchiha Docet]


Sorrido, come è di consueto, cercando di svincolarmi in modo garbato dalla giovane e esuberante Ino Yamanaka, duchessina di un villo poco distante dal nostro che spera sempre di riuscire ad affascinarmi e diventare così padrona di Villa Uchiha. Che sciocca! Per quanto sia graziosa, e decisamente affascinante, non ha le peculiarità adatte per diventare la signora della villa, troppo venale e dedita ai piaceri per prendere sul serio un così gravoso compito. Come in ogni festa a cui partecipa da quando ha facoltà intellettive sue per farlo, indossa l’abito intessuto nell’oro più puro di una sua vecchia antenata conosciuta per essere una donna bellissima, una così detta femme fatale cui credo la discendente tenti di emulare. I capelli della stessa tonalità dell’abito sfarzoso, a balze e corpetto stretto che lascia intravedere i seni candidi, sono legati in una coda fluente con una ciocca a coprirle magistralmente un occhio azzurro, vivido e ammiccante, cosa che mi ricorda con alquanto disgusto il cugino, sua copia esatta e mia eterna fonte di guai. Sarà anche la parentela con il mio compagno, ma non riesco a intrattenermi più di dieci minuti con lei, anche perché non saprei di cosa discorrere se non delle sue dissennate frivolezze. Agito con un gesto perfetto della mano guantata il calice di cristallo che contiene un nettare squisito, vino rosso delle nostre terre, accennando con il capo a un impegno inconsistente con uno dei tanti invitati che invadono il salotto perfettamente addobbato
<< Vogliate scusarmi lady Yamanaka ma devo proprio andare… >>
Lei assume un espressione contrariata, che maschera subito con una di dispiacere, porgendomi poco gentilmente la manina ingioiellata
<< Oh che peccato sir Uchiha… spero di rivederla presto, e che mi conceda un ballo >>
<< Ma certo… >>
Ammicca, mentre mi chino per un veloce baciamano scappando letteralmente da lei che subito si abbarbica in un'altra conversazione con il sempre più annoiato marchese Nara suo amico da una vita, qui mi permetto di aggiungere un purtroppo, che la ascolta per metà, indaffarato nel suo dolce far nulla e stretto in un vestito da principe di Spagna, verde smeraldo, che sembra soffocarlo e non gli si addice per nulla a mio parere. Sospiro, contento di essermene liberato, nascondendomi dietro un pilastro per evitare l’attacco di qualche altra audace invitata. Mi pare anche superfluo dire, che come ogni anno, anch’io indosso lo stesso costume per cui sono decisamente famoso, anche questo di un mio vecchio antenato: impersono il celebre Madara Uchiha, colui che era chiamato il Vendicatore, con cui dicono io abbia una ben più che vaga somiglianza. Naturalmente per riportare fedelmente la sua figura, ho dovuto sciogliere i capelli e indossare un abito nero con merletti e panciotto, uno spadino di traverso nel fodero della cintura, e una maschera nera calcata sul naso. Non amo molto questi travestimenti, ma devo pur salvare le apparenze in qualche modo. E in questa società purtroppo le apparenze sono tutto, almeno tutto ciò che mi resta da salvare se proprio devo.
<< Scappato dalla duchessina? Ragazza deliziosa ma alquanto appiccicosa >>
Fa, con tono morbidamente divertito, Kakashi appena apparso come per magia al mio fianco. Lui indossa il suo ormai ben noto costume da Lord Protettore, cosa che gli si addice parecchio, in quanto l’abito comporta anche una maschera di stoffa che copre parzialmente il viso a posto della sua altrettanto nota sciarpa. Sorrido, facendo un cenno con il bicchiere mentre questo si appoggia dall’altro lato della colonna, con nonchalance, guardando la sala con i brillanti occhi neri. Ad un tratto il brusio nella sala si ferma, non vola una mosca par quasi che l’aria si sia riscaldata, freme di un elettricità che stento a capire. Ma poi seguendo gli sguardi degli invitati che convergono sulla scala capisco e rimango stupito anch’io. Bellissima e tremendamente a disagio, la nostra nuova ragazza di casa, Haruno, avanza, testa alta e portamento fiero malgrado l’imbarazzo celato dalla maschera. Capisco subito il perché di tanto stupore, ritrovando la beltà delle vesti che indossa. Quasi senza pensarci mi ritrovo alla scala, affiancandola e porgendole galantemente la mano con un inchino a metà, gli occhi fissi nei suoi apparentemente calmi ma leggermente stupiti.
<< E’ davvero bellissima questa sera miss Sakura >>
Lei trattiene il respiro, incerta, facendo vagare lo sguardo verso la sala carica di spettatori attenti che la squadrano esprimendo silenziosi giudizi. Un breve cenno della mia mano verso l’orchestra e la musica riparte. L’attiro a me, avvicinando il viso al suo senza però sfiorarci, muovendo piano le labbra
<< Mi concede questo ballo? >>
Lei annuisce, inebetita, e iniziamo a volteggiare al centro della sala, subito seguiti da tutti gli altri. Come previsto l’attenzione leggermente scema, concentrati come sono nel danzare egregiamente per non fare brutte figure davanti agli altri illustri ospiti. La mia mano va sicura sul suo fianco, e l’altra alza la mano destra mentre ondeggiamo seguendo il ritmo della musica. Non smetto un attimo di guardarla e quando lei si appresta a capire che non c’è più nessun pericolo mi sorride indulgente, cercando di non apparir sconveniente nel ballo e seguendo le mie mosse
<< Come mai tutta questa sorpresa alla mia apparizione sir Itachi? >>
Ricambio il sorriso, facendola volteggiare insieme a tutti le altre dame, per poi ritornare a danzare tranquillamente.
<< Siete l’ospite principale della festa, ciò che chiameremmo “l’attrattiva” e poi indossate un costume… particolare >>
Sembra essere confusa dal tono che ho usato quindi mi affretto a spiegare, usando sempre un tono calmo e basso in modo da farmi sentire solo da lei
<< Beh vedete, voi rappresentate la Dama del Giardino, lady Rin Gaiden, soprannominata anche il “Fantasma della Foglia”. Non so se avete mai visto il quadro appeso al piano di sopra, vicino alla biblioteca. Bene, esso la rappresenta. Era considerata la donna più bella e talentuosa che occhi umani avessero mai visto, cavallerizza professionista, morì appena ventenne in un tragico quanto fatale incidente a cavallo nei nostri giardini. Solo mia madre, lady Mikoto, l’ha impersonata in queste feste in maschera perché l’unica a poterla eguagliare in bellezza e carattere… fino ad ora >>
Non capisco se le mie parole l’abbiano turbata o compiaciuta, a quanto vedo è molto brava a dissimulare i suoi sentimenti, come se fosse la maschera a portarla e non lei a fare lo stesso. Credo di aver trovato qualcuno molto simile a me, un incontro inaspettato e non so se piacevole. Tendenzialmente due caratteri simili tendono ad annullarsi a vicenda o… o non oso pensare a cos’altro. Questa ragazza è quanto di più prezioso villa Uchiha possieda, e non so come abbiamo fatto a sopravvivere senza di lei fino ad adesso. Oh forse… o forse il plurale è sbagliato, si. Non so come abbia fatto io a vivere senza di lei fino ad ora. Mera esistenza la mia, basata su una sopravvivenza per beni altrui e soprattutto per celare una verità troppo difficile da capire al mio delicato fratello. Eppure so che lei forse… se solo volessi, se solo ne fossi realmente capace, potrebbe aiutarmi. Ma dovrei scoprirmi più di quanto non abbia mai fatto in vita mia, potrei metterla in pericolo e questo non me lo perdonerei mai. La musica cessa nelle ultime dolci note, e come degno cavaliere mi chino verso di lei, tendendo la mano alta lo sguardo basso
<< Grazie per avermi concesso questo onore, miss. Ma ora non voglio rubarla agli altri invitanti quindi col suo permesso… >>
Sorrido, rialzandomi e vedendola annuire perplessa mi volto, scappando nella notte, come un vile, come il codardo che sono, sentendo il suo sguardo e lo sguardo di rimprovero di Kakashi che le si è avvicinato sorridendole, su di me.

POV. Sakura

”Credevo che tra odio e amore vi fosse un confine molto sottile. E lo credo tutt’ora. Ma ora che l’ho superato, non so più da che parte mi trovi. In quella della Ragione, o in quella del Caos”
[Sakura Haruno Docet]


Lo guardo andar via, seguendolo finchè posso, finchè lui non scompare dalla mia visuale venendo sostituito dalla figura del tutore del più piccolo degli Uchiha. Già Sasuke… non l’ho visto in giro, chi sa dov’è…
<< Il signorino Sasuke non partecipa a questi eventi mondani, temo… non gli piace la confusione e a onor del vero non so come dargli torto >>
Sorride da sotto la maschera l’uomo, dando quasi per caso voce alle mie domande mentali. Lo guardo sorpresa chiedendomi se non legga nel pensiero. No… forse è soltanto un bravo osservatore, tutto qui. Ricambio il sorriso, stringendomi nelle braccia. Nemmeno a me piace tutta questa confusione, troppe persone, troppe voci, e soprattutto, troppe luci puntate tutte su di me e chi sa perché, non sono solo opera del mio vestito ne sono quasi sicura. I pettegolezzi fluiscono come ventate d’aria, e il mio ballo con Itachi non è di certo passato inosservato. Questa cosa mi fa rabbrividire, e sentir un fuoco incredibile al contempo. Ho bisogno d’aria, non credo riuscirò a stare ancora per molto imbottigliata fra queste…maschere. Adocchio subito la vetrata aperta sul balcone e agogno l’aria notturna come se ne dipendesse la mia vita.
<< Scusami Kakashi, ma ho bisogno di una boccata d’aria… torno subito >>
Gli assicuro e quello si fa da parte, con un inchino comicamente serio, agitando la mano che tiene un calice di vino a mò di saluto e impedendo a uno degli invitati di seguirmi, parandosi davanti a lui e iniziando una frivola conversazione per intrattenerlo e darmi via libera. Che caro uomo… credo di essermi fatta ben più di un amico qui alla villa, e questo mi rassicura almeno in parte. Scivolo tra le tende di broccato, respirando a pieni polmoni l’aria fresca e frizzante della notte puntellata di stelle, avanzando nel balconcino e affacciandomi dal corrimano di pietra levigata, guardando con ammirazione il giardino pieno di luci sotto di me, apparentemente tranquillo ma bello come un luogo di favole.
<< Lady Rin… il Fantasma della Foglia. Chi sa chi ha fatto questa pazzesca scelta! >>
Mi volto sobbalzando sorpresa, cercando il proprietario della voce. Nell’ombra del muro, vedo muoversi qualcosa e scintillare il metallo di quella che sembra una sedia a rotelle. Immediatamente mi irrigidisco, cancellando il sorriso sul volto e riconoscendo la figura del piccolo lord che avanza, bella come sempre, baciata dalla luna e con il solito ghigno irriverente. Non indossa nessun costume, per cui credo che Kakashi non abbia mentito quando diceva che non partecipava alle feste. Eppure mi sorge un dubbio. Che ci fa qui?
<< Come mai vossignoria ci onora della sua presenza? Credevo non amasse… queste festicciole mondane >>
Sibilo ricordando le parole dell’Hatake e facendole mie anche se in modo diverso. Il ragazzo fa una smorfia che non altera però la perfezione del suo viso, muovendo con maestria le ruote della sedia e avvicinandosi alla balaustra a cui non arriva che non per metà capo, guardando di sotto con aria sognante, quasi persa, come se agognasse lasciarsi andare a quel vuoto liberandosi una volta per tutte della sua condizione. Scuoto il capo, riprendendomi da certe mie strambe fantasie. Non lo conosco affatto per poter dire di vedere cose che non ci sono nel suo sguardo pari a questa notte, ma senza alcuna stella che lo schiarisca. Non mi guarda, appoggiando un gomito sul bracciolo della sedia e prendendo il mento fra le mani affilate, più piccole di quelle del fratello eppure più forti, guardando con aria nobilmente atona qualcosa che di sicuro non sono io.
<< Sempre così noiosa e petulante, dovresti imparare a chiudere il becco, di certo saresti un attrattiva migliore di ciò che proponi ora >>
Recita calmo, come se fosse una battuta pensata in quei minuti silenti che sono trascorsi da prima che le sue labbra pallide si schiudessero. Il tono che usa è orribilmente saccente, sa di presa in giro, eppure è affascinante quasi il suono di un serpente incantatore. Ti fa perdere, ti fa desiderare di sentire sgorgare ancora quel miele che sa essere veleno puro. Abbasso il volto mortificata. Le sue parole sembrano fare ancor più male di prima e mi chiedo ancora il perché. Stringo un pugno, cercando qualche cosa d’altro adatta a contraccambiare ciò che mi ha ferito, ma due figure nel giardino sottostante sembrano frenare la mia rabbia, cedendo il passo a una strana dolcezza. Naruto tiene stretta fra le braccia una rossissima Hinata, fissandola con languore, e sussurrandole qualcosa all’orecchio che la fa sorridere. Per un istante mi dimentico di avere un ghiacciolo al mio fianco e mi sciolgo anch’io.
<< Quanto sono carini quei due… >>
<< … >>
<< Che bello l’amore! >>
<< … >>
Ma non ottengo nessuna risposta, nemmeno una battutaccia sgarbata. Mi volto, tornando furente, pronta a dirgliene quattro ma mi fermo orripilata. Il ragazzo è più pallido del solito, il viso imperlato di sudore, si tiene il ventre tra le braccia, il capo basso, il respiro pesante. Non so che fare e perdo il controllo per qualche istante. Mi chino su di lui, veloce, prendendolo per le spalle e agitandolo mandando all’aria ogni parola sgarbata che gli avrei potuto dire, ogni risentimento, impaurita
<< Sasuke! Sasuke ti prego cos’hai…?! >>
<< S- sakura… >>
E’ solo un sussurro, poco più che un alito d’aria , ma è il mio nome lo posso capire chiaramente, e suona molto come una richiesta di aiuto. Mi guarda per un istante con gli occhi neri, improvvisamente velati, folli, aggrappandosi con un braccio alla mia veste, tirandola. Poi così come è venuto lo scatto, la presa si allenta e lui chiude gli occhi, senza più coscienza, candendo fra le mie braccia inerme, come un bambino che forse non è mai stato realmente.




Angolino di Keli

Wow, è il capitolo più lungo che ho scritto ò-ò E soprattutto il più intenso, a mio parere. Cosa avrà Itachi? E cosa succederà a Sasuke? E Sakura, cosa farà? Tutto al prossimo capitolo ovviamente u.u E ora rispondo alle recensioni che è da un bel po’ che non lo faccio ò-ò

xNeji: Ma che cara grazie per avermi recensito questa schifezzuola ** Davvero li ritieni IC? Spero proprio di si, perché mi impegno per quel che si può fare in un AU a mantenerli tali. E poi si, sicuramente Sasuke nasconde qualcosa che solo la nostra Sakura potrà capire. Dopo tutto prima di svenire ha sussurrato il suo nome senza chiamarla mocciosa o noiosa, chiedendo aiuto ù.ù Spero continuerai a segurmi!^.-

xYum: Scusatemi tanto tutti ma ho ammalappena tempo di scrivere e postare i capitoli, non riesco proprio a rispondere alle recensioni (non sempre) e questo non perché sia menefreghista o altro, no, anch’io sono sempre contenta di vedere che vi piace il mio lavoro ma a volte non ho mai tempo materiale per rispondervi! Comunque si, Naruto è dolcino dolciotto e in questo capitolo si intravede un po’ di NaruHina, cosa intendi per disastro?xD Sasuke figo? In primis ho un odio sviscerato per lui, deve stare contento che non l’ho fatto fuori all’inizio della fic, in secondi… infighettirlo? Come si fa a infighettire uno che è già (purtroppo) figo di suo?xD Grazie anche a te per la recensione e spero che anche tu mi segua!

Un grazie a tutti quelli che mi seguono e leggono soltanto, alla prossima, un Bacio!
  
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